Giambruno, Pier Silvio Berlusconi: «Dietrologie ridicole, sono vicino a Giorgia»

«Sono molto vicino a Giorgia e sono molto dispiaciuto. Ma tutte le dietrologie sono ridicole». È con queste parole che Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset e figlio del fondatore di Forza Italia, ha commentato la vicenda di Andrea Giambruno, giornalista delle rete televisiva di Cologno Monzese ed ex compagno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni rimasto vittima delle sue stesse parole sconvenienti mandate in onda da Striscia la notizia. «Su questo tema non ho altro da aggiungere», ha chiuso il secondo figlio del Cavaliere nel corso della presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa Il rancore e la Speranza.

La posizione di Mediaset già espressa da Marina Berlusconi e Antonio Tajani

È la prima volta che l’ad Mediaset parla in pubblico del caso Giambruno, che caro è costato all’azienda in Borsa con ben 150 milioni di euro di scossoni. Prima di lui si era espressa la sorella Marina, primogenita di Silvio Berlusconi, la quale aveva riferito che la scelta di mettere in onda le immagini fosse dipesa esclusivamente da Striscia la notizia e che non vi fosse nessuna intenzione da parte dell’azienda, legata a Forza Italia che fa parte della maggioranza di governo, di screditare l’esecutivo di Giorgia Meloni.

Marina Berlusconi e Andrea Giambruno
Marina Berlusconi e Andrea Giambruno (magoeconomica).

Queste erano state le parole di Marina Berlusconi: «In questi giorni ho letto e sentito di tutto: retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e spesso anche contraddittorie. La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e la apprezzo molto anche come donna, ancor più in questi giorni». Fedele a questa ricostruzione era stato anche il nuovo leader azzurro e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che aveva ribadito massima vicinanza e lealtà alla premier.

È morto lo scrittore Ernesto Ferrero

È morto all’età di 85 anni lo scrittore Ernesto Ferrero. Intellettuale di lungo corso, era stato alla guida del Salone del libro di Torino, sua città natale, per molti anni, dal 1998 al 2016. Si è mosso nel campo dell’editoria a 360 gradi, sia come scrittore che come critico letterario, traduttore e direttore editoriale. L’impegno e la passione per la scrittura gli hanno permesso di vincere il premio Strega nel 2000 con N, romanzo dedicato ai 300 giorni dell’esilio elbano di Napoleone attraverso il punto di vista del suo bibliotecario.

La carriera da Einaudi a Mondadori

Nato a Torino nel 1938, Ferrero ha fatto il suo esordio nel mondo letterario nel 1963 ricoprendo il ruolo di responsabile dell’ufficio stampa della casa editrice Einaudi. Sempre qui, sul finire degli Anni 70, è stato promosso al ruolo di direttore letterario, cui è seguito, nel periodo che va dal 1984 al 1989, quello di direttore editoriale. Einaudi è stata la sua casa, ma questo non gli ha negato la possibilità di ricoprire posizioni di vertice anche in Boringhieri, Garzanti e Mondadori. Sono state proprio tutte queste esperienze a condurlo alla guida del Salone del libro di Torino, che ha diretto per 18 anni.

I libri e riconoscimenti

Nominato commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2012 dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Ernesto Ferrero vanta una ricca e varia produzione come scrittore. Dalla narrativa, con L’anno dell’Indiano, Disegnare il vento. L’ultimo viaggio del capitano Salgari, ai romanzi d’avventura con Francesco e il Sultano passando per le biografie, come in Barbablù, che tratta delle vita di Gilles de Rais, il mostruoso personaggio del 400 francese. Poi Napoleone, protagonista del già citato romanzo N con cui vinse il premio Strega nel 2000 e a cui dedicò molte altre opere della sua produzione letteraria, e i libri per bambini come L’ottavo nano e Il Piccolo Principe raccontato da Ernesto Ferrero.

A Milano Malpensa il primo concept ibrido in Italia a firma Autogrill e Dufry

Al Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa è atterrato il nuovo Hudson Café Milano, il primo concept ibrido in Italia a firma Autogrill e Dufry che combina i business Retail, Bookstore e Food & Beverage. Dopo aver annunciato Avolta, il nome del nuovo gruppo creatosi a seguito della business combination, le due realtà celebrano il proprio connubio rafforzando la presenza all’interno dell’aeroporto intercontinentale di Milano gestito dal Gruppo SEA, creando il primo format che offre una esperienza di consumo pienamente integrata, luogo ideale non solo per fare acquisti ma anche per godersi una pausa rilassante e gustosa.

