Venezia sorpresa dall’acqua alta di agosto: picco di 1 metro

L’acqua alta ad agosto è un evento raro a Venezia. Si è ripresentato nella serata di martedì 1 agosto 2023 con una punta massima di 1 metro sul medio mare, alle 23.20, facendo rivivere per la terza volta in epoca recente – le misurazioni ufficiali vanno dal 1872 – questo “scherzo” della natura già osservato nel 1995 e nel 2020.

10-15 cm di acqua in Piazza San Marco

Le previsioni del Centro maree avevano annunciato l’aumento del livello della laguna, complice un passaggio perturbato e un rinforzo di vento di scirocco. E la previsione ha colto nel segno, con un picco di 1 metro dalle 23.20 alle 23.30. Con queste misure il Mose non viene comunque attivato. L’evento ha avuto solo conseguenze scenografiche: con 1 metro si allaga solo il 5 per centro del centro storico, in sostanza solo Piazza San Marco – il punto più basso – che è stata sommersa da 10-15 centimetri d’acqua. La Basilica è in ogni caso protetta dalla barriera di pannelli in vetro. Tutto si è risolto in una esperienza spettacolare per i turisti, che non si sono fatti mancare video e selfie con l’acqua alta d’agosto.

Strage di Bologna, Meloni: «Completata la desecretazione degli atti»

«Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l’Italia nel dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo», ha detto Giorgia Meloni ricordando la strage di Bologna nella quale il 2 agosto 1980 morirono 85 persone e 200 rimasero ferite. Il governo, ha spiegato la premier, «fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai governi precedenti». Tutto bene, tranne per un dettaglio che proprio dettaglio non è: la leader di FdI ancora una volta non cita la matrice neofascista della strage, come aveva fatto invece il Guardasigilli Nordio.

Strage di Bologna: «Completata la desecretazione degli atti», ha detto Meloni nel 43esimo anniversario dell’attentato.
Giorgia Meloni (Getty Images).

«Risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione»

«Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre 200», ha detto poi Meloni. «Nel giorno dell’anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio».

La Russa: «Va doverosamente ricordata la matrice neofascista della strage»

«Quelle immagini drammatiche di devastazione, sangue, disperazione, sono ancora oggi scolpite nel profondo della nostra memoria. Immagini che non dobbiamo e non vogliamo dimenticare, perché la memoria è il collante della nostra identità e nulla è più vigliacco di un attentato fatto da chi nascondendo la mano colpisce innocenti, bambini e donne, persone che cercavano quel giorno un inizio di vacanza e quel giorno hanno trovato la morte», ha detto in Senato il presidente Ignazio La Russa, che poi ha evidenziato «l’importante opera di desecretazione degli atti delle Commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato, al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto», fermo restando che per l’attentato del 2 agosto 1980 «va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità della strage».

Giorgia Meloni querela Brian Molko dei Placebo per diffamazione

Giorgia Meloni ha denunciato per diffamazione Brian Molko, cantante e frontman dei Placebo, per gli insulti dal palco del Sonic Park di Stupinigi, frazione di Nichelino in provincia di Torino. Lo scorso 11 luglio, infatti, il leader della rockband britannica aveva attaccato, in italiano, la premier durante il live definendola «un pezzo di m**** fascista, razzista e nazista». Condendo il tutto con un ulteriore insulto finale. Nei giorni successivi all’evento, la procura di Torino aveva aperto un fascicolo per vilipendio alle istituzioni a seguito della segnalazione dei Carabinieri che si occupavano di garantire l’ordine pubblico. «Un attacco inaudito», aveva commentato la parlamentare di Fratelli d’Italia e membro della commissione di vigilanza Rai Augusta Montaruli, intimando al Partito democratico di prendere le distanze.

