Perché Filippo Turetta ha reso dichiarazioni spontanee davanti al Gip: l’analisi dell’esperto


Daniele Bocciolini, avvocato penalista, esperto in diritto penale minorile e Scienze Forensi, ha analizzato con Fanpage.it la linea difensiva di Filippo Turetta, che oggi ha reso dichiarazioni spontanee davanti al gip ammettendo l'omicidio di Giulia Cecchettin: "Ha evitato il confronto. In questo modo ha scelto di non collaborare, anteponendo il diritto difensivo di non fornire elementi di prova in suo danno".
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Le lacrime di Paola Turani, accusata di avere lasciato il figlio da solo: “Pagherete queste falsità”


Lo sfogo di Paola Turani che commenta sui social, e senza nascondere le lacrime, l’ennesima cattiveria circolata sul suo conto. L’influencer era stata accusata di avere abbandonato il figlio nel miniclub di un resort in cui era in vacanza per potersi divertire da sola. “Falso”, tuona la modella, “Pagherete queste falsità”.
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Processo per stupro: la storia di Fiorella e l’arringa di Tina Lagostena a difesa di tutte le donne


"Processo per stupro" è un documentario andato in onda nel 1979. Per la prima volta le telecamere riprendevano un dibattimento giudiziario. A Latina si teneva il processo per lo stupro di una ragazza di 18 anni, Fiorella, difesa da Tina Lagostena Bassi, che fu anche l'avvocata di Donatella Colasanti. Uno straordinario documentò che mostrò come chi denunciava una violenza sessuale, da vittima finiva sul banco degli imputati.
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Lavoratori introvabili: le figure professionali più cercate in Italia

Nel 2023 le imprese mostrano una propensione all’assunzione più elevata rispetto all’anno precedente, ma riscontrano difficoltà nel reperire lavoratori con le competenze richieste. Il Bollettino annuale 2023 del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, fornisce uno sguardo approfondito sulla situazione. Il report evidenzia che le aziende hanno programmato oltre 5,5 milioni di assunzioni nel 2023, sia con contratti a tempo indeterminato sia determinato, registrando un aumento di 330 mila unità rispetto al 2022 (+6,4 per cento) e quasi 894 mila rispetto al 2019 (+19,4 per cento). Tuttavia, il problema per i datori di lavoro è il cosiddetto mismatch, ovvero il disallineamento tra domanda e offerta.

Tra gli “introvabili” spiccano ingegneri e operatori sanitari

Analizzando i settori, si osserva che la filiera del turismo guida le assunzioni con oltre un milione e 100 mila contratti previsti (+160 mila rispetto al 2022 e +291 mila rispetto al 2019), seguita dal commercio con quasi 749 mila contratti (+77 mila e +59 mila rispettivamente), dalle costruzioni (+40 mila e +177 mila, per un totale di 549 mila assunzioni) e dalle industrie manifatturiere (con 957 mila entrate, +22 mila sul 2022 e +103 mila sul 2019). Si registra, però, una quota di criticità del 60,3 per cento per gli operai specializzati. Tra le figure professionali introvabili spiccano gli ingegneri (con un 80,7 per cento di criticità su quasi 5 mila assunzioni programmate), le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (all’80,3 per cento su 42 mila ricerche delle imprese) e i tecnici delle costruzioni civili (con il 79,3 per cento di difficoltà rispetto alle oltre 8 mila assunzioni).

Le difficoltà di reperimento più significative al Nord-Est

La richiesta è elevata, ma la disponibilità di lavoratori è limitata per varie ragioni, dalle dinamiche demografiche ai salari contenuti, dalla formazione inadeguata alle prospettive di carriera più favorevoli (non solo in termini salariali) all’estero. Si legge nel report: «Le difficoltà di reperimento più significative si registrano nell’area del Nord-Est (50,4 per cento). Prossime al valore medio le criticità che emergono nel Nord-Ovest (al 45,9 per cento), mentre i dati sono più contenuti per il Centro (43,2 per cento) e per il Sud e Isole (40,9 per cento). Tutte le aree condividono comunque difficoltà di reperimento in aumento rispetto al 2022».

