Mattino Cinque, Francesco Vecchi diventa papà: l’annuncio a sorpresa di Federica Panicucci

Durante l’ultima puntata di Mattino Cinque, Federica Panicucci ha rivelato al pubblico in studio ed a casa che Francesco Vecchi, co-conduttore del programma, diventerà papà.

Francesco Vecchi diventa papà

Alla fine della trasmissione, durante i ringraziamenti di rito a chiusura della stagione televisiva, la conduttrice del talk show mattutino ha voluto spiazzare tutti con la notizia riguardante il suo collega che, imbarazzato, ha affermato soltanto un divertito «no comment». A quanto pare Francesco Vecchi non aveva intenzione di rendere nota la sua prossima paternità, ed invece è stato anticipato dalla Panicucci che ha lasciato tutti senza parole.

Federica Panicucci durante l'ultima puntata di Mattino Cinque, in onda il 23 giugno, ha annunciato la pubblico che Francesco Vecchi diventerà papà
Federica Panicucci (Getty Images).

Alla fine della puntata, i padroni di casa hanno accolto in studio la squadra di collaboratori di Mattino Cinque per i saluti finali ed i ringraziamenti prima di congedarsi per la pausa estiva. Entrambi i conduttori erano emozionati e a parlare ha cominciato il giornalista Vecchi. «Siamo stati insieme 209 mattine, il pubblico ci ha apprezzato e io ogni tanto mi chiedo come mai», ha detto simpaticamente. Al saluto di Vecchi si è aggiunta la collega Panicucci che ha voluto ringraziare prima il pubblico, che in quest’edizione ha premiato il programma in termini di ascolto, e poi, insieme alla caporedattrice, ha voluto rivelare in diretta la lieta notizia dichiarando appunto che Francesco Vecchi sarebbe diventato papà.

Dalla prossima settima tornerà Morning News

Mattino Cinque si fermerà per la pausa estiva lasciando il posto al programma di informazione Morning News, giunto alla sua terza edizione e condotto anche quest’anno dalla giornalista Simona Branchetti. Il programma del day time sarà un approfondimento su attualità, politica e cronaca. Solo alla presentazione dei palinsesti per il prossimo autunno scopriremo se la coppia Panicucci – Vecchi sarà nuovamente al timone di Mattino Cinque. Negli ultimi mesi, infatti, alcuni rumors parlavano di un addio di lei al format mattutino. La conduttrice potrebbe essere impegnata con un nuovo progetto televisivo sempre sulle reti Mediaset. Ricordiamo che la Panicucci è alla guida di Mattino Cinque dal 2009 quando subentrò al posto di Barbara D’Urso.

Venezia aumenta la tassa d’imbarco, Ryanair cancella 6 rotte sull’aeroporto Marco Polo

Il Comune di Venezia ha aumentato le tasse previste per l’imbarco di ogni passeggero e Ryanair ha risposto annunciando che cancellerà 6 rotte dall’aeroporto Marco Polo. La compagnia aerea low cost non risparmia le polemiche e attacca l’amministrazione per l’aumento, con un comunicato in cui scrive: «L’incremento previsto è del 38% e corrisponde a una quota di 2,50 euro che si va ad aggiungere alla tassa di 6,50 euro già prevista attualmente». Così si arriva a 9 euro e per la società irlandese è troppo. Ryanair rimuoverà uno dei suoi aerei dallo scalo veneziano, cancellerà 6 rotte e ridurrà i voli su ulteriori 6. Il Comune, attraverso le parole di Michele Zuin, assessore al Bilancio, aveva spiegato lo scorso dicembre che l’aumento servirà per «far fronte ai consumi energetici. Le città d’arte, così come quelle ad alta attrazione di turismo e la bellezza che queste esprimono, hanno ingenti costi».

Ryanair cancellerà 6 rotte da Venezia dopo l'aumento di 2,50 euro a persona della tassa d'imbarco
Piazza San Marco, uno dei luoghi simbolo di Venezia (Getty).

Tra le 6 rotte cancellate anche Alghero, Helsinki e Norimberga

Sono già state scelte le 6 rotte da cancellare dal prossimo inverno. Da Venezia non si potrà più volare con Ryanair verso Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura. La compagnia aerea, riferendosi all’aumento della tassa, parla di una decisione che «soffoca la connettività e la crescita e ha un impatto negativo sui veneziani e sull’industria turistica in ripresa». Per questo Ryanair ha deciso di «riallocare la capacità dall’aeroporto Marco Polo di Venezia verso città concorrenti in Spagna e Portogallo che non hanno una tassa così penalizzante ed offrono invece costi di accesso più bassi per stimolare la ripresa e la crescita del turismo».

McGuinness: «Fermate l’aumento della tassa»

Jason McGuinness, Chief commercial officer di Ryanair, ha lanciato una sorta di appello al Comune di Venezia per «fermare con urgenza questo eccessivo aumento delle tasse per evitare ulteriori tagli di capacità che avranno un impatto negativo non solo sull’aeroporto ma anche sulla città». Il dirigente parla di una «illogica e ingiustificata decisione del Comune di Venezia», riferendosi all’aumento fino a complessivi 9 euro. Non è escluso quindi che la società irlandese possa cancellare altre rotte nei prossimi mesi, nel caso in cui l’amministrazione deciderà di proseguire su questa strada senza alcun dietrofront. McGuinness sottolinea che soltanto la «cancellazione della tassa potrà rendere Venezia nuovamente competitiva a vantaggio dell’industria turistica e, in ultima analisi, di tutti i residenti».

