Salmo e Luchè ci hanno fregato: il dissing era solo uno spot

Per un attimo ci abbiamo creduto: dopo anni di coccole e collaborazioni, finalmente sembrava che il rap fosse tornato ai bei tempi in cui gli artisti se le dicevano di santa ragione, dissing dopo dissing. L’illusione però è durata poche ore, il tempo di qualche scazzottata in rima. Dietro la rissa verbale si nascondeva implacabile il business.

Con il dissing tra Salmo e Luchè abbiamo sperato nel ritorno del vero rap

Ad avere fatto ‘sognare’ i cultori del genere sono stati Salmo e Luchè. È successo che, dopo uno scazzo consumato su Instagram nel 2019, il primo ha infilato il secondo dentro una sua rima nel corso del Red Bull 64 Bars che qualche giorno fa lo ha visto protagonista. Niente di particolarmente violento, giusto un riferimento al telefono inglese che lo stesso Luchè aveva più volte citato appunto quattro anni fa (sosteneva di avere in un “telefonino inglese” un messaggio in cui Salmo si complimentava con lui per l’album Malammore) quando i dissapori erano venuti a galla in una serie di botta e risposta che avevano come tema chi era vero e chi no, chi era più bravo, insomma, roba da adolescenti, non fosse che il dissing è sempre stato parte dell’immaginario hip-hop. Quindi Salmo cita il telefono inglese, così, di sfuggita e Luchè, nel mentre ringalluzzito da buoni risultati raggiunti, perde la brocca. Tempo un paio di giorni e pubblica una traccia, Estate dimmerda 2, riprendendo il titolo di un hit del nostro, nella quale attacca sul personale e a più riprese il rapper sardo. Nei passaggi più duri fa riferimento a una presunta regalia di biglietti, 10 mila addirittura, per il concerto a San Siro, foto intime mandate alla fan via messaggio, oltre a varie e eventuali sul suo, di Salmo, essersi più volte speso in privato per dichiarare la sua stima al collega napoletano, salvo poi negarlo in pubblico. Apriti cielo. Salmo si incazza, e risponde davvero per le rime, andando a pubblicare una hit dal titolo Dove osano le papere. Una canzone violentissima, con rime vere, perché va detto che Luchè, tecnicamente, ha lasciato molto a desiderare con il suo brano in cui a osare erano le aquile. Si parla di chirurgia estetica, di incapacità nei live, e si affonda anche contro Dikele e la sua Esse Megazine, rei di aver appoggiato la carriera del cantante napoletano. A vederla così, Salmo avrebbe vinto ai punti. E nettamente. A lato pure una stoccata a Damiano dei Maneskin, colpevole di aver commentato con un «ouch» la canzone di Luchè. Solo che Luchè non ci sta, e torna con un nuovo brano, Hai paura di uscire? nel quale gli schiaffi ripartono di brutto, sempre con rime discutibili. A chiudere la canzone un invito incomprensibile, al momento, di vedersi a Scampia.

Nella rissa in rima interviene persino un big come Inoki

Nel mentre, tirato in ballo dal rapper napoletano, interviene anche Inoki, un campione vero della vecchia scuola, che con la sua Cazzominomini, nella quale per altro riprende il tipico flow di Nto, ex socio di Luchè nei Co’Sang – Salmo dirà a più riprese che dei due era lui quello bravo – si prende briga di regolare i conti, quasi cinque minuti di pugni in faccia. Pugni in faccia alla vecchia, con tanto di battute sulla presunta omosessualità di Luchè e con riferimenti al suo essere un pizzaiolo, non proprio originale per un napoletano, ma cinque minuti di puro stile. Ko tecnico, cui si aggiunge un brano, se vogliamo chiamarlo così, piuttosto delirante di Truce Baldazzi, a sua volta tirato in mezzo e lì a specificare che non ha nulla a che fare con la faccenda. Tanta roba, tanto più se si tiene conto che da anni il rap non ha più presentato dissing che possano dirsi tali, come quelli storici tra Fibra e Vacca, per dire, o lo stesso Inoki e Guè. Anzi è stato teatro di collaborazioni su collaborazioni perché, si sa, unendo le forze si fanno view e stream e ci si guadagna tutti. Neanche il tempo di ridere delle rime di Inoki che Salmo sembra chiudere la faccenda con nuove rime, sempre violente.

Salmo e Luchè ci hanno fregato: il dissing era solo uno spot
Inoki (dal profilo Instagram).

Il teatrino per lanciare il Red Bull 64 Bars a Scampia 

Ci eravamo così illusi di essere tornati ai tempi d’oro. Ma ecco che arriva la notizia che lì dove tutto è iniziato tutto andrà a finire, e che anche stavolta, come nel caso dei tanti Feat degli ultimi anni, di business si tratta. A ottobre a Scampia, là dove Luchè ha sfidato Salmo, ci sarà infatti un Red Bull 64 Bars con vari ospiti tra i quali, fate attenzione, Salmo e Luchè. Tra i protagonisti annunciati anche Lazza, Geolier, Noyz Narcos, Rose Villain e Miles. Salmo, proprio nelle ore nelle quali usciva la notizia dell’evento napoletano, si auto-dichiarava incoerente nei social, sottolineando come i dissing fossero tutto un gioco. E non stupisce vista la pace fatta persino con Fedez. Certo, un manto di tristezza si è posato sui cuori degli amanti del rap un po’ più attempati che almeno per qualche ora ci avevano creduto. Ma in fondo l’arte, anche quella che si spaccia per più vera e sincera, è tutta finzione, figuriamoci se era il caso di credere a due 40enni che hanno giocato a darsele e dirsele di santa ragione.