Dal 1 dicembre Google eliminerà gli account inattivi da due anni

A partire da venerdì 1 dicembre 2023, Google inizierà ad eliminare gli account inattivi da almeno due anni. Come riporta la Cnn, l’azienda ha annunciato la nuova politica a maggio, affermando che è intesa principalmente a prevenire i rischi per la sicurezza. Gli account più vecchi, infatti, hanno maggiori probabilità di fare affidamento su password riciclate e sono meno propensi a impiegare misure come la verifica in due passaggi, rendendoli più vulnerabili a problemi come phishing, attacchi informatici e spam.

Il piano graduale di Google

Google sta inviando avvisi agli utenti interessati già da agosto e, con un approccio graduale, i primi account ad essere eliminati saranno quelli creati e mai più visitati. Per mantenere un indirizzo attivo, invece, è sufficiente accedere all’account o a qualsiasi servizio Google almeno una volta ogni due anni e per esempio leggere un’e-mail, guardare un video o eseguire una singola ricerca. Oren Koren, cofondatore della società di sicurezza informatica Verit, ha così risposto alla Cnn sul tema: «Rimuovendo in modo proattivo questi account, Google riduce efficacemente la superficie di attacco a disposizione dei criminali informatici. Questa azione di Google esemplifica una tendenza più ampia nel settore, ossia adottare misure preventive per rafforzare il panorama generale della sicurezza digitale».

The Crown 6: nelle nuove puntate Kate Middleton con l’abito trasparente che fece innamorare William


Nell'ultima parte della sesta stagione della serie Netflix verrà ripercorsa la storia d'amore tra il principe William e Kate Middleton. Le prime immagini rivelano che verrà ripresa anche la sfilata di beneficenza organizzata all'università dove la futura principessa del Galles indossò un vestito che lasciava intravedere l'intimo.
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Nel centrosinistra si moltiplicano i federatori, ma manca una coalizione da federare

E ultimo, nel campo che fu largo e oggi è semplicemente in cerca d’autore, arrivò Nichi Vendola. Anche se si tratta più di un ritorno che di un arrivo, l’ex governatore della Puglia, fresco di elezione per acclamazione a presidente di Sinistra italiana, si riaffaccia sulla scena politica. Sono bastate quattro parole con cui l’ex leader di Sel, in una intervista a Repubblica, ha sintetizzato cosa serve a sinistra e cioè una «connessione sentimentale col popolo» che subito sono riaffiorate alla mente le famose ‘Fabbriche di Nichi’, spazi di partecipazione aperta che proliferarono nel 2010, se ne contavano oltre 600 in tutta Italia, e che sembravano dover gettare le basi di un progetto nazionale. Salvo poi dissolversi insieme con le speranze di chi aveva visto in Vendola un futuro federatore. Per carità, Vendola ha detto chiaramente che non ha intenzione di candidarsi alle Europee, ma dietro quel «sento forte il richiamo della foresta» è lecito pensare ci sia qualcosa che bolle in pentola. Del resto, nell’intervista non ha lesinato frecciate ai due principali partiti di opposizione, il Pd e Il M5s. «Con un cartello elettorale sulla paura del fascismo non si fa molta strada», ha detto. E ogni riferimento alla scorsa campagna elettorale di Enrico Letta non è casuale. Al leader M5s Giuseppe Conte invece ha riservato la definizione di «progressista moderato» o «populista di centro». E non si sa cosa sia peggio, vista dal suo pinto di vista.

Nel centrosinistra si moltiplicano i federatori, ma manca una coalizione da federare
Nichi Vendola con Elly Schlein al Roma Pride 2023 (Imagoeconomica).

Nel centrosinistra i federatori non mancano: manca qualcosa da federare

Comunque sia, la verità è che oggi come oggi di federatori ce ne sarebbero anche, senza nulla da federare però. Manca la materia prima. Con Giorgia Meloni che, dall’altra metà campo, ringrazia e augura lunga vita a questa opposizione. A parte la contesa tra Conte ed Elly Schlein per guadagnare il posto al sole della leadership di una coalizione di centrosinistra, infatti, la lista di papabili guide di un ipotetico campo largo si allunga. E così vale per i federatori, chissà, forse a loro insaputa.

