Limbiate, annullato pool party per donne musulmane

Era previsto per l’8 luglio il pool party per donne musulmane annullato a Limbiate (in Brianza). La conferma dell’annullamento arriva dai rappresentanti delle Piscine Al Gabbiano diffusa con una nota: «Date le polemiche mediatiche nate in questi giorni, siamo a chiarire i fatti comunicando che non è in programma nessun evento per il giorno sabato 8 luglio 2023 e per dissociarci dalle voci riguardanti il sequestro dei telefoni e lo spegnimento delle videocamere di sorveglianza, assolutamente fuori dalle nostre intenzioni. L’idea era nata dal semplice fatto di affittare la nostra location, che è aperta a tutti, a un privato, che può essere chiunque, italiano, straniero o di qualsiasi etnia e religione, che avrebbe poi invitato ospiti a sua scelta, in questo caso donne della medesima religione per trascorrere una giornata esclusiva».

La locandina dell’evento e i troppi divieti

Le perplessità dei gestori della piscina sono nate non solo dopo le polemiche degli ultimi giorni, ma soprattutto dopo la pubblicazione del post sugli account social del Bahja pool party contenente la locandina e le indicazioni da seguire durante l’evento, in cui si leggeva: «Sarà assolutamente vietato fare foto e video e non ci saranno telecamere di sorveglianza». Limitazioni ben distanti dalla politica dei gestori delle Piscine Al Gabbiano: «Ci teniamo a precisare che tramite la loro pubblicità sono stati travisati alcuni degli accordi verbali presi. Non immaginavamo assolutamente tutte queste restrizioni che non sono in accordo con i nostri ideali, siamo persone che in primis tengono alla tutela e all’emancipazione delle donne. Avessimo saputo prima alcuni dettagli avremmo rifiutato subito la proposta in questione».

Le polemiche della Lega e l’attacco mediatico

I primi a puntare il dito contro il Bahja poll party erano stati, nei giorni scorsi, alcuni esponenti della Lega, a iniziare dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Gli organizzatori avevano risposto alle polemiche ringraziandoli per aver alimentato quello che hanno definito «un attacco mediatico» e facendo loro i complimenti su Instagram per «il grande spreco di risorse» che avrebbe distolto «l’opinione pubblica dai veri problemi del Paese, per concentrarla su qualche decina di donne che andranno a nuotare».