L’appello all’unità di Di Maio

Il ministro degli Esteri: in una lettera a Repubblica «Inaccettabile polarizzare il dibattito attorno al dualismo della paura. Siamo in ritardo, avremo un ruolo solo facendo squadra».

«Dopo anni di immobilismo e difficoltà del sistema Italia, siamo di fronte a un bivio importante: o iniziamo a fare squadra, oppure ci relegheremo in un angolo senza via d’uscita». Lo scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una lettera a Repubblica in cui si dice «convinto che l’Italia, dopo qualche silenzio di troppo, oggi abbia ancora molto da dire. Deve solo ritrovare fiducia in se stessa, abbandonare i colori delle proprie bandierine politiche e giocare da squadra. Solo a quel punto riusciremo a misurare realmente il nostro valore nel mondo».

«INACCETTABILE POLARIZZARE IL DIBATITO»

«Non è accettabile che in merito ai focolai di questi giorni, qualcuno tenti di polarizzare il dibattito pubblico intorno al dualismo emotivo della paura e, dunque, della violenza», scrive Di Maio. «Non ci sono parti in causa per cui tifare. Sussistono bensì alleanze, come quella Atlantica, che contribuiscono a tracciare la strada da seguire. E sussiste la volontà di porsi come mediatori e facilitatori di un dialogo che, soprattutto in Libia, non deve e non può restare ancorato al palo. La Libia» – sottolinea – è per il nostro Paese un tema di sicurezza nazionale».

«LAVORARE INSIEME A UN EMBARGO TOTALE»

«Stati Uniti, Russia, Turchia ed Egitto, tra tutti, sono e debbono continuare ad essere per l’Ue degli interlocutori. Riunirsi a Bruxelles è stata un’occasione importante per ribadirlo», evidenzia Di Maio, secondo il quale «solo ricongiungendo tutti sotto l’ombrello europeo riusciremo a porre un freno alle interferenze dei singoli Stati, per poi lavorare insieme a un embargo totale via terra, via mare e via aerea che porti la Libia quanto meno verso una tregua».

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