Chiara, morta a Catania investita sulle strisce: “Mandi tua figlia all’università e torna in una bara”


La Procura di Catania ha aperto un'inchiesta per omicidio stradale sulla morte di Chiara Adorno, la studentessa di 19 anni travolta da uno scooter e da un'auto mentre attraversava sulle strisce pedonali. Il sindaco di Solarino, sua città natale: "È impossibile da accettare: mandi tua figlia all’università e te la restituiscono in una bara".
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Willy Branchi ucciso a 18 anni più di 30 anni, rispunta lettera anonima di 9 anni fa: “Chi sa, parli”


Willy Branchi fu ucciso nel 1988 da killer rimasti ignoti fino a questo tempo. La morte dell'adolescente è sempre rimasta un mistero, anche se nel 2015 una lettera anonima con luoghi, orari e nomi è entrata negli atti dell'indagine ma non ha mai portato a una svolta. Nella missiva venivano citati dettagli mai esplorati della notte del delitto. Ora gli inquirenti chiedono all'anonimo autore di farsi avanti.
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Nave da crociera travolta da una tempesta: numerosi i feriti

Sono almento cento i passeggeri della nave da crociera Spirit of Discovery di Saga Cruises, che sono rimasti feriti durante una tempesta nelle acque al largo della costa occidentale della Francia. Cinque di loro hanno riportato lesioni più serie. La nave, dopo aver annullato la tappa a Las Palmas nelle Isole Canarie, ha tentato di dirigersi verso il porto de La Coruna.

La decisione di tornare nel Regno Unito

Proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche, il personale di bordo ha poi preso la decisione di ritornare nel Regno Unito anticipatamente. Il viaggio di 14 giorni è stato così interrotto. «È stato spaventoso», hanno riferito alcuni dei passeggeri. La nave, che si è inclinata facendo attivare il sistema di sicurezza, trasportava 980 persone, con un’età media di 75 anni.

Il cortocircuito su Report tra nervosismo in casa Rai e rumor sulle prossime inchieste

È uno strano cortocircuito quello andato in scena la sera di martedì 7 novembre in Commissione di vigilanza Rai. Una battaglia di oltre due ore in cui i parlamentari del centrodestra, ma pure i renziani con Maria Elena Boschi, hanno “processato” Report per alcune inchieste delle ultime puntate (i casi La Russa, Santanchè, il testamento colombiano di Berlusconi), con Sigfrido Ranucci a ribattere colpo su colpo alle invettive di Maurizio Gasparri, che è stato a un passo dall’essere espulso dalla presidente Barbara Floridia (Movimento 5 stelle), dopo aver mostrato pure una carota in aula. Il cortocircuito è quello di un direttore dell’approfondimento, Paolo Corsini, da sempre punto di riferimento della destra a Viale Mazzini, impegnato a difendere Report (per inchieste che hanno riguardato esponenti del centrodestra) proprio dagli attacchi di parlamentari di quella fazione. «Noi non siamo Telemeloni!», ha ribadito con forza Corsini, citando a esempio programmi come quello di Ranucci, ma pure Presa diretta di Riccardo Iacona e Il cavallo e la torre di Marco Damilano. «A ottobre la Rai sta sopra Mediaset, ma è proprio questa narrazione fasulla di certi giornali sul fatto che la tivù pubblica sarebbe al soldo di Palazzo Chigi a creare disaffezione nel pubblico, col rischio proprio di farci perdere ascolti», ha evidenziato Corsini, che a tal proposito ha mostrato pure un sondaggio interno.

Pronti a togliere la tutela legale al programma di Ranucci

Qualcuno poi sostiene che il nervosismo della maggioranza nei confronti di Ranucci dipenda dall’arrivo di inchieste che riguardano altri esponenti del centrodestra. «Sarà roba grossa», racconta un deputato bene informato. Staremo a vedere. Sta di fatto che un tentativo di tagliare le ali a Report è in corso, come dimostra la volontà espressa da Maurizio Gasparri, ma pure da Matteo Renzi, di togliere la tutela legale al programma, che significherebbe la sua fine, viste anche le decine di procedimenti in corso tra cause e richieste di risarcimento danni. Tutti sono nervosi, dunque, anche lo stesso Ranucci che, dopo il botto di ascolti della prima puntata (oltre l’11 per cento), ora si è assestato su una media del 7,4 (domenica 5 novembre al 6,4 per cento), in calo ma comunque sempre un buon risultato, soprattutto a fronte dei numerosi fallimenti Rai.

