I soldati italiani lasciano Baghdad ma restano in Iraq

I nostri uomini sono stati trasferiti in una zona più sicura. La Germania invece è pronta al ritiro. La Nato sospende temporaneamente l'attività di addestramento sul campo.

La Nato ha confermato il proprio impegno in Iraq anche se le attività di addestramento sono «temporaneamente sospese». Lo ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg al premier iracheno Adil Abdul Mahdi. «Gli alleati Nato», ha sottolineato Stoltenberg, «rimangono fortemente impegnati nella missione in Iraq che sta contribuendo a rafforzare le forze irachene e impedire il ritorno dell’Isis».

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La discussione, è la precisazione, si è incentrata sulla «situazione della sicurezza nella regione e sulle implicazioni per la missione di addestramento non combattente della Nato in Iraq». Il segretario generale ha quindi ricordato che «l’addestramento delle forze locali è uno strumento prezioso per la stabilità e la lotta al terrorismo internazionale» e ha assicurato che l’attività di addestramento sul campo è «temporaneamente sospesa, ma è pronta a continuare quando la situazione lo permetterà». Riguardo alla situazione regionale Stoltenberg ha riferito che gli «alleati hanno chiesto moderazione e una de-escalation e che l’Iran si astenga da ulteriori provocazioni».

LA GERMANIA VERSO IL RITIRO DELLE TRUPPE

Intanto sul campo è cominciato il riposizionamento. La Germania ritirerà alcune delle sue truppe schierate in Iraq nell’ambito della della coalizione anti-Isis. Circa 30 soldati di stanza a Baghdad e Taji saranno trasferiti in Giordania e in Kuwait, ha detto un portavoce del ministero della Difesa alla Afp, aggiungendo che il ritiro «inizierà presto».

L’ITALIA STA PIANIFICANDO UNA PARZIALE RIDISLOCAZIONE

«Nessuna ipotesi di ritiro dei militari italiani», ha dichiarato invece il ministero della Difesa italiano. Come scritto da La Stampa, i nostri soldati hanno lasciato la base americana a Baghdad, da due giorni sotto il tiro dei mortai per essere trasferiti in un luogo più sicuro. Il quartier generale della Coalizione internazionale che opera in Iraq «al momento sta pianificando una parziale ridislocazione degli assetti al di fuori di Baghdad», ha confermato lo Stato Maggiore della Difesa precisando che ciò «non rappresenta un’interruzione della missione e degli impegni presi» dall’Italia con i partner internazionali e che la decisione è stata presa a «livello di coalizione internazionale». La pausa delle attività di addestramento e l’eventuale ridislocazione dei militari italiani dalle zone di operazione irachene, sottolinea infatti lo Stato Maggiore della Difesa, «rientra nei piani di contingenza per la salvaguardia del personale impiegato» e dipendono «solo dalle misure di sicurezza adottate»: dunque «non rappresentano una interruzione della missione e degli impegni presi con la coalizione». Lo Stato Maggiore ricorda inoltre che «gli stati di allertamento e le misure di sicurezza sono decise a livello di coalizione internazionale in coordinamento con le varie nazioni partner».

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