Nella sua invettiva contro Giorgia Meloni, Brian Molko aveva anche lanciato diversi appelli al fine di chiedere maggiori tutele per i diritti Lgbtq+. «Per favore, siate nel qui e nell’ora», aveva dichiarato il frontman dei Placebo. «Questo esatto momento non accadrà mai più». Aveva anche invitato il pubblico a riprendere la scena con gli smartphone senza alcuna remora, del tutto incurante delle conseguenze penali per le sue opinioni. Ancora nessun commento, nemmeno tramite social, da parte dello stesso Molko o della band britannica.

L'11 luglio al Sonic Park di Stupinigi il cantante britannico aveva definito la premier Giorgia Meloni «fascista, razzista e nazista».
Brian Molko, frontman britannico dei Placebo (Getty Images).

Travis Scott al Circo Massimo il 7 agosto per la prima mondiale del nuovo album

Travis Scott sarà al Circo Massimo il 7 agosto 2023. La location, che richiama il titolo del suo nuovo film Circus Maximus (attualmente visibile solo negli Stati Uniti), ospiterà il suo primo concerto in assoluto dopo l’uscita del nuovo album Utopia. 51 milioni di follower su Instagram e tra i rapper più conosciuti al mondo, Travis utilizzerà lo stesso palco degli Imagine Dragons che si esibiranno due giorni prima.

Travis Scott al Circo Massimo per presentare Utopia

L’annuncio a sorpresa, a ridosso della data dell’evento, è arrivato direttamente dal Campidoglio che, poco dopo, ha ricevuto la conferma ufficiale da Los Angeles e dallo stesso artista che ha annunciato la data sui suoi canali social: «First stop Utopia Live at Circus Maximus. We Out!!».

Noto anche come La Flame o Cactus Jack, il cantante presenterà dunque nella Capitale italiana il suo quarto album in studio uscito il 28 luglio e prodotto da lui stesso con, tra gli altri, Mike Dean, James Blake e Kanye West. Il disco vede la partecipazione di numerosi artisti come Beyoncé, The Weeknd, 21 Savage, e Drake.

L’assessore Onorato: «Roma sempre più attrattiva»

Orgogliosa l’amministrazione capitolina, con l’assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda Alessandro Onorato che ha commentato: «L’annuncio a sorpresa di Travis Scott, uno dei rapper più famosi al mondo, è l’ennesima conferma di quanto Roma sia sempre più attrattiva per le star internazionali. Gli artisti e gli organizzatori più importanti puntano sulla nostra città per realizzare eventi unici e straordinari perché abbiamo dimostrato che oltre al fascino storico e monumentale della Città Eterna c’è un’amministrazione attenta in grado di cogliere opportunità che arricchiscono l’economia e l’immagine cittadina. Travis conferma Roma un palcoscenico ambito. E di questo siamo assolutamente orgogliosi».

Quando e dove acquistare i biglietti

I biglietti per il concerto di Scott saranno disponibili in pre-sale per gli utenti My Live Nation a partire dalle ore 10 di mercoledì 2 agosto. Per accedere alla presale basterà registrarsi gratuitamente su www.livenation.it. La vendita generale aprirà invece alle ore 10.00 di giovedì 3 agosto su www.ticketmaster.it, www.ticketone.it e www.vivaticket.com.

Caro vacanze, a luglio villaggi +16 per cento e voli +9 per cento

L’estate porta con un sé una lunga lista di rincari per gli italiani, in gran parte legati ai viaggi e alla vacanze. Secondo un’indagine dell’Unione nazionale consumatori sull’andamento dei prezzi nel mese di luglio 2023, gli aumenti maggiori hanno infatti riguardato villaggi vacanze, campeggi e ostelli che registrano un rialzo del 16,4 per cento su giugno 2023. Seguono i voli nazionali che, «nonostante i rialzi astronomici già registrati nei mesi precedenti, volano ulteriormente dell’8,9 per cento». Per i pacchetti vacanza nazionali l’aumento è del 6,3 per cento e per il trasporto marittimo del 6,1 per cento.

