All’Udinese si tifa Fedriga, la nuova carica del generale Adinolfi e altri spifferi

Nel caos del calcio italiano, tra presidenti che fanno politica e commissari tecnici che scappano dalla penisola cercando petrodollari, arriva pure il tifo parastatale, anzi regionale. Dove l’ente locale paga per farsi notare dagli amanti del pallone. Già, perché sulla maglia dell’Udinese è arrivato il marchio “Io sono Friuli Venezia Giulia”. Main sponsor è PromoTurismoFvg, per la durata di tre anni, sborsando 1,2 milioni di euro all’anno. Massimiliano Fedriga sarà così oggetto del tifo calcistico, diventando protagonista delle partite anche sotto le elezioni. Tra l’altro l’ufficio romano di rappresentanza della regione Friuli-Venezia Giulia si trova proprio di fronte a Palazzo Chigi. E sotto c’è lo store della Roma. Certo, se questo è il federalismo caro alla Lega di Matteo Salvini

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Nehuén Pérez dell’Udinese, col nuovo sponsor sulle maglie in bella vista (Getty).

Gli attassati, un film per Ruffini (e Leo)

Le dichiarazioni in tema di evasione fiscale, e non solo, di Ernesto Maria Ruffini, ossia “mister tasse”, avevano messo sottosopra il governo Meloni, e in particolare il viceministro all’Economia (ma più alle Finanze) Maurizio Leo, il quale non gradisce “invasioni di campo” nel suo settore. Il 31 agosto arriva dalla Sicilia un film che farà rumore: Gli attassati, di Lorenzo Tiberia, con la coppia comica palermitana formata da Antonio Matranga ed Emanuele Minafò: si tratta di una commedia all’italiana dove gli abitanti di un piccolo comune meridionale vengono sommersi dalle cartelle esattoriali. La soluzione? Trafugare dagli uffici di Equitù (chissà a cosa si riferisce…) tutta la documentazione. La pellicola, realizzata grazie alla Film Commission della Regione Campania guidata da Vincenzo De Luca, è stata girata a Bacoli e sarà disponibile su Prime Video: avvisate Ruffini. Ricordandogli che la trama vuole sottolineare che «dietro la “tassazione illecita” c’è il sindaco, un uomo cinico e corrotto, disposto a tutto pur di appianare il bilancio comunale, e conquistare la poltrona di segretario all’interno del suo partito». Il regista ha anche lavorato per Poste Italiane.

Il generale Adinolfi alla (nuova) carica

È andato in pensione da anni, ma lo chiamano sempre “il generale”: Michele Adinolfi, già al vertice della Guardia di finanza (comandante in seconda), classe 1952, ha conquistato una nuova carica. Appena terminata l’esperienza militare era andato all’AdnKronos di Pippo Marra, alla vicepresidenza dell’agenzia: ora il consiglio di amministrazione di Sgb Humangest Holding ha nominato Adinolfi presidente dell’organismo di vigilanza di Humangest, la struttura per il lavoro che fa parte del gruppo. Il suo incarico prevede la sorveglianza e la segnalazione di evidenti deficienze, anomalie o violazioni del modello organizzativo.

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Michele Adinolfi (Imagoeconomica).

Nepi fa un bando e poi lo annulla

Misteri dello sport italiano: Diego Nepi Molineris, fedelissimo di Giovanni Malagò, in qualità di amministratore delegato di Parco Sportivo Foro Italico, ha prima dato il via a una procedura per l’affidamento a un unico operatore economico della fornitura di derrate alimentari e bevande per un importo di 3 milioni di euro. Poi in piena estate ha annullato tutto con l’anodina dicitura “per sopravvenute esigenze”. Chissà cos’è successo…

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Diego Nepi Molineris (Imagoeconomica).

È tornato un Caravaggio

Il dipinto Giuditta e Oloferne di Caravaggio è tornato a Roma, nella sala 24 al piano nobile di Palazzo Barberini, dopo essere stato esposto nella mostra “Caravaggio’s Judith and Holofernes” al Minneapolis Institute of Art. Il dipinto era stato inviato negli Stati Uniti come scambio con il capolavoro di Nicolas Poussin La morte di Germanico esposto nella mostra “L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini”.

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Giuditta e Oloferne di Caravaggio.