Il cortocircuito su Report, il nervosismo in casa Rai e i rumor sulle prossime inchieste
Sit-in a sostegno di Report fuori dalla Commissione vigilanza Rai (Imagoeconomica).

In bilico Avanti popolo, che costa 200 mila euro a puntata

«Tireremo le somme alla fine dell’anno», sostiene il direttore generale Giampaolo Rossi, in queste ore coinvolto pure in una polemica con Corrado Augias. Ma dopo il disastroso 1,8 per cento (312 mila telespettatori) di Avanti popolo (strabattuto da Giovanni Floris e da Le Iene), il vertice potrebbe esser costretto a intervenire prima sul programma di Nunzia De Girolamo. Per molti dentro l’azienda Nunzia potrebbe non arrivare a mangiare il panettone, come si suol dire. Anche perché il programma (prodotto da Freemantle) costa la bellezza di 200 mila euro a puntata. E la stessa cifra, come ha raccontato lo stesso Corsini in vigilanza, verrà spesa per Far West, il nuovo format di Salvo Sottile in arrivo il lunedì sera.

Il cortocircuito su Report, il nervosismo in casa Rai e i rumor sulle prossime inchieste
Nunzia De Girolamo (Imagoeconomica).

Possibile ritorno anticipato per Massimo Giletti?

Due le ipotesi: Avanti popolo verrà totalmente rivisto e trasformato dallo stesso Corsini con la squadra degli autori, oppure sarà chiuso a breve, anche se al momento non c’è un’alternativa. A meno che non si decida di anticipare il ritorno di Massimo Giletti previsto per aprile con un programma di inchieste, anche se forse c’è ancora qualche problema contrattuale con Urbano Cairo. Che una voce di corridoio dà addirittura interessato a strappare Report alla Rai. Fanta-televisione? Dopo il passaggio di Fabio Fazio al Nove, nulla può essere escluso.

Guaccero già saltata, Insegno non condurrà L’eredità

Dunque la chiusura di Liberi tutti, il programma condotto da Bianca Guaccero, potrebbe essere solo la prima di una serie, che coinvolgerebbe anche il famigerato Mercante in fiera di Pino Insegno, inchiodato al 2 per cento, contro cui nei giorni scorsi s’è scagliato il comitato di redazione del Tg2 accusando il programma di essere la causa, col suo pessimo traino, del calo di ascolti dell’edizione serale del telegiornale. E infatti pare già scontato che per la conduzione de L’eredità, cui era destinato lo stesso Insegno, si stia già guardando altrove, dalle parti di Flavio Insinna e Marco Liorni.

Il cortocircuito su Report, il nervosismo in casa Rai e i rumor sulle prossime inchieste
Pino Insegno e Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Bordata alla Rai persino da Pier Silvio Berlusconi

Nel frattempo Viale Mazzini si prende altri due schiaffi. Il primo è il ritorno di Beppe Grillo in tivù, non sulla Rai dove era comparso l’ultima volta (una decina d’anni fa da Bruno Vespa a Porta a porta), bensì sul Nove, dove sarà ospite domenica 12 novembre di Fazio a Che tempo che fa. L’altro arriva da Pier Silvio Berlusconi che, dalle pagine del Corriere della sera, ha invitato Viale Mazzini a «tornare a essere servizio pubblico» e a «distinguersi dalla tivù commerciale», anche se l’attuale difficoltà «non è colpa dell’attuale vertice, ma di errori del recente passato», che hanno reso l’azienda «un po’ involuta». Per il capo del Biscione, però, «è un errore ridurre il canone». Riflessione frutto del timore che la televisione pubblica possa ampliare anche solo di un paio di punti il tetto pubblicitario, com’è stato ventilato in uno degli ultimi cda dall’amministratore delegato, Roberto Sergio. E per Mediaset sarebbero dolori. Calo di risorse per Rai che preoccupano anche Monica Maggioni. «Senza la certezza delle risorse non si può progettare nulla e sarebbe un grande problema per l’azienda», ha detto l’ex presidente ascoltata in Vigilanza poche ore dopo la “battaglia” su Ranucci.

