Il ministro Smotrich: «Israele non potrà più accettare l’indipendenza di Gaza»

Il ministro delle Finanze del governo israeliano, Bezalel Smotrich, ha affermato che «Israele non sarà più in grado di accettare l’esistenza di un’entità indipendente a Gaza», e che appoggia «l’emigrazione volontaria» dei gazawi verso altri Paesi. A riferirlo è l’agenzia di stampa Reuters. Le parole del ministro sono in contrasto con la posizione degli Stati Uniti e dei Paesi arabi della regione, che sostengono la necessità di un unico governo palestinese nella Striscia e in Cisgiordania.

Il timore dei leader arabi di una seconda Nakba

Bezalel Smotrich, a capo di uno dei partiti nazionalisti religiosi nella coalizione di Netanyahu, ha parlato a seguito dell’appello di due membri del parlamento israeliano che hanno scritto in un editoriale del Wall Street Journal che i Paesi occidentali dovrebbero accettare le famiglie di rifugiati provenienti da Gaza, che hanno «espresso il desiderio di trasferirsi». I commenti dei funzionari del governo israeliano, aggiunge Reuters, stanno rafforzando il timore dei leader arabi nella regione che il piano a lungo termine di Israele sia quello di esiliare i palestinesi da Gaza, ripetendo l’espropriazione di massa di 700 mila abitanti arabi nota come Nakba, avvenuta nel 1948 quando Israele fu fondato. Al tempo, la maggior parte degli sfollati finì nei vicini stati arabi, e i leader di questi Paesi hanno affermato che qualsiasi progetto odierno che possa ripetere quell’evento sarebbe inaccettabile. Il ministro dell’Agricoltura israeliano Avi Dichter, l’11 novembre ha dichiarato che la guerra attuale è la «Nakba di Gaza».

Usa: «Gaza e Cisgiordania sotto unico governo palestinese»

Si stima che circa già 1,5 milioni di persone a Gaza – tre quarti della popolazione della Striscia – siano fuggite dalle proprie case nelle sei settimane di guerra. Lo riferisce il Guardian. Netanyahu ha affermato che Israele non intende nuovamente occupare in modo permanente la Striscia, ma che «manterrà il controllo generale della sicurezza per un periodo indefinito». Tuttavia, c’è stata poca chiarezza sulle modalità con le quali questa sicurezza verrebbe garantita e sulle intenzioni a lungo termine di Tel Aviv. Gli Stati Uniti hanno affermato che Gaza e la Cisgiordania dovrebbero essere sotto il controllo di un unico governo palestinese, e gli altri principi da rispettare nel dopo guerra, annunciati dal segretario di Stato Antony Blinken, sono: «Nessun allontanamento forzato dei palestinesi da Gaza, nessun utilizzo di Gaza come piattaforma per lanciare terrorismo o altri attacchi contro Israele, nessuna riduzione del territorio di Gaza».