Il presidente dell’Unc: «Vietare algoritmi per alzare i prezzi»

«Questi dati attestano l’urgenza di intervenire sull’inflazione e sul caro vacanze, per esempio vietando l’uso di algoritmi per aumentare i prezzi, a cominciare da quelli dei voli. Non è possibile che gli ultimi posti rimasti siano messi all’asta al miglior offerente. Avevamo sospeso il giudizio sul “trimestre anti-inflazione” in attesa di avere un testo di riferimento, considerato che l’iniziativa poteva essere molto positiva, per quanto tardiva. Ieri abbiamo potuto finalmente visionare una prima bozza del testo e, quindi, ora possiamo sciogliere la nostra riserva: una presa in giro», ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unc.

Chi sono i co-cospiratori di Donald Trump, incriminato per l’assalto al Congresso

Dopo le accuse per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e le carte segrete a Mar-a-Lago, Donald Trump è stato incriminato da un gran giurì federale per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Quattro i capi di imputazione: cospirazione per frodare gli Stati Uniti, associazione a delinquere per ostacolare un procedimento ufficiale, ostacolo e tentativo di ostacolare un procedimento ufficiale, cospirazione contro i diritti. Reati molto gravi per i quali Trump, che punta al ritorno alla Casa Bianca nel 2024, si sarebbe avvalso di sei collaboratori. Nel documento di accusa di 45 pagine, il procuratore speciale Jack Smith non fa nomi, indicando però il ruolo specifico dei co-cospiratori, perlopiù avvocati. I media Usa, come scrive la Cnn, hanno ricostruito la loro identità, tranne un caso. Tra essi figura ad esempio Rudolph Giuliani, all’epoca legale di Trump.

Donald Trump incriminato per l’assalto al Congresso: da Rudy Giuliani a Kenneth Chesebro, chi sono i suoi co-cospiratori.
Rudy Giuliani e Donald Trump (Getty Images).

Lo staff di Giuliani smentisce, parlando in ogni caso di «buona fede»

L’accusa cita un messaggio vocale inviato dal “co-cospiratore 1” a un «senatore degli Stati Uniti» il 6 gennaio 2021. Giuliani, ex sindaco di New York e all’epoca dei fatti avvocato personale di Trump, quel giorno mandò in effetti un messaggio a Tommy Tuberville, membro del Partito Repubblicano e senatore dell’Alabama, come sottolinea la Cnn. Lo staff di “Rudy” ha smentito, parlando in ogni caso di «buona fede».

Il co-cospiratore 2 è John Eastman, anche lui all’epoca avvocato Trump

Il “co-cospiratore 2”, scrive l’accusa, «ha fatto circolare un memorandum di due pagine» relativo a un piano che avrebbe permesso al vicepresidente Mike Pence di ribaltare l’esito delle elezioni del 2020 e consegnare a Trump la presidenza. L’esistenza di tale promemoria è cosa nota, così come il suo autore: John Eastman, anche lui all’epoca avvocato di The Donald. Charles Burnham, legale di Eastman, ha affermato che l’accusa «si basa su una presentazione fuorviante del documento» e che il suo cliente rifiuterebbe di patteggiare, se gli venisse offerta la possibilità.

Donald Trump incriminato per l’assalto al Congresso: da Rudy Giuliani a Kenneth Chesebro, chi sono i suoi co-cospiratori.
L’intervento di John Eastman durante un’udienza (Getty Images).

C’è anche una co-cospiratrice, Sidney Powell: fece causa al governatore della Georgia

Il “co-cospiratore 3” è una donna: l’avvocata Sidney Powell, che ha lavorato nello staff legale di Trump. Come si legge nel documento, «ha intentato una causa contro il governatore della Georgia» il 25 novembre 2020 per «massicce frodi elettorali», procedimento poi «archiviato il 7 dicembre 2020». Date e azioni riconducono a Sidney Powell, che dopo le elezioni perse da Trump contro Biden intentò causa contro il governatore della Georgia Brian Kemp. Nel documento viene ricordato che Trump ha «discusso con i suoi consiglieri, riconoscendo la mancanza di fatti a sostegno di tale tesi».

