Intervista con la storia di Oriana Fallaci: di cosa parla il brano uscito alla Maturità 2023

Le migliaia di studenti italiani che oggi, 21 giugno 2023, hanno dovuto affrontare la prima prova degli esami di Maturità 2023 si sono ritrovati di fronte tra le varie opzioni anche una traccia di carattere artistico-letterario che fa riferimento a Interviste con la storia, un importante progetto della compianta scrittrice Oriana Fallaci. Ecco di cosa si tratta.

Cosa sono le interviste con la storia di Oriana Fallaci, al centro della prima prova della Maturità 2023

Nel 1974 la scrittrice Oriana Fallaci (morta nel 2006 per un tumore) aveva pubblicato il libro all’interno del quale raccoglieva tutte le coraggiose interviste condotte negli anni precedenti. Si trattava di incontri con alcune delle personalità più importanti ma anche controverse del Novecento, da Henry Kissinger a Willy Brandt, passando per Golda Meir, Indira Gandhi, ma anche per Arafat a Hussein di Giordania, Nenni ad Amendola e Giulio Andreotti.

Nella premessa della sua opera, Fallaci aveva scritto a proposito: «Non riesco a escludere che la nostra esistenza sia decisa da pochi, dai bei sogni o dai capricci di pochi, dall’iniziativa o dall’arbitrio di pochi… Certo è un’ipotesi atroce. Ancor più sconsolato ti chiedi come siano quei pochi: più intelligenti di noi, più forti di noi, più illuminati di noi, più intraprendenti di noi? Oppure individui come noi, né meglio né peggio di noi, creature qualsiasi che non meritano la nostra collera, la nostra ammirazione, la nostra invidia?».

Il significato dell’opera e le riflessioni della scrittrice

Trattandosi di una traccia di carattere argomentativo, ogni studente avrà la possibilità di sviluppare il suo personale pensiero a partire dalle riflessioni dell’autrice, che in sostanza si è interrogata a lungo se fosse giusto o meno che una minuscola parte della popolazione mondiale, composta essenzialmente dai grandi statisti, potesse avere un tale dominio su milioni di persone.

Nell’opera, Oriana Fallaci lasciava in particolar modo aperta un’interessante domanda per i suoi lettori, ovvero: «È un pensiero che offende perché, in tal caso, noi che diventiamo? Greggi impotenti nelle mani di un pastore ora nobile ora infame? Materiale di contorno, foglie trascinate dal vento?».