Caro prezzi in vacanza, il ministro Lollobrigida: “La qualità si paga, le eccellenze costano di più”


"È evidente che ci sono altri posti che si affacciano sul Mediterraneo che ambiscono ad avere la stessa propensione ad accogliere i turisti che abbiamo noi, ma quello che si trova ad esempio in Puglia altrove non si trova. Dobbiamo spiegare che la qualità si paga": lo dice il ministro Lollobrigida, pagando del caro prezzi in vacanza.
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Milano, due ragazzi scalano la guglia del Duomo

Nella mattinata di venerdì 11 agosto 2023 due ragazzi hanno scalato la guglia maggiore del Duomo di Milano, quella su cui si trova la Madonnina (simbolo della città). Quando sono stati notati, sono scesi di loro spontanea volontà e sono stati presi in consegna dalla Polizia locale, che ha confermato il fatto e li ha identificati in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria. Si tratta di due giovani di 18 e 20 anni.

La bravata per postare il video sui social

Secondo quanto riferito dagli agenti, i due hanno agito intorno alle 6, ma non è ancora chiaro quando siano saliti. Potrebbero essere rimasti sul monumento, nascondendosi alla chiusura, nella sera precedente. I due poi sono scesi fino a terra finendo nelle mani degli agenti che li attendevano. A 118 e vigili del fuoco non è risultato alcun invio di mezzi per un intervento di prevenzione. Secondo quanto riferito sui social dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, non vi sarebbero legami tra i due scalatori e i writers che hanno imbrattato il frontone della Galleria Vittorio Emanuele II nella tarda sera di lunedì 7 agosto. Secondo indiscrezioni non si tratterebbe nemmeno di ragazzi appartenenti a gruppi organizzati di climbers ma di praticanti amatoriali del parkour. Addosso non avevano bombolette o paracadute, e pare che il loro unico scopo fosse quello di pubblicare la loro bravata sui social e su Instagram in particolare.

Confcommercio, a Ferragosto vacanze italiane per 14 milioni

Al mare, in Italia, con amici o parenti, in hotel o in seconde case, alla ricerca di divertimento e relax. Queste le vacanze programmate da circa 14 milioni di italiani per la settimana di Ferragosto, nella quale spenderanno circa 7 miliardi di euro. Emerge dal focus su Ferragosto dell’Osservatorio del Turismo di Confcommercio in collaborazione con Swg.

Le mete preferite dagli italiani per il Ferragosto 2023

Ben otto vacanzieri su 10 resteranno in Italia, nel 36 per cento dei casi vicino a casa o comunque all’interno della regione di residenza. In ogni caso, Ferragosto vuole dire mare – per quasi il 50 per cento dei nostri connazionali – o montagna, scelta da poco più del 20 per cento.
Lo confermano anche le regioni più gettonate in Italia, con Liguria, Trentino Alto-Adige, Calabria, Campania, Puglia ed Emilia Romagna ai primi posti, cui seguono Sardegna e Sicilia. Città d’arte e piccoli borghi realizzano insieme il 10 per cento delle preferenze, e bisogna sommare mete in campagna, lago e in luoghi immersi nella natura per aggiungere un ulteriore 17 per cento.

Ferragosto, per Confcommercio in partenza 14 milioni di italiani
Montagna (Pexels).

A parte un 34 per cento di intervistati che passeranno la ricorrenza in seconde case di proprietà o in affitto – o presso amici e parenti – per quelli che restano la soluzione ricettiva più amata è l‘albergo – per quattro su 10 – seguita dai b&b – con oltre il 22 per cento. Campeggi, resort e villaggi totalizzano un ulteriore 15 per cento. Una scelta non del tutto spontanea quella degli italiani in viaggio in questo periodo.

Perché gli italiani vanno in vacanza a Ferragosto

Quasi quattro su 10 indicano, tra le motivazioni principali, la necessità di adeguarsi alle ferie proprie o dei propri compagni di viaggio. Potendo scegliere, due su 10 sceglierebbero di fare la principale vacanza estiva a metà luglio. Sono sostanzialmente due i motivi alla base di questa preferenza: la ricerca di prezzi più bassi e il tentativo di evitare gli affollamenti. C’è però un 16 per cento di aficionados che opta espressamente per Ferragosto perché è il periodo in cui le destinazioni sono più vive, animate da eventi culturali, spettacoli e festival.

Cna, Ferragosto record di stranieri, italiani un po’ in ritirata

Venticinque milioni di presenze per un giro d’affari superiore ai 10 miliardi. Un risultato record che vede i turisti stranieri compensare ampiamente qualche disagio sul fronte dei vacanzieri italiani alle prese con il carovita (e la crescita del costo del denaro) che ha inciso sulle loro abitudini estive, ma non sulla tradizionale fuga di Ferragosto. A stimarlo un’indagine di Cna Turismo e Commercio focalizzata sul periodo 11-20 agosto, il più caldo (temperature a parte) della stagione clou del turismo tricolore. Usa, Sud America, Giappone, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito i Paesi dai quali arriverà in Italia il maggior numero di turisti stranieri.

Un milione di presenze in più rispetto allo scorso anno

A trainare l’andamento dell’industria delle vacanze italiane i turisti stranieri. L’indagine di Cna Turismo e Commercio prevede che nel complesso abbatteranno il muro dei 15 milioni di presenze (pernottamenti nelle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere), un milione di presenze in più rispetto allo scorso anno, segnando un +15 per cento nei confronti del 2019 con una media di quattro pernottamenti a testa. Diverso il discorso per i turisti domestici che, a causa del carovita, ridurranno la media della loro pausa. Nel complesso arriveranno a 10 milioni le presenze dei turisti italiani nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere in flessione rispetto tanto allo scorso anno quanto al 2019, l’ultima stagione precedente la pandemia. Anche quest’anno continua a irrobustirsi la tendenza all’utilizzo delle seconde case di famiglia, talvolta chiuse da anni. Il mare, la montagna, ma anche in posizione di rincalzo borghi e città d’arte, laghi e colline, le attrazioni principali degli italiani. Le città d’arte, i borghi, il mare saranno all’apice delle preferenze dei turisti stranieri con, in buona posizione, i paesi di origine degli antenati per i vacanzieri provenienti dall’estero con radici italiane.

