Michela Murgia: il cordoglio, dal giornalismo alla politica (e c’è persino Salvini)

Sono ore di cordoglio per la morte di Michela Murgia, giornalista e scrittrice scomparsa giovedì 10 agosto a soli 51 anni. I funerali sono in programma sabato 12 agosto, alle 15.30, in chiesa a Roma. Intanto dalla politica al mondo dello spettacolo, tantissime le testimonianze di affetto rivolte a una donna che per molti ha rappresentato il simbolo di battaglie culturali. Dai diritti per la comunità Lgbtqi+, alla parità di genere passando per l’accoglienza dei migranti. Tra i primi a postare sui social network un messaggio di affetto l’amico Roberto Saviano, presente anche al matrimonio della donna celebrato solo alcune settimane fa.

Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto testimoniare la sua vicinanza agli affetti di Murgia, pur ricordando le posizioni spesso opposte nel dibattito pubblico. Già in occasione dell’annuncio che la scrittrice aveva fatto della sua malattia, la premier aveva espresso la sua solidarietà alla scrittrice con la speranza che «potesse criticarla ancora a lungo».

Gad Lerner, giornalista e oggi firma del Fatto Quotidiano, ha voluto postare un pensiero in ricordo dell’amica scomparsa: «Era una formidabile, talentuosa, spericolata rivoluzionaria contemporanea, Michela Murgia. Mi proibisco l’esibizione dei ricordi personali e piango insieme a voi questa donna sarda che ci ha lasciati con il sorriso sulle labbra». Un clamore che non ha mancato di coinvolgere chi, come lei, ha sposato le battaglie dei diritti umani. Tra questi Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: «Le persone come Michela Murgia sono corrosive. Perché, appunto, corrodono, intaccano i poteri, non ne sono comode stampelle. Indicano una direzione, un cammino da intraprendere. Raccontano di diritti e di libertà». 

Un post persino di Salvini, accusato di ipocrisia

All’appello del mondo di Twitter (anzi, ormai di X) non è mancato fin da subito il segretario della Lega Matteo Salvini, spesso oggetto di feroci accuse da parte di Murgia. E infatti per questo accusato da più parti di ipocrisia. Ha salutato la scrittrice con un riferimento alla fede cattolica, la preghiera. Dedica a lei che spesso aveva utilizzato la sua visibilità per accendere i fari sul mondo della Chiesa. In occasione della presentazione del suo libro God save the queer – Catechismo Femminista aveva parlato del mondo cristiano dicendo che «il cattolicesimo per secoli è stato un motore storico, artistico, culturale e spirituale, un patrimonio di idee e valori di cui dovremmo riappropriarci anche se poi ha prevalso l’aspetto punitivo e moralista della visione cattolica».

Anche tanti amici però. Su tutti Nichi Vendola, già presidente della Regione Puglia e storico amico dell’intellettuale originaria di Cabras.

Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha scritto: «Ciao Michela. Ti ho voluto bene. Grazie di tutto. Che la terra ti sia lieve». Presente per il saluto social anche il deputato del Pd Alessandro Zan: «Lotteremo insieme sempre, perché ci sarai sempre e vinceremo noi». E ancora, Carlo Calenda: «Perdiamo una voce potente nel dibattito pubblico, creativa nella scrittura e una persona libera e coraggiosa. Riposa in pace Michela Murgia». Sul fronte opposto a quello che la Murgia da scrittrice ha sempre sostenuto, è intervenuto Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati: «Molte cose ci dividevano da Michela Murgia, ma ora è il momento del dolore per la sua scomparsa e del rispetto per una donna che ha reso la sua malattia un incitamento alla pienezza della vita. Le sue argute provocazioni, anche al mondo cattolico, hanno saputo stimolare riflessioni politiche e sociali profonde. La diversità di pensiero è una ricchezza e riteniamo che persone come Michela Murgia abbiano contribuito a elevare il livello del nostro dibattito pubblico. Ci mancherà».