Carcere di Oristano, nuova aggressione a quattro agenti

«Sono stati momenti estremamente concitati quelli vissuti nel primo pomeriggio di martedì 29 agosto 2023 quando i detenuti della sezione Alta sicurezza del carcere di Oristano, al rientro dai cortili passeggi, hanno dapprima rifiutato di rientrare nelle celle e, nonostante il tentativo di mediazione del personale di Polizia Penitenziaria, sono passati alle vie di fatto aggredendo brutalmente quattro poliziotti. Solo dopo diversi minuti hanno deciso di rientrare nelle camere ma, nel frattempo, gli agenti aggrediti hanno subito tumefazioni e sono stati trasportati all’ospedale esterno cittadino». A renderlo noto il segretario generale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Michele Cireddu.

«L’istituto aveva denunciato anomalie che non sono ancora state risolte»

«Si tratta dell’ennesima aggressione subita dai nostri poliziotti, ma questo episodio preoccupa maggiormente perché i detenuti autori erano tanti e sono passati alle vie di fatto a seguito del rifiuto di rientrare nelle camere detentive», ha aggiunto Cireddu. «Si tratta di detenuti appartenenti al circuito Alta sicurezza e questo dato non può essere sottovalutato. In tempi non sospetti avevano elencato una serie di anomalie all’interno dell’Istituto oristanese, in una nota indirizzata alla direzione, al provveditore ed al capo del dipartimento e, nonostante una recente ispezione dipartimentale, l’istituto presenta diverse criticità che non sono ancora state risolte».

«Campanello d’allarme estremamente preoccupante»

E ancora: «Il clima all’interno è diventato più teso anche a causa dell’aumento di rapporti disciplinari nei confronti del personale che, in alcuni casi, a nostro avviso, non sembravano l’estrema ratio rispetto alle dinamiche contestate. In questo modo il personale non lavora con la giusta serenità e i gravi episodi avvenuti il 29 agosto non fanno altro che aumentare il disagio e fanno suonare un campanello d’allarme estremamente preoccupante». Per la Uil «la situazione è fuori controllo un po’ ovunque, la Sardegna penitenziaria è l’emblema del fallimento dell’Amministrazione e i dati lo dimostrano».