Ucraina, a Zaporizhzhia colpito un hotel usato da funzionari Onu

L’attacco missilistico russo del 10 agosto sulla città di Zaporizhzhia che ha causato un morto e almeno 16 feriti, ha colpito un hotel che veniva spesso usato dal personale delle Nazioni unite e dagli operatori delle ong. Queste sono le informazioni arrivate dalla coordinatrice umanitaria dell’Onu in Ucraina, Denise Brown, e riportate dall’agenzia di stampa Reuters sul suo sito. In una email inviata all’agenzia, Brown si è detta «sconcertata» dall’attacco all’hotel Reikartz sul fiume Dipro.

Ucraina, a Zaporizhzhia colpito un hotel usato da funzionari Onu
Una foto della centrale nucleare di Zaporizhzhia, Ucraina (Getty)

«Persone che aiutano le vittime sono state colpite da un attacco russo»

Denise Brown, coordinatrice umanitaria dell’Onu in Ucraina ha riferito: «Sono sconcertata dalla notizia che un hotel spesso utilizzato dal personale delle Nazioni unite e dai nostri colleghi delle ong che sostengono le persone colpite dalla guerra sia stato colpito da un attacco russo a Zaporizhzhia». E poi ha aggiunto: «Ho soggiornato in questo albergo ogni volta che ho visitato Zaporizhzhia». La funzionaria è intervenuta anche su Kyiv Independent dove ha continuato racconto di questi mesi: «Il numero di attacchi indiscriminati che hanno danneggiato infrastrutture civili e ucciso e ferito civili ha raggiunto un livello incredibile. Sono una violazione del diritto umanitario internazionale». Brown ha inoltre chiesto alla Russia di «cessare immediatamente gli attacchi indiscriminati contro l’Ucraina». L’Onu aveva utilizzato l’hotel come base per l’evacuazione dei civili dall’ acciaieria Azovstal di Mariupol nel maggio del 2022.

Geo Barents alla Spezia con 49 migranti, quasi tutti minori

È approdata poco dopo le 8.30 a molo Garibaldi est della Spezia la nave Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere con a bordo 49 migranti provenienti da Guinea, Gambia e Senegal. Trentadue dei 49 naufraghi a bordo sono minori non accompagnati.

Pronti i presidi di accoglienza

Sul molo è pronta la macchina dell’accoglienza, coordinata dalla prefettura della Spezia con il supporto dell’autorità di sistema portuale del mar Ligure orientale, con l’area predisposta alle prime cure e al riconoscimento con Croce Rossa, Caritas, Asl5, sanità marittima e forze dell’ordine. Poco distante dal punto di attracco, su molo Italia, un presidio di accoglienza «Welcome refugees» organizzato da associazioni, sindacato e partiti di centrosinistra.

Valentina Cervi: età, biografia e carriera dell’attrice

Valentina Cervi, nata a Roma il 13 aprile 1974, è un’attrice conosciuta a livello nazionale e internazionale. Nella sua carriera ha ricevuto diverse candidature ai Nastri d’Argento e ai David di Donatello ed è stata candidata anche al César francese come migliore promessa femminile per Rien sur Robert di Pascal Bonitzer.

Valentina Cervi: biografia e carriera

Cervi ha debuttato in televisione con Portami la luna nel 1986, e nel 1988 ha esordito al cinema nel film Mignon è partita di Francesca Archibugi. Ha cominciato a farsi notare con la partecipazione al film Ritratto di signora di Jane Campion (1996) e l’anno successivo ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista in Artemisia – Passione estrema di Agnès Merlet, vestendo i panni dell’artista Artemisia Gentileschi. Nel 1999 ha recitato nel film di Pupi Avati La via degli angeli e nel già citato film di Pascal Bonitzer Rien sur Robert. Dopo aver preso parte a uno spot di IllyCaffè diretta da Francis Ford Coppola, ha iniziato a lavorare anche all’estero. Nel 2001 ha impersonato Anna Maria Pierangeli nel film tv statunitense James Dean – La storia vera di Mark Rydell, dove ha recitato accanto a James Franco.

Valentina Cervi, tra carriera e vita privata
Valentina Cervi, Stefano Mordini e Valeria Golino alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 (Getty Images).

L’anno successivo è stata invece protagonista, assieme a Violante Placido, de L’anima gemella di Sergio Rubini, ruolo per cui ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Nel 2005, accanto a Stefano Accorsi, ha preso parte a Provincia meccanica di Stefano Mordini. Ha poi interpretato Marja Bolkonskaja nella miniserie televisiva del 2007 Guerra e pace, diretta da Robert Dornhelm, e nel 2008 è stata nel cast della pellicola di Spike Lee Miracolo a Sant’Anna. Nel 2011 è stata tra i protagonisti della serie inglese Le inchieste dell’ispettore Zen e di quella italiana Distretto di Polizia. Nello stesso anno ha recitato in un cameo in Jane Eyre di Cary Fukunaga, partecipando alla quinta stagione della serie statunitense True Blood. Recentemente ha recitato in La scuola cattolica, regia di Stefano Mordini (2021), Il filo invisibile, regia di Marco Simon Puccioni (2022) e Marcel!, regia di Jasmine Trinca (2022).

Valentina Cervi: la vita privata

L’attrice è legata sentimentalmente al regista Stefano Mordini, conosciuto nel 2005 sul set di Provincia meccanica. La coppia ha due figli, Margherita e Giovanni.

Michela Murgia: il cordoglio, dal giornalismo alla politica (e c’è persino Salvini)

Sono ore di cordoglio per la morte di Michela Murgia, giornalista e scrittrice scomparsa giovedì 10 agosto a soli 51 anni. I funerali sono in programma sabato 12 agosto, alle 15.30, in chiesa a Roma. Intanto dalla politica al mondo dello spettacolo, tantissime le testimonianze di affetto rivolte a una donna che per molti ha rappresentato il simbolo di battaglie culturali. Dai diritti per la comunità Lgbtqi+, alla parità di genere passando per l’accoglienza dei migranti. Tra i primi a postare sui social network un messaggio di affetto l’amico Roberto Saviano, presente anche al matrimonio della donna celebrato solo alcune settimane fa.

Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto testimoniare la sua vicinanza agli affetti di Murgia, pur ricordando le posizioni spesso opposte nel dibattito pubblico. Già in occasione dell’annuncio che la scrittrice aveva fatto della sua malattia, la premier aveva espresso la sua solidarietà alla scrittrice con la speranza che «potesse criticarla ancora a lungo».

Gad Lerner, giornalista e oggi firma del Fatto Quotidiano, ha voluto postare un pensiero in ricordo dell’amica scomparsa: «Era una formidabile, talentuosa, spericolata rivoluzionaria contemporanea, Michela Murgia. Mi proibisco l’esibizione dei ricordi personali e piango insieme a voi questa donna sarda che ci ha lasciati con il sorriso sulle labbra». Un clamore che non ha mancato di coinvolgere chi, come lei, ha sposato le battaglie dei diritti umani. Tra questi Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: «Le persone come Michela Murgia sono corrosive. Perché, appunto, corrodono, intaccano i poteri, non ne sono comode stampelle. Indicano una direzione, un cammino da intraprendere. Raccontano di diritti e di libertà». 

Un post persino di Salvini, accusato di ipocrisia

All’appello del mondo di Twitter (anzi, ormai di X) non è mancato fin da subito il segretario della Lega Matteo Salvini, spesso oggetto di feroci accuse da parte di Murgia. E infatti per questo accusato da più parti di ipocrisia. Ha salutato la scrittrice con un riferimento alla fede cattolica, la preghiera. Dedica a lei che spesso aveva utilizzato la sua visibilità per accendere i fari sul mondo della Chiesa. In occasione della presentazione del suo libro God save the queer – Catechismo Femminista aveva parlato del mondo cristiano dicendo che «il cattolicesimo per secoli è stato un motore storico, artistico, culturale e spirituale, un patrimonio di idee e valori di cui dovremmo riappropriarci anche se poi ha prevalso l’aspetto punitivo e moralista della visione cattolica».

Anche tanti amici però. Su tutti Nichi Vendola, già presidente della Regione Puglia e storico amico dell’intellettuale originaria di Cabras.

Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha scritto: «Ciao Michela. Ti ho voluto bene. Grazie di tutto. Che la terra ti sia lieve». Presente per il saluto social anche il deputato del Pd Alessandro Zan: «Lotteremo insieme sempre, perché ci sarai sempre e vinceremo noi». E ancora, Carlo Calenda: «Perdiamo una voce potente nel dibattito pubblico, creativa nella scrittura e una persona libera e coraggiosa. Riposa in pace Michela Murgia». Sul fronte opposto a quello che la Murgia da scrittrice ha sempre sostenuto, è intervenuto Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati: «Molte cose ci dividevano da Michela Murgia, ma ora è il momento del dolore per la sua scomparsa e del rispetto per una donna che ha reso la sua malattia un incitamento alla pienezza della vita. Le sue argute provocazioni, anche al mondo cattolico, hanno saputo stimolare riflessioni politiche e sociali profonde. La diversità di pensiero è una ricchezza e riteniamo che persone come Michela Murgia abbiano contribuito a elevare il livello del nostro dibattito pubblico. Ci mancherà».

Sciopero a Hollywood, gli sceneggiatori incontrano studios e streamer

Dopo il primo tentativo di venerdì 4 agosto, sceneggiatori e produttori di Hollywood tornano ufficialmente al tavolo delle trattative per porre fine allo sciopero. Il sindacato Writers Guild of America (Wga) e l’Amptp, associazione che rappresenta streamer e studios, si incontreranno l’11 agosto per discutere i nuovi termini di un accordo. «Siamo pronti per cercare di ottenere un contratto equo», ha scritto la Wga in una mail ai suoi membri. «Abbiamo il supporto continuo dei nostri alleati». Intanto la protesta ha superato i 100 giorni, battendo quella a cavallo tra il novembre 2007 e il febbraio 2008. Ancora nulla invece per quanto riguarda gli attori, che hanno incrociato le braccia lo scorso 13 luglio. Intanto arriva l’ufficialità per la cerimonia di premiazione degli Emmy Awards, slittata a gennaio 2024 proprio per lo sciopero.

Sciopero degli sceneggiatori, i punti all’ordine del giorno dell’incontro

Richiesto dalla presidente dell’Amptp Carol Lombardini, l’incontro ufficiale con la Writers Guild affronterà diverse questioni sollevate dagli sceneggiatori. Si cercherà infatti di trovare un accordo soprattutto per gli aumenti salariali, sia per quanto riguarda la diffusione in streaming sia per la distribuzione sulla tv via cavo. All’ordine del giorno anche maggiori tutele nei contratti e nei confronti dell’intelligenza artificiale, sempre più dilagante nel mondo di Hollywood. Più difficile invece raggiungere un accordo per quanto riguarda la percentuale dei profitti del prodotto. Il primo incontro dall’inizio dello sciopero lo scorso 4 agosto portò a un nulla di fatto, con Wga che parlò di «proposte offensive e fuori dal mondo». Inoltre gli sceneggiatori accusarono Amptp di aver fatto trapelare informazioni alla stampa ancor prima che la riunione finisse, complicando così le trattative.

L'11 agosto il sindacato degli sceneggiatori incontra i produttori. Si spera di porre fine allo sciopero in corso da oltre 100 giorni.
Le proteste degli sceneggiatori a Los Angeles (Getty Images).

Intanto la protesta per strada e nelle piazze di New York e Los Angeles prosegue. Il 9 agosto lo sciopero ha superato il traguardo dei 100 giorni, diventando il secondo più lungo della storia, dietro soltanto a quello del 1988 che si perpetrò per 154 giorni. Battuto anche quello del 1981 quando, per 96 giorni, la Writers Guild si batté per migliorare i proventi dalla vendita di videocassette e pay tv. «Gli oltre tre mesi sono frutto del rifiuto dei produttori di prendere sul serio le nostre richieste», hanno spiegato a Deadline Chris Keyser e David Goodman della Wga. «Rappresentano una pietra miliare della vergogna per Amptp. Sono loro i soli responsabili del dolore causato a migliaia di lavoratori».

