Nicolas Vaporidis, nato a Roma il 22 dicembre 1981, è un attore conosciuto soprattutto per il film Notte prima degli esami del 2007 di Fausto Brizzi. Da tempo ha lasciato il cinema ed è proprietario di un ristorante.
Nicolas Vaporidis, i film
L’attore, nato da padre greco e madre romana, dopo la maturità si è trasferito a Londra per seguire i corsi di recitazione al Lee Strasberg Theatre Institute. L’anno seguente è tornato in Italia e ha iniziato a frequentare Teatro Azione (una scuola di recitazione), cominciando a recitare a teatro. Nel 2002 ha debuttato al cinema nel film Il ronzio delle mosche di Dario D’Ambrosi e l’anno seguente ha ottenuto un ruolo da protagonista nel film 13dici a tavola di Enrico Oldoini.
Nel 2006 è la volta del fortunato Notte prima degli esami, seguito l’anno dopo da Notte prima degli esami – Oggi. Tra gli altri film del periodo ci sono Last Minute Marocco, Cemento armato e Come tu mi vuoi, con la regia di Volfango De Biasi.
Questa notte è ancora nostra, diretto da Paolo Genovese e Luca Miniero è il film che lo ha visto protagonista nel 2008. Nel 2009 invece, è tornato sul grande schermo con il film Iago, per la regia di Volfango De Biasi. Sempre nel 2009 ha interpretato e prodotto il film di Riccardo Grandi Tutto l’amore del mondo. L’anno seguente è tornato a lavorare con Fausto Brizzi nel film Maschi contro femmine mentre nel 2012 ha girato Ci vediamo a casa di Maurizio Ponzi. Nel 2017 ha ottenuto un ruolo nel film Tutti i soldi del mondo diretto da Ridley Scott.
La carriera in televisione e la vittoria all’Isola dei Famosi 2022
Dopo aver ottenuto un ruolo nel film 13dici a tavola per la regia di Enrico Oldoini, con lo stesso regista ha girato la miniserie tv A casa di Anna, in onda su Rai 1 nel 2004. Nel 2005 è nel cast della serie tv Orgoglio capitolo terzo, trasmessa da Rai 1 nel 2006 e diretta da Giorgio Serafini e Vincenzo Verdecchi. Nel 2006, anno in cui è diventato famoso, è apparso nell’episodio Testimone silenzioso della serie tv di Canale 5 R.I.S. 2 – Delitti imperfetti, per la regia di Alexis Sweet. La sua ultima apparizione in tv è del 2022, quando Vaporidis ha vinto la sedicesima edizione de L’isola dei famosi condotta da Ilary Blasi su Canale 5.
Nicolas Vaporidis, la vita privata
Per quanto riguarda la sua vita privata, dal 2006 al 2007 è stato insieme alla collega di Notte prima degli esamiCristiana Capotondi. Subito dopo essersi lasciato con lei, sul set del film Questa notte è ancora nostra (2008) si è innamorato di Ilaria Spada (oggi felicemente sposata con l’attore Kim Rossi Stuart) e con lei ha vissuto una profonda storia d’amore, anche se durata pochi mesi.
Il grande amore è arrivato però con Giorgia Surina. I due si sono sposati con una cerimonia a Mykonos nel 2012 e purtroppo hanno divorziato nel 2014. Attualmente l’attore vive a Londra ed è proprietario di un ristorante, Taverna Trastevere London, specializzato in cucina romana. L’anno scorso a Verissimo ha confessato di essere fidanzato, ma non ha rivelato l’identità della fortunata.