Hamas conferma i negoziati: rilascio di 12 ostaggi per tre giorni di tregua

Mentre continuano i combattimenti, anche nel cuore di Gaza City, si avvicina una tregua nel conflitto in Medio Oriente. Una fonte vicina ad Hamas ha confermato infatti la notizia di trattative per la liberazione di 12 ostaggi, di cui sei americani, in cambio di tre giorni di pausa umanitaria: Abu Obeida, portavoce delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas a Gaza, ha precisato che «l’unica strada per la liberazione degli ostaggi è un accordo che preveda lo scambio di prigionieri totale o parziale». Nei piani dell’organizzazione terroristica palestinese, come ha riferito il consigliere per i media Taher El-Nounou, intervistato dal New York Times, c’è ad ogni modo «uno stato di guerra permanente con Israele su tutti i confini», magari con l’intero mondo arabo al suo fianco. Anche Khalil al-Hayya, alto dirigente, si è detto sulla stessa linea affermando la necessita di «cambiare l’intera equazione e non solo avere uno scontro» con Israele: «Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese, e ora nessuno nella regione è più tranquillo».

L’esercito di Tel Aviv ha distrutto 130 tunnel di Hamas

Le forze armate israeliane affermano di avere trovato e distrutto circa 130 tunnel nella Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare Daniel Hagari: in molti casi sono state trovate accanto agli imbocchi strutture con batterie d’auto che si ritiene fossero collegate al sistema di filtraggio dell’aria dei tunnel.

Hamas conferma i negoziati: rilascio di 12 ostaggi per tre giorni di tregua. Gli aggiornamenti sulla guerra.
Auto crivellata di colpi in Cisgiordania (Getty Images).

Scontri in Cisgiordania, 11 palestinesi feriti a Betlemme

Undici palestinesi sono stati feriti in scontri con l’esercito israeliano vicino a Betlemme, in Cisgiordania. Lo segnala l’agenzia Wafa, secondo cui gli scontri sono cominciati nel corso di un’incursione dell’esercito nell’area della città.

Guterres: «Il numero di civili uccisi indica qualcosa che è chiaramente sbagliato»

«Ci sono violazioni da parte di Hamas quando usa scudi umani. Ma quando si guarda il numero di civili che sono stati uccisi durante le operazioni militari, c’è qualcosa che è chiaramente sbagliato», ha dichiarato a Reuters Next il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. «È anche importante far capire a Israele che è contro i suoi interessi vedere ogni giorno la terribile immagine dei drammatici bisogni umanitari del popolo palestinese. Ciò non aiuta Israele in relazione all’opinione pubblica globale». Negli ultimi 18 giorni solo 630 camion sono riusciti ad entrare attraverso il valico di Rafah dall’Egitto.

Hamas conferma i negoziati: rilascio di 12 ostaggi per tre giorni di tregua. Gli aggiornamenti sulla guerra.
Fumo dopo esplosioni a Gaza (Ansa).

Distrutta la moschea Khaled Ben al-Walid, tra i simboli di Khan Yunes

Un bombardamento israeliano ha provocato la distruzione della moschea Khaled Ben al-Walid, uno dei simboli della città di Khan Yunes, a sud di Gaza. Lo riferiscono fonti locali. La moschea si trova in un campo profughi: al momento dell’attacco era a quanto pare vuota.

Indi Gregory, la sentenza del giudice: «Stop ai supporti vitali»

I supporti vitali di Indi Gregory saranno rimossi domani, giovedì 9 novembre, alle 14 locali, le ore 15 in Italia. Lo ha stabilito il giudice Robert Peel, lo stesso che pochi giorni fa si è opposto al trasferimento all’ospedale Bambino Gesù di Roma della piccola, affetta da una rara malattia del Dna mitocondriale, non curabile. La bambina ha ricevuto lunedì 6 novembre la cittadinanza italiana, nel tentativo in extremis di portarla nella Capitale, dove avrebbe ricevuto cure palliative. I genitori, secondo quanto riferito dall’organizzazione Christian Concern, faranno ricorso.

Corsa contro il tempo per i genitori

Christian Concern ha spiegato: «Questo pomeriggio, il giudice Robert Peel ha stabilito che il supporto vitale di Indi Gregory deve essere rimosso presso il Queen’s Medical Center di Nottingham o in un hospice e non a casa, contrariamente alla volontà dei suoi genitori. La famiglia, sostenuta dal Christian Legal Centre, presenterà ricorso». L’organizzazione ha anche spiegato che «i vertici del servizio sanitario nazionale Nhs hanno minacciato di rimuovere il supporto vitale oggi, senza la presenza dei familiari. Il padre, Dean Gregory, non era in ospedale al momento della minaccia e ha detto che si sentiva come se stesse per avere un infarto quando è stato informato».

Il console Corradini ha emesso un provvedimento d’urgenza

«Su richiesta della famiglia di Indi Gregory», ha continuato Christian Concern, «il console italiano a Manchester, Matteo Corradini, in qualità di giudice tutelare della bimba di 8 mesi, ha emesso oggi un provvedimento d’urgenza che riconosce l’autorità dei tribunali italiani in questo caso» Con il provvedimento, spiega Il Giornale, si punta al trasferimento a Roma e si sottolinea come sia stato nominato curatore della bambina Antonio Perno, direttore dell’ospedale Bambino Gesù. L’ente ha spiegato: «L’ordinanza è stata comunicata dal nuovo tutore al managing director del Queen’s Medical Center di Nottingham per facilitare una collaborazione costruttiva tra le autorità sanitarie italiane e inglesi al fine di evitare questioni legali su conflitti di giurisdizione».

La palestinese Bella Hadid esclusa dalla campagna di Natale di Dior, scelta l’israeliana May Tager

È scoppiata una polemica sui social media tra sostenitori filo-israeliani e filo-palestinesi, riporta Hareetz, dopo che Dior ha scelto la modella israeliana May Tager per la sua campagna di Natale, al posto della ambassador di lunga data del marchio, la palestinese-americana Bella Hadid.

Alcuni estratti della campagna per i profumi e i prodotti per la cura personale della maison di lusso, in cui si vede Tager con l’attrice Anya Taylor-Joy e altre modelle, sono apparsi durante il fine settimana sugli account Instagram di Tager e Dior. Non è chiaro se la campagna abbia segnato l’inizio di un accordo a lungo termine tra Tager e la casa di moda francese.

 

 

Da Mercoledì a The White Lotus, i viaggi nei luoghi delle serie tivù

Si diffonde sempre più il fenomeno del set-jetting. Termine anglosassone per cineturismo, simboleggia la tendenza di organizzare le vacanze nei luoghi dove sono state girati i film e le serie tivù preferiti. Expedia Group ha rivelato, come riportano Variety e Time, diverse località che anche nel 2024 potrebbero godere di un incremento di visitatori proprio grazie a importanti produzioni per il piccolo schermo. Coinvolta anche la nostra penisola grazie alla Sicilia, dove si svolgono gli eventi della seconda stagione di The White Lotus. Il successo della serie HBO ha infatti incrementato del 300 per cento le ricerche dell’isola in Italia a livello globale. Stesso discorso per la Romania, che potrebbe accogliere il 150 per cento in più di turisti grazie a Mercoledì, virale storia sulla primogenita della famiglia Addams con Jenna Ortega.

Dalla Sicilia al Regno Unito e la Romania, le location delle serie

La Sicilia di The White Lotus, da Taormina a Cefalù

La serie HBO con Jennifer Coolidge, disponibile on demand su Sky e Now Tv, ha regalato alla Sicilia un vero e proprio boom turistico soprattutto nell’estate 2023. I voli dagli Usa sono aumentati del 205 per cento, i turisti dalla Germania addirittura del 265 per cento rispetto ai 12 mesi precedenti. Numeri che, secondo le previsioni di Expedia Group, sono destinati a crescere. Gli amanti della serie, nel cui cast figura anche la nostra Sabrina Impacciatore, possono recarsi a Taormina dove sorge il San Domenico Palace, albergo in cui si svolge gran parte delle vicende. Senza dimenticare il Teatro antico della città sicula, la città di Noto con la chiesa di San Francesco e di Cefalù, dove ammirare il Duomo e piazza Marina.

La Romania di Mercoledì fra castelli e laghi

In aumento anche i viaggi verso la Romania, in cui Tim Burton ha deciso di girare diverse scene della serie Netflix Mercoledì. Sebbene la cittadina di Jericho, nei cui pressi sorge la Nevermore Academy, non esista nella realtà tanto da essere stata ricostruita nei Buftea Studios di Bucarest, non mancano le opportunità da visitare. La stessa scuola in cui la figlia di Morticia e Gomez, infatti, è nata grazie agli esterni del castello di Cantacuzino, situato a Busteni, nei Carpazi. I laghi Sterbei e Branesti invece hanno ospitato le riprese della gara di canottaggio cui la protagonista partecipa con l’amica Enid. Infine, l’Università politecnica ha accolto il cast per le scene nella scuola superiore Nancy Reagan, frequentata da Mercoledì all’inizio della serie.

La Sicilia di The White Lotus e la Romania di Mercoledì, ma anche il Regno Unito di The Crown. Le location delle serie in cui fare un viaggio.
Il castello di Cantacuzino in Romania, usato per la Nevermore Academy (Getty Images).

Il Regno Unito delle serie tivù The Crown e Bridgerton

Il 16 novembre sbarcherà su Netflix la sesta e ultima stagione di The Crown, serie che racconta la famiglia reale britannica. In attesa di scoprire gli episodi finali, è possibile recarsi nel Regno Unito per vedere in prima persona i luoghi che hanno ospitato le riprese. La prima tappa del royal tour non può non partire da Londra, passando per St. James’ Palace, Kensington e Buckingham Palace. Lasciando l’Inghilterra, si può andare in Scozia per visitare Gleneagles, che ospita le tenute che hanno fatto da sfondo allo show. Infine il viaggio potrebbe concludersi nel Norfolk con un tour di Sandringham, la residenza amata da Elisabetta II. Il Regno Unito è anche location di Bridgerton, fra le serie Netflix di maggior successo. Spiccano l’Hampton Court Palace, dimora di alcuni membri della famiglia reale nella storia, e la Goldsmith’s Hall, sede della sala del trono di Charlotte.

La Croazia e l’Irlanda, un viaggio sulle orme de Il Trono di Spade

Da Braavos ad Approdo del Re, passando per Grande Inverno e Dorne. Il Trono di Spade, che nel 2019 ha salutato i fan con la discussa ottava stagione, ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati. Le riprese hanno coinvolto diverse aree dell’Europa, al fine di soddisfare le dettagliate richieste della trama. Per rivedere la cittadina portuale di Braavos, dove Arya Stark ha incrociato gli uomini senza volto, bisogna giungere fino alla spagnola Girona con il suo cuore medievale e il quartiere ebraico. L’Irlanda è invece stata la location perfetta per ricreare le Isole di Ferro, regno dei Greyjoy. Per rivedere la patria di Theon bisogna raggiungere Ballintoy Harbour, che nella serie assume il nome di Landsport. Location per la capitale dei Sette Regni, Approdo del Re, è stata la croata Dubrovnik, fra le cui mura è possibile immaginare di vedere le congiure fra Lannister, Baratheon e Stark.

La Sicilia di The White Lotus e la Romania di Mercoledì, ma anche il Regno Unito di The Crown. Le location delle serie in cui fare un viaggio.
A Dubrovnik la scalinata dove si è svolto il cammino della vergogna di Cersei (Getty Images).

I prossimi viaggi influenzati da film e serie tivù

Secondo il report di Expedia Group, altre location beneficeranno molto presto del set-jetting. Fra queste la Thailandia, dove si svolgeranno le vicende della terza stagione di The White Lotus. Senza dimenticare Malta, che ospiterà le riprese de Il Gladiatore 2 di Ridley Scott, atteso sequel del cult con Russell Crowe. Spazio poi per Parigi, che fa da sfondo alle vicende di Emily in Paris con Lily Collins, e per la Corea del Sud della serie cult Squid Game. L’ottava stagione di Outlander potrebbe infine attirare più turisti nelle Highland scozzesi.

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