Ferrari, il film indipendente di Michael Mann ottiene il via libera dal Sag-Aftra

Intanto il sindacato degli attori ha concesso il via libera al film Ferrari di Michael Mann per anteprime e rassegne cinematografiche. Il cast dunque, che comprende Adam Driver, Penélope Cruz, Sarah Gadon e Shailene Woodley, potrà partecipare alla Mostra del Cinema di Venezia, dove sarà presentato il 31 agosto. Sag-Aftra ha infatti permesso alle produzioni indipendenti, ossia non legate a una major hollywoodiana, di proseguire i lavori e di pubblicizzare i progetti ultimati. Ciascun attore potrà tuttavia liberamente scegliere se partecipare alle anteprime oppure declinare gli inviti come manifestazione di solidarietà per i colleghi.

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Voucher prestazione occasionale: le nuove regole dall’Inps per il 2023

L’Inps, nella circolare n. 75 del 3 agosto 2023, ha fornito chiarimenti per quanto riguarda i voucher prestazione occasionale per gli utilizzatori attivi nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento. In particolare, così come tracciato dalla Legge di Bilancio 2023 e aggiornato dal decreto lavoro, è previsto l’innalzamento dei limiti economici e dimensionali per tutti gli utilizzatori.

Il voucher prestazione occasionale 2023

Entrando più nello specifico, con la Legge di Bilancio 2023 è stato deciso che la nuova soglia di utilizzo è di 10 mila euro per i compensi di un massimo di 10 lavoratori dipendenti. Il decreto lavoro, poi, ha ulteriormente incrementato la soglia per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento. In questi casi, dal 1° gennaio, il compenso massimo complessivo è di 15 mila euro per le aziende con un massimo di 25 lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Inoltre, gli utilizzatori possono acquistare il Libretto Famiglia anche presso i tabaccai.

I limiti economici previsti

Per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento, sono inoltre previsti dei limiti economici nell’utilizzo dei voucher per la prestazione occasionale. Più nel dettaglio:

  • ogni prestatore, in riferimento alla totalità degli utilizzatori, non può ricevere un importo complessivo superiore a 5 mila euro;
  • ogni utilizzatore, in riferimento alla totalità dei prestatori, non può erogare un importo complessivo superiore a 15 mila euro;
  • le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore dello stesso utilizzatore non possono superare l’importo di 2.500 euro.

Ulteriori approfondimenti delle regole dell’Inps sui voucher per la prestazione occasionale sono disponibili sul sito dell’Inps, dove è possibile consultare il testo integrale della circolare Inps n. 75/2023.

Cassa integrazione 2023: a chi spetta, come funziona e novità

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di novità in materia cassa integrazione dovute, principalmente, alla fine dell’emergenza sanitaria. Entrando più nel dettaglio, è stata prevista una netta riduzione delle ore di cassa integrazione rispetto agli anni passati.

Cassa integrazione: come funziona

La cassa integrazione è uno degli ammortizzatori sociali più utilizzati in Italia e permette ai lavoratori di aziende in situazioni di difficoltà di ricevere un’integrazione salariale nei casi in cui abbiano dovuto sospendere o interrompere l’attività lavorativa. Lo strumento è gestito dall’Inps e, nel corso degli ultimi anni, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha portato a un ampliamento della platea dei beneficiari. A partire dal 1° gennaio 2022, tutti i lavoratori con contratto di lavoro subordinato (compresi gli apprendisti) che hanno svolto almeno 30 giornate di lavoro effettivo presso l’unità produttiva, possono sfruttare questo ammortizzatore sociale. Ci sono diverse forme di cassa integrazione, ovvero ordinaria, straordinaria e in deroga.

Cassa integrazione 2023: le novità

Le principali novità del 2023 in tema di cassa integrazione arrivano dalla Legge di Bilancio e dal decreto milleproroghe. Più nel dettaglio, come ribadito nella circolare Inps n. 4/2023, è stato previsto:

  • l’incremento del fondo sociale per occupazione e formazione a partire dal 2023;
  • la prosecuzione dei trattamenti di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti da imprese che operano in aree di crisi industriale complessa;
  • la proroga per il 2023 della misura di sostegno al reddito per i lavoratori dei call center;
  • la proroga della CIGS per le aziende che abbiano cessato o stiano cessando l’attività produttiva, ai fini della gestione degli esuberi di personale
  • la conferma del trattamento di sostegno al reddito in favore dei lavoratori sospesi dall’attività o impiegati a orario ridotto che sono impiegati da aziende sequestrate e confiscate, sottoposte ad amministrazione giudiziaria;
  • la conferma del trattamento straordinario di integrazione salariale per processi riorganizzativi complessi o piani di risanamento di crisi complessi;
  • la conferma dell’intervento straordinario di integrazione salariale per gli accordi di transizione occupazionale, per le causali di riorganizzazione e crisi aziendale;
  • il trattamento straordinario di integrazione salariale con causali riferite a processi di riorganizzazione e situazioni di particolare difficoltà economica.

Anche nel decreto lavoro ci sono delle novità in materia di cassa integrazione, con le aziende in difficoltà economica che potranno contare su un ulteriore periodo di utilizzo della misura. Ecco dunque che nel periodo che va dal 1° ottobre 2022 al 31 dicembre 2023, viene concesso un periodo aggiuntivo di cassa integrazione, con un totale di massimo 15 mesi.

Bonus Inps per coltivatori e imprenditori agricoli under 40: come fare domanda

Con lo scopo di incentivare lo spirito imprenditoriale nel settore agricolo, il governo ha prorogato per tutto il 2023 il bonus per coltivatori e imprenditori agricoli under 40. La misura, gestita dall’Inps, si sostanzia in un esonero contributivo totale, 100 per cento, per un periodo massimo di 24 mesi di attività.

