Paragone pronto a ricorrere alla giustizia dopo l’espulsione dal M5s

Dopo la cacciata decisa dai probiviri il senatore è passato all'attacco ipotizzando di rivolgersi alle vie legali.

Le battaglia nel M5s è più viva che mai. L’espulsione di Gianluigi Paragone dal Movimento si sta rivelando più complessa del solito. Non solo per la difesa da parte di Alessandro Di battista, ma anche perché il senatore, orami ex-grillini, ha detto di essere pronto alla battaglia. «Paragone deve essere buttato fuori perchè è uno strano Savonarola», ha attaccato in un video postato su Facebook, «uno strano predicatore che ci costringe a guardarci allo specchio. Bene, questo Paragone si appellerà all’ingiustizia arbitraria dei probiviri del nulla, guidati da qualcun altro che è il nulla, e si arroga il diritto di espellermi. Ma io farò ricorso e se mi gira mi rivolgerò anche alla giustizia ordinaria per far capire l’arbitrarietà delle regole».

«Continuerò a predicare un programma elettorale che è valido ancora oggi, giusto ancora oggi. Se dobbiamo dire revoca delle concessioni», ha continuato Paragone, «lo fai. Non è che lo dici un giorno e poi telefoni a quelli di Benetton e gli dici, compratevi Alitalia, perchè allora la revoca diventa una revoca patacca. Essere contro il sistema è dire a Bankitalia, tu hai le tue colpe, sul perchè sono saltate le banche, che vuol dire il risparmio degli italiani onesti. Essere antisistema vuol dire prendere tutti i signori di Enel, Eni che fanno dei grandi profitti, e dire che devono finire nelle tasche degli italiani, cioè devono servire per far pagare meno le bollette», ha attaccato

«I BROBIVIRI SARANNO COSTRETTI A CHIEDERMI SCUSA»

«Possiamo litigare con qualche collega, ma il grosso, fuori nel Paese crede che ci sia ancora bisogno di una forza che dica che ci sono delle ingiustizie. Questa era la forza dei Cinque Stelle, io ho fatto questa campagna elettorale, con quel programma che io difendo. E se voi, uomini del nulla, voi probiviri del nulla assoluto, avete paura allora andatevene fuori, voi, perchè io vi verrò a cercare nelle aule di Giustizia e dirò no alla ingiusta espulsione che mi avete fatto. Voi sarete condannati a dirmi scusa».

ALTRA STOCCATA PER LA MANCATA BATTAGLI A BRUXELLES

«Questa è la rivoluzione», una rivoluzione che per Paragone andava fatta anche in Europa, avendo il coraggio di dire «che Bruxelles ci sta inchiodando a una ingiustizia che sarà sempre più profonda. Ecco perchè io sono sbattuto fuori, perchè continuo a dire queste cose. Allora il Movimento Cinque Stelle i cosiddetti capetti, burocrati, gli uomini grigi, questi signori del nulla mi buttano fuori. Ma il Movimento è fatto di persone perbene che hanno ancora un sogno, che ci credono».

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