Venezia 80: al Lido dominano biopic e storie vere

L’edizione numero 80 della Mostra del Cinema di Venezia, dopo la rinuncia di Luca Guadagnino a presentare il suo Challengers a causa dello sciopero degli attori in corso, si apre con Comandante diretto da Edoardo de Angelis con Pierfrancesco Favino, film che dà il via a un’edizione in cui a dominare saranno le storie vere e i progetti biografici. Si parte dunque dalla storia di Salvatore Todaro, e dal suo gesto eroico durante la Seconda Guerra mondiale, e si chiude con La società della neve, sulla drammatica lotta per la sopravvivenza di un gruppo di sopravvissuti a un incidente aereo firmato da Juan Antonio Bayona.

Attesa per il ritorno di Garrone con Io Capitano 

Tra le opere italiane più attese al Lido di Venezia non si può non citare il ritorno di Matteo Garrone che si è ispirato alle storie vere di Kouassi Pli, Adama Mamadou, Arnaud Zohin, Amara Fofana, Brhane Tareke e Siaka Doumbia per scrivere la sceneggiatura di Io Capitano. Il film, in concorso, racconta l’odissea di due giovani senegalesi che decidono di partire per l’Europa vista come una terra promessa. Le riprese sono durate ben tre mesi e sono state effettuate tra Dakar e il Marocco. Giorgio Diritti porta invece sugli schermi con Lubo la storia degli jenish, i rom svizzeri. Protagonista del film ambientato nel 1939 è un giovane artista di strada (Franz Rogowski) che lotta contro un governo che gli ha portato via i figli, mentre si trova al fronte a combattere, solo perché nomade.

Da Maestro a Priscilla, fino a Ferrari: i grandi biopic hollywoodiani

Presenti in concorso anche molti biopic. Pare già proiettato verso gli Oscar Maestro, film diretto e interpretato da Bradley Cooper su Leonard Bernstein, il celebre direttore d’orchestra, compositore e pianista e sul tormentato rapporto con la moglie Felicia Montealegre (Carey Mulligan). Il trailer ha già scatenato numerose polemiche per il  naso finto di Cooper-Bernstein che secondo i detrattori nalimenterebbe gli stereotipi sugli ebrei. A smorzare le critiche ci hanno pensato gli eredi dell’artista che hanno confermato il loro totale sostegno al regista, supportato anche da un produttore come Steven Spielberg.

 

Attesa anche per Priscilla di Sofia Coppola. Il film, con protagonista Cailee Spaeny, racconta Elvis Presley dal punto di vista della moglie ed è basato sul memoir di Priscilla Presley Elvis and me del 1985. Inevitabile il confronto con il recente Elvis di Baz Luhrmann. L’assenza dei brani originali del re del rock – la richiesta alla Elvis Presley Enterprises è stata respinta – non dovrebbe aver inciso troppo sul racconto, almeno secondo la stessa Coppola che ha anzi dichiarato: «Ci ha reso più creativi».

Un irriconoscibile Adam Driver sarà Enzo Ferrari nel biopic diretto da Michael Mann. Dopo aver interpretato Maurizio Gucci, la star si confronterà dunque con il Drake, un’altra icona italiana. Totalmente sopra le righe è invece il ritratto di Pinochet tratteggiato da Pablo Larrain che con il suo El Conde immagina che il dittatore cileno sia sopravvissuto e diventato un vampiro. Avrà invece come star Mads Mikkelsen ila pellicola The Promised Land, del regista danese Nikolaj Arcel, che riporta gli spettatori nel 1755 quando il capitano Ludvig Kahlen, caduto in disgrazia, decise di fondare una colonia in nome del re in una brughiera inabitabile, con lo scopo di ottenere un titolo nobiliare.

Fuori concorso The Caine Mutiny Court-Martial ultimo film di Friedkin

A volte storie già raccontate più volte trovano nuove sfumature e dettagli nelle mani di nuovi registi. Oltre al già citato La società della neve – che riporta sul grande schermo la storia della squadra di rugby uruguaiana già al centro di I sopravvissuti delle Ande e Alive cult assoluto di Frank Marshall del 1993 – fuori concorso verrà presentata l’ultima opera di William Friedkin, scomparso lo scorso 7 agosto. Si tratta di The Caine Mutiny Court-Martial sull’ammutinamento raccontato nel film del 1954 con Humphrey Bogart e in quello di Robert Altman del 1988. L’originalità surreale e grottesca che contraddistingue il cinema del regista Quentin Dupieux regalerà infine un ritratto imperdibile di Salvador Dalì: il film DAAAAAALI! insisterà sul narcisismo degli artisti partendo dall’iconico pittore. Pur non rientrando nelle proposte di cinema di finzione, non si può non citare un ritratto emozionante che verrà proposto al Lido: quello di Ryuichi Sakamoto firmato da suo figlio Neo Sora in Opus, un film concerto pensato dallo stesso artista, morto a 71 anni il 28 marzo scorso, che ha compiuto un ultimo sforzo per lasciare un dono indimenticabile al mondo dell’arte, alla sua famiglia e agli amanti della musica.