Bonus coltivatori e imprenditori agricoli: a chi spetta e come fare domanda

I destinatari del bonus sono i coltivatori e ai giovani imprenditori agricoli professionali (Iap), di età inferiore a 40 anni che risultano iscritti alla previdenza agricola tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023. Questi soggetti possono già presentare domanda per ottenere lo sgravio fiscale, con l’Inps che ha sottolineato, nella circolare 74 del 3 agosto 2023, che «il coltivatore diretto può richiedere il beneficio per l’intero nucleo familiare o solo per sé stesso, come titolare o per sé stesso e per alcuni componenti del nucleo». La domanda per il bonus coltivatori e imprenditori agricoli deve essere presentata esclusivamente online. È necessario accedere al Cassetto previdenziale per autonomi agricoli e andare nella sezione Comunicazione bidirezionale. Qui si troverà il modello telematico dedicato alle nuove iscrizioni per il 2023 che è denominato Esonero contributivo nuovi Cd e Iap anno 2023 (CD/IAP2023).

Le esenzioni previste dal bonus e le incompatibilità

Il bonus per coltivatori ed imprenditori agricoli, come detto in precedenza, esonera dal pagamento dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Per un periodo totale di 24 mesi, dunque, i soggetti beneficiari non dovranno versare la contribuzione della quota per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) e il contributo addizionale di cui all’articolo 17, primo comma, della legge 3 giugno 1975, n. 160. Non rientrano nello sgravio, invece, il contributo di maternità e il contributo Inail cui sono soggetti i coltivatori e gli imprenditori agricoli. In ultimo si sottolinea che il bonus in esame non è in alcun modo cumulabile con altri sgravi o incentivi dello stesso tipo.

Alessandra Viero: età, marito e figli della conduttrice

Alessandra Viero, nata a Sandrigo (Veneto) il 16 aprile 1981, è una giornalista e conduttrice televisiva. Per anni ha lavorato per diversi quotidiani finché non è approdata a Mediaset nel 2008.

Alessandra Viero: biografia e carriera

Viero si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Trento con il massimo dei voti. Ha iniziato a lavorare fin da subito con il quotidiano locale Il Corriere del Veneto, nell’emittente televisiva Rete Veneta come conduttrice e su Tg Bassano come inviata. Nel 2008 ha ricevuto un’offerta da Mediaset per lavorare per il TG4 come inviata e conduttrice. Dal novembre del 2011 ha condotto su Tgcom24, il canale all-news di Mediaset, passando nel giugno 2012 a condurre il rotocalco Pomeriggio Cinque Cronaca, la versione estiva di Pomeriggio Cinque. Dopodiché la giornalista è tornata a condurre su Tgcom24. Nell’agosto dello stesso anno è stata scelta come conduttrice di Domenica Cinque con Alessi0 Vinci a partire da ottobre.

Alessandra Viero, tra la carriera e la vita privata
Alessandra Viero e il marito Fabio Riveruzzi (Instagram).

A giugno del 2013 è poi approdata a Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1, e nello stesso anno ha sostituito Sabrina Scapini accanto a Gianluigi Nuzzi in Quarto Grado, su Rete 4, mantenendo la conduzione di Studio Aperto. Dal 2014, sempre insieme a Nuzzi, ha iniziato a condurre anche lo spin-off di Quarto Grado, Segreti e delitti, su Canale 5. Nel 2022 e nel 2023 ha condotto alcune puntate di Controcorrente al posto di Veronica Gentili e nel 2023 ha sostituito anche Barbara Palombelli in alcune puntate di Stasera Italia.

Alessandra Viero: la vita privata

La giornalista si è sposata nell’estate del 2021 con Fabio Riveruzzi, un senior content editor specializzato in Digital Music Marketing per un’agenzia di comunicazione. I due hanno un figlio, Roberto Leone, nato il 25 marzo 2017.

Rovereto, donna uccisa con l’accetta, perizia psichiatrica per reo confesso

Si è svolta di fronte al gip del Tribunale di Rovereto l’udienza per l’affidamento della perizia psichiatrica che punta ad accertare se Ilir Ziba Shehi, reo confesso dell’omicidio di Mara Fait, avvenuto lo scorso 28 luglio a Noriglio, in Trentino, sia stato in grado di intendere e di volere al momento del delitto.

Ha ucciso a colpi d’accetta la vicina di casa

L’uomo, di 48 anni, ha ucciso a colpi d’accetta la vicina di casa, per poi consegnarsi spontaneamente ai carabinieri. La perizia è stata affidata al medico psichiatra, specializzato in ambito clinico e forense, Ermanno Arreghini. Il primo colloquio in carcere è fissato per sabato 12 agosto in carcere alle 11, alla presenza dei periti di parte. Il 17 ottobre si terrà l’udienza di merito.

Miracolo a Sant’Anna stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 11 agosto 2023 andrà in onda sul canale Rai Movie il film Miracolo a Sant’Anna alle ore 21.10. Il regista è Spike Lee mentre la sceneggiatura è stata scritta da James McBride. Nel cast ci sono Laz Alonso, Derek Luke, Omar Benson Miller, Michael Ealy e Pierfrancesco Favino.

Stasera andrà in onda sul canale televisivo Rai Movie il film intitolato Miracolo a Sant'Anna, ecco trama, cast e curiosità
La locandina del film (Twitter).

Miracolo a Sant’Anna, trama e cast del film in onda stasera 11 agosto 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia di Hector Negron (Laz Alonso), un uomo afroamericano che lavora come impiegato in un ufficio postale di New York. Nel 1982, pochi giorni prima di Natale, Hector inspiegabilmente estrae una pistola e uccide un cliente. Durante le indagini per questo omicidio, la Polizia perquisisce il suo appartamento e trova una testa di marmo appartenente a una statua. Nel frattempo, Hector racconta la sua storia a un giornalista. L’uomo faceva parte della 92esima Divisione Buffalo dell’esercito americano che aveva preso parte alla Campagna d’Italia durante la Seconda guerra mondiale. Insieme ad altri tre soldati afroamericani, Hector era rimasto dietro le linee nemiche.

Questo perché uno dei suoi compagni, Train (Omar Benson Miller), aveva deciso di salvare la vita a un ragazzo italiano di nome Angelo (Matteo Sciabordi), rimasto orfano a causa dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema da parte dei soldati nazisti. Il gruppo, composto dai soldati e dal ragazzino, si ritrova a vagare per sopravvivere, fuggendo dagli attacchi dei nazisti e nascondendosi in un paesino dimenticato, dall’aria magica. Qui riusciranno a scoprire un’umanità dimenticata e rifletteranno sulla loro vita. Dopo il racconto, Hector, ormai convinto ad affrontare il processo per il suo gesto, vivrà un colpo di scena e un misterioso benefattore gli salverà la vita.