Il testo e il significato del passo tratto da Intervista con la Storia di Oriana Fallaci, scelta dal MIM come traccia per la prima prova dell’esame di maturità 2023. Continua a leggere
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Importanti aggiornamenti sulle ricerche del Titan, il sottomarino disperso nel Nord Atlantico durante una visita al relitto del Titanic. La Guardia costiera canadese, al lavoro assieme a quella americana, ha rilevato tramite i sonar alcuni rumori di colpi nell’area di ricerca. «Un velivolo P-8 ha sentito dei suoni ripetuti ogni 30 minuti», si legge in una mail del dipartimento per la Sicurezza interna degli Usa. «Quattro ore dopo con un altro sonar si sentivano ancora dei rumori». A confermare la notizia anche un promemoria interno del governo degli Stati Uniti, che però non ha specificato la durata dei colpi e soprattutto quale sarebbe la fonte dato che ulteriori operazioni hanno dato poi esito negativo. Il tempo stringe: ai cinque occupanti del sommergibile della OceanGate Expeditions non rimarrebbero più di 40 ore di ossigeno.
L’eventuale recupero del sottomarino si svolgerà in tre fasi
Diversi esperti tuttavia concordano che i colpi ripetuti possano provenire dal sottomarino. Ne è convinto David Gallo, esperto oceanografo nonché amico di Paul-Henri Nargeolet, uno dei cinque dispersi. «Il tempo però è denaro e ora bisogna concentrare le forze per portare la strumentazione in quella zona», ha commentato. Sul posto potrebbero presto intervenire anche gli esperti di Magellan, che con la loro strumentazione avevano fornito la prima mappatura digitale del Titanic. Grazie al loro personale e ai veicoli teleguidati, potrebbero raggiungere più facilmente il relitto.
Per gli eventuali tempi di recupero, si parla di un processo lungo e articolato in più fasi. La Cnn ha infatti intervistato Rick Murcar, proprietario della Aquatic Adventures of Florida, che ha descritto tre momenti chiave delle operazioni. «Dopo il ritrovamento, bisognerà confermare lo stato di salute degli occupanti e delineare i margini del recupero stesso», ha sottolineato. «Speriamo di arrivare poi alla fase tre, quando si cercherà di riportare il sottomarino in superficie». Intanto emergono le preoccupazioni circa la sicurezza del Titan espresse anni fa da un ex direttore della OceanGate, poi licenziato. Nel 2018, il pilota e sommozzatore David Lochridge sollevò dubbi per un «progetto sperimentale e non testato». In particolare Lochridge aveva contestato il rifiuto di realizzare un portellone con oblò in grado di reggere la pressione di 4 mila metri. Quello del Titan è certificato per appena 1300.
La svolta sulla dinamica del tragico incidente di Casal Palocco, in seguito al quale è morto un bimbo di cinque anni, potrebbe arrivare dalle telecamere di sicurezza installate su due autobus Atac. Continua a leggere
Una delle famiglie di Padova che potrebbero essere interessate dall'impugnazione della Procura, racconta a Fanpage.it il dramma di queste ore. "Dobbiamo ancora insistere e combattere perché mia moglie resti sua madre". Continua a leggere
Secondo i rilievi dell’Ingv, la scossa di terremoto di oggi ha avuto epicentro nella città di Castellarano, nel Reggiano ma vicino a Modena. Il sisma preceduto da altre scosse di minore intensità registrate dai sismografi. Continua a leggere
Non si è accorto della presenza della moglie ed è ripartito, travolgendola: è successo a Genzano. La donna è stata trasferita all'ospedale di Tor Vergata, è grave. Continua a leggere
Dal 1985 il 21 giugno si festeggia in Europa la Festa della Musica. Ne avevamo davvero bisogno? In genere si tende a dire che queste giornate siano utili per accendere l’attenzione dell’opinione pubblica intorno a un tema altrimenti tenuto sottotraccia, quasi invisibile. Per questo, per dire, esiste una Giornata contro la violenza sulle donne e non una contro la violenza sugli uomini. O una giornata contro l’omotransfobia e persino un mese dedicato al Pride. La musica è argomento sicuramente sensibile, se vi si guarda pensando ai lavoratori della filiera, quelli che durante i periodi di fermo a causa della pandemia sono rimasti letteralmente a bocca asciutta, senza lavoro e senza sostegno economico, ma non è a loro che è dedicata la giornata del 21 giugno, quanto proprio alla musica. E mai come oggi la musica è ovunque, pervasiva, onnipresente. Pensateci un attimo, quando avete passato una intera giornata senza che una canzone o un motivetto vi sia arrivato anche involontariamente alle orecchie? Certo, parlo di una condizione di vita quotidiana tipo, non certo di chi magari opera come guardiano del faro di un’isola deserta. Ecco, la musica, quella cui è dedicata la giornata del 21 giugno, è ovunque. Sempre.