Le battaglie politiche di Landini preoccupano sua Pd sia M5s

È il caso, per esempio, del segretario della Cgil Maurizio Landini che, grazie al ministro Matteo Salvini, ha trasformato lo sciopero nazionale del 17 novembre scorso in uno scontro tutto politico, spostandosi quindi su un terreno che non dovrebbe essere il suo, ma di Conte e Schlein. Non a caso, i due leader politici, come raccontano dagli interna corporis del Pd e del M5s, ne osservano e temono le mosse. E così, fatta eccezione per quest’ultima protesta nazionale, fanno a gara per presenziare alle sue iniziative di piazza, da un lato per presidiare i rispettivi spazi e dall’altro per accrescere i consensi. «Tra i due litiganti, il terzo gode», la mette così tra il serio e il faceto una autorevole fonte dem. Aggiungendo: «Vedremo cosa accadrà dopo le Europee sia in casa Pd che in casa M5s. Del resto anche Susanna Camusso guidava la Cgil e ora è nel Pd. E che dire di Sergio Cofferati? Dopo la sua manifestazione del 2002 a Circo Massimo a Roma, quella sì oceanica a difesa dell’articolo 18, le porte della politica per lui si sono spalancate…».

Nel centrosinistra si moltiplicano i federatori, ma manca una coalizione da federare
Maurizio Landini (Imagoeconomica).

Dopo le Europee potrebbe aver fine la sfida tra Schlein e Conte per la leadership

Le Europee, appunto. Dopo la tornata elettorale di giugno, potrebbe aver fine la sfida Pd-M5s proprio sul fronte della leadership. Tra i dem però ci credono poco: «Già oggi è una competizione che non ha motivo di esistere, visto che il Pd è il primo partito d’opposizione». È vero, ma è vero pure che c’è un ex presidente del Consiglio che difficilmente riuscirebbe ad accettare un ruolo da comprimario. Tra l’altro proprio dopo essere stato acclamato dagli stessi dem – parliamo di esponenti di peso quali il deus ex machina Goffredo Bettini e l’ex segretario Nicola Zingaretti – come il futuro federatore. «Ma era un altro contesto, le cose cambiano», ribattono con Lettera43 in casa Pd. Una obiezione respinta al mittente dai pentastellati che si fanno forti dei sondaggi e parlano di «partita aperta». Insomma, fino alle elezioni il motto sarà «ognuno per sé». E vedremo se sarà lo stesso anche dopo il voto. Come preconizza un esponente Pd di vecchia data dietro garanzia di anonimato «perché ci sia un federatore dovrebbe esserci una cultura coalizionale che oggi manca». «Nel ‘95 i Ds costruirono le condizioni perché Romano Prodi, di certo non un diessino, fosse il federatore di un’area ampia e il candidato premier. Una generosità che oggi, pur volendo, il Pd non potrebbe avere perché manca la condizione di base e cioè, appunto, una cultura di coalizione». Altro discorso se le Europee si rivelassero una débâcle per Schlein e Conte. In quel caso, forse, si potrebbe costruire un percorso puntando su Vendola o su Landini? «Un federatore», risponde tranchant, «è riconosciuto perché di comune accordo gli si attribuisce un ruolo e non perché il leader del momento fallisce. Non funziona così. Col chiodo schiaccia chiodo non si fa strada e, soprattutto, non si scalza la destra».

Nel centrosinistra si moltiplicano i federatori, ma manca una coalizione da federare
Giuseppe Conte (Imagoeconomica).

