Covid, casi e ricoveri in rialzo nel Regno Unito: gli esperti invocano il ritorno delle mascherine

La risalita dei casi Covid e dei ricoveri sta facendo preoccupare il Regno Unito, che teme una possibile nuova ondata. Tra gli scienziati c’è già chi auspica un ritorno delle mascherine come misura per ridurre i contagi in vista dell’autunno. Trisha Greenhalgh, esperta di politiche sanitarie dell’Università di Oxford e componente dell’Independent Scientific Advisory Group for Emergencies, ha scritto su Twitter: «Vari gruppi di scienziati su WhatsApp sono in fermento. Tanti colleghi avvertono che è il momento di tornare ad indossare le mascherine».

Covid, casi e ricoveri in rialzo nel Regno Unito: gli esperti invocano il ritorno delle mascherine.
Covid, contagi e ricoveri in aumento nel Regno Unito (Getty Images).

Preoccupa una variante indentificata in Danimarca e Israele

A sollecitare l’attenzione degli infettivologi del Regno Unito è anche una nuova variante ancora non caratterizzata ufficialmente, ma già ribattezzata da alcuni BA.6. La variante è stata identificata in Danimarca e Israele e avrebbe oltre 30 mutazioni nella sua proteina Spike, ovvero la parte del virus che si attacca alle cellule umane e provoca un’infezione. Questa caratteristica potrebbe renderla più pericolosa.

Contagi in aumento: colpa di maltempo e “Barbienheimer”?

L’aumento delle positività è però intanto (anche) conseguenza dell’arrivo della variante EG.5 ribattezzata “Eris”, a cui è attribuibile un contagio su sette stando a quanto comunicato dalle autorità sanitarie. E non solo: come scrive la stampa britannica, gli esperti ipotizzano che a contribuire al balzo dei contagi sia stato il maltempo e l’uscita nelle sale dei film Barbie e Oppenheimer. “Costretti” ad andare al cinema invece di gustarsi una bella pinta di birra all’aperto, i sudditi di re Carlo si sono così esposti maggiormente al contagio.

Attacco hacker in Umbria, colpiti i servizi essenziali per i cittadini

Si tratta di un bombardamento della rete internet della Regione Umbria che non mira a entrare nelle banche dati per sottrarre informazioni, ma mette fuori uso alcuni servizi essenziali come le ricette elettroniche o altri servizi sanitari. Nello specifico, sono decine di giga di traffico inviati da computer e persone da diversi Paesi del mondo, l’est asiatico e varie nazioni europee.

Bizzarri: «Tecnici al lavoro 24 ore su 24»

A spiegarlo, rispondendo all’Ansa, è Giancarlo Bizzarri, amministratore unico di PuntoZero, la società che gestisce l’infrastruttura della Regione Umbria, rete internet compresa. «Gli attacchi vanno avanti da diversi giorni» – ha spiegato – «e si sono fermati solo a ferragosto per poi riprendere stamani. I nostri tecnici sono al lavoro 24 ore su 24 per risolvere la situazione e contiamo di venirne a capo entro pochi giorni». Il bombardamento in atto è di dieci-40 gigabyte a fronte di una capacità della rete di cinque-sei».

«Presi di mira i principali servizi sanitari»

«È come se in un tubo si cercasse di far entrare una quantità d’acqua sette volte superiore alla sua capacità e quindi si intasa», ha sottolineato l’amministratore di PuntoZero. «La rete» – ha aggiunto – «non riesce a distinguere tra i dati ‘buoni’ e quelli ‘cattivi’ inviati dagli hacker. Stiamo lavorando per fare in modo che il sistema possa intercettare la differenza, per pulire il traffico, ma non è facile perché cambiano le modalità degli attacchi». Questi hanno preso di mira negli ultimi giorni alcuni dei principali servizi sanitari. Come le ricette ma anche le prenotazioni che vanno avanti a singhiozzo. I danni e le difficoltà per i cittadini» – ha concluso Bizzarri – «sono notevoli e proprio questo è l’obiettivo degli hacker».

Kyiv rivendica gli attacchi al ponte di Crimea pubblicando un video

II Servizio di sicurezza civile ucraino (Sbu) ha confermato per la prima volta la responsabilità degli attacchi dell’ottobre 2022 e di luglio 2023 al ponte di Crimea. La Cnn ha ottenuto in esclusiva dalla Sbu i video dell’attentato di luglio in cui si vede un primo drone, imbottito con 850 kg di esplosivo avvicinarsi al pilone colpito. E un secondo drone che si dirige verso il lato ferroviario del ponte. Il capo dell’Sbu, Vasyl Maliuk, ha detto alla Cnn che l’attacco di luglio è stato realizzato con droni marini sperimentali (i Sea Baby) e che ne seguiranno altri. Maliuk non ha fornito dettagli sull’attacco dell’8 ottobre 2022.

Iryna Vereshchuk: «La guerra non finirà entro due-tre settimane» 

La guerra in Ucraina non finirà tra «due-tre settimane», «entro la fine dell’anno» o «la prossima primavera»: messaggi diramati tramite Telegram dalla vicepremier e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, Iryna Vereshchuk. Che poi ha aggiunto: «Quanto durerà la guerra? Dobbiamo essere onesti. In questa guerra, il percorso verso la vittoria sarà lungo e difficile». Vereshchuk ha concluso: «Due-tre settimane, entro la fine dell’anno, la prossima primavera: tutto questo non è vero. Dobbiamo prepararci a una lunga lotta. I cittadini e il governo, tutti devono prepararsi a una guerra lunga e difficile. Solo allora vinceremo».

Le mosse di Mosca dopo il crollo del rublo per salvare l’economia e aggirare le sanzioni

Dopo avere subito una caduta libera nelle ultime settimane, il rublo ha toccato il 14 agosto i livelli più bassi da marzo 2022, poco dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Il dollaro ha sfondato la barriera psicologica dei 100 rubli e l’euro quella dei 110 rubli: dopo l’annuncio la valuta americana è scesa sotto i 99 rubli e quella europea sotto i 108. Ma non si può certo dire che l’allarme sia cessato. Per arginare il crollo, la Banca centrale della Federazione russa è corsa ai ripari aumentando i tassi di interesse, mentre nel Paese è scattata la (criticata) sperimentazione del rublo digitale.