Miracolo a Sant’Anna, 5 curiosità sul film

Miracolo a Sant’Anna, un attore famoso ha rifiutato un ruolo da protagonista

Samuel L. Jackson era stato individuato da Spike Lee e dalla produzione per interpretare un ruolo da protagonista nella pellicola. Tuttavia, l’attore ha rifiutato l’offerta perché già impegnato nelle riprese del film del 2008 La terrazza sul lago.

Miracolo a Sant’Anna, un altro attore costretto ad abbandonare il set e lasciare il progetto

Un altro attore famoso doveva entrare a far parte del progetto: si trattava di Wesley Snipes, che ha dovuto abbandonare le riprese perché accusato di evasione fiscale.

Stasera andrà in onda sul canale televisivo Rai Movie il film intitolato Miracolo a Sant'Anna, ecco trama, cast e curiosità
L’attore Wesley Snipes oggi (Getty Images)

Miracolo a Sant’Anna, una modella ha dovuto rinunciare a prendere parte al lungometraggio

Anche la modella Naomi Campbell doveva far parte del cast del film. Per alcuni impegni che aveva ha però dovuto rinunciare alle riprese.

Miracolo a Sant’Anna, il film tratto da un romanzo

Il soggetto del film non è originale ma è tratto da un romanzo dello scrittore James McBride. McBride si è occupato anche di scrivere la sceneggiatura, adattando la sua opera letteraria per il grande schermo.

Miracolo a Sant’Anna, flop al botteghino

Miracolo a Sant’Anna è stato un grande flop al botteghino. Il film aveva grosse pretese e infatti venne realizzato con un budget di circa 45 milioni di dollari. Tuttavia, al botteghino ha incassato poco più di 9 milioni di dollari.

Il grande paese stasera su Rai 3: trama, cast e curiosità

Stasera 11 agosto 2023 andrà in onda su Rai 3 il film Il grande paese, alle ore 21.15. Si tratta di un western diretto da William Wyler su sceneggiatura di Robert Wilder, James R. Webb e Sy Bartlett. Nel cast ci sono Gregory Peck, Jean Simmons, Charlton Heston, Caroll Baker e Alfonso Bedoya.

Stasera 11 agosto 2023 su Rai 3 andrà in onda il film Il grande paese, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Una scena tratta dalla pellicola (Twitter).

Il grande paese, trama e cast del film in onda stasera 11 agosto 2023 su Rai 3

La trama racconta la storia di un’iniziale grande inimicizia tra il maggiore Terril (Charles Bickford) e Rufus Hannassey (Burl Ives), due grandi proprietari terrieri di San Rafael, nel Texas, che si contendono un pezzo di terra che divide le loro proprietà. Quest’ultimo è l’oggetto del desiderio di entrambi perché qui scorre l’unico corso d’acqua della zona: impossessarsene significherebbe ottenere un grande vantaggio. Tuttavia, la proprietaria legittima di questo pezzo di terra è la maestrina Julie Maragon (Jean Simmons) che, nonostante sia amica di Patricia (Carroll Baker), figlia del maggiore Terril, rifiuta tutte le richieste e le offerte proposte.

Un giorno arriva da Baltimora un giovane di nome James McKay (Gregory Peck) che dovrebbe prendere in moglie Patricia. Il ragazzo non ama la scontro e per questa ragione viene etichettato come codardo, e anche la sua fidanzata sembra perdere interesse nei suoi confronti. Per farsi valere, James decide di andare da Julie Maragon per convincerla a cedere il terreno, promettendo che permetterà a tutti gli allevatori di abbeverare le loro mandrie nel corso d’acqua. Le cose non andranno però come sperato e la situazione peggiorerà, ma James sembra aver trovato in Julie una donna che condivide i suoi ideali e condanna la violenza senza riserve.

Il grande paese, 5 curiosità sul film 

Il grande paese, il film preferito di un presidente americano

Sembra che il presidente americano Dwight D. Eisenhower amasse questo film tanto da averlo proiettato per quattro volte consecutive alla Casa Bianca e averlo definito «semplicemente il miglior film mai fatto».

Il grande paese, le difficoltà sul set per un’attrice

L’attrice Jean Simmons venne traumatizzata dall’esperienza di recitare sul set e si rifiutò di parlare del film per diverso tempo. Dopo anni, la Simmons ha rivelato che le veniva assegnato un nuovo copione ogni giorno, a volte anche di notte, e doveva imparare tutte le battute a memoria continuamente. Ciò le avrebbe provocato un grande stress perché per l’attrice «recitare in questo modo era impossibile».

Il grande paese, lo scontro tra un attore e il regista

Tra il regista William Wyler e l’attore Charles Bickford non scorreva buon sangue. I due erano arrivati addirittura alle mani anni prima sul set de Gli eroi del deserto e anche durante le riprese di questo film ci furono momenti di tensione. In particolare, Wyler faceva girare più volte le scene di Bickford anche se queste erano perfette e l’attore, indispettito, in determinati momenti rifiutava di recitare le battute.

Stasera 11 agosto 2023 su Rai 3 andrà in onda il film Il grande paese, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
L’attore Charles Bickford (Getty Images).

Il grande paese, una controfigura particolare per una scena

In una scena del film il protagonista cade da cavallo e precipita a terra. In tale scena non è stato Gregory Peck a interpretare il protagonista ma l’attore Slim Pickens. Questo perché, stando a quanto raccontato dalla figlia di Pickens, l’attore era il proprietario del cavallo e non voleva che altri lo cavalcassero, così decise di essere lo stuntman di Peck per questa scena.

Il grande paese, Charlton Heston stava rifiutando la parte

Inizialmente Charlton Heston stava per rifiutare la parte che gli era stata offerta. Questo perché considerava il ruolo secondario e di minore importanza. Tuttavia, il suo agente lo convinse a lavorare con William Wyler e Gregory Peck perché sarebbe stata una grossa opportunità per la sua carriera e Heston accettò.