Esplosioni a Gaza, soldati israeliani feriti. Hamas: «Reazione a una violazione della tregua»

Altri due giorni di tregua a Gaza, ma tre ordigni sono esplosi nel nord della Striscia in prossimità delle forze israeliane, «in contrasto con le intese per il cessate il fuoco», come riferisce il portavoce militare dell’esercito di Tel Aviv. In uno di questi episodi è stato aperto il fuoco contro i soldati, che hanno risposto all’attacco. Alcuni dei militari sono rimasti feriti in modo non grave. Diversa la versione dei fatti di Hamas. «In seguito a una palese violazione da parte di Israele dell’accordo di cessate il fuoco nel nord della Striscia di Gaza è avvenuta una frizione tattica». I combattenti palestinesi, insomma, avrebbero risposto ai militari dello Stato ebraico. «Facciamo appello ai mediatori affinché premano su Israele per il rispetto di tutte le intese, in terra e in cielo». L’incidente è avvenuto mentre si attende un nuovo rilascio di ostaggi israeliani, dieci, in cambio della liberazione di 30 prigionieri palestinesi.

I capi di Mossad e Cia in Qatar per una proroga della tregua

Il capo del Mossad David Barnea è a Doha per colloqui con il direttore della Cia Bill Burns e con alti funzionari del Qatar. L’obiettivo del capo della Cia, secondo i media Usa, è mediare un più ampio accordo tra Israele e Hamas per allungare la tregua, allargandola al rilascio anche di uomini e militari. Burns sta premendo inoltre per l’immediata liberazione degli ostaggi americani, stimati in un numero tra 8 e 9. Israele però non sarebbe disposto ad ampliare la tregua oltre domenica 3 dicembre, per un totale di 10 giorni. Lo scrive Haaretz citando un funzionario a conoscenza dei colloqui in corso.

Esplosioni a Gaza, soldati israeliani feriti. La risposta di Hamas: «Reazione a una violazione della tregua».
Tra il 28 e il 29 novembre Hamas rilascerà 20 ostaggi (Ansa).

Scontri in Cisgiordania, uccisi tre palestinesi

Tre palestinesi sono rimasti uccisi in Cisgiordania in scontri con i soldati israeliani. Salgono così a 242 i palestinesi morti in Cisgiordania dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas lo scorso 7 ottobre.

Dall’Italia aiuti in Egitto per i civili in fuga da Gaza

L’Italia risponde alla richiesta di intervento, avanzata dall’Egitto, per far fronte all’assistenza dei profughi civili in arrivo da Gaza. La richiesta è arrivata per il tramite del Meccanismo europeo di protezione civile che, fin da subito, si è attivato per supportare le autorità locali nella gestione dell’emergenza umanitaria e per coordinare gli aiuti degli Stati membri. Il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con il ministero degli Esteri, coordinerà, attraverso la Centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario, la raccolta del materiale sanitario che successivamente sarà inviato in Egitto.

Esplosioni a Gaza, soldati israeliani feriti. La risposta di Hamas: «Reazione a una violazione della tregua».
L’ospedale al-Shifa di Gaza (Getty Images).

Riaperta l’unità di dialisi dell’ospedale al-Shifa

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, afferma che l’unità di dialisi dell’ospedale al-Shifa è stata riaperta e sta ricevendo pazienti.

Expo 2030, vince Riad al primo turno: Roma arriva terza

Riad si è aggiudicata l’Expo 2030. La capitale dell’Arabia Saudita ospiterà l’esposizione mondiale, dopo aver battuto la concorrenza di Busan, metropoli della Corea del Sud, e Roma, che arriva terza. La città araba vince così al primo turno, superando la soglia minima dei 120 voti necessari sotto la quale si sarebbe andati al ballottaggio. L’obiettivo dell’Italia, alla vigilia, era proprio questo: evitare il terzo posto e sperare in una nuova votazione. Ma Roma ha conquistato appena 17 voti, superata anche dalla sudcoreana Busan, che ne ha ricevuti 29, e nettamente dietro alla vincitrice Riad, che ne ha avuti 119.