Crollo del rublo, le mosse di Mosca per salvare l'economia russa e aggirare le sanzioni occidentali.
Russia, continua la svalutazione del rublo (Getty Images).

Riduzione delle esportazioni e aumento delle importazioni: i motivi del crollo

Nei giorni successivi all’invasione dell’Ucraina, il rublo si era fortemente svalutato, toccando un picco di 140 per un dollaro. Poi aveva registrato un periodo di performance positivo di circa sei mesi, nel corso dei quali aveva raddoppiato il suo valore raggiungendo il range dei 50-60 rubli per dollaro. Nel corso del 2023 ha però perso oltre il 30 per cento. Il Cremlino, da parte sua, ha attribuito la caduta libera alla «politica monetaria accomodante» della Banca di Russia. Nella riunione di emergenza del 15 agosto, la direttrice Elvira Nabiullina ha spiegato invece che l’indebolimento della moneta nazionale è provocato dalla forte riduzione del surplus delle partite correnti: in particolare a pesare è (causa sanzioni) la riduzione delle esportazioni di petrolio e gas, principali fonti di guadagno dall’estero per il Paese, e l’aumento delle importazioni dovuto allo sforzo bellico.

Crollo del rublo, le mosse di Mosca per salvare l'economia russa e aggirare le sanzioni occidentali.
Elvira Nabiullina (Getty Images).

La mossa della Banca Centrale di Russia: su i tassi di interesse

Vladimir Milov, ex viceministro attualmente in esilio, ha detto che Mosca si trova ad affrontare sorta di «carestia valutaria», poiché è sempre meno – appunto – la valuta che entra nel Paese. Nabiullina, salutata nel 2022 come l’artefice del salvataggio delle finanze russe di fronte alle sanzioni senza precedenti imposte dai Paesi occidentali, ha annunciato l’innalzamento dei tassi di interesse dall’8,5 al 12 per cento, provando a convincere tutti che l’economia di Mosca non è comunque in crisi. L’obiettivo è riportare l’inflazione al 4 per cento nel 2024, per poi stabilizzarla in futuro.

Crollo del rublo, le mosse di Mosca per salvare l'economia russa e aggirare le sanzioni occidentali.
Crollo del rublo, il Cremlino corre ai ripari (Getty Images).

Le elezioni si avvicinano, Putin teme il malcontento dei cittadini

Di tutto pur di arginare il crollo del rublo, che sta provocando un aumento dell’inflazione, con forte rialzo dei prezzi e abbassamento del tenore di vita dei cittadini russi. È già sceso molto e potrebbe scendere ancora. Molto banalmente, un rublo più debole significa cittadini più poveri. E questo è qualcosa che Vladimir Putin vuole evitare, in vista delle elezioni del 2024. Le sicurezze politiche dello zar non possono vacillare. Per proteggere il rublo dagli effetti delle sanzioni, la Russia ha cercato di sviluppare rapidamente alternative al sistema di pagamenti globali Swift – da cui le sue banche sono state in gran parte bandite – dedollarizzando le sue transazioni. Da qui il lancio del rublo digitale.

Crollo del rublo, le mosse di Mosca per salvare l'economia russa e aggirare le sanzioni occidentali.
Russia, avviata la sperimentazione del rublo digitale (Getty Images).

Al via la sperimentazione del rublo digitale

Mosca ha appena avviato la fase di prova di una versione digitale della sua valuta basata sulla tecnologia blockchain. La sperimentazione coinvolge con 13 banche russe e 600 cittadini volontari, con pagamenti possibili in 30 punti vendita dislocati in 11 città del Paese. «Vtb è stata la prima banca a condurre con successo transazioni con rubli digitali nella sua applicazione mobile», ha annunciato il secondo istituto bancario di Russia. «Le operazioni saranno gratuite per i cittadini e con una commissione minima per le imprese», ha detto la Bcr. A differenza delle criptovalute, anch’esse basate sulla blockchain (tecnologia che consente transazioni dirette da un libro mastro decentralizzato), il rublo digitale fa parte della Cbdc (“Central bank digital currency”), ampiamente controllata. Viene emesso direttamente dalla Banca centrale russa e conservato in portafogli elettronici. A supervisionare la sicurezza del sistema è direttamente l’Fsb e questo è un aspetto fortemente criticato: se le autorità dicono di volere un rublo digitale per rendere i pagamenti più sicuri, in molti ritengono invece che l’introduzione di una tale forma di moneta consentirà al governo di controllare ancora di più i cittadini. Fatto sta che la Russia è diventato il 21esimo Paese al mondo ad aver avviato la sperimentazione di una moneta digitale (11 quelli che hanno già introdotto una Cbdc): Mosca spera di estendere il rublo digitale a tutti i russi che lo desiderano «entro il 2025-2027», ha fatto sapere la Banca centrale.

Messi, la valanga di gol in Mls e il livello imbarazzante delle difese avversarie

Lionel Messi non si ferma più. Nella notte italiana tra il 15 e il 16 agosto l’argentino ha segnato il suo nono gol in sei partite dal suo arrivo negli States, contribuendo al 4-1 dell’Inter Miami su Philadelphia. Una vittoria che ha portato la formazione allenata dal “Tata” Martino in finale di Leagues Cup, in programma domenica 20 agosto (gara di andata, ritorno il 31) contro Nashville. La Pulce ha ricevuto palla ancor prima della trequarti senza trovare ostacoli, avendo poi il tempo di mirare e calciare in tutta tranquillità. Un sinistro preciso da una trentina di metri che ha trovato l’angolino basso di sinistra, con la compartecipazione di portiere e difesa. Messi sta facendo quello che vuole in America, e il suo impatto è devastante: nove gol in sei partite. Ma il livello scadente del campionato si intuisce in ogni match, anche solo dagli highlights. Mentre in Arabia Saudita continuano a sbarcare nuovi campioni – in ultimo Neymar Jr. all’Al-Hilal – in Mls la strada verso la qualità sembra essere ancora in salita.

