Afa e caldo torrido, dalla Mecca a Pechino: l’estate rovente nel mondo

Mentre in Italia ci si aspetta un weekend con meteo instabile e temperature in calo, il resto del mondo è nella morsa di afa e caldo torrido. Si moltiplicano infatti le notizie nei cinque continenti di città o intere nazioni in ginocchio per le temperature roventi ben al di sopra della media stagionale e un alto tasso di umidità. Un surriscaldamento globale dovuto soprattutto agli effetti della crisi climatica in atto. Pechino ha superato i 41 gradi centigradi, mai raggiunti prima d’ora. Non va meglio in Messico dove l’accensione dei troppi climatizzatori sta creando continui blackout che lasciano centinaia di abitazioni senza corrente. In crisi anche i pellegrinaggi islamici alla Mecca, in quanto la temperatura ha toccato addirittura i 48 gradi.

Dall’Arabia Saudita alla Cina, gli effetti di afa e caldo torrido sul pianeta

Oltre 200 morti per colpi di calore durante il pellegrinaggio Hajj verso La Mecca

Nel deserto saudita, oltre 1,8 milioni di musulmani hanno raggiunto il monte Arafat alla Mecca per onorare il quinto pilastro dell’Islam. Un atto di fede obbligatorio che non è stato scoraggiato nemmeno dalle torride temperature estive che hanno toccato i 48 gradi centigradi. Come riporta il Guardian, circa 1.700 persone sono state vittime di colpi di calore tanto che le autorità saudite hanno sconsigliato di stare troppo a lungo sotto il sole, soprattutto nelle ore più calde, e di idratarsi bene. Sebbene non ci sia un bilancio ufficiale delle vittime, secondo il quotidiano britannico almeno 230 pellegrini hanno perso la vita nel corso dell’Hajj. Oltre 200 provenivano dall’Indonesia, il Paese con il più alto numero di islamici al mondo, cui si aggiungono casi dal Nord Africa e dall’Iran. L’agenzia di Teheran Fars ha confermato la morte di un uomo di 114 anni, il pellegrino più anziano del 2023.

Dalla Cina all'Arabia Saudita, passando per il Messico. Caldo torrido e alti tassi di umidità mettono in ginocchio popolazione e raccolti.
Un pellegrino di La Mecca sotto il caldo torrido dell’Arabia (Getty Images).

Il caldo torrido e l’afa in Arabia Saudita hanno persino “cotto” decine di smartphone, che non hanno retto alle alte temperature danneggiandosi irreparabilmente. Esperti del clima hanno avvertito che la situazione nel Golfo Persico è destinata a peggiorare nella seconda metà del secolo. Diverse regioni potrebbero presentare condizioni inospitali per la vita umana ed entro il 2100 ogni anno si potranno registrare 50 gradi centigradi di massima.

Cina spaccata a metà: oltre 41 gradi a Pechino e piogge torrenziali nelle regioni centrali

Particolare la situazione della Cina, divisa in due fra zone centrali e costa orientale. Nella capitale Pechino, per la prima volta nella storia, la colonnina di mercurio ha superato i 40 gradi centigradi per tre giorni consecutivi dal 23 al 25 giugno. I meteorologi locali hanno attribuito il fenomeno all’alta pressione di giugno, amplificata dalla sottile copertura nuvolosa e dalle giornate lunghe del solstizio d’estate. In allarme rosso anche un’area di 450 mila chilometri quadrati che comprende Hebei e Shandong. Qui, secondo i media statali, il suolo ha superato i 70 gradi centigradi mettendo in crisi agricoltura e allevamenti. Centinaia di maiali, conigli e pesci stanno morendo per colpa del caldo torrido. Nella regione sud-occidentale di Guangxi, il South of China Today ha precisato che «le carpe da allevamento sono bruciate fino alla morte per l’elevata temperatura dell’acqua».

Dalla Cina all'Arabia Saudita, passando per il Messico. Caldo torrido e alti tassi di umidità mettono in ginocchio popolazione e raccolti.
Pechino nella morsa del caldo torrido (Getty Images).

Inversa invece la situazione nelle regioni centrali, dove ingenti piogge torrenziali stanno danneggiando le coltivazioni. Nell’Henan, dove ha luogo il 25 per cento della produzione nazionale di grano, precipitazioni massicce hanno spazzato via una stagione di lavoro degli agricoltori. Il China Media Group ha sottolineato che si tratta dei fenomeni più gravi dal 2010, ma potrebbero peggiorare già con l’arrivo dell’autunno. A rischio anche le risaie dal bacino del fiume Yangtze, che fornisce il 60 per cento dell’approvvigionamento del Paese.

Messico nella morsa del caldo torrido, centinaia di abitazioni senza corrente

Temperature elevate anche in America. Negli States preoccupa la situazione di Tennesee, Alabama, New Orleans e Memphis, dove le temperature potrebbero toccare nei primi due giorni di luglio i 46 gradi centigradi. Situazione ben peggiore in Messico, dove mercoledì 28 giugno sono stati toccati i 49 gradi nella città di Aconchi. Il ministero della Salute ha confermato circa 100 decessi dovuti a colpi di calore fra 18 e 24 giugno. Un numero ancor più importante se si pensa che nel 2022, nello stesso lasso di tempo, era morta solamente una persona. L’eccessiva domanda di energia elettrica per alimentare i climatizzatori sta causando continui blackout da circa 15 minuti nel Paese. Il giornale El sol de Mexico ha inoltre ricordato gli ingenti disagi alla popolazione: molti villaggi per esempio dipendono dall’elettricità per estrarre l’acqua dai pozzi.