Anche Bebe Vio e Sinner testimonial italiani

A rappresentare Roma a Parigi sono stati il sindaco Roberto Gualtieri, la vicegovernatrice del Lazio Roberta Angelilli e il ministro per lo Sport, Andrea Abodi. A tirare la volata all’Italia, però, è stata anche la premier Giorgia Meloni, che in un videomessaggio, durante le presentazioni conclusive delle candidature, ha dichiarato: «Scegli Roma, portiamo la storia nel futuro». E ha aggiunto: «A Roma ogni Nazione troverà il suo spazio, come un pari tra pari, e avrà la possibilità di mettere in mostra la propria identità. Non importa quanto grande o piccolo possa essere, a Roma ogni persona ha qualcosa di unico da offrire e vogliamo che tutti contribuiscano su un terreno di gioco equo». Tra i testimoni anche Bebe Vio, Sabrina Impacciatore e Jannick Sinner.

Expo 2030, vince Riad al primo turno Roma arriva terza
L’arrivo di Bebe Vio a Parigi (Getty Images).

Apple Music, la classifica dei brani più ascoltati del 2023: vince Lazza

Cenere di Lazza è il brano più ascoltato su Apple Music nel 2023. La canzone, che gli è valso il secondo posto al Festival di Sanremo, ha conquistato la vetta del podio nel nostro Paese sulla piattaforma streaming. «È stato un anno che difficilmente dimenticherò», ha dichiarato l’artista a Billboard Italia. «Ringrazio tutte le persone che sostengono la mia musica e che hanno reso la canzone la più streammata di Apple». Al secondo posto c’è invece Quevedo: Bzrp Music Sessions, Vol. 52 dei produttori che hanno lavorato anche con Shakira. Sul gradino più basso del podio invece Gelosa, collaborazione di Finesse, Shiva, Guè Pequeno e Sfera Ebbasta. In Top 10 tanti brani del Festival di Sanremo e tracce del rap italiano.

Apple Music, la Top 10 delle canzoni più ascoltate in Italia e nel mondo

Ai piedi del podio italiano di Apple Music si è invece piazzato il brano vincitore all’Ariston Due vite di Marco Mengoni. Dalla rassegna della canzone italiana arrivano poi Supereroi di Mr. Rain al quinto posto e Tango di Tananai, che si è piazzato settimo. Nel mezzo Vetri neri, la nuova hit di Anna con la collaborazione di Capo Plaza e Ava. Geolier è l’unico artista ad avere due brani nelle prime 10 posizioni con Chiagne, un featuring con Lazza e Takagi & Ketra, e X Caso incisa con Sfera, rispettivamente all’ottavo e nono posto. Solamente decima Mon Amour di Annalisa, quattro volte Disco di platino.

Quanto alla Top 10 mondiale di Apple Music, sorprendentemente non domina Taylor Swift. Pur avendo ottenuto il riconoscimento di artista dell’anno della piattaforma, consolidando il recente successo anche ai Billboard Music Awards, la popstar di West Reading si è dovuta accontentare del sesto posto grazie alla sua Anti-Hero dall’album Midnights. In vetta c’è invece Morgan Wallen, cantautore country e rivelazione del 2023, con la sua Last Night. Medaglia d’argento per Flowers di Miley Cyrus, mentre sul gradino più basso del podio si è piazzata SZA con Kill Bill. Quarto posto per Drake e 21 Savage con la loro Rich Flex davanti a Snooze, secondo brano della rapper SZA in classifica. Dopo Taylor Swift invece spazio al J-Pop degli Yoasobi con Idol e a Chris Brown con Under the Influence. Completano la Top 10 Metro Boomin, The Weeknd e 21 Savage con Creepin’  e Official Hige Dandism con Subtitle.

La classifica di Shazam, i Bzrp battono i The Kolors

Oltre alla classifica di Apple Music, è disponibile anche la Top 10 di Shazam con i brani più ricercati del 2023 in Italia. In vetta c’è Quevedo: Bzrp Music Sessions, Vol.52, seguito dal tormentone estivo Italodisco dei The Kolors. Terza piazza per Flowers di Miley Cyrus. Solo ottavi i Maneskin con The Loneliest, davanti al duo Mina e Blanco con Un briciolo di allegria. L’artista più shazammato del 2023 è invece Sfera Ebbasta. A livello mondiale, la classifica è dominata da Rema con la sua Calm Down. Sul podio anche Bloody Mary di Lady Gaga, brano del 2011, divenuto virale su TikTok assieme alla serie Netflix Mercoledì.

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