Libri, giornali e un’ampia scelta di prodotti food nel nuovo punto vendita

Oltre alla vendita al dettaglio di libri e giornali, con un ampio ventaglio di testate e titoli sia best seller che di editoria indipendente, ed essentials per il viaggio, il nuovo store offre un’ampia scelta di prodotti food & beverage, sia italiani che internazionali, scelti tra i best seller di Autogrill. Dalle note calde di un caffè con una miscela ben bilanciata, frutto di un continuo lavoro di analisi e ricerca, ai prodotti di pasticceria, come i croissant dall’impasto di qualità e dalla ricca farcitura, passando per i panini, creati attraverso un’attenta selezione delle materie prime, e le pizze di tipo artigianale. Spazio anche ad alimenti healthy e salutari, come frutta, poke e yogurt, in versione grab & go per il cliente che ha poco tempo a disposizione. Un’offerta ricca e ben bilanciata, in grado di rispondere a tutte le esigenze alimentari, comprese quelle vegetariane e vegane. All’interno del nuovo Hudson Café Milano non mancherà infine una selezione di prodotti confectionary Baci Perugina, grazie alla partnership attivata in occasione dell’apertura con Nestlé Baci Perugina, cioccolatino mito nato nel 1922 a Perugia e riconosciuto oggi in tutto il mondo come icona e simbolo di emozioni, amore e affetto.

A Milano Malpensa il primo concept ibrido in Italia a firma Autogrill e Dufry
Hudson Café Milano (Autogrill).

Autogrill: «Rivoluzioniamo l’esperienza di chi viaggia»

Massimiliano Santoro, ceo di Italy Autogrill, ha così dichiarato in merito all’iniziativa: «Hudson Cafè Milano rappresenta uno dei primi risultati di un lavoro importante di collaborazione tra le nostre due realtà, che si sono unite per dare vita al principale player globale della travel experience, con l’obiettivo di rivoluzionare l’esperienza di chi viaggia». Gli ha fatto eco Luca D’Alba, general manager di Autogrill Italia: «L’impegno condiviso e su cui si fonda la nostra visione comune è, grazie a un continuo processo di ricerca e innovazione, soddisfare le esigenze in evoluzione dei nostri clienti, sviluppando concept sempre più innovativi e caratterizzati da un’offerta multi settore». Ernesto Marro, amministratore delegato di Dufrital, ha infine sottolineato l’importanza della collaborazione con la società SEA che ha reso possibile la realizzazione di questo caffè libreria/edicola, con un brand come Hudson che da più di 30 anni, con oltre 500 negozi nel mondo, vende libri e giornali e si definisce «un ponte culturale tra le nostre città e un mondo di destinazioni».

L’iniziativa di un prete nel Salernitano: «Bimbi vestiti da santi ad Halloween»

Halloween da sempre è una delle feste più discusse tra i cristiani. Ogni anno parroci da tutta Italia si schierano contro questa giornata considerata esoterica e irrispettosa nei confronti della religione cattolica. L’ultima iniziativa è stata quella di don Luciano La Peruta, parroco a Sala Consilina nel Salernitano. La sua idea è stata quella di invogliare i bambini a travestirsi non da strega, non da ragno, non da fantasma, bensì da santo o angioletto.

L’ultima trovata contro Halloween: arriva “Holyween”

Il 31 ottobre nelle parrocchie di Sant’Anna e Sant’Antonio, nel Salernitano, si festeggia “Holyween“, ossia la Festa dei Santi. Ha spiegato all’Ansa don Luciano che questa idea «non è una provocazione, non è una sostituzione, ma è un vivere la festa dei Santi con i bambini del nostro oratorio». Il parroco, inoltre, ha specificato che questa festa alternativa viene celebrata già da qualche anno e richiama molti bambini: «Abbiamo sentito la necessità di vivere una nostra festa per riscoprire i valori cristiani e la bellezza della santità che è in ognuno di noi».

Scoperti in Polonia i resti di un bambino sepolto come un vampiro

Incredibile scoperta a Pien, villaggio della Polonia settentrionale, con una storia degna di Halloween. Un team di archeologi ha infatti riportato alla luce lo scheletro di un bambino di età compresa fra cinque e sette anni, sepolto secondo particolari credenze. Adagiato a testa in giù, presenta un lucchetto chiuso a una caviglia o probabilmente all’alluce di un piede. Risalente al XVII secolo, testimonierebbe un’usanza tipica dell’epoca per seppellire un presunto vampiro, scongiurandone un ritorno per tormentare i vivi. Il ritrovamento è tuttavia un unicum, in quanto mai prima d’ora si era verificato per un individuo morto in tenera età. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati sulla rivista Scientific American.

Bambino vampiro sepolto in Polonia: i dettagli della scoperta

Nel XVII secolo era pratica comune seppellire i potenziali vampiri in posizione prona. In questo modo si riteneva che, una volta risvegliatisi come “non morti”, avrebbero mangiato la terra e soprattutto non si sarebbero rialzati facilmente. Per impedire in ogni modo il loro cammino fuori dalle tombe, si era soliti anche incatenarli a una roccia o direttamente al terreno tramite lucchetti in metallo, come nel caso del bambino polacco. «Siamo di fronte a un cimitero per persone rifiutate dalla società», ha spiegato alla Cnn Darius Polinski, docente all’Università Nicolaus Copernicus di Torun. «Certamente erano temute dopo la morte e forse anche durante la loro vita poiché si comportavano in modo diverso».