Se Lars Von Trier girasse oggi il sequel de Le onde del destino lo infarcirebbe di musica
Facciamo un salto indietro nel tempo. È il 1996, è appena uscito quello che viene considerato, a ragione, il film che ha regalato al controverso regista danese Lars Von Trier la fama che di lì in poi lo ha sempre accompagnato: Le onde del destino. Ai tempi si parlò molto di questa pellicola, la cui protagonista era una ancora sconosciuta Emily Watson, e se ne parlò anche per l’adesione del regista al manifesto del movimento Dogma 95 sui valori di un cinema dedito alla recitazione, lontano da effetti speciali e tecnologie elaborate. Una sorta di purismo non troppo diverso da quello portato in letteratura, qualche anno dopo, dai New Puritans, capitanati da Nicholas Blincoe. Chiunque, ai tempi, fosse incappato nel trailer del film sarebbe rimasto affascinato dal susseguirsi suggestivo delle scene ambientate nei mari del Nord, accompagnate da una colonna sonora a suon di rock, dai Mott The Hopple ai Roxy Music, passando per i Procol Harum e i T-Rex. Chi, invece, fosse poi andato a vedere il film, due ore e mezzo circa di storia iperdrammatica, avrebbe notato come di quella colonna sonora vi fosse poca traccia. E come fosse tutta concentrata nelle cornici tra un capitolo e l’altro, praticamente assente durante lo svolgimento della trama. Del resto, un film che ambisca a una onestà di fondo, cioè a una adesione totale e totalizzante con il reale, ai tempi, non poteva che muoversi così. Dubito che in un borgo scozzese ci fosse costantemente musica nell’aria. Ecco, se oggi Lars Von Trier, per ragioni che onestamente ci sfuggono, dovesse provare a fare un remake del suo stesso film, ambientandolo negli stessi luoghi e volesse ancora essere fedele al Dogma 95, come non sempre ha fatto in tutti questi anni, credo che potrebbe regalarci una colonna sonora costante, onnipresente, invasiva e capillare. Perché nel mentre, qui volevo arrivare, certo avendola presa decisamente alla lunga, oggi la musica non ci molla mai un attimo, è presente in ogni istante del nostro vivere, in ogni spazio e in modi molteplici.
Dalla filodiffusione alle cuffiette, siamo sottoposti a un bombardamento musicale
Se un tempo, neanche troppi anni fa – Le onde del destino è, ripeto, del 1996 – per ascoltare musica toccava impegnarsi, a meno che non ci fosse una qualche radio in filodiffusione, non così comune come adesso, oggi dai negozi ai ristoranti ai bar, siamo bombardati ogni secondo da canzoni, siano esse fornite da chi ci circonda, al supermercato come in metropolitana, o ascoltate tramite i device e le immancabili cuffiette che ci accompagnano mentre camminiamo, facciamo jogging, studiamo, lavoriamo, cuciniamo e chi più ne ha più ne metta. Questo oltre alla musica che ascoltiamo in auto, a casa, in ufficio. Musica che diventa sottofondo, con buona pace di chi a suo tempo ha pensato a quali motivetti usare come colonna sonora nei nostri viaggi in ascensore (parlo degli ascensori dei grattacieli, quelli destinati a ospitarci per più di qualche secondo) o, Brian Eno santo subito, negli aeroporti. Musica da ascoltare distrattamente e in quanto tale scritta proprio con una cifra destinata a essere coerente al tipo di ascolto preposto.