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Nono gol in sei partite per Lionel Messi negli States e l'Inter Miami è in finale di Leagues Cup. Ma le difese avversarie dove sono?
Lionel Messi festeggia un gol con Sergi Busquets e Jordi Alba (Getty Images).

Messi, difensori nel panico e reti da lontanissimo: la Pulce fa quello che vuole

I numeri di Lionel Messi dal suo arrivo negli States sono devastanti per la Mls. Contro Philadelphia, secondo i dati di ESPN Deportes, ha messo a segno il secondo gol da più lontano nella sua carriera, circa 32 metri. In precedenza aveva già realizzato due calci di punizione diretta, messo a referto un assist e vinto cinque volte il premio come miglior giocatore del match. Su sei apparizioni in totale. Sebbene i numeri siano in linea con il recente Mondiale in Qatar e con la carriera straordinaria dell’argentino, vanno tuttavia contestualizzati con il livello scadente dei suoi avversari. Emblematica in tal senso la goffa giocata di Jakob Glesnes, centrale norvegese di Philadelphia, andato nel pallone per la presenza della Pulce in area. Dopo essere incespicato sulla sfera, ne ha lasciato il controllo a Messi che però non è riuscito a siglare la sua doppietta. Un esempio di sudditanza psicologica già denotato in altre partite.

Discorso simile anche per il match contro Charlotte, valido per i quarti di finale di Leagues Cup. Messi ha sigillato il risultato sul 4-0 finale con un gol dal centro dell’area di rigore. Partito dalla linea mediana dopo aver mandato a vuoto un avversario, l’argentino ha tagliato il campo senza alcuna copertura fino a entrare nel cuore dell’area, dove ha ricevuto la palla libero e indisturbato, quando si trovava a pochissimi metri dalla linea di porta. Si potrebbe parlare allo stesso modo di Sergi Busquets, ex centrocampista del Barcellona giunto nel mercato estivo assieme a Jordi Alba dai blaugrana. All’età di 35 anni, uno in meno di Leo, l’ex numero 5 del Barça ha rivoluzionato l’Inter Miami dettando i tempi di gioco e i movimenti dei compagni. «E se il calcio nordamericano diventasse il migliore al mondo?», disse Federico Bernardeschi approdando a Toronto. Per citare Leonardo Bonucci, forse ne «devono mangiare di pastasciutta».

Le difficoltà dell’Mls e il confronto con l’Arabia Saudita  

Inevitabile però il confronto fra Mls e Saudi Pro League, il campionato dell’Arabia Saudita, che continua ad attirare campioni dall’Europa. Ha abbracciato l’Al-Hilal anche Neymar Jr., che ha firmato un biennale da 160 milioni di euro. A 31 anni, conferma che nel Golfo non sbarcano solo calciatori al tramonto della carriera. Arrivati anche il 24enne ex Roma Roger Ibañez e il 25enne Merih Demiral, che hanno firmato per l’Al-Ahli. Facendo leva su contratti faraonici e benefit esorbitanti – per il brasiliano si parla di aereo privato e 500 mila dollari per ogni post sui social – gli sceicchi sperano infatti di poter competere molto presto con le superpotenze europee.

A fronte di fenomeni come Karim Benzema, Kalidou Koulibaly e Riyad Mahrez, un confronto con il calcio occidentale è impietoso. L’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, neo vincitore della Champions League araba, ha perso in amichevole 5-0 con il modesto Celta Vigo e 4-1 contro il Benfica. Nonostante una preparazione atletica più consolidata. Difficile però predire il risultato di un match contro una squadra di Mls, magari proprio l’Inter Miami di Messi. Forse, per un ritorno d’immagine, sceicchi e americani ci faranno un pensierino e organizzeranno un’amichevole: Cr7 contro Messi, ancora una volta…

Renata Scotto morta a New York: addio alla soprano savonese

È morta nella sua casa di New York, e non a Savona come annunciato in un primo momento, la soprano Renata Scotto, una delle più famose al mondo. Nata nel 1934 in Liguria, è mancata nella notte tra martedì 15 e mercoledì 16 agosto 2023 all’età di 89 anni.

Oltre che cantante è stata regista e insegnante

Aveva debuttato appena diciannovenne nella Traviata proprio nella sua città. L’anno seguente esordì alla Scala con La Wally, in cui ebbe un successo trionfale. L’inizio di una carriera proseguita in Italia e all’estero con un repertorio vastissimo, a cui oltre al canto ha affiancato anche la regia d’opera e l’insegnamento con la creazione a Savona dell’Accademia Operistica Renata Scotto. Ad annunciare la sua scomparsa è stato il sindaco Marco Russo sui social: «È morta una cantante unica, una grande musicista, una grande artista, una grande donna. Una grande savonese. Colta, raffinata, generosa, semplice».

Durante la sua lunga carriera ha calcato le scene dei più prestigiosi teatri mondiali come La Scala di Milano, il Metropolitan di New York e la Royal Opera House di Londra, ed è diventata celebre soprano di fama internazionale. Nel 2020 ha riportato il suo talento nella sua città natale dove ha fatto la regista de La Traviata al Chiabrera. «È un istinto che mi porta a cantare e a ritornare nella mia città», aveva detto in occasione della presentazione.

 

Baricco: «Secondo trapianto di midollo, la malattia si era rifatta viva»

Alessandro Baricco ha annunciato di aver sostenuto un secondo trapianto del midollo dopo che la malattia da cui è affetto, la leucemia mielomonocitica cronica, si è ripresentata. L’autore era già stato sottoposto a un primo trapianto di staminali a gennaio 2022.