In quell’epoca, come già dal Medioevo, era credenza comune ritenere che esistessero realmente vampiri e fantasmi accanto a numerose creature soprannaturali. Non di rado infatti si possono trovare scheletri con la testa recisa o un paletto piantato all’altezza del cuore, metodi ritenuti infallibili per scacciare il maligno e consentire l’eterno riposo ai propri cari. «Si tratta di una credenza tipica di chi aveva paura che qualcuno potesse tornare dall’aldilà per bere il sangue dei vivi», ha proseguito Polinski. «La gente prendeva ogni precauzione». Nel 2022, sempre nello stesso cimitero, gli archeologi avevano trovato anche i resti di una donna con un lucchetto al piede, in quanto presumibilmente ritenuta un vampiro. Difficile stabilire perché le salme non si trovino in un cimitero cristiano. «Forse non avevano ricevuto il battesimo o erano morti suicidi», ha spiegato la dottoressa Lesley Gregoricka al New York Times.

Montenegro, fiducia al nuovo governo guidato da Milojko Spajic

A quasi cinque mesi dalle elezioni generali, i deputati del Montenegro hanno votato la fiducia al nuovo governo, sostenuto da una coalizione che comprende partiti filo-russi e filo-serbi: a guidarlo Milojko Spajic, ex ministro della Finanze e in passato consulente di Goldman Sachs. Appena 36 anni, Spajic è ora ufficialmente il primo ministro più giovane d’Europa. Il suo periodo al governo inizia con l’attesa visita di Ursula von der Leyen, che sta affrontando un tour nei Balcani occidentali tra Macedonia del Nord, Kosovo, Montenegro appunto, Serbia e Bosnia-Erzegovina, per presentare i dettagli del piano europeo per la crescita economica della regione e affrontare questioni bilaterali.

Montenegro, fiducia al nuovo governo guidato da Milojko Spajic. L’esecutivo sostenuto da una coalizione con partiti filo-russi e filo-serbi.
Ursula Von der Leyen a colloquio con Milojko Spajic (Getty Images).

Il nuovo governo punta all’ingresso nell’Unione europea

Spajic ha ottenuto luce verde dopo un dibattito-maratona nella notte, con il sì di 46 dei 66 deputati presenti in parlamento. «La nostra visione è che il Montenegro diventi la Svizzera dei Balcani e la Singapore dell’Europa», ha detto Spajic prima del voto. Il suo partito centrista Evropa Sad (Europa Ora) ha ottenuto una risicata vittoria nelle elezioni parlamentari di giugno, a cui sono seguiti lunghissimi negoziati per forgiare una nuova coalizione di governo, di cui fanno parte 11 partiti, tra cui formazioni filo-russe e filo-serbe, così come partiti della minoranza albanese. «Le nostre quattro priorità principali in politica estera sono la piena adesione all’Unione europea, l’adesione attiva e credibile alla Nato, il miglioramento delle buone relazioni con i vicini e il rafforzamento del ruolo del Paese nelle organizzazioni multilaterali», ha detto Spajic dopo aver prestato giuramento davanti all’assemblea.

Montenegro, fiducia al nuovo governo guidato da Milojko Spajic. L’esecutivo sostenuto da una coalizione con partiti filo-russi e filo-serbi.
Milojko Spajic, nuovo primo ministro del Montenegro (Getty Images).

Tra le promesse elettorali l’innalzamento del salario minimo da 450 a 700 euro

Dopo averlo fondato nel 2022 insieme con Jakov Milatović (ex ministro dello Sviluppo economico e oggi presidente del Paese), Spajić ha guidato il movimento Europa Ora alle elezioni parlamentari del 2023, promettendo l’innalzamento del salario minimo da 450 a 700 euro e l’innalzamento delle pensioni minime a 450 euro, oltre alla riduzione della giornata lavorativa a sette ore giornaliere. Europa Ora, grazie al 25,6 per cento dei voti ricevuti, è diventato il più numeroso del parlamento montenegrino con 24 seggi su 81.

Visco: «Mantenere i tassi Bce a lungo è una decisione saggia»

Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, è intervenuto nel corso della giornata del risparmio, spiegando che la decisione della Bce di «mantenere i tassi sugli attuali livelli per un periodo sufficientemente lungo, a regolare cioè la persistenza della nostra azione più che la sua intensità, sia una decisione saggia». Poi Visco ha aggiunto: «Tale approccio fornisce infatti in assenza di nuovi forti shock dal lato dell’offerta, il giusto equilibrio tra il rischio di fare troppo e quello di non fare abbastanza, riducendo allo stesso tempo le possibili ripercussioni sulla già debole attività economica e i rischi per la stabilità finanziaria».

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