Jeffrey Clark, il co-conspiratore 4: è un ex funzionario del Dipartimento di Giustizia 

L’accusa identifica poi il “co-cospiratore 4” come «un funzionario del Dipartimento di Giustizia», che ha tentato di confutare l’esito delle urne e che per questo ha ricevuto un email di reprimenda da un collega. Tutto porta a Jeffrey Clark, che era già stato citato in giudizio in merito agli attacchi al Congresso e al suo coinvolgimento per sostenere il ripristino dell’incarico di Trump, abusando del suo ruolo all’interno del Dipartimento.

Donald Trump incriminato per l’assalto al Congresso: da Rudy Giuliani a Kenneth Chesebro, chi sono i suoi co-cospiratori.
Jeffrey Clark (Getty Images).

Il profilo del co-cospiratore 5 coincide con quello dell’avvocato trumpista Kenneth Chesebro

Gli atti della pubblica accusa descrivono il co-cospiratore 5” come «un avvocato che ha aiutato ad architettare e tentare di attuare il piano» per presentare false liste di grandi elettori dopo le elezioni presidenziali. E che ha inviato un’email a Giuliani sul falso complotto elettorale. Il profilo coincide con quello di Kenneth Chesebro, di cui è già noto il coinvolgimento nei tentativi della campagna elettorale di Trump di contestare l’esito del voto presidenziale nel Wisconsin. Il documento fa infatti riferimento a tre memorandum che delineavano una possibile strategia legale tesa a sostituire i grandi elettori, scritti proprio da Chesebro.

Non è invece chiara l’identità del sesto co-cospiratore, un «consulente politico»

L’identità della sesta persona coinvolta non è invece ancora chiara. L’accusa afferma che il “co-cospiratore 6” è un «consulente politico che ha contribuito a realizzare un piano per presentare liste fraudolente di elettori presidenziali, al fine di ostacolare il procedimento di certificazione». Smith collega questa persona alle accuse di brogli in Pennsylvania di cui Trump aveva parlato a lungo dopo essere stato battuto da Biden.

Milano, è morto il 18enne canadese travolto sul marciapiede

È morto all’ospedale Niguarda il 18enne canadese che era stato travolto ieri, martedì 1 agosto, da un’auto mentre con i genitori stava passeggiando sul marciapiede di viale Umbria a Milano. La giovanissima vittima si chiamava Karl Nasr,  libanese (nato a Beirut) con doppio passaporto canadese. La vettura che lo ha investito si era scontrata prima con un’altra auto per poi piombare sul ragazzo, schiacciandolo contro un palo. Anche il padre e la madre, sotto shock, erano stati portati in ospedale. I chirurghi dal momento dello scontro fino al decesso avevano tentato inutilmente di salvare il ragazzo.

Lo scontro, l’intervento dei pompieri e il malore dei genitori: la ricostruzione dei fatti

Erano le 13:30 quando il giovanissimo ragazzo si trovava su viale Umbria con la famiglia. Poi lo schianto. Secondo quanto riportato dell’edizione milanese de Il Corriere della Sera «una Renault Capture si è scontrata con una Audi Rs7 in fase di consegna da parte di un padre che voleva donarla al figlio. Il veicolo dopo lo scontro è stato proiettato verso il marciapiedi e ha travolto il giovane».  Sono in corso gli accertamenti da parte della polizia locale milanese per capire quale delle vetture andasse a velocità sostenuta. Sul posto sono intervenute 4 ambulanze per soccorrere anche i due feriti che erano a bordo delle aute che si erano scontrate. Chi però fin da subito è parso in condizioni più gravi era il passante, soccorso in codice rosso e ricoverato in prognosi riservata fin da subito all’interno dell’ospedale Niguarda. Nasr era rimasto incastrato tra la vettura e un palo, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarlo da dietro la macchina.

Strage di Bologna, Mattarella: «Accertata la matrice neofascista»

«L’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura. È servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. È servito l’impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato». Non usa mezzi termini il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio per il 43esimo anniversario della strage di Bologna. «La ricerca della verità completa», ha sottolineato il capo dello Stato, «è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. È in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato», ha ricordato, «ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà  e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese».

