L’8 settembre secondo Fratelli d’Italia: “Prima c’era la gloria, dopo l’Italia perse l’onore”


Al Senato, Fratelli d'Italia organizza la presentazione di un libro sull'8 settembre del 1943, la data dell'Armistizio siglato dall'Italia con le forze Alleate nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Nelle parole degli esponenti di Fdi intervenuti alla conferenza, c'è tutto il rammarico per quella che viene considerata "una ferita insanabile nella storia d'Italia", inferta da Badoglio e dal re Vittorio Emanuele III. Sulle responsabilità del Fascismo e di Mussolini nelle vicende che portarono a quel giorno, invece, nemmeno una parola.
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Nuova condanna per Corona, 7 mesi per aver danneggiato un’ambulanza

Tornato libero il 23 settembre dopo aver scontato il cumulo delle pene definitive, Fabrizio Corona è stato condannato a 7 mesi per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento: l’11 marzo del 2021 l’ex fotografo dei vip aveva spaccato il vetro dell’ambulanza che era arrivata sotto casa per portarlo in ospedale, dopo che era andato in escandescenza alla notizia di dover tornare in carcere su disposizione del Tribunale di Sorveglianza di Milano.

Nuova condanna per Fabrizio Corona: 7 mesi per aver danneggiato un’ambulanza. I fatti risalgono a marzo del 2021.
L’ambulanza danneggiata da Corona (Ansa).

Corona è stato assolto dalle imputazioni di oltraggio a pubblico ufficiale e tentata evasione

Quel giorno Corona, avuta la notizia, aveva protestato ferendosi alle braccia, urlando contro la polizia e spaccando un vetro della vettura che era arrivata sotto casa per portarlo in ospedale. Tutte scene documentate in alcuni video. Corona è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali e di 500 euro in favore dei due agenti che si sono costituti parte civile. La giudice giudice Cristina Dani ha invece assolto l’ex re dei paparazzi dalle imputazioni di oltraggio a pubblico ufficiale, perché il fatto non costituisce reato, e da quella di tentata evasione dal reparto di psichiatria dove cui era stato ricoverato dopo l’episodio (il fatto non sussiste).

Il legale di Corona ha parlato di «un uomo eccentrico» trattato «dallo Stato come un criminale»

Su richiesta del difensore Ivano Chiesa di convertire la condanna in pena pecuniaria, il Tribunale di Milano dovrà acquisire le dichiarazioni dei redditi e la documentazione patrimoniale di Corona entro il 20 gennaio 2024, così da stabilire una somma. Durante l’arringa difensiva il legale ha ha parlato di «un uomo eccentrico» trattato «dallo Stato come un criminale», nel corso di una «vera e propria persecuzione». Il processo è stato rinviato al 25 gennaio per l’integrazione del dispositivo.

Manvuller capo ufficio stampa della Camera, più che una selezione pubblica sembra una chiamata diretta

Non sarà un caso che i candidati a capo ufficio stampa della Camera siano passati dai 270 del 2016 ai 57 di oggi. Perché la nomina, a fronte della selezione pubblica, dovrebbe essere neutra, basata su merito e curriculum, ma forse così non è. Sta di fatto che il nuovo capo ufficio stampa di Montecitorio (ruolo che prevede un’indennità da 160 mila euro l’anno) è Filippo Manvuller, giornalista piacentino che in passato è stato portavoce dell’attuale presidente della Camera, Lorenzo Fontana, quando quest’ultimo era ministro della Famiglia nel governo Conte I. Manvuller aveva a lungo collaborato con Fontana anche all’Europarlamento a Bruxelles e ultimamente era responsabile della comunicazione del sindaco di Ferrara, Alan Fabbri (sempre della Lega).

Manvuller capo ufficio stampa della Camera, più che una selezione pubblica sembra una chiamata diretta
Filippo Manvuller.

A Montecitorio dal 2013 viene messa in piedi una selezione pubblica

Insomma, una nomina che ha tanto il sapore della chiamata diretta, su cui non ci sarebbe niente da ridire: un politico ha tutto il diritto di scegliersi come collaboratori le persone che ritiene più valide e di cui si fida. Basta però farlo alla luce del sole. E infatti nei dicasteri il ruolo riservato alla comunicazione è sempre su indicazione del ministro di turno, che sceglie portavoce e capo ufficio stampa. A Montecitorio, invece, dal 2013 viene messa in piedi una selezione pubblica: in quest’ultimo caso i candidati erano appunto 57 e tra questi, guarda caso, c’era l’ex portavoce del presidente leghista. «Il suo nome, fortemente voluto da Fontana, ha avuto la meglio su una short list composta da 12 nomi (sei donne e sei uomini), rimasta segreta», ha scritto il Foglio.

Manvuller capo ufficio stampa della Camera, più che una selezione pubblica sembra una chiamata diretta
Il presidente della Camera Lorenzo Fontana (Imagoeconomica).

Menichini dalla Boldrini dopo aver sempre gravitato a sinistra

Non è la prima volta che accade. Qualche sospetto aleggiò anche su Stefano Menichini, giornalista che ha sempre gravitato a sinistra, prima a il manifesto e poi capo della comunicazione di Francesco Rutelli sindaco, e in seguito direttore di Europa, quotidiano della Margherita che poi chiuse i battenti. Era il 2016, presidente della Camera era Laura Boldrini, e Menichini sbaragliò la concorrenza di altri 269 candidati.

Manvuller capo ufficio stampa della Camera, più che una selezione pubblica sembra una chiamata diretta
Stefano Menichini (Imagoeconomica).

Con Fico il giornalista di Sky Marinozzi, sconosciuto ai cronisti parlamentari

La selezione pubblica a Montecitorio si fa dal 2013. La prima ad assicurarsi il posto è stata la giornalista de La Stampa Anna Masera, sempre con la presidenza Boldrini, che invece come portavoce volle con sé Roberto Natale, giornalista Rai ed ex segretario del sindacato Usigrai. Nel 2016 toccò a Menichini, mentre nel luglio 2020, con presidente Roberto Fico, la scelta cadde sul giornalista di Sky Moreno Marinozzi. I sussurri di Radio Transatlantico riportarono che a metterci una buona parola fosse stato l’allora portavoce di Fico, Carlo Passarello. Chissà. Sta di fatto che la scelta sorprese tutti, anche perché nessun cronista parlamentare aveva mai visto né sentito Marinozzi, così come totalmente sconosciuta a Montecitorio e agli ambienti della politica era Anna Masera.

Manvuller capo ufficio stampa della Camera, più che una selezione pubblica sembra una chiamata diretta
Moreno Marinozzi (foto Linkedin).

L’ultimo entrato con una scelta interna è stato Giuseppe Leone

Marinozzi ora è a capo della comunicazione ad Acea e a Montecitorio s’è resa necessaria una nuova selezione, vinta da Manvuller. Prima del 2013, invece, la selezione era tutta interna: l’ultimo che è entrato con questo sistema è stato Giuseppe Leone, nominato nel 2008 da Gianfranco Fini, e prima di lui c’era stato Vincenzo Porcacchia. Lo stesso metodo si segue ancora in Senato, dove il capo ufficio stampa viene nominato dall’ufficio di presidenza tra i dirigenti interni dell’amministrazione, senza dunque spese aggiuntive per le casse dello Stato. Adesso è Federico Toniato, l’enfant prodige dei palazzi romani, che nel 2014, a soli 39 anni, divenne vicesegretario generale di Palazzo Madama, carica che ricopre tutt’ora, insieme a quella di responsabile dell’ufficio stampa dal giugno 2016, nominato sotto la presidenza di Piero Grasso.

Manvuller capo ufficio stampa della Camera, più che una selezione pubblica sembra una chiamata diretta
Federico Toniato (Imagoeconomica).

La politica, poi, a volte conta anche per gli ingressi nella squadra. L’ex portavoce dell’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, Fabio Rosati, è da molti anni in forze all’ufficio stampa di Montecitorio, mentre in quello di Palazzo Madama c’è Eli Benedetti, che fu portavoce dell’ex presidente Renato Schifani.

Sondaggi politici, FdI stabile ma sotto il 30 per cento: male il M5s che perde mezzo punto

Secondo l’ultima Supermedia di Agi/Youtrend, Fratelli d’Italia non riesce a risalire sopra il 30 per cento. I dati dei sondaggi politici mostrano come in una settimana il partito guidato dalla premier Giorgia Meloni sia rimasto stabile a quota 29 per cento, senza guadagnare né perdere sostegno. A crescere, invece, sono stati i due gruppi alleati: la Lega e Forza Italia. Male le opposizioni, soprattutto il Movimento 5 stelle che ha perso mezzo punto. Il Pd di Elly Schlein, invece, cala dello 0,1 per cento.

La Lega cresce più di tutti

A esultare è comunque Matteo Salvini. La Lega è il partito che ha guadagnato di più in sette giorni, con un aumento dello 0,5 per cento. Il Carroccio è ora a quota 9,3, ma sempre distante dal Movimento 5 stelle. Nonostante il calo, i pentastellati sono al 15,7 per cento e quella guidata da Giuseppe Conte si conferma la terza forza nazionale, a livello di singolo partito. Si è interrotta, però, la corsa al Pd, che con un calo dello 0,1 per cento scivola al 19,3, sempre al secondo posto. Bene, intanto, anche Forza Italia. I berlusconiani salgono dello 0,2 e toccano quota 7,4 per cento.

Sondaggi politici, FdI stabile ma sotto il 30 per cento male il M5s che perde mezzo punto
Giuseppe Conte (Imagoeconomica).

Tra i partiti minori bene Azione e Iv

Tra i partiti considerati minori, è Azione quello cresciuto di più. In una settimana Carlo Calenda ha visto aumentare i consensi dello 0,3 per cento ed è salito al 3,9. Italia Viva di Matteo Renzi, invece, ha guadagnato lo 0,1 per cento, salendo a quota 3. Bene anche Verdi e Sinistra italiana, cresciuti dello 0,1 per cento e ora al 3,4.

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