Ryanair cancellerà 6 rotte da Venezia dopo l'aumento di 2,50 euro a persona della tassa d'imbarco
Il decollo di un aereo Ryanair (Getty).

Compra una Lamborghini da mezzo milione e torna a casa a 230 km/h: non rivedrà più la sua supercar


Il sogno appena realizzato di un meccanico norvegese si è tramutato subito in un incubo: spende tutti i suoi risparmi per comprare una Lamborghini Huracan Spyder ma mentre attraversa la Danimarca per far rientro a casa viene beccato a 230 km/h in autostrada dalla polizia. Arrestato e poi espulso dal Paese deve poi fare i conti anche con una clamorosa beffa: non rivedrà mai più la supercar che aveva appena comprato.
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Tennis, altro infortunio per Sinner: cosa succede a lui e Berrettini?

Tennis in ansia per le condizioni di Jannik Sinner. Il numero 1 del ranking italiano e dal 26 giugno pronto a tornare all’ottavo posto della classifica mondiale Atp ha abbandonato il torneo di Halle durante i quarti di finale contro Alexander Bublik. L’altoatesino ha alzato bandiera bianca sul 2-0 per l’avversario kazako nel secondo parziale, dopo aver perso il primo con il punteggio di 7-5. Proprio al termine del primo set, Sinner ha accusato un dolore alla coscia sinistra che lo ha costretto a chiamare il fisioterapista. Ripresentatosi in campo con ampie fasciature alla gamba, ha stretto i denti per due game prima di annunciare il ritiro. È già il terzo acciacco di Sinner dopo Adelaide a gennaio e Barcellona ad aprile che gli ha fatto saltare anche l’Open di Madrid. Ansia per Wimbledon, in programma a partire dal 3 luglio.

Jannik Sinner, da Adelaide ad Halle: i ritiri dell’altoatesino

Un 2022 tormentato dagli infortuni e un 2023 che, a metà stagione, si preannuncia altrettanto difficile. Pur restando sempre tra i migliori al mondo, Jannik Sinner deve combattere continuamente contro un fisico che non sembra accompagnarlo fino in fondo. Colpa, probabilmente, di un calendario eccessivamente ristretto che lo ha portato sui principali campi del mondo in pochissimi giorni. Il primo acciacco della stagione aveva fatto capolino già a gennaio, quando perse contro lo statunitense Sebastian Korda ai quarti di finale dell’Atp di Adelaide. Un risentimento muscolare alla coscia destra, la stessa che lo ha fermato più volte nel 2022, ne ha rallentato movimenti e prestazione, fino al 7-5, 6-1 finale. Immediato il ritiro dal doppio, dove avrebbe giocato in coppia con Lorenzo Sonego.

Nuovo acciacco soltanto il mese successivo, a febbraio, prima del torneo di Marsiglia. Stavolta solamente febbre per via di un malessere dopo la sconfitta contro Daniil Medvedev. «Non sono stato bene dopo Rotterdam, ma ho voluto attendere fino all’ultimo», aveva dichiarato Sinner all’annuncio del forfait. Ennesimo guaio ad aprile a Barcellona, poco prima del derby italiano con Lorenzo Musetti, sempre ai quarti di finale. «Da qualche giorno non stavo bene», aveva scritto poi su Instagram l’altoatesino, motivando la scelta di non scendere in campo. «Oggi le cose sono peggiorate e non ero in grado di giocare». Un infortunio che gli impedì di giocare a Madrid, cautelando così la sua presenza agli Internazionali di Roma e soprattutto al Roland Garros. I fan sperano che anche stavolta si tratti di un ritiro precauzionale in vista di Wimbledon, il torneo più prestigioso del circuito.

In crisi anche Matteo Berrettini fra infortuni e critiche social

Stagione decisamente negativa anche per Matteo Berrettini, oggi numero 35 del ranking in piena crisi di risultati. Il 27enne romano ha saltato una sfilza di tornei nel 2023 per via di fastidi agli addominali che lo hanno fermato già nella fase finale del 2022. L’ultimo preoccupante forfait al Queen’s, torneo che lo aveva visto sul gradino più alto del podio nelle ultime due edizioni consecutive. Appena una settimana dopo la brutta uscita al primo turno di Stoccarda contro Sonego per 6-1, 6-2 con lacrime finali. Prestazioni negative che gli hanno attirato le critiche di Nicola Pietrangeli, ex capitano di Coppa Davis, che già lo aveva bacchettato per le troppe pubblicità. «È bello, ricco e famoso», ha detto di lui a Notizie.com. «Sta dilapidando tutto e non si rende conto della fortuna che ha. Spero che la voce di un suo addio al tennis non sia vera».

Sinner alza bandiera bianca ad Halle per l'ennesimo infortunio. Con Berrettini spesso ai box, i talenti del tennis azzurro sono in crisi.
Matteo Berrettini durante gli allenamenti del Queen’s (Getty Images).

La situazione non migliora nemmeno sui social network, dove gli hater hanno attribuito le sconfitte alla sua relazione con Melissa Satta. Alcuni utenti sostengono infatti che il rapporto con la showgirl abbia distratto il tennista dall’allenamento e dallo sport, facendolo piombare in un baratro di sconfitte. «Sei la causa dei suoi problemi», ha twittato in particolare un utente. «È uno sportivo finito», ha commentato ancora un altro. «È stata lei a dargli il colpo di grazia», hanno scritto ancora. Proprio Wimbledon, dove nel 2021 ha raggiunto la storica finale poi persa contro Novak Djokovic, potrebbe essere l’ultima chance di riscatto.

RFI, l’ad Strisciuglio: «4 mila cantieri in corso per la rete del futuro»

Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, ha fatto il punto sui 4 mila cantieri ferroviari e stradali attivi in tutta Italia per realizzare nuove opere e manutenere quelle esistenti. Tra questi quelli per gli snodi nevralgici della penisola come la Direttrice Adriatica, il Passante di Firenze e la Brescia-Verona-Padova (la cui realizzazione è attualmente al 50 per cento).

L’ad di RFI Strisciuglio fa il punto sui cantieri attivi

In un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, il manager ha dichiarato: «I 180 miliardi di investimenti previsti dal Piano Industriale del Gruppo FS, per il Polo Infrastrutture, nei prossimi 10 anni giocano un ruolo fondamentale per migliorare la mobilità e i servizi, colmare il gap tra Nord e Sud Italia ed essere connessi all’Europa. Il nostro obiettivo è avere infrastrutture ferroviarie e stradali con standard di sicurezza sempre più elevati per offrire al Paese una rete sempre più integrata, accessibile, performante, affidabile e veloce. Il PNRR, con circa 24 miliardi affidati a RFI – di cui oltre l’80 per cento già in fase realizzativa -, ne rappresenta una parte importante per realizzare opere che entreranno in funzione entro il 2026».

L'ad di RFI Strisciuglio fa il punto sui cantieri attivi in Italia
Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Durante il colloquio c’è stato spazio per parlare anche dei Cantieri Parlanti, il progetto di trasparenza e informazione realizzato da RFI con Italferr, in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per raccontare i cantieri ai territori e alle comunità interessate attraverso un linguaggio semplice e immediato. Il tutto senza perdere d’occhio il tema della sostenibilità, centrale nella realizzazione delle nuove opere. In tutte le gare, infatti, sono stati inseriti criteri di premialità legati a temi ambientali come l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili e la riduzione della carbon footprint per i mezzi di cantiere.

Previste 8 mila assunzioni nel corso del 2023

Strisciuglio ha infine confermato l’impegno di RFI per l’innovazione delle Ferrovie italiane: «Dalla riduzione dei tempi di percorrenza all’elevazione degli standard di sicurezza e di affidabilità, saranno tante le opportunità ma anche le sfide che si apriranno negli anni a venire e che già proiettano i trasporti italiani in un futuro all’avanguardia. Attività che saranno portate avanti anche grazie alle 8 mila nuove assunzioni previste nel corso dell’anno».

Film e serie tv italiane multate in Russia: «Violano la legge sulla propaganda Lgbt»

La fiction Made in Italy e il film Perfetti sconosciuti non piacciono alle autorità russe. Mosca ha deciso di multare la piattaforma Kinoliving, distributrice tanto della serie tv con Margherita Buy quanto del lungometraggio del 2016 girato da Paolo Genovese perché avrebbero violato la «legge sulla propaganda Lgbt» mostrando al pubblico «rapporti sessuali non tradizionali». Il Garante delle comunicazioni ha sanzionato così la società proprietaria della piattaforma, la Russkij Reportadzh, e a rischio ci sono anche alcuni canali come Kinopojsk, TV-3, Start e MegaFon, che hanno trasmesso Made in Italy e Perfetti sconosciuti.

Made in Italy e Perfetti sconosciuti hanno personaggi gay che violano la legge russa: scatta la multa
Il regista Paolo Sorrentino (Getty).

Per Made in Italy multa da mezzo milione di rubli

Pur non trattandosi di multe salate, la sentenza può rappresentare un pericoloso precedente. La società proprietaria di Kinoliving dovrà pagare mezzo milione di rubli, poco meno di 5 mila e 500 euro, perché Made in Italy mostra «immagini di un bacio tra due persone dello stesso sesso biologico (maschile)» oltre a una «relazione non tradizionale» confermata da abbracci e nomignoli. I personaggi incriminati sono quello di Filippo Cerasi, interpretato da Maurizio Lastrico, grafico della redazione che ha una relazione con il fotomodello di Saul Nanni, Flavio. I due si baciano nel quinto episodio e per il Garante questo ha fatto scattare la sanzione. Da 1 a 4 milioni di rubli o la sospensione per 90 giorni, invece, è ciò che rischiano gli altri canali tv. Per le autorità è sbagliato anche il marchio «16+», perché visto il tema sarebbe stato più corretto vietare a tutti i minorenni.

In Perfetti sconosciuti contestato il personaggio di Battiston

Diversa la contestazione per il film Perfetti sconosciuti. Sotto la lente del Garante è il personaggio di Peppe, ex professore di educazione fisica interpretato da Giuseppe Battiston, che nel corso degli eventi è costretto a svelare il proprio orientamento sessuale. Anche in questo caso, trattandosi di un personaggio omosessuale, il distributore avrebbe dovuto etichettare con il divieto ai minorenni, ma l’etichetta era assente. La legge contro la propaganda Lgbt è in vigore in Russia dal 2014 ma dallo scorso 5 dicembre il Cremlino ha deciso di inasprire le norme, applicandola a ogni età e a ogni piattaforma.

Made in Italy e Perfetti sconosciuti hanno personaggi gay che violano la legge russa: scatta la multa
L’attore Giuseppe Battiston (Getty).

Firma di Biden dell’ordine esecutivo per l’estensione accesso alla contraccezione

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden firmerà in queste ore un ordine esecutivo per proteggere ed espandere l’accesso alla contraccezione, dopo che una sentenza della Corte Suprema dello scorso anno aveva annullato il diritto costituzionale all’aborto. Secondo quanto riportato dalla notizia, diffusa da Reuters, il consigliere senior di Biden Jen Klein ha detto ai giornalisti che l’ordine aumenterà le modalità di accesso per le donne alla contraccezione e ne ridurrà i costi.

Biden va verso la firma dell'ordine esecutivo per le misure a sostegno dell'estensione dell'accesso alla contraccezione,
US Presidente Joe Biden (Getty Images).

Biden firmerà ordine esecutivo per estendere l’accesso alla contraccezione

Klein ha affermato che l’ordine impone ai dipartimenti federali di prendere in considerazione la possibilità di richiedere agli assicuratori privati ​​di offrire opzioni di contraccezione ampliate ai sensi dell’Affordable Care Act, coprendo per esempio anche più di un farmaco e semplificando il processo per ottenere assistenza. La politica sulle  misure contraccettive è stata al centro dell’attenzione da quando la Corte Suprema il 24 giugno dello scorso anno ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade del 1973. Nell’ultimo anno, Biden ha emesso altri due ordini esecutivi relativi all’aborto: il primo con lo scopo di assistere le donne che hanno bisogno di viaggiare fuori dallo stato per abortire e di garantire che gli operatori sanitari rispettino la legge federale per evitare ritardi; il secondo per salvaguardare l’accesso alle cure per l’aborto e ai contraccettivi, proteggendo la privacy delle pazienti.

Biden ottiene il favore dei maggiori gruppi per i diritti riproduttivi

Nella nota diffusa sull’ordine esecutivo dalla Casa Bianca si legge che «Questa azione si baserà sui progressi già compiuti nell’ambito dell’Affordable Care Act riducendo ulteriormente gli ostacoli che le donne devono affrontare nell’accedere alla contraccezione». La firma dell’ordine esecutivo di Biden «indirizzerà inoltre il governo a prendere in considerazione nuovi modi per rendere la contraccezione da banco a prezzi accessibili. Ciò potrebbe includere la convocazione di farmacie, datori di lavoro e assicuratori per approfondire la questione». I principali gruppi per i diritti riproduttivi, EMILY’s List, NARAL Pro-Choice America e Planned Parenthood Action Fund, hanno annunciato venerdì il loro sostegno ai democratici Biden e Harris per la rielezione nel 2024.

Paolo Sorrentino torna a Napoli per il suo film su Partenope: “Né sirena né mito”, trama e cast


A circa due anni dal suo ritorno a Napoli per “È stata la mano di Dio”, Paolo Sorrentino torna ancora nella sua città natale per un lungometraggio che gioca sulla mitologia locale. Il film, ancora senza titolo, parla di una donna di nome Partenope "che porta il nome della sua città ma non è né sirena né mito". Ecco trama e cast, le riprese iniziano a fine giugno.
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Prigozhin attacca il Cremlino: «Inganna i russi sulla guerra in Ucraina»

La Russia, il presidente Vladimir Putin e il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu sono finiti al centro di un video pubblicato su Telegram dal capo del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin. E ora devono difendersi non soltanto dall’offensiva ucraina, che sembra continuare nonostante le smentite del Cremlino, ma anche dalle accuse del fondatore della milizia paramilitare, che accusa i vertici russi di voler ingannare la popolazione. Prigozhin dichiara che «l’esercito russo si sta ritirando nelle aree di Zaporizhzhia e Kherson, le forze armate ucraine stanno spingendo, ci stiamo lavando con il sangue». Poi attacca il ministero della Difesa: «Sta cercando di ingannare il pubblico».

Il capo della Wagner, Prigozhin, accusa Putin e Shoigu di mentire sulla controffensiva ucraina
Il logo della Wagner (Getty).

Prigozhin sulla controffensiva di Kyiv: «Ci laviamo col sangue»

Nel video il capo della Wagner analizza la controffensiva e dice la sua verità: «L’esercito russo si sta ritirando nelle aree di Zaporizhzhia e Kherson, le forze armate ucraine stanno spingendo, ci stiamo lavando con il sangue. Lo stesso sta accadendo a Bakhmut, il nemico penetrerà sempre più in profondità nella nostra difesa». Parole pesanti che si pongono in netta contrapposizione con quanto affermato nelle scorse ore da Putin e Shoigu. Il presidente e il ministro hanno sempre affermato che l’esercito di Mosca starebbe respingendo ogni attacco e che la controffensiva ucraina è un fallimento. Ma Prigozhin smentisce anche questo aspetto: «Nessuno ha distrutto 60 carri armati Leopard questa è una totale assurdità».

Il capo della Wagner, Prigozhin, accusa Putin e Shoigu di mentire sulla controffensiva ucraina
La stretta di mano tra il presidente Vladimir Putin e il ministro della Difesa Sergej Shoigu (Getty).

Prigozhin contro Shoigu: «Ci sono inganni, due realtà»

Prigozhin poi attacca direttamente il ministro della Difesa russo: «Shoigu vive secondo il principio che la menzogna deve essere enorme perché la gente vi creda. Quindi ci sono inganni. Due realtà». L’invasione russa in Ucraina, per lui, è partita proprio per soddisfare «le ambizioni personali di Shoigu e il desiderio del clan al potere in Russia, che non era soddisfatto del Donbass, di saccheggiare l’Ucraina dopo aver nominato presidente Viktor Medvedchuk». Quest’ultimo è un ex deputato ucraino molto vicino a Putin, evaso dai domiciliari proprio all’inizio dell’invasione e poi consegnato alla Russia in uno scambio di prigionieri. E infine il capo della Wagner torna sulle settimane che hanno preceduto l’inizio del conflitto: «Fino al 24 febbraio 2022 non c’era nulla di straordinario. Ora il ministero della Difesa sta cercando di ingannare il pubblico, cercando di ingannare il presidente e sta raccontando la storia che c’è stata una folle aggressione dall’Ucraina».

Sex and the City, orari e anticipazioni di And Just Like that 2

Riparte la seconda stagione del sequel della serie Sex and the City. Da oggi, venerdì 23 giugno, sarà visibile su Sky e in streaming su Now con il nuovo capitolo di Exclusive And Just Like that e i nuovi episodi, in onda tutti i venerdì. Al centro le nuove avventure delle protagoniste Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon e Kristin Davis, con una novità: il ritorno di Samantha, interpretata da Kim Cattral.

Torna la seconda stagione del sequel della serie Sex and the City, in onda su Sky e su Now tutti i venerdì.
Sarah Jessica-Parker, Kristin Davis, Kim Cattrall, Cynthia Nixon (Getty Images).

Al via la seconda stagione del sequel Sex and the City

La seconda stagione di And Just Like That aprirà con la fine delle puntate sul lutto di Carrie, dopo la morte improvvisa di Mister Big, per lasciare spazio alla vitalità e al ritorno della gioia di vivere. Lo storico gruppo di amiche, composto da  Carrie, Miranda, Charlotte e dai loro amici, vedrà un cast allargato anche a Sara Ramírez, Sarita Choudhury, Nicole Ari Parker, Karen Pittman, Mario Cantone, David Eigenberg, Evan Handler, Christopher Jackson, Niall Cunningham, Cathy Ang e Alexa Swinton. Le riprese della seconda stagione di And Just Like That si sono concluse a metà aprile 2023.

Tyler Rake 2 è il migliore film al debutto su Netflix nel 2023

Tyler Rake 2, il film d’azione con Chris Hemsworth, si è conquistato il titolo di miglior film al debutto su Netflix nel 2023, conquistando 88 milioni di ore di visualizzazione nei primi tre giorni di disponibilità.

Tyler Rake 2 miglior film al debutto su Netflix nel 2023

La pellicola ha battuto Glass Onion – Knives Out, uscito la passata stagione e che aveva ottenuto, nei primi giorni di distribuzione, 82 milioni di ore di visualizzazione. Tyler Rake 2 è il sequel del film diretto, nel 2020, dall’esordiente Sam Hargrave e prodotto dai fratelli Anthony e Joe Russo (registi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame). Il secondo capitolo della saga in pochisimo tempo è riuscito a scalare la classifica dei film più visti sulla piattaforma aggiudicandosi il titolo di migliore film al debutto su Netflix nel 2023, un successo che sicuramente continuerà anche per le prossime stagioni e che ha spinto la produzione a lavorare al terzo capitolo. Durante il Tudum 2023, infatti, è stato annunciato lo sviluppo di Tyler Rake 3, che vedrà nuovamente l’interprete di Thor Chris Hemsworth nei panni del protagonista.

Tyler Rake 2 è il thriller di grande successo di Netflix che con 88 milioni di ore di visulizzazione è stato il film più visto del 2023
Locandila di Tyler Rake 2 (Netflix).

La trama

Il thriller nel secondo capitolo riparte dalla morte di Tyler Rake (Chirs Hemsworth), ex membro delle forze speciali dell’esercito australiano, regalando un colpo di scena. Il soldato è infatti ancora vivo e viene ingaggiato per salvare una donna di nome Ketevan (Tina Dalakishvili) e i suoi due figli, tenuti prigionieri dal marito gangster di lei, Davit (Tornike Bziava), nella prigione di Tkachiri in Georgia. Durante la missione di salvataggio, però, le cose non vanno come previsto e Davit morirà scatenando il sentimento di vendetta nel fratello Zurab che inizia a dare la caccia a Tyler Rake e alla sua squadra.

West Nile, record di casi nel 2022: cos’è, sintomi e come difendersi

A causa del cambiamento climatico l’Europa rischia un aumento dei casi legati a infezioni trasmesse da zanzare Aades, come Chikungunya, Dengue, West Nile, Zika e febbre gialla. A lanciare l’allarme è l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. E l’Italia è il Paese europeo in cui nel 2022 è stato registrato il numero più alto di casi di West Nile. L’Ecdc ha infatti riportato 723 contagi sui 1112 totali in 11 nazioni europee. Un dato quasi tre volte superiore a quello della Grecia, seconda con 286 casi. Ecco una guida sul metodo di trasmissione, i sintomi e la prevenzione contro la malattia. Il consiglio è però sempre quello di rivolgersi al medico.

West Nile, la guida completa per conoscere il virus

Come si trasmette e quali sono i sintomi

Isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, il virus West Nile si trasmette esclusivamente tramite una puntura di zanzara Aedes. Come riporta il sito ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità, un contagio da persona a persona tramite il contatto con un organismo infetto non è possibile. Occhio anche agli animali domestici, in quanto possono contrarlo anche cani, gatti, conigli e soprattutto cavalli. L’incubazione del West Nile dal momento della puntura di zanzara può variare da due a 14 giorni, toccando persino le tre settimane nei soggetti con deficit immunitari. Gran parte dei contagiati non presenta alcun sintomo, ma il 20 per cento delle persone può manifestare febbre, dolori di stomaco, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi ed eruzioni cutanee. Solitamente, il malessere dura pochi giorni ma può protrarsi per qualche settimana nei soggetti più fragili.

Record di casi di West Nile in Italia nel 2022. Una guida sul virus trasmesso dalle zanzare, dai sintomi a come difendersi.
Una zanzara Aedes che con le sue punture può causare il West Nile (Imagoeconomica).

Per quanto riguarda i bambini, invece, il sintomo più frequente da West Nile è una febbre leggera, mentre gli adolescenti solitamente presentano febbre mediamente alta oltre ad arrossamento degli occhi, dolori muscolari e mal di testa. La sintomatologia aumenta con l’avanzare dell’età, tanto che i soggetti anziani possono soffrire malesseri più gravi. Questi ultimi riguardano tuttavia meno dell’1 per cento delle persone, circa una su 150. Possono comprendere, oltre a quelli sopracitati, anche disorientamento, disturbi della vista, tremori, torpore e convulsioni, fino a paralisi e coma. Ancor meno probabile un’encefalite letale, che può manifestarsi in un soggetto su mille.

La diagnosi e le misure di prevenzione

Come si nota, i sintomi del West Nile somigliano in gran parte a quelli di un’influenza normale. Prima di allarmarsi, pertanto, si consiglia sempre di rivolgersi al proprio medico di fiducia. Per quanto riguarda la diagnosi del virus, si procede prevalentemente attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunoflorescenza) da effettuare su siero e, su indicazione, su fluido cerebrospinale. L’obiettivo è cercare gli anticorpi di tipo Igm, capaci di persistere anche per un anno nei soggetti infetti. I campioni poi raccolti, entro otto giorni dall’insorgenza dei sintomi, potrebbero risultare negativi, pertanto il consiglio è di ripetere il test a distanza di tempo prima di escludere la malattia.

Record di casi di West Nile in Italia nel 2022. Una guida sul virus trasmesso dalle zanzare, dai sintomi a come difendersi.
Una zanzara Aedes che con le sue punture può causare il West Nile (Imagoeconomica).

Al momento, non esiste alcuna terapia per il West Nile. Solitamente i sintomi scompaiono autonomamente con il passare dei giorni. Solamente in casi più estremi si ricorre al ricovero in ospedale per trattamenti con fluidi intravenosi e respirazione assistita. Assente anche un vaccino contro il virus, anche se gli esperti sono al lavoro per sintetizzarne uno il più presto possibile. I medici suggeriscono pertanto misure di prevenzione volte a ridurre l’esposizione alle punture di zanzara. Si consiglia di utilizzare repellenti e indossare pantaloni e camicie a maniche lunghe, soprattutto all’alba e al tramonto. Oltre a mettere le zanzariere alle finestre, si esorta a svuotare i ciotole degli animali, vasi di fiori e contenitori per eliminare l’acqua stagnante.

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Porsche e Lexus a ministri e politici, Minenna: «Ognuno si scelga l’auto che vuole»

Su Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane attualmente agli arresti domiciliari per l’inchiesta della procura di Forlì sull’approvvigionamento delle mascherine, pende un altro capo d’accusa. All’interno del fascicolo spuntano nuovi dettagli su alcune supercar, poste sotto sequestro e confiscate dall’Agenzia, che Minenna avrebbe destinato a politici e ministri come «auto di cortesia». L’ex direttore, si legge nell’atto, d’accusa «tra il 2020 ed il 2022 assegnava le auto in violazione di qualunque normativa di riferimento e con il solo fine di accrescere la propria personale sfera di influenza su esponenti politici e alti rappresentanti delle istituzioni, ha consegnato svariate autovetture confiscate dall’Agenzia delle Dogane e dei monopoli disponendone come se fossero suoi beni personali».

Minenna assegnava le auto di lusso sequestrate ai vari ministri
Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli (Imagoeconomica).

Minenna al telefono: «Gli ho dato una macchina sequestrata»

La tesi degli inquirenti è confermata anche da alcune intercettazioni. Il 16 aprile 2021 Minenna, parlando con Gianluca Pini, suo referente all’interno della Lega, raccontava  di aver inviato una delle auto sequestrate all’allora ministro del Turismo Massimo Garavaglia. «Io gli sto dando una mano a costruire la sua segreteria», diceva, «gli ho anche dato la macchina di servizio … gli ho dato una macchina sequestrata». Questo particolare «omaggio» è stato anche confermato da un collaboratore dell’allora direttore delle Dogane. Durante un interrogatorio ha parlato di una Lexus assegnata a Garavaglia e ha aggiunto: «Se non ricordo male ne diede una anche a Brunetta e a diversi altri ministri in carica».

L’intercettazione con Visco: «Ognuno si sceglie l’auto che vuole»

Un altro elemento cruciale di questa parte di indagine è l’intercettazione del 31 ottobre 2021 che vede protagonisti Minenna e l’ex ministro dell’Economia Vincenzo Visco.  Durante la telefonata, Visco chiede spiegazioni su come funzioni la gestione delle vetture sequestrate: «Ho capito della distribuzione delle auto, delle auto … cioè ma a quello gli dovevi dare una Porsche? Perché gli dovevi dare una Porsche?». Minenna risponde senza esitare: «Enzo perché ognuno si sceglie dal sistema l’auto che vuole».

Minenna assegnava le auto di lusso sequestrate ai vari ministri
L’ex ministro Vincenzo Visco (Imagoeconomica).

Leonardo Spinazzola e Miriam Sette, il secondo matrimonio dopo 13 anni d’amore

Il calciatore della nazionale italiana e centrocampista della Roma Leonardo Spinazzola e Miriam Sette, dopo 13 anni d’amore hanno celebrato il loro secondo matrimonio. I due si erano già sposati con rito civile nel dicembre del 2020 nel Comune di Foligno.

Il (secondo) matrimonio di Leonardo Spinazzola e Miriam Sette

Dopo il rito civile, la coppia ha aspettato che la situazione Covid migliorasse per sposarsi in modo più consono, con amici e parenti. Ecco che il rito religioso e il party sono stati rimandati al 22 giugno 2023. La cerimonia ha avuto luogo nella suggestiva cornice offerta dalla Tenuta Castelbuono di Assisi. A organizzarla è stata Silvia Slitti, compagna di Giampaolo Pazzini, wedding planner e amica della sposa.

Ruolo d’onore hanno avuto Mattia e Sofia, i figli della coppia: il piccolo ha cinque anni, mentre la piccola quasi tre. Miriam e il calciatore si sono conosciuti nel 2010 grazie ad alcuni amici in comune. All’epoca Spinazzola era ancora ragazzo e stava muovendo i primi passi nel mondo del calcio.

Leonardo Spinazzola e la moglie Miriam Sette hanno rinnovato la promessa di matrimonio
Leonardo Spinazzola e la moglie Miriam Sette (Facebook).

I calciatori presenti alle nozze e la promessa dello sposo 

Tra i calciatori che erano presenti al matrimonio di Leonardo e Miriam Stephan El Shaarawy con la fidanzata Ludovica Pagani, Lorenzo Pellegrini e la moglie Veronica Martinelli, Gianluca Mancini con Elisa Baggiani e anche Javier Pastore e Bryan Cristante. Durante la cerimonia, Spinazzola ha letto alla moglie Miriam la sua promessa di matrimonio: «Amore mio  finalmente è arrivato il nostro giorno, sei stata la forza che non sapevo di avere e quella di cui avevo bisogno. Dal primo giorno che ti vidi scelsi di passare il resto della mia vita con te, so di essere una persona che sa amare, di questo ne sono sicuro. Come ti ho sempre detto tu sei mia moglie, la mia amante, la mia migliore amica. Prometto di mantenere la nostra vita incredibile, avventurosa e piena di entusiasmo perché saranno il tuo sorriso e la gioia che vedrò nei tuoi occhi ogni mattina a rendere la mia vita il capolavoro che ho sempre sognato. Ti amo amore».

Agerola, dodicenne muore dopo caduta su sentiero di montagna

Non sono ancora state confermate le cause della caduta che ha determinato la morte di un ragazzo di soli 12 anni. Il giovane è morto ad Agerola, in provincia di Napoli, mentre percorreva un sentiero sui monti Lattari insieme ai genitori e al nonno. Il minore sarebbe stato accompagnato già privo di vita presso il punto di primo soccorso di via Coppola.

Un ragazzo di soli dodici anni è morto ad Agerola, in provincia di Napoli, dopo essere caduto da un sentiero di montagna.
Ambulanza (Getty Images).

Dodicenne morto dopo la caduta da un sentiero di montagna

Tra le prime ricostruzioni, resta il dubbio se il il dodicenne, al momento della caduta, si trovasse in groppa a un animale o se sia caduto accidentalmente mentre camminava a piedi lungo il sentiero. I familiari sono stati ascoltati al punto di primo soccorso. I carabinieri della sezione investigazioni scientifiche sono intervenuti sul posto, unitamente ai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia. La salma del ragazzo è stata trasferita in obitorio, a disposizione della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per fare luce sulla vicenda.

Mattarella teme che il caso Santanchè travolga La Russa

Il caso Santanchè rischia di superare i confini del governo. E arrivare fino ai vertici delle istituzioni, dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è seriamente preoccupato che la vicenda possa avere strascichi pericolosi. Se l’inchiesta giornalistica sulle società della ministra del Turismo dovesse allargarsi ulteriormente, con nuove rivelazioni, il timore del Colle è che riesca a travolgere anche la figura della seconda carica dello Stato: il presidente del Senato Ignazio La Russa, collega di partito della Pitonessa in Fratelli d’Italia e già sfiorato dalle torbide vicende aziendali documentate da Report.

Mattarella teme che il caso Santanchè travolga La Russa
Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Sergio Mattarella (Imagoeconomica).

Dai fornitori non pagati al fondo di Dubai, cosa non torna

La storia è diventata un caso politico dalla sera di lunedì 19 giugno, quando la trasmissione tivù di Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci ha scoperchiato una gestione poco oculata (eufemismo) delle società di Santanchè, in particolare Visibilia e Ki Group. Le accuse nei confronti della ministra sono di non aver pagato i fornitori, di aver licenziato i dipendenti senza il versamento del tfr né dei contributi previdenziali, di essere andata in televisione ai tempi del Covid a dire che per i suoi lavoratori aveva attivato la cassa integrazione, quando invece non era vero. Per non parlare dell’intricato giro di società svuotate e di un prestito poco trasparente da un fondo di Dubai, per far fronte a una carenza di liquidità.

Santanchè però va al contrattacco e minaccia querele

Santanchè per ora tira dritto e anzi contrattacca, minacciando querele e parlando di «notizie prive di corrispondenza con la verità storica». Secondo la ministra insomma i fatti sono stati rappresentati «in forma del tutto suggestiva e unilaterale per fornire una ricostruzione che risulta radicalmente non corrispondente al vero, ispirata esclusivamente dalla finalità di screditare l’immagine e la reputazione della sottoscritta presso l’opinione pubblica». E quindi è pronta a difendersi: «I responsabili della trasmissione televisiva erano stati preventivamente invitati a evitare di diffondere notizie non veritiere, purtroppo invano. Per questi motivi ho dato mandato ai legali di fiducia per le necessarie iniziative nelle opportune sedi giudiziarie».

Mattarella teme che il caso Santanchè travolga La Russa
Daniela Santanchè e Ignazio La Russa (Imagoeconomica).

La testa della ministra per salvarne un’altra: quella di La Russa

L’irritazione della premier Giorgia Meloni però non si è placata, tanto che da ore si rincorrono le voci di possibili dimissioni di Santanchè, con l’ipotesi di deleghe prese ad interim dalla stessa presidente del Consiglio. Adesso però il passo indietro, chiesto ovviamente anche dalle opposizioni, potrebbe assumere pure un altro significato: dare “in pasto” all’opinione pubblica una testa e salvarne un’altra più importante, cioè quella di La Russa.

Mattarella teme che il caso Santanchè travolga La Russa
Ignazio La Russa e Sergio Mattarella (Imagoeconomica).

La firma del presidente del Senato in due diffide

Ma in che modo è invischiato nella storia anche l’ex militante del Movimento sociale italiano, eletto presidente del Senato il 13 ottobre 2022 alla prima votazione con 116 voti? Nel raccontare in particolare il flusso di denaro – 3 milioni di euro – dal già citato fondo di Dubai a Visibilia, Report ha mostrato come in una diffida inviata al giornale online MilanoToday – che da tempo indaga sulla vicenda – da parte di quel fondo degli Emirati, Negma, di cui non si conoscono gli investitori, la firma in calce è proprio dell’avvocato Ignazio Benito Maria La Russa. Che tra l’altro aveva spedito allo stesso giornale una precedente diffida, questa volta però per conto di Visibilia. Come cioè se fosse consulente per entrambe le parti. Lui al Corriere ha detto di non c’entrare più nulla: «Allo studio, che non è più mio, ma di mio figlio e dei miei collaboratori, si appoggia Daniela Santanchè per altre questioni sue, non abbiamo mai seguito le società ed escludo di essermene occupato anche perché non faccio più l’avvocato da quanto sono presidente». Ma le due minacce di querela e i verbali di Visibilia sembrano andare in un’altra direzione.

Alle richieste di chiarimento del giornalista di Report, La Russa ha risposto in maniera scontrosa e poco istituzionale: «Dai, adesso levati!». La verità è che forse sarebbe meglio per lui che a “levarsi” di torno fosse proprio l’amica Santanchè, con un passo indietro dal governo che darebbe un minimo di respiro a Fratelli d’Italia e alla maggioranza di destra-centro, incalzati dalle ripercussioni che sta avendo l’inchiesta. Evitando così che lo “scandalo” arrivi fino ai piani superiori. Uno scenario che il Quirinale per primo vuole evitare.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata

Al via la nuova campagna di raccolta fondi promossa da Anlaids Lazio per finanziare la lotta all’Aids. Nella serata di giovedì 22 giugno è andata in scena a Roma nel complesso monumentale delle Terme di Diocleziano l’annuale charity dinner, la serata di gala per sostenere le attività dell’Associazione nazionale per la lotta contro l’Aids con la partecipazione speciale di Emma Marrone. Quest’anno a coordinare il fundraising è Gianluca De Marchi, nuovo presidente di Anlaids Lazio e amministratore delegato di Urban Vision. Che poi è il compagno di Massimo Osanna, direttore generale Musei del ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata
Gianluca De Marchi (Imagoeconomica).

Premio Agnes contro il festival di Spoleto

I vip non hanno avuto dubbi: venerdì sera si va a Spoleto, per il festival dei Due Mondi. E a Roma chi ci rimane? I dipendenti della Rai, visto che nella piazza del Campidoglio è in programma il premio Biagio Agnes, con la figlia Simona che organizza. E dato che ricopre la carica di consigliere d’amministrazione della Rai in quota Gianni Letta, chi lavora a viale Mazzini e a Saxa Rubra non può mancare. Gli altri, invece, sono liberi.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata
Simona Agnes (Imagoeconomica).

Porro con la tuba ad Ascot

Ascot, il luogo amato da tutti gli appassionati dell’ippica: qui c’è la gara cara alla famiglia reale inglese, con tutta la nobiltà schierata per assistere alle imprese dei cavalli delle proprie scuderie. Chi c’era tra gli italiani? Nicola Porro, che sfoggiava una monumentale tuba calata sulla testa. Visto che non si fa mancare niente, Porro ha anche vinto scommettendo sul cavallo vincente.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata
Nicola Porro (Imagoeconomica).

Loquenzi, grande festa in Calabria

Amico di Giuliano Ferrara e infatti “fogliante” di lungo corso, conduttore radiofonico targato Rai e tante altre cose ancora: Giancarlo Loquenzi il 18 giugno ha compiuto gli anni, e per questo weekend invita amici e conoscenti ad andare a festeggiarlo in Calabria. Così, nella mattinata di venerdì, ecco torme di gaudenti salite a bordo dei treni diretti verso il Sud, avendo come meta Capo Vaticano. Si preannunciano libagioni indimenticabili e feste sibaritiche. Lontano dal premio Agnes.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata
Giancarlo Loquenzi (Imagoeconomica).

Giuseppe Conte al Maxxi, ma è il poeta

Appuntamento serale giovedì al Maxxi con Il Cantico dei Cantici, occasione per raccontare i temi dell’amore, della poesia e della fratellanza. Introdotto da Alessandro Giuli, presidente Fondazione Maxxi, ecco Giuseppe Conte. Tranquilli, non era il politico grillino, ma il poeta che ha tradotto la versione ritmica del Cantico riproducendo le sonorità della lingua ebraica.

Ville delle star in vendita

È appena uscita la notizia della vendita della villa, magnifica, di Christian De Sica nell’isola di Capri. Lì lo scrittore D.H. Lawrence lavorò alla stesura di L’amante di Lady Chatterley. Ma le migliore agenzie immobiliari italiane vantano nella lista delle case di lusso numerose regge di proprietà (ancora) di attori. Tutta colpa della crisi del cinema, è evidente…

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