Piantedosi : «Lo Stato cammina con voi»

Anche il governo, presente a Bologna con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, assicura ai familiari delle vittime «condivisione senza riserve, che non ammette oblio e che parte dal riconoscimento della verità giudiziaria». Alla commemorazione a Palazzo D’Accursio, Piantedosi, ex prefetto di Bologna, ha ricordato: «Lo Stato cammina con voi, non si sottrae alla responsabilità di coltivare la memoria, ma anche guardare al futuro con speranza». E ha aggiunto: «Qui si deve rinnovare il patto: la strage ha colpito la democrazia e la democrazia si difende nei luoghi della rappresentanza. Bologna fu colpita da un dolore inconsolabile e per come reagì fu decorata dalla medaglia d’oro al valore civile, simbolo principale del rifiuto dell’aggressione. Per questo noi cammineremo insieme ogni due agosto».

Strage di Bologna, Mattarella: «Accertata la matrice neofascista»
Matteo Piantedosi (Imagoeconomica).

Bolognesi chiede al governo parole chiare su esecutori e mandanti. E torna ad attaccare Nordio

Dure le parole di Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime, che è tornato a chiedere al governo Meloni di usare parole chiare su esecutori e mandanti della strage in cui persero la vita 85 persone: «Dite parole chiare, basta falsità sulla strage». Bolognesi, alla vigilia delle celebrazioni, era stato protagonista di un botta e risposta con  il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Tutto era partito dal processo contro Gilberto Cavallini, ex Nar condannato in primo grado all’ergastolo per la strage (per la quale in via definitiva sono stati condannati Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, e in primo grado Paolo Bellini). I legali di Cavallini avevano chiesto l’annullamento della condanna sostenendo che quattro giudici popolari avevano superato il limite dei 65 anni, previsto dalla legge. Bolognesi aveva risposto che il limite andava considerato al momento della nomina, non alla fine del processo. Nordio però rispondendo a un question time al parlamento lo scorso febbraio, sempre secondo Bolognesi, aveva ricordato una sentenza delle sezioni unite della Cassazione favorevole alla tesi Cavallini. «E questo è un falso», ha tagliato corto Bolognesi. Il guardasigilli aveva cercato di buttare acqua sul fuoco con una nota: «In sede giudiziaria, è stata accertata la matrice neofascista della strage e ulteriori passi sono stati compiuti per ottemperare – come ebbe a ricordare il capo dello Stato – alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio dovere». E ancora: «Già nel primo pacchetto di riforme approvate dal Consiglio dei Ministri a giugno è stata inserita una norma, per evitare che potessero essere annullate sentenze per gravissimi reati. È stato chiarito che il requisito dei 65 anni, come età massima dei giudici popolari delle Corti d’Assise, deve sussistere soltanto al momento della nomina. Le preoccupazioni di Bologna devono essere fugate in via definitiva».

Nordio: «La strage di Bologna è una ferita aperta, accertata la matrice neofascista»
Il Ministro della giustizia Carlo Nordio (ImagoEconomica)

In corteo Elly Schlein e Patrick Zaki

Dopo la commemorazione a Palazzo D’Accursio è partito il corteo diretto a Piazza Medaglie d’oro. «Siamo qui per difendere la democrazia del Paese», ha detto il sindaco Matteo Lepore. Tra i partecipanti, la segretaria dem Elly Schlein e Patrick Zaki.

Meloni: «Completata la desecretazione degli atti»

«Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l’Italia nel dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo». Lo ha detto Giorgia Meloni, spiegando che il suo governo, «fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai governi precedenti».