Pro e contro del salario minimo: i 9 euro l’ora e la proposta al centro dell’incontro a Palazzo Chigi

L’incontro sul salario minimo in programma a Palazzo Chigi non è nemmeno cominciato, ma è iniziato con il piede sbagliato. Giorgia Meloni ha accettato di parlare con le opposizioni, pur ribadendo la sua contrarietà. Elly Schlein, che della retribuzione minima garantita ha fatto un suo cavallo di battaglia, ha detto di essere pronta al confronto, «a patto che non sia una sceneggiata agostana fatta sulla pelle dei lavoratori». Mentre Giuseppe Conte ha dichiarato che la premier ha usato «argomentazioni infondate e risibili per giustificare la sua pervicacia». Ci sono tutti i presupposti per un buco nell’acqua: in attesa di capire cosa salterà fuori, ecco un piccolo vademecum sulla misura di cui tanto si sta parlando. Funzionerebbe? Davvero c’è qualcuno che ci può rimettere? Quali sono le argomentazioni dei contrari?

Incontro a Palazzo Chigi sul salario minimo. Pro e contro, chi è a favore e chi si oppone: le cose da sapere
Elly Schlein (Imagoeconomica).

In Italia per la retribuzione minima ci si affida ai Ccnl, stipulati tra i sindacati e datori di lavoro

Prima di tutto le basi: il salario minimo è la retribuzione minima oraria che viene corrisposta per legge ai dipendenti e sotto la quale i datori di lavoro non possono scendere. In sé, la soglia della paga minima può essere stabilita per legge (tramite l’introduzione appunto del salario minimo legale) oppure attraverso la contrattazione collettiva nazionale. È questo il caso dell’Italia, che al pari di Austria, Danimarca, Svezia, Finlandia e Cipro – per rimanere all’Unione europea – non ha un salario minimo imposto per legge. Nel nostro Paese ci si affida ai Ccnl, i contratti collettivi nazionali del lavoro stipulati tra i sindacati dei lavoratori dipendenti e i datori di lavoro.

Solo in sei Paesi Ue il salario minimo stabilito per legge è superiore a 9 euro all’ora

La proposta unitaria delle opposizioni prevede l’introduzione di una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora. Solo sei Paesi Ue hanno un salario minimo maggiore: Lussemburgo, Olanda, Francia, Irlanda, Belgio e Germania. Gli altri 15 hanno salari minimi fissati dalla legge inferiori ai 7 euro orari. Le cifre in sé non dicono molto: le varie soglie fissate dipendono infatti dal costo della vita nei singoli Paesi. Gli 11,52 euro orari lordi che dal primo maggio 2023 vengono garantiti ai lavoratori in Francia, per esempio, dovrebbero garantire di poter vivere allo stesso modo dei 3,83 della Grecia.

Salario minimo al centro del dibattito: ma per l’Italia non è obbligatorio

Secondo quanto previsto dalla direttiva Ue del 2020, gli Stati che (come l’Italia) registrano un tasso di copertura della contrattazione collettiva maggiore dell’80 per cento non sono obbligati a intraprendere alcun intervento. A riaccendere il dibattito politico è stata, a ottobre 2022, l’approvazione della nuova direttiva europea che ha dato il via libera definitivo all’introduzione di un minimo salariale adeguato nei Paesi Ue, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e rafforzare i Ccnl.

Incontro a Palazzo Chigi sul salario minimo. Pro e contro, chi è a favore e chi si oppone: le cose da sapere
Giuseppe Conte (Imagoeconomica).

Il grande pro: aumenterebbe gli stipendi di chi guadagna meno della soglia stabilita per legge

Chiaramente il salario minimo ha il grande vantaggio di innalzare gli stipendi di chi guadagna meno della sua soglia. In Italia aiuterebbe 4,6 milioni di persone: un gruppo molto vario di dipendenti, appartenenti alle categorie meno tutelate. Dagli assistenti domestici agli operai agricoli, fino ai rider, ai lavoratori delle imprese di pulizia, agli operatori turistici. Senza dimenticare la “maglia nera” del settore della vigilanza, che ad aprile ha rinnovato il Ccnl a più di 5 euro l’ora. Il salario minimo potrebbe inoltre aiutare i dipendenti che non sono coperti dalla contrattazione collettiva, così come gli autonomi, che non hanno contratti di lavoro subordinato. Secondo i suoi fautori, il salario minimo sarebbe in grado insomma di ridurre povertà e disuguaglianze sociali.

Per il fronte del no incentiva il lavoro nero e scoraggia le nuove assunzioni

Per il fronte dei no, il salario minimo legale sarebbe controproducente. Aumentando il costo del lavoro, andrebbe infatti a incentivare il nero, così come a scoraggiare nuove assunzioni. Insomma, aumenterebbe povertà e disoccupazione, in particolare tra i lavoratori non qualificati o senza esperienza. Inoltre, sottolineano i detrattori, che bisogno c’è del salario minimo quando la maggior parte dei contratti di lavoro nazionali prevedono già una paga oraria pari o superiore a 9 euro? Meglio spingere casomai sul taglio del cuneo fiscale. C’è poi chi pensa che una legge in merito andrebbe a diminuire il potere della contrattazione collettiva, svuotandola di una delle sue principali competenze.

Le opposizioni (tranne Italia viva) sono a favore del salario minimo garantito

La proposta di legge depositata alla Camera è stata avanzata da Partito democratico, Movimento 5 stelle, Azione, +Europa ed Europa Verde: in pratica tutta l’opposizione tranne Italia viva. Il 3 agosto in Aula è stata approvata una sospensiva che ha rimandato la discussione del testo a fine settembre. Intanto, ecco l’incontro dei rappresentanti della minoranza con Meloni. La quale, forse, non ha proprio ben capito il funzionamento del salario minimo. O, forse, l’ha capito benissimo.

Meloni ferma sul no: ma forse non ha capito come funziona. Oppure sì?

Nella sua rubrica social “Gli appunti di Giorgia”, la premier ha infatti detto: «Se io decidessi di stabilire per legge una cifra minima oraria per tutti, che inevitabilmente dovrà stare nel mezzo, mi ritroverei con un salario minimo legale che in molti casi potrebbe essere ragionevolmente più basso del minimo contrattuale previsto per diversi di questi contratti nazionali». Ma il salario minimo alzerebbe solo le soglie inferiori già stabilite dai Ccnl, senza abbassare – ci mancherebbe altro – quelle che invece sono già superiori. Gli operai metalmeccanici, che hanno per esempio un trattamento economico complessivo superiore ai 14 euro, non scenderebbero a 9 euro, che invece sarebbe una soglia particolarmente gradita alle guardie giurate. Dietro al no di Meloni, il cui governo dice di non voler fare la guerra ai poveri (pur avendo però già tolto il reddito di cittadinanza), c’è anche una questione di principio: «Perché, se il salario minimo legale è la soluzione, i partiti che adesso lo chiedono a gran voce non lo hanno introdotto negli anni in cui erano al governo?».

Cina, scoperta presunta spia della Cia reclutata in Italia

È stata scoperta una presunta spia cinese al servizio dell’americana Cia, la Central Intelligence Agency, reclutata in Italia. Il ministero per la Sicurezza dello Stato di Pechino ha reso noto oggi in un post di aver sottoposto a «misure esecutive» un connazionale, soprannominato Zeng, che «svolgeva attività di spionaggio».

Reclutato in Italia da un agente della Cia

Nato a luglio del 1971, Zeng era stato mandato dalla sua compagnia – un importante gruppo industriale militare mandarino – a studiare in Italia. In quel periodo, un funzionario dell’ambasciata americana a Roma, chiamato Seth, secondo il post che lo qualifica come agente della Cia, prese l’iniziativa di avvicinarlo e di fare la sua conoscenza. Da allora, Seth avrebbe sviluppato uno stretto rapporto con Zeng attraverso attività come cene, gite e altre attività, in cambio di «una grande quantità di informazioni fondamentali sulla Cina». Zeng sarebbe scivolato in uno stato di sudditanza psicologica, consentendo all’agente Cia «di instillare i valori occidentali» e di promettere «un’enorme quantità di denaro e di aiutare la famiglia di Zeng a migrare negli Usa». Si è scoperto, secondo altri dettagli forniti dal network statale Cctv, che l’uomo aveva firmato un accordo di spionaggio e ricevuto una formazione specifica prima di tornare in Cina. La Cctv ha aggiunto che erano state prese «misure obbligatorie» contro di lui, senza fornire dettagli. Mentre il ministero ha trasferito il caso alla procura per la revisione e l’azione penale, secondo il post.

In aumento in Cina la supervisione per attività di spionaggio

La Cina ha intensificato la supervisione su quelle che ritiene essere attività di spionaggio. All’inizio di agosto, il ministero della Sicurezza dello Stato ha detto che la nazione dovrebbe incoraggiare i cittadini a unirsi al controspionaggio, includendo la creazione di canali per segnalare attività sospette e premi ad hoc. È di luglio, invece, l’introduzione della legge anti-spionaggio che vieta di trasferire le informazioni su sicurezza e interessi nazionali definiti peraltro in modo generico. La normativa ha creato allarme nella comunità straniera: l’ambasciatore Ue a Pechino Jorge Toledo, ad esempio, ha detto lo scorso maggio che l’apertura dell’economia cinese era incompatibile con la legge sul controspionaggio.

Russia, decollata sonda verso la Luna

La Russia ha lanciato un razzo Soyuz che trasporta una sonda verso la Luna, dando così il via alla sua prima missione lunare dopo 47 anni, dal 1976, quando l’Unione sovietica era all’avanguardia nella conquista dello spazio. Il razzo con la sonda Luna-25 è decollato alle 2.10 ora di Mosca (1.10 ora italiana) dal cosmodromo Vostočnyj nell’Amur, secondo le immagini diffuse dall’agenzia spaziale russa Roscosmos.

Alexandre Blokhine: «per la prima volta nella storia l’allunaggio sul polo sud lunare»

La sonda di quasi 800 chili deve raggiungere l’orbita lunare in cinque giorni. E poi impiegherà dai tre ai sette giorni per scegliere il posto giusto prima di atterrare nell’area del polo sud lunare. Secondo una fonte all’interno di Roscosmos, l’agenzia prevede uno sbarco della sonda intorno al 21 agosto. Alexandre Blokhine, alto funzionario di Roscosmos, ha detto: «Per la prima volta nella storia, l’allunaggio sarà effettuato sul polo sud lunare. Fino ad ora, tutti erano sulla luna nella zona equatoriale». La sonda, che dovrà sostare sulla Luna per un anno, avrà la missione, come ha precisato l’agenzia spaziale, di «prelevare campioni e analizzare il suolo» e dovrà «svolgere ricerche scientifiche a lungo termine».

Incendi alle Hawaii, le vittime salgono a 53

È salito a 53 il bilancio delle vittime dei devastanti incendi che hanno colpito l’isola di Maui, alle Hawaii, alimentati dai venti diffusi dalla coda dell’uragano di categoria 4 Dora. La maggior parte delle persone morte si trovavano nella storica città di Lahaina che secondo le autorità locali è stata «distrutta». In tutta l’isola è stato dichiarato lo stato d’emergenza e tutti i viaggi verso questa popolare destinazione turistica sono stati sconsigliati. I nomi delle vittime non sono ancora noti.

Sylvia Luke: «Non eravamo pronti»

La vice-governatrice Sylvia Luke ha detto: «Non eravamo pronti. Ci aspettavamo vento e pioggia, non fuoco». E anche il governatore Josh Green, rientrato dalle vacanze, ha ammesso: «Non c’erano stati incendi significavi in passato e dunque non si è mai investito abbastanza per prevenirli». E, parlando del numero delle vittime, ha detto che è destinato ad aumentare «in modo molto significativo: «Nel 1960, 61 persone sono morte quando una grande onde ha attraversato Big Island. Questa volta, è molto probabile che il totale delle vittime supererà di molto questo numero».

Incendi alle Hawaii, le vittime salgono a 53
Immagine aerea delle Hawaii del 10 agosto 2023 (Getty Images)

Barack Obama: «È duro assistere alle immagini»

Anche l’ex presidente Barack Obama, originario di questa parte del mondo, ha espresso il suo cordoglio: «È duro assistere alle immagini di devastazione di un luogo così speciale. Il pensiero mio e di Michelle va a chi ha perso i suoi cari o la cui vita è sconvolta», ha scritto su Twitter.