L’operazione al San Raffaele di Milano

La comunicazione è giunta direttamente dal suo profilo Instagram: «Lo soooo. Non si usano i social così, ma bisogna avere pazienza con me, ultimamente ho avuto tempi complicati. Ho di nuovo una notizia da dare. Due giorni fa sono stato dimesso dall’Ospedale San Raffaele di Milano dove nel reparto del Prof. Ciceri ho sostenuto un secondo trapianto del midollo (la malattia si era rifatta viva, ho dovuto farlo). Dicono i medici (l’equipe del Dott. Peccatori, tutti serenamente bravissimi) che è andata bene e che le mie condizioni sono buone».

Lo scrittore tornerà in pubblico a ottobre 2023

«Quel che so io — prosegue il post — è che sono stati 41 giorni duri, ma ora è tutto fantastico. Ce l’ho fatta anche perché la mia compagna Gloria è una donna incredibile, la mia famiglia è fatta di gente tostissima e i miei amici non mi hanno mai lasciato solo. Oh, come vi ringrazio tutti quanti. Adesso mi rimetto in piedi guardando alberi secolari, che, come mi hanno insegnato Coccia e Mancuso, sanno vivere meglio di noi. La mia agenda dice che tornerò in pubblico il 29 ottobre 2023 al Teatro alla Scala dove farò la voce recitante in un concerto delle mitiche sorelle Labèque (che gioia, amiche mie). Nel frattempo, tutto mi meraviglierà. Un grande abbraccio. AB». Tanti i messaggi di affetto comparsi sotto il post, da Jovanotti a Nek.

 

 

Morto Stefano Makula, re dell’apnea: aveva 68 anni

Addio a Stefano Makula, 28 volte primatista mondiale in varie specialità dell’apnea. Aveva 68 anni. A dare la notizia del decesso la Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato. Appassionatissimo di apnea sin da giovane, aveva iniziato l’attività agonistica nel 1977. «Un anno dopo, nel 1978, ha stabilito il suo primo record di profondità (-50 m in assetto costante), al quale ne sono seguiti poi altri 27 in varie specialità, tra cui la dinamica sia in piscina che in mare», ricorda la Fipsas. Fu proprio Makula, sul finire degli Anni 80, a lanciare l’apnea “orizzontale”.

La carriera da record di Stefano Makula

Nel 1980 raggiunse i 58 metri, migliorandosi ulteriormente negli anni successivi fino ai 66 metri del 1987 a Capri. In assetto variabile, invece, il primo record risale al 1988, quando Makula raggiunse i 102 metri nelle acque di Giannutri, superando di un metro il precedente primato di Enzo Maiorca. Insieme all’altro big italiano e al francese Jacques Mayol, Makulal viene considerato uno dei precursori dell’apnea, alla quale ha dedicato tutta la sua vita, prima come agonista e poi come formatore.

Morto Stefano Makula, re dell'apnea: aveva 68 anni. Insieme a Enzo Maiorca e Jacques Mayol è considerato uno dei precursori della disciplina.
Stefano Makula (Ansa).

L’incidente del 1989 e l’apnea in orizzontale

Il 21 ottobre 1989, a Ponza, era previsto il nuovo record di profondità a 110 metri in assetto variabile. Raggiunto la profondità massima, Makula avvertì un malore e fu costretto ad una risalita rapida fino ai 20 metri, raggiunti i quali ebbe una perdita di coscienza. Il suo cuore smise di battere e solo l’intervento dello staff medico che gli salvò la vita. Dopo l’incidente, Makula fu costretto per qualche anno a interrompere l’attività e si specializzò in una nuova sfida di apnea non più verticale ma orizzontale, lanciando i record di lunghezza, in piscina ma anche in mare.

Suoi i primi corsi di apnea con i disabili

«Persona estremamente ironica e genuina, Stefano Makula, oltre che per le numerosissime imprese sportive, merita di essere ricordato anche per le sue straordinarie doti umane, che lo hanno reso un grandissimo uomo prima ancora che un formidabile campione», scrive la Fipsas. Suoi i primi corsi di apnea con i disabili, continuati fino al maggio del 2023, dove, insieme alla Fipsas, ha proposto il format “DisabilidaMare” a Castellammare del Golfo.

Il debito pubblico cresce ancora: a giugno 2.843 miliardi

A giugno 2023 il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 27,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.843,1 miliardi. Lo ha reso noto la Banca d’Italia.

Crescono le disponibilità liquide del Tesoro e il fabbisogno delle amministrazioni

Da Palazzo Koch fanno sapere che: «L’incremento riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (14,2 miliardi, a 41,8), il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (12,3 miliardi), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,3 miliardi)».

 

Previsioni meteo, si rafforza l’anticiclone: verso temperature più alte

L’anticiclone africano si rafforza e nel fine settimana del 19-20 agosto 2023 si farà sentire con temperature più alte, soprattutto nelle regioni centrali, nella terza ondata di calore dell’estate 2023. Lo indicano le previsioni del sito iLMeteo.it secondo cui «fino a giovedì 17 agosto il tempo non subirà grosse variazioni, il sole sarà prevalente su gran parte d’Italia e soltanto sui settori alpini e più occasionalmente sugli Appennini si potranno sviluppare dei temporali, specie su Trentino Alto Adige e sul Cadore». La nuova svolta avverrà da venerdì 18.

Caldo in aumento prima di una nuova perturbazione atlantica

L’aumento delle temperature è previsto dunque nel weekend, con sole e cielo sereno, una riduzione sensibile dei temporali sulle zone alpine e temperature più elevate nelle regioni centrali. Il fondatore del sito Antonio Sanò ha reso noto che: «Entro il fine settimana i valori massimi al Centro-Nord toccheranno picchi di 37-39 gradi come a Firenze, Roma, Bologna, Prato, Terni, Pavia, Alessandria, Rovigo. Valori superiori sono attesi invece sulle zone interne della Sardegna». All’inizio della settimana successiva sono previsti fino a 40 gradi in Toscana e in Pianura Padana, mentre al Sud si prevede un caldo meno intenso. Si prevede inoltre una quota dello zero termico al di sopra dei 5 mila metri. Secondo le previsioni, il caldo potrebbe essere spazzato via dalla perturbazione atlantica attesa fra il 26 e il 27 agosto.

Le previsioni nel dettaglio

Queste, in dettaglio, le previsioni dal 16 al 18 agosto:

  • Mercoledì 16. Al Nord: temporali sulle Alpi, sole e caldo altrove. Al Centro: qualche rovescio sul frusinate, sole e caldo altrove. Al Sud: bel tempo e clima caldo moderato.
  • Giovedì 17. Al Nord: temporali sulle Alpi e sull’Appennino, altrove sole e caldo in aumento. Al Centro: sempre sole e sempre caldo. Al Sud: soleggiato e caldo nella norma.
  • Venerdì 18. Al Nord: isolati temporali tra Cadore e Carnia, sole e caldo altrove. Al Centro: soleggiato e sempre più caldo, clima afoso. Al Sud: tanto sole e caldo in aumento.

Bonucci, l’Aic sostiene il calciatore: «Calpestata la dignità»

L’associazione italiana calciatori si è schierata al fianco di Leonardo Bonucci. Dopo 13 anni alla Juventus con un solo anno in mezzo al Milan, l’avventura del difensore in maglia bianconera sta per chiudersi. E quello che sarebbe potuto essere un passaggio naturale (il giocatore ha 36 anni), avverrà invece nel peggiore dei modi. Il tecnico Massimiliano Allegri ha fatto sapere a inizio estate di non volere più il giocatore in rosa, invitandolo a cercarsi squadra. Una scelta avallata dalla nuova dirigenza juventina e che non è piaciuta all’associazione italiana calciatori, così come testimoniato dal presidente Umberto Calcagno.

Bonucci, l'Aic sostiene il calciatore: «Calpestata la dignità»
Leonardo Bonucci in Nazionale (Getty).

Calcagno: «Precluse opportunità importanti, è il capitano della Nazionale»

In un’intervista all’Ansa Umberto Calcagno, numero uno dell’Aic, è sceso in campo: «La situazione che sta vivendo Leonardo Bonucci è paradossale: è oggettivamente fuori rosa, subisce condotte illegittime e vietate dall’ accordo collettivo, viene calpestata la sua dignità. La Juve lo deve reintegrare subito, sta subendo danni professionali gravi». E poi ha aggiunto: «È il capitano della Nazionale, al quale questa vicenda sta precludendo opportunità importanti, compresa la maglia azzurra. Bonucci è la punta dell’iceberg di numerose situazioni. Poi c’è chi, come lui, ha le spalle larghe e va avanti a petto in fuori, e chi invece subisce». Intanto il centrale azzurro è pronto a partire, destinazione o Roma sponda Lazio o Union Berlino. Su di lui ci sono gli interessamenti del suo ex allenatore Maurizio Sarri oppure dei tedeschi che dal campionato italiano hanno già riportato in Germania Robin Gosens.

Prosegue lavoro su contratti Pa: già rinnovi per 2,5 milioni

Proseguirà dopo la pausa estiva il lavoro all’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) per i rinnovi dei contratti del personale della Pubblica amministrazione. Con novità e aumenti già arrivati per circa 2,5 milioni di travet (impiegati).

Il presidente Naddeo: «Rivisti ordinamenti professionali»

Il 5 settembre riprenderanno infatti le trattative per il contratto dell’area sanità (dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie). In tutto circa 135 mila dipendenti. Mentre l’11 settembre proseguiranno quelle per il rinnovo del contratto dei dirigenti delle funzioni locali. All’appello mancano solo i dirigenti dell’area istruzione e ricerca e il contratto dei dipendenti della presidenza del Consiglio dei ministri. Per questi due mancano ancora gli atti di indirizzo necessari per avviare le trattative. Il presidente Aran Antonio Naddeo ha spiegato: «Abbiamo rinnovato i contratti per 2 milioni e mezzo di dipendenti pubblici. Questi contratti non rappresentano solamente un aggiornamento economico, ma in ognuno è stato rivisto l’ordinamento professionale di tutti i comparti, rendendolo più semplice e adattabile alle necessità di ogni singola amministrazione».

Come Fabrizio Romano è diventato il giornalista calcistico più influente al mondo

C’è stato un tempo in cui l’espressione “here we go!” non poteva che essere associata al pezzo cult Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers: mentre i discotecari si scatenavano sui dancefloor, i tifosi sognavano con i colpi delle cosiddette «sette sorelle», cioè le pretendenti allo scudetto Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, Parma e Fiorentina. Era la fine degli Anni 90, il nostro campionato sembrava il centro del mondo, mentre oggi la Serie A è più che mai derelitta. L’espressione, nel frattempo, si è trasformata nel personal brand del guru del calciomercato Fabrizio Romano, appena diventato il personaggio più influente al mondo su Twitter (X). Un’ascesa social impressionante quella del giornalista italiano, con tantissime luci e qualche piccola ombra.

Tutto è iniziato con un articolo su Icardi, poi l’approdo a Sky Sport

Oggi il classe 1993 Romano vanta quasi 23 milioni di follower su Instagram, 18 su Twitter, 12 su Facebook, quasi 2 su YouTube, 57 mila su Twitch. Un impero social sul quale non tramonta più il sole. E a Dubai, dove picchia forte, nel 2022 ha vinto il Globe Soccer Award come miglior giornalista calcistico dell’anno. Come ha raccontato più volte lui stesso, tutto è iniziato quando aveva 17 anni e, dalla sua Napoli, collaborava con una piccola testata online: fu contattato dall’agente di Mauro Icardi, all’epoca calciatore della cantera del Barcellona, interessato a far parlare del suo assistito. Da lì nacque un articolo sul centravanti argentino e un rapporto di fiducia tra il cronista e la sua fonte: quando Icardi passò alla Sampdoria e poi all’Inter, Romano fu il primo a fornire lo scoop. Nel frattempo si era trasferito a Milano, per studiare Scienze della comunicazione all’Università Cattolica. Ed era pure entrato a Sky Sport, “assoldato” da Gianluca Di Marzio nel suo team di esperti di calciomercato. «Uno straordinario giornalista da cui ho imparato tutto», lo ha definito lo stesso Romano. Per la cronaca, oggi Di Marzio ha 1,8 milioni di follower su Instagram: un decimo del suo (ex) delfino.

Come il guru del mercato Fabrizio Romano è diventato il giornalista calcistico più influente al mondo su Twitter.
Fabrizio Romano premiato a Dubai (Facebook).

Il boom social e le accuse di aver acquistato follower

Ma come ha fatto l’allievo a superare il maestro? A partire dal 2015, forte di un buon inglese, Romano ha avviato una collaborazione con il Guardian, affiancata da una partnership con il portale online 433. Per quanto riguarda l’Italia, ha poi dato vita al progetto SOS Fanta, dedicato al fantasy game più amato d’Italia, aumentando nettamente la sua visibilità. Iscritto a Twitter dal 2011, otto anni dopo aveva “solo” 45 mila follower sulla piattaforma: una cifra ben lontana da quella odierna. Nell’estate del 2019 B/R Football è stato protagonista di un’inchiesta video sulla vita di un reporter di calciomercato, per sua stessa ammissione stressante ma ricca di soddisfazioni. Il salto di qualità è avvenuto poco dopo: alla fine di agosto 2020 ha toccato quota 1 milione e l’estate successiva era già arrivato a 5. I maligni insinuano che Romano si sia comprato una fetta dei suoi seguaci, allo scopo di gonfiare le statistiche dei tuoi profili social. È un’accusa che torna periodicamente. E sempre smentita dal guru del calciomercato.

Come il guru del mercato Fabrizio Romano è diventato il giornalista calcistico più influente al mondo su Twitter.

Fatto sta che oggi quello di Romano è l’account più influente di Twitter. Dietro di lui tre pagine di meme e gattini, poi Elon Musk che si deve accontentare di 2,7 miliardi di interazioni. Un’altra accusa rivolta al giornalista italiano è quella di aver soffiato, specialmente a inizio carriera, qualche scoop ai colleghi. Difficile da dimostrare. E comunque lui stesso si è scontrato per gli stessi motivi con altri giornalisti, come dimostra questo battibecco con il rivale Nicolò Schira andato in scena agli albori del 2020.

Al di là dell’origine delle notizie, c’è la questione del tempismo. E qui Romano ha pochi rivali. Per quanto veloce e affidabile, nemmeno lui è però infallibile, come conferma questa raccolta di tweet sulla sicura permanenza di Lionel Messi a Barcellona. Alla fine però il numero 10 argentino si trasferì a Parigi.

Come il guru del mercato Fabrizio Romano è diventato il giornalista calcistico più influente al mondo su Twitter.

Ormai sono gli stessi club a chiedergli di annunciare gli acquisti

A ogni modo oggi il suo “here we go”, come nel più classico dei riflessi pavloviani, evoca nei calciofili l’idea delle firme sul contratto. Ed è diventato talmente atteso da essere stato usato da più società per annunciare le acquisizioni di calciatori. Il Valencia, nell’estate del 2021, per primo ha chiamato proprio Romano a ufficializzare sui social l’arrivo di Marcos André dal Valladolid. L’operazione è stata poi replicata da Watford, Augsburg e altri club fino al Toronto, che gli chiesto di annunciare l’approdo di Lorenzo Insigne nella Major League Soccer. Da napoletano doc, quest’ultimo è stato definito da Romano il momento più strano della sua carriera.

Occhio a Samardzic: potrebbe aver sbagliato un “here we go”

Ma non tutti gli “here we go” vengono con il buco. In questa estate 2023, è ormai praticamente saltato il trasferimento dall’Udinese all’Inter di Lazar Samardzic, dato per fatto dal giornalista più seguito al mondo e invece sfumato a causa delle richieste da parte del padre del calciatore. Sarebbe uno dei pochi pochi “here we go” a non essersi concretizzati, giurano gli agiografi di Romano. Che, al massimo, perderà qualche follower e certo non la sua credibilità. Ci rimane un dubbio: quanti follower avrebbe oggi Maurizio Mosca con un account di bombe social e “pendolino”?

Bambina di 11 anni dispersa nel lago di Como: recuperato il corpo senza vita

È stato ritrovato il corpo senza vita della bambina di 11 anni che, poco dopo le 16 di martedì 15 agosto 2023, si era tuffata nelle acque del lago di Como senza più riemergere. L’adolescente era in compagnia delle due sorelle e di un’amica, tutte e tre tratte in salvo. Nessuna di loro sapeva nuotare e, secondo le prime informazioni, sarebbero stata tradite dalla conformazione melmosa a sbalzi del fondo lacustre. Il cadavere dell’11enne è stato individuato dalle squadre dei sommozzatori dei vigili del fuoco sul fondo del lago.

Le sorelle e l’amica soccorse dai bagnanti

Di origini senegalesi ma residente a Bulciago, in provincia di Lecco, la giovane si era recata a Mandello del Lario per trascorrere un pomeriggio di spensieratezza, ignara che si sarebbe trasformato in tragedia. Stando a quanto ricostruito, le quattro ragazzine sono entrate in acqua nelle vicinanze della foce di un torrente, caratterizzata dalla presenza di fosse e correnti, per poi sprofondare. Ad accorgersi dell’accaduto bagnanti e turisti, che sono riusciti a trarne in salvo tre per poi allertare i soccorsi. Sul posto si sono precipitati i Vigili del fuoco con una squadra nautica, il personale del 118 e i carabinieri. La spiaggia è stata transennata mentre i soccorritori hanno iniziato a scandagliare il lago nel punto dove la quarta ragazza è scomparsa nel nulla.

Ancora in corso le ricerche

Le ricerche sono andate avanti per diverse ore e sono riprese nella mattinata di mercoledì 16 agosto. Solo nel primo pomeriggio è stato recuperato il cadavere. Disperato il padre che, secondo quanto riportato da Repubblica, cinque anni prima aveva perso la moglie. Ad aiutare i soccorritori locali erano giunti anche sommozzatori da Torino e Genova.

Twitter rallenta il collegamento ai siti che non piacciono a Elon Musk

Twitter (X) ha rallentato l’accesso ai link esterni di alcuni siti e applicazioni rivali. Lo afferma il Washington Post, che ha effettuato diversi test nella giornata del 15 agosto. Dalle prime ore del mattino, i collegamenti con le pagine di New York Times e Reuters o alcuni profili Facebook e Instagram si sono aperti molto lentamente, con attese di cinque secondi prima di poter visualizzare i contenuti. Nello specifico, si tratta di quotidiani o utenti che hanno spesso criticato la leadership di Elon Musk. Come ha riportato anche il Guardian, già nella tarda serata il problema è diminuito, lasciando però diversi dubbi sulla gestione del traffico online da parte del patron di Tesla e SpaceX. Eppure lui stesso, all’acquisto di Twitter, aveva sottolineato le potenzialità del social per favorire la libera espressione.

Necessari fino a cinque secondi per accedere ad alcuni link esterni su Twitter. Così Elon Musk blocca il traffico dei siti che non gradisce.
Il profilo su Twitter di Elon Musk (Getty Images).

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Dal Nyt a Meta, così Twitter blocca i rivali sulla sua piattaforma

«Non conosciamo la logica di base per simili rallentamenti», ha spiegato un portavoce del New York Times. «Saremmo preoccupati nel venire a sapere di pressioni sulle testate giornalistiche per motivi poco chiari». Chiunque ha provato ad aprire un link esterno dalla home di Twitter, si è ritrovato per circa cinque secondi di fronte a una schermata bianca o vuota, dovendo attendere molto più del dovuto per accedere alle pagine. Di solito, infatti, con una buona connessione è necessario poco più di un secondo per l’apertura completa. «Ci siamo impegnati per rispondere a questo comportamento ingiusto», hanno detto i fondatori di Substack, app simile a Twitter, sottolineando le ripercussioni finanziarie che simili problemi arrecano ai media.

Ciascun sito colpito dai rallentamenti ha avuto attriti con Elon Musk nel recente passato. Il patron di Twitter ha definito il Nyt un media di «propaganda» e «l’equivalente della diarrea». Ad aprile ha persino rimosso la spunta blu dall’account, complicandone il riconoscimento dai profili fake. Non è andata meglio nemmeno a Bluesky, piattaforma nata per volontà dell’ex capo di Twitter Jack Dorsey che in più occasioni ha messo in dubbio le capacità di leadership di Musk. Per non parlare ovviamente di Meta, tra cui il nuovo servizio di microblogging Threads che lo stesso Musk ha definito «una copia di Twitter». Virale anche la loro faida per un potenziale incontro di arti marziali miste in Italia, che ha dato vita a vari battibecchi in Rete. Eppure ad aprile 2022, Musk definì la libertà di espressione «un imperativo per la società e per la tutela della democrazia».

Shel Shapiro compie 80 anni: «Sono sulla strada scelta da ragazzo»

«Ok! Oggi compio 80 anni, mi considero fortunato, tutto sommato la vita cambia poco, diventa più prezioso il tempo, ma non ho il tempo di pensarci», racconta Shel Shapiro, nato il 16 agosto, una carriera di oltre 60 anni alle spalle, centinaia di concerti e canzoni che hanno segnato la scena musicale italiana e non solo, fino al nuovo album «Quasi una Leggenda», pubblicato nel 2022. Artista eclettico, Shapiro è autore, compositore, arrangiatore e produttore di successo, ma anche attore di cinema, tv e teatro. Un songwriter autentico che, oggi più che mai, parla chiaro attraverso la sua arte: «Sono sulla stessa strada che avevo scelto da ragazzo – commenta – con le gioie, i dolori, le euforie, gli amori e l’amore, le difficoltà che abbiamo tutti e i Rokes sono un bellissimo ricordo del passato! Tutto il resto … è solo rock’n’roll!».

Del 2022 è l’ultimo album «Quasi una leggenda»

Shel Shapiro nasce in Gran Bretagna da una famiglia ebrea, mamma inglese e padre di origini russe. All’inizio della sua attività di musicista in Italia, ex leader dei Rokes, ha rappresentato con successo la più efficace e credibile presenza rock nel panorama musicale nazionale. I suoi concerti, ancora oggi, riescono a catalizzare l’attenzione di un pubblico trasversale, dai boomer alla generazione Z. Alcuni degli artisti con cui ha collaborato: Mia Martini, Patty Pravo, Gianni Morandi, Mina, Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Ornella Vanoni, Paco De Lucia, Luca Barbarossa, Carlos Beneven, I Decibel e Enrico Ruggeri, Bill Conti, Quincy Jones, Paul Buckmaster, Jose Luis Rodriguez. Come attore ha recitato nei film «Brancaleone alle crociate» di Mario Monicelli (1970), «Rita, la figlia americana» (insieme a Totò) di Piero Vivarelli (1965), «Finalmente la felicità» di Leonardo Pieraccioni (2011), «Tutte le strade portano a Roma» (All Roads Lead to Rome) di Ella Lemhagen (2015), «La verità sta in cielo» di Roberto Faenza (2016), «Ti presento Sofia» di Guido Chiesa (2018). E ancora nelle serie tv «Capri 3», «Il restauratore 2» «Vento di ponente». Dopo 14 anni di pausa dall’ultimo disco di inediti, Shel Shapiro è tornato nel 2022 con il nuovo album «Quasi una Leggenda», impreziosito da un libro con alcuni scatti inediti del fotografo Guido Harari.

Incidente a Barbarano Mossano, scontro tra quattro auto: morta una ragazza

Una ragazza di 20 anni è morta e altre due persone sono rimaste ferite in un incidente avvenuto nella notte tra martedì 15 e mercoledì 16 agosto 2023 sulle strada Riviera berica nel territorio del comune di Barbarano Mossano (Vicenza). Secondo i primi accertamenti, si è trattato di uno scontro tra quattro automobili verificatosi intorno alle ore 22.30.

Altre due persone sono rimaste ferite

La vittima è una ragazza residente a Nanto, che era alla guida di una Fiat Punto. Nello scontro sono rimasti feriti i conducenti di altre due vetture, una Volkswagen Golf e una Opel Meriva, entrambi trasportati all’ospedale San Bortolo di Vicenza. Illeso invece il guidatore di una seconda Golf. Sul posto, per i rilievi, sono giunti i Carabinieri con vigili del fuoco e gli operatori del Suem 118. I pompieri, arrivati da Lonigo, hanno messo in sicurezza il tratto stradale mentre i militari hanno eseguito i rilievi e deviato il traffico. Ancora in corso le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente.

 

Riccardo De Filippis: età, biografia e carriera

Riccardo De Filippis, nato a Roma il 18 maggio 1973, è un attore italiano. È noto soprattutto per essere uno dei protagonisti della serie tv Romanzo criminale dove interpreta il ruolo di Scocchiazeppi.

Riccardo De Filippis: biografia e carriera

De Filippis ha esordito al cinema nel film Giorni di Laura Muscardin nel 2001, proseguendo la sua carriera nello stesso anno con il film Tre mogli di Marco Risi. Nel 2006 ha fatto il suo debutto anche sul piccolo schermo nella fiction I Cesaroni, diventando noto con la miniserie di Stefano Sollima Romanzo criminale (2008-2010) e la più recente Alfredino – Una storia italiana, regia di Marco Pontecorvo (2021).

Riccardo De Filippis, tra la carriera e la vita privata
Riccardo De Filippis al Festival del Cinema di Roman nel 2015 (Getty Images).

Tra il 2012 e il 2013 ha recitato in televisione in Squadra antimafia – Palermo oggi 4 (2012) e Squadra antimafia 5 (2013). Al cinema è stato uno dei protagonisti dei film Tutti contro tutti di Rolando Ravello (2013), La notte è piccola per noi, regia di Gianfrancesco Lazotti (2014), Un Natale stupefacente di Volfango De Biasi (2014), Monitor, regia di Alessio Lauria (2015), Rabbia furiosa – Er canaro, regia di Sergio Stivaletti (2018), Morrison, regia di Federico Zampaglione (2021) e il più recente Lovely Boy, regia di Francesco Lettieri (2021).

Riccardo De Filippis: la vita privata

L’attore è una persona molto riservata e pertanto si sa poco riguardo alla sua vita privata. Sul suo profilo Instagram è ritratto con amici e conoscenti, ma non è noto se sia fidanzato, sposato o single.

Cina, -0,2 per cento prezzi nuove case a luglio, primo calo nel 2023

I prezzi delle nuove case in Cina sono scesi a luglio dello 0,2 per cento mensile, per prima volta nel 2023. Si tratta dell’ultimo di una serie di dati negativi che alimentano nuovi dubbi sulla tenuta dell’economia: secondo l’Ufficio nazionale di statistica, i prezzi hanno segnato un calo annuo dello 0,1 per cento. La nuova frenata è maturata nel mezzo del peggioramento della crisi del debito che sta interessando i principali sviluppatori immobiliari.

Zhongrong ha mancato i pagamenti dovuti su dozzine di prodotti

I relativi investimenti, secondo i dati diffusi martedì 15 agosto, si sono attestati a gennaio-luglio a 6770 miliardi di yuan (945 miliardi di dollari), in calo annuo dell’8,5 per cento (-7,6 per cento la parte residenziale). Zhongrong International Trust ha intanto mancato i pagamenti dovuti su dozzine di prodotti e non ha piani immediati per onorare gli impegni, indicando problemi più profondi di quanto emerso finora. Lo riporta Bloomberg che, in merito al fenomeno delle «banche ombra» colpite dalle gravissime difficoltà del settore immobiliare, ha riferito quanto detto agli investitori da Wang Qiang, segretario del Cda dell’azienda in parte del colosso Zhongzhi Enterprise Group, in una riunione tenuta a inizio settimana dopo i mancati pagamenti dell’8 agosto su un lotto di prodotti, in aggiunta al ritardo accumulato su almeno altri 10 dalla fine di luglio.

Tassa sugli extraprofitti, scontro Fazzolari-Tajani nella maggioranza

Non si placano le polemiche attorno alla tassa sugli extraprofitti degli istituti di credito. Un provvedimento che ha lasciato una ferita profonda all’interno della maggioranza, soprattutto sulla sponda di Forza Italia. La premier Giorgia Meloni non aveva avuto alcuna esitazione a spiegare come la scelta fosse figlia di una sua precisa volontà e la mancata comunicazione agli alleati di governo non era stata una casualità. Anzi. L’ultimo capitolo del dibattito pubblico interno alla maggioranza di governo risale al 15 agosto, giorno di Ferragosto. Il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’attuazione del programma di governo Giovanbattista Fazzolari ha commentato così: «Chi si scandalizza dovrebbe fare un ripasso di liberalismo. Nel settore bancario non vige il libero mercato. È un settore con forti rigidità, nel quale opera un numero limitato di soggetti. Di fronte a evidenti storture, l’intervento del Governo è finalizzato esattamente alla tutela del mercato».

Tassa sugli Extraprofitti, scontro interno alla maggioranza
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (a sinistra) e il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’attuazione del programma di governo Giovanbattista Fazzolari (al centro) e Francesco Talò, sulla destra (Imagoeconomica).

Tajani: «Il provvedimento va modificato in Aula»

Il vicepremier e numero uno di Forza Italia Antonio Tajani non ci sta. Il blitz estivo in consiglio dei ministri ha fatto infuriare la governance azzurra, al punto che non è stato metabolizzato un intervento che lede in maniera diretta anche alcune delle aziende della famiglia Berlusconi (Banca Mediolanum), ancora oggi prima finanziatrice del soggetto politico. Tajani ha risposto a Fazzolari: «Noi siamo liberali, un’economia statalista non è la nostra. Troppo Stato in economia non è un bene. Il provvedimento va modificato in Aula. Come? Escludendo le piccole banche dalla tassa. Sono le più vicine ai risparmiatori e finirebbero per pagare in proporzione più dei colossi stranieri. Pensare poi a un sistema di deducibilità. E infine avere un confronto con i rappresentanti delle banche».