LEGGI ANCHE: Strage di Bologna, la storia dell’autobus 37 e di Agide Melloni

Viggiù, influencer tedeschi distruggono una statua di Enrico Butti

Si è verificato a Viggiù, in provincia di Varese, l’ennesimo episodio di vandalismo ai danni di un’opera culturale. Un gruppo di ragazzi tedeschi, tra i quali un influencer da 1,5 milioni di follower su Instagram, ha distrutto una statua attribuita allo scultore Enrico Butti situata al centro della fontana di Villa Alceo. Il tutto per girare un video da condividere sui social, creando un danno che si aggirerebbe intorno ai 100 mila euro. Irreparabile, per giunta, perché secondo gli esperti non ci sarebbe possibilità di restauro.

Il gesto ripreso dalle telecamere del B&B

La statua, pezzo unico in pietra, è alta 1 metro e 70 cm ed è stata realizzata dall’artista nella sua fase giovanile. Patrimonio della struttura, ma anche dell’intera comunità viggiutese di cui Butti aveva fatto parte, è andata completamente distrutta. Ad accorgersi del danno il gestore di Villa Alceo, Bed & Breakfast di lusso in via Sant’Elia, che a Varese News ha raccontato: «I ragazzi non hanno rispettato il divieto di entrare nella fontana e sono stati ripresi dalle telecamere della video sorveglianza mentre due di loro si abbracciavano alla statua facendola cadere e distruggendola, mentre quattro loro amici giravano video con i telefonini». L’uomo ha immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri e ha preferito non fare pubblicamente i nomi dei vandali, tutti di età compresa tra 25 e 30 anni.

Per i ragazzi «quella statua era fatta di sabbia»

Nelle prime fasi di accertamento è emerso che l’influencer tedesco presente nel gruppo è Janis Danner, modello seguito da centinaia di migliaia di persone. Il ragazzo aveva affittato la villa insieme alla fidanzata Jessica De Oliveira, 918 mila follower, per festeggiare il compleanno di lei e ospitare diversi amici. Ma, nel pomeriggio di martedì 1 agosto, la festa è degenerata. I giovani hanno iniziato ad appendersi ai cornicioni per fare delle foto ricordo, a bere bottiglie di limoncello e, in ultimo, a distruggere il bene culturale. «Assistere a quella scena mi ha ricordato gli episodi storici di saccheggio delle città antiche, quando i barbari devastavano tutto e rovesciavano a terra le statue delle divinità in segno di disprezzo. Questo atto vandalico mi ha lasciato la stessa sensazione, anche perché io sono cresciuto a Villa Alceo e quella statua per me ha sempre avuto anche un grande valore affettivo. Era il simbolo della casa, la sua protettrice in un certo senso», ha aggiunto il gestore della struttura a Repubblica. Per giunta, ha concluso, il gruppo non si è nemmeno scusato e ha proposto di lasciargli 200 euro a titolo di risarcimento perché «secondo loro quella statua era fatta di sabbia».

Mondiale femminile, l’Italia eliminata: battuta 3-2 dal Sudafrica

Sfuma il sogno degli ottavi di finale per l’Italia al Mondiale di calcio femminile. Le Azzurre di Milena Bertolini hanno infatti perso il terzo e ultimo match della fase a gironi per 3-2 contro il Sudafrica. Decisivo il destro della centravanti Kgatlana al secondo minuto di recupero del secondo tempo. Eppure la partita si era subito messa bene con il vantaggio iniziale di Arianna Caruso su calcio di rigore. A cavallo fra primo e secondo tempo il ribaltone sudafricano, prima del pareggio azzurro ancora una volta con la centravanti juventina. A pochi minuti dal termine però la beffa con il gol su cross basso delle nostre avversarie. L’Italia termina al terzo posto del Gruppo G dominato dalla Svezia, che ha chiuso a punteggio pieno battendo 2-0 l’Argentina nel terzo match. Agli ottavi il Sudafrica affronterà l’Olanda.