Viva il Giorno senza musica proposto da Drummond
Musica, musica ovunque. Musica sempre. Musica molto spesso prescindibile, irrilevante, destinata a non lasciare traccia nel tempo. Figuriamoci per noi che la ascoltiamo mentre facciamo altro. Musica che proprio oggi, 21 giugno, primo giorno d’estate, celebra la sua festa, con tutta una serie di iniziative che, toh, vedranno artisti e addetti ai lavori propiziarci altra musica, in nome della musica stessa. A tal proposito potrebbe essere cosa buona e giusta riprendere una vecchia proposta fatta da quel genio situazionista di Bill Drummond, già a capo del gruppo The KLF, oltre che parte dei Big In Japan, scrittore e artista. Anni fa, infatti, Drummond – che già si era fatto notare nel 1994 per aver dato alle fiamme in una performance punk senza precedenti qualcosa come un milione di sterline in banconote, tanto aveva guadagnato con la sua band e divenuta un video artistico dal titolo Watch the K Foundation Burn a Million Quid, quando si dice essere eversivi – buttò lì di istituire il 21 novembre il Giorno senza musica, un digiuno auricolare atto a specificare come esista musica deprecabile, destinata a fungere da colonna sonora di sottofondo per qualsiasi luogo e qualsiasi momento, e musica invece preposta a accompagnarci in momenti specifici, quella che appunto col tempo rischia di scomparire sepolta dal rumore di fondo. Iniziativa, questa, andata avanti per cinque anni, dal 2005 al 2009. L’idea, lanciata da Drummond attaccando alla maniera di artisti quali Banksy, manifesti all’ingresso del Mercey Tunnel di Liverpool, era quella di un piano quinquennale atto a salvaguardare la musica, certo, ma anche l’umanità, ma mai come oggi suona necessario, se non addirittura salvifico.
Niente di nuovo sul fronte nomine. Il governo Meloni non è ancora riuscito a trovare una quadra definitiva sulle presidenze Istat e Covip (la Commissione di vigilanza sui fondi pensione). Il presidente dell’Istituto nazionale di statistica infatti è ancora pro tempore. Francesco Maria Chelli indicato come reggente dell’Istituto dopo la scadenza, lo scorso 22 marzo, del mandato di Gian Carlo Blangiardo, il 9 maggio è stato nominato con un decreto della Presidenza del Consiglio come “facente funzione”. Insomma, è presidente ma senza prospettive, visto che l’esecutivo ha altre intenzioni. Il problema è che in parlamento non si riescono a trovare i numeri per riportare Blangiardo su quella poltrona. E la stessa situazione rischia di riproporsi alla Covip dove al momento siede una presidente supplente.
Lo stallo sull’Istat: il centrodestra non ha i numeri per riconfemare Blangiardo
Il caso dell’Istat è emblematico, perché va avanti da ormai tre mesi senza che si intraveda uno sbocco. La presidenza è ostaggio di una forzatura politica, una sorte di ossessione, mentre al comando si è accomodato Chelli che rischia di diventare un “facente funzioni” a tempo indeterminato. Palazzo Chigi è intenzionato a riconfermare Blangiardo, fortemente voluto dal vicepremier Matteo Salvini, che lo aveva già indicato già ai tempi del governo gialloverde, il primo di Giuseppe Conte. In questo modo il leader leghista sa di poter contare su un profilo amico in una casella importante, l’Istituto che fotografa il Paese. E che, soprattutto, è allineato alla destra sulla battaglia per l’incremento demografico. Per rieleggerlo serve però il passaggio nelle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, chiamate a esprimere il proprio parere con una votazione vincolante. E al governo hanno fatto i conti senza l’oste: per avallare la nomina è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi, significa 20 voti su 30 nella commissione a Montecitorio e 14 su 21 a Palazzo Madama. Nonostante i numeri schiaccianti in entrambi i rami del Parlamento, il centrodestra non può farcela da solo. Da qui è iniziato il lungo braccio di ferro con le opposizioni che, almeno una volta, si sono trovate compatte nel respingere la proposta. Nemmeno la mano del Terzo polo sarebbe sufficiente e per questo è stata intavolata una trattativa con Movimento 5 stelle e Partito democratico, provando sotto traccia a inserire una contropartita con le presidenze delle altre commissioni. Un tentativo naufragato e che ha provocato lo stallo per settimane. Le opposizioni hanno dato la disponibilità a votare un tecnico voluto dalla destra, a patto che non sia Blangiardo, anche perché non è sopita l’irritazione per il modus operandi della maggioranza che inizialmente ha pensato di tirare dritto. Fatto sta che all’ordine del giorno delle commissioni è sparito il parere sulla presidenza dell’Istat. Secondo fonti interpellate da Lettera43, l’unica soluzione sarebbe la rinuncia del presidente uscente. Inevitabilmente Chelli è stato investito della presidenza, nelle vesti del facente funzione, in attesa di trovare una soluzione.
Il lungo braccio di ferro su Inps e Inail e i tentennamenti sulla presidenza Covip
Il caso-Istat segue la lunga querelle su Inps e Inail: con un decreto, il governo aveva azzerato la vecchia governance, ma poi ha impiegato un mese e mezzo per indicare i commissari. La scelta, quasi per sfinimento, è caduta su Micaela Gelera per l’ente di previdenza e Fabrizio D’Ascenzo per l’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni. Lo stesso film si sta per ripetere sulla presidenza Covip: Mario Padula ha concluso a marzo il mandato di presidenza. Da allora è subentrata, sempre come facente funzione, l’ex vice sindaca di Milano (giunta Pisapia), Francesca Balzani, che nel frattempo ha illustrato in parlamento la relazione sullo stato della previdenza complementare. Aveva tutti i titoli per farlo, certo, ma anche in questo caso, senza l’assegnazione ufficiale dell’incarico da parte del governo, manca una prospettiva a lungo termine. Si prospettano tempi non proprio brevi: occorre trovare l’accordo politico per individuare il profilo adatto da sottoporre poi al vaglio delle commissioni parlamentari competenti.
Il commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna? Può attendere
Sul fronte delle nomine in stand-by c’è inoltre quella a più elevato impatto mediatico: l’indicazione del commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna. Il niet sul nome del presidente della Regione Stefano Bonaccini da parte di Meloni e Salvini è irremovibile. Così, in linea con la propria strategia, si va avanti a tentoni. Anzi a facente funzioni.
Michela Murgia, che ha curato la direzione artistica del prossimo numero di Vanity Fair, in una lunga intervista concessa al settimanale, ha scelto di raccontarsi ancora una volta, toccando le diverse esperienze che sta vivendo da quando ha scoperto di avere un tumore, ma non solo. Il numero uscirà nel mese del Pride e sarà dedicato alle famiglie queer. La scrittrice, che solo poche settimane fa ha reso noto di avere un tumore ai reni al quarto stadio, attualmente sottoposta a immunoterapia a base di biofarmaci, ha raccontato il rapporto assente col padre, la scelta di fare testamento, la sua malattia e, naturalmente, gli aspetti della sua famiglia queer.
Michela Murgia e il testamento redatto da Cathy La Torre
L’autrice e opinionista, ha annunciato di volersi prendere una pausa dagli appuntamenti pubblici, per potersi dedicare alla famiglia. Nelle librerie con il suo ultimo libro Tre ciotole, pubblicato da Mondadori, ha raccontato di aver chiuso la questione testamento, redatto assieme all’avvocata Cathy La Torre e a Claudia, così da poter valutare insieme le decisioni relative ai figli: «Dopo che hai risolto la questione immobili, che nel nostro caso era facile perché non siamo dei palazzinari, è stato divertente per le cose affettive. Tutto il mio armadio va in capo a Tagliaferri che lo distribuirà a seconda delle sue scelte. Patrizia avrà il patrimonio di gioielli e bigiotteria. Non ho mai amato l’oro e nemmeno l’argento, ma tutte le cianfrusaglie che ho accumulato nella vita peseranno circa trenta chili. La cosa buffa è stata la richiesta di Alessandro. Un elenco in cui mi ha detto: voglio i tuoi computer, le password dei tuoi account, il titolo di cavalierato francese e la pennetta usb con tutte le giocate nella community. Chiara Valerio invece non ne vuole sapere niente, lei è nella fase rifiuto».
Il rapporto con suo padre e quello con i figli
La scrittrice ha parlato del rapporto con i suoi quattro figli e della scelta di una co-genitorialità mutevolte: «Abbiamo mantenuto delle relazioni più o meno vicine in anni diversi ma nei momenti di transizione importanti erano tutti presenti in modo parentale». La Murgia ha anche parlato dell’assenza di suo padre, che non ha perdonato in quanto non lo ha mai visto pentirsi: «Non ha mai ammesso di avermi fatto male. Ha sempre detto che avevo capito male io. Che ero io a provocarlo». Famiglia, relazioni familiari e poi lei, la malattia: «Quando è arrivata la diagnosi del tumore» dopo il primo ricovero d’urgenza in ospedale «era una buona notizia, perché avevo ancora tempo, perché non sarei morta in terapia intensiva. […] Sto facendo le cose che volevo, sto amando le persone che ho voluto, ho scritto i libri che ho voluto. Quanti possono dire: Tutto quello che volevo fare, l’ho fatto?».
Come ogni anno, alle 8:30 è stata inviata la chiave del ministero dell’Istruzione che ha sbloccato le tracce della prima prova della maturità 2023. Tra gli autori presenti c’è Salvatore Quasimodo con la poesia Alla nuova luna contenuta nella raccolta La terra impareggiabile. Ma anche Alberto Moravia, con un passaggio de Gli indifferenti, e Federico Chabod con un estratto da L’idea di nazione. Tra le tracce proposte ci sono anche il brano Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp tratto da un testo di di Marco Belpoliti, un estratto del libro-testamento di Piero Angela e una lettera all’ex ministro Patrizio Bianchi sugli esami.
Le tracce della prima prova della maturità 2023
Queste le indicazioni che gli studenti hanno trovato, una volta aperto il plico, per ogni tipologia:
Analisi del testo (tipologia A): Alla nuova luna di Salvatore Quasimodo e Alberto Moravia con un brano tratto da Gli indifferenti
Testo argomentativo (tipologia B): L’idea di Nazione di Federico Chabod, Dieci cose che ho imparato di Piero Angela, Intervista con la storia di Oriana Fallaci
Tema di attualità (tipologia C): Lettera aperta al Ministro Bianchi sull’esame di maturità ed Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp di Marco Belpoliti
Superata la fase dell’emergenza sanitaria, quest’anno l’esame è tornato definitivamente alla normalità con due prove scritte a carattere nazionale (decise dal ministero) e un colloquio orale, commissari interni ed esterni e svolgimento delle prove Invalsi come requisito di ammissione. Domani la seconda prova scritta, sempre in contemporanea in tutti gli istituti, elaborata dal ministero e diversa a seconda dell’indirizzo e delle materie: al liceo Classico verterà su latino, allo Scientifico su matematica, al liceo Linguistico sulla prima lingua e cultura straniera.
La poesia di Quasimodo
Questi i versi di Salvatore Quasimodo scelti dal ministero per l’analisi del testo:
«In principio Dio creò il cielo
e la terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò
Dopo miliardi di anni l’uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d’una notte d’ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen».
La lettera al ministro Bianchi
La lettera fu scritta durante il periodo della pandemia e invitava l’allora titolare dell’Istruzione a reintrodurre le prove scritte alla maturità. Ecco un estratto: «Lei sarebbe orientato a riproporre un esame di maturità senza gli scritti come lo scorso anno, quando molti degli stessi studenti, interpellati dai giornali, l’hanno giudicato più o meno una burletta. Nonostante i problemi causati dalla pandemia, per far svolgere gli scritti in sicurezza a fine anno molte aule sono libere per ospitare piccoli gruppi di candidati. E che l’esame debba essere una verifica seria e impegnativa è nell’interesse di tutti. In quello dei ragazzi – per cui deve costituire anche una porta di ingresso nell’età adulta – perché li spinge a esercitarsi e a studiare, anche affrontando quel tanto di ansia che conferma l’importanza di questo passaggio. Solo così potranno uscirne con soddisfazione. È nell’interesse della collettività, alla quale è doveroso garantire che alla promozione corrisponda una reale preparazione. Infine la scuola, che delle promozioni si assume la responsabilità, riacquisterebbe un po’ di quella credibilità che ha perso proprio scegliendo la via dell’indulgenza a compenso della sua frequente inadeguatezza nel formare culturalmente e umanamente le nuove generazioni. Non si tratta quindi solo della reintroduzione delle prove scritte, per molte ragioni indispensabile (insieme alla garanzia che non si copi e non si faccia copiare, come accade massicciamente ogni anno), ma di trasmettere agli studenti il messaggio di serietà e di autorevolezza che in fondo si aspettano da parte degli adulti».
La maturità 2023 è ufficialmente iniziata oggi con la prima prova scritta: Salvatore Quasimodo e Alberto Moravia sono gli autori di quest'anno. Continua a leggere
Due persone sono state arrestate con l'accusa di tentato omicidio. Per la Procura di Busto Arsizio avrebbero accoltellato un loro complice in furti perché ha fatto scoprire alle forze dell'ordine il covo che è stato perquisito nei giorni scorsi. Continua a leggere
Potrebbe ritornare in onda La Talpa, il reality game di cui si parla nel nuovo numero del settimanale Nuovo Tv. Si legge che Maria de Filippi avrebbe pensato a Silvia Toffanin per la conduzione della nuova edizione del programma che potrebbe prendere il posto dell'Isola: le parole riportate da Biccy. Continua a leggere
Tragica fine per il pilota automobilistico Douglas Costa e la sua compagna: stroncati in pochi giorni da una rara malattia infettiva contratta per il morso di una zecca. Non c'è stato niente da fare. Continua a leggere
La legge italiana segue "un impianto fondato sulla filiazione naturale" e questo va mantenuto, perché altrimenti si passa a una "filiazione per contratto". Lo ha detto la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, commentando il caso della Procura di Padova che ha impugnato gli atti di nascita di 33 figli di coppie omogenitoriali. Continua a leggere
Recuperato un video dell'aggressione al clochard ucciso a Pomigliano d'Arco (Napoli); domani manifestazione davanti al supermercato dove chiedeva l'elemosina. Continua a leggere
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Una donna di 30 anni è stata arrestata ieri dalla polizia di Vercelli con le accuse di tentato sequestro di persona, sottrazione di persone incapaci e violenza privata. Continua a leggere
A Fanpage.it con Andrea Roncato per parlare di Gigi: "Prima di diventare famosi c’è stata una vita di sacrifici e di studio". Di Berlusconi: "Un genio. Lo chiamavi a tutte le ore e ti risolveva problemi". Sugli Youtuber: "Un mondo falso, ma fare leggi più severe non serve a niente". Continua a leggere
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Sole e caldo, con temperature molto alte che arriveranno a trentasei gradi, in tutto il Lazio. L'ondata di calore, la prima dell'anno, sta per investire la regione. Continua a leggere
Con l'oroscopo di oggi, mercoledì 21 giugno 2023, arriva anche il solstizio d'estate. Alle 17 il Sole entrerà nel segno del Cancro, e nelle culture neo pagane inizierà la festa di Litha. Il segno fortunato è il Sagittario mentre il segno sfortunato l'Acquario. Continua a leggere
Calciomercato in diretta, le ultime notizie di mercato oggi 21 giugno: le trattative di Juve, Milan, Inter Napoli, Roma e delle squadre di Serie A. Continua a leggere