Mondiale femminile, la cronaca della partita dell’Italia contro il Sudafrica

L’Italia di Milena Bertolini ha iniziato subito con il piglio giusto la gara, cercando di mettere in discesa il match e il discorso qualificazione. Il vantaggio è arrivato dopo appena 11 minuti, quando Dhlamini ha atterrato in area Beccari, concedendo il calcio di rigore alle Azzurre. Con freddezza si è presentata dal dischetto Caruso che ha trasformato il penalty spiazzando il portiere avversario. Lo svantaggio ha però svegliato il Sudafrica, costretto alla vittoria per sognare di proseguire il suo torneo. Dopo aver preso campo all’Italia, hanno saputo sfruttare il primo errore della retroguardia azzurra per trovare il gol del pari grazie a un incredibile e rocambolesco autogol di Benedetta Orsi. In controllo del pallone e senza pressioni, ha scaricato la sfera al portiere Francesca Durante che però si trovava da tutt’altra parte.

L'Italia cade 3-2 nel recupero contro il Sudafrica e salute il Mondiale di calcio femminile ai gironi. Inutile la doppietta di Caruso.
La festa sudafricana dopo il gol del 3-2 (Getty Images).

Il primo tempo si è concluso con un palo di Chiara Beccari e altre buone occasioni di Valentina Giacinti. Nella ripresa, al 67’ minuto il vantaggio sudafricano con Magaia, brava a sfruttare una verticalizzazione di Klagana per battere con il sinistro Durante. Dopo un iniziale sbandamento dovuto al gol subito, le Azzurre si sono riprese combinando buone trame offensive fino a trovare la rete del 2-2. Da calcio d’angolo, un colpo di testa di Cristiana Girelli ha trovato sul secondo palo ancora una volta Caruso che da pochi passi ha messo dentro. Tutto sembrava andare per il verso giusto con l’Italia in controllo fino all’inizio del recupero. Al 92’ infatti Magaia ha anticipato due difensori azzurri ed effettuato un cross basso verso il centro dove Klagana ha trovato il tap-in vincente. Inutile il forcing finale nonostante i 17 minuti di recupero concessi dall’arbitro. Beffa azzurra che lasciano la competizione al primo turno, senza riuscire a ripetere il percorso del 2019 dove arrivarono fino ai quarti di finale.

La ct Bertolini verso l’addio: «Il mio futuro non ha importanza»

«Abbiamo avuto un po’ di paura, la gara scorsa ci ha tolto certezze», ha commentato a Rai Sport la ct Milena Bertolini. «Non ho rimpianti, questa squadra crescerà. Da parte mia, spero di aver lasciato una buona eredità». Parole che hanno il sapore di un addio alla Nazionale, che guida ormai dal 2017. «Il mio futuro non ha importanza», ha proseguito la commissaria tecnica. «Conta solo quello del movimento». Il suo contratto scadrà infatti il 31 agosto 2023 e ancora non ci sono notizie ufficiali circa un possibile rinnovo. Ex difensore, fra le altre, di Reggiana, Modena e Pisa, Bertolini ha lasciato il calcio giocato nel 2001 per dedicarsi alla carriera in panchina. Per lei sette anni di esperienza alla Reggiana fra il 2004 e il 2011, poi altri cinque a Brescia fino al 2017 con l’approdo in Nazionale.

L'Italia cade 3-2 nel recupero contro il Sudafrica e salute il Mondiale di calcio femminile ai gironi. Inutile la doppietta di Caruso.
La ct azzurra Milena Bertolini dopo la sconfitta con Sudafrica (Getty Images).

Sciopero a Hollywood, ripartono le trattative con gli sceneggiatori

Finalmente qualcosa si muove in quel di Hollywood. Writers Guild of America, il sindacato degli sceneggiatori, ha infatti annunciato a sorpresa un incontro con i produttori cinematografici e gli streamer per venerdì 4 agosto. Con una nota ai propri membri, il comitato ha anticipato una potenziale ripresa delle trattative, invitando però a dubitare di qualsiasi fonte differente al sindacato. «Avrete ogni informazione importante da condividere direttamente da noi», hanno spiegato i rappresentanti degli showrunner. «Vi contatteremo per ulteriori aggiornamenti». Sarà il primo incontro dall’inizio dello sciopero, che ha bloccato la produzione di film e serie tv americani. Ancora nulla invece per quanto riguarda gli attori.

Sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, i dettagli dell’incontro di venerdì 4 agosto

Ad aprire un nuovo spiraglio nelle trattative è stata Carol Lombardini, presidente dell’Amptp, associazione americana che rappresenta i produttori, chiedendo formalmente un incontro. Sebbene sia una prima buona notizia per la ripresa dei lavori, come hanno sottolineato sia Deadline sia l’Hollywood Reporter, non è detto che si torni effettivamente al tavolo delle trattative. All’ordine del giorno ci sarà infatti la creazione di alcuni comitati di lavoro sulle tematiche in discussione per il rinnovo del contratto collettivo. Si dovrà discutere in maniera approfondita dei consensi basati sulle visualizzazioni in streaming e sulla durata degli impieghi. Da definire l’obbligo di assumere un numero minimo di sceneggiatori per realizzare un prodotto seriale e la protezione della privacy in termini di intelligenza artificiale. In merito a quest’ultimo punto, come ha spiegato THR, gli studios hanno preannunciato «molte più discussioni» in quanto più delicato.

Il sindacato degli sceneggiatori incontrerà i produttori venerdì 4 agosto. Nessuna novità invece sul fronte degli attori. Sarà il primo incontro dall'inizio dello sciopero
Alcuni sceneggiatori in protesta per le strade di Hollywood (Getty Images).

Sul fronte degli attori invece per il momento tutto tace. Gli interpreti, tra cui anche numerose star del cinema, hanno incrociato le braccia il 13 luglio, chiedendo come gli sceneggiatori un adeguamento dei contratti all’era dello streaming e una maggiore tutela dall’IA. «Anche se mi piacerebbe dire di sì, non siamo tornati a trattare», ha spiegato il direttore esecutivo del sindacato Sag-Aftra Duncan Crabtree-Ireland. «Ho sentito che alcuni dirigenti degli studios stanno discutendo, ma non so ancora nulla. Spero che succeda in fretta». Dal canto suo, la presidente Fran Drescher ha rincarato la dose, scagliandosi contro l’avidità dei produttori. «Sono persone irrispettose verso gli artisti», ha sbottato durante le proteste in strada. «Non calpesteremo i nostri mezzi di sussistenza per far avere loro un bell’aspetto. Tutto questo deve finire».

Strage di Bologna, Nordio: «Una ferita aperta, accertata la matrice neofascista»

Come ogni 2 agosto, l’Italia commemora le vittime della strage di Bologna, nella quale morirono 85 persone, più di 200 i feriti. «La strage alla stazione di Bologna è una ferita aperta per tutto il Paese e solo una verità senza zone d’ombra può portare ad un’autentica giustizia», ha commentato il Guardasigilli Carlo Nordio alla vigilia delle celebrazioni- «In sede giudiziaria è stata accertata la matrice neofascista della strage e ulteriori passi sono stati compiuti per ottemperare alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio dovere». Il guardasigilli ha poi ricordato che «in nome di quest’essenziale obiettivo il ministero della Giustizia si sforza di assicurare ogni supporto possibile agli uffici giudiziari impegnati nelle indagini sul terrorismo, come contro la mafia: così già nel primo pacchetto di riforme approvate dal Consiglio dei ministri a giugno è stata inserita una norma, per evitare che potessero essere annullate sentenze per gravissimi reati. È stato chiarito che il requisito dei 65 anni, come età massima dei giudici popolari delle Corti d’Assise, deve sussistere soltanto al momento della nomina. Le preoccupazioni di Bologna devono essere fugate in via definitiva».

L’attacco di Bolognesi a Nordio: «Assist ai terroristi»

Nordio ha così replicato così al presidente dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, che lo aveva attaccato in un un’intervista a La Stampa. «Gli avvocati del terrorista neofascista Cavallini hanno chiesto l’annullamento della condanna di primo grado sostenendo che quattro giudici popolari avevano superato il limite dei 65 anni, previsto dalla legge. E si basavano su due precedenti in Sicilia. Nordio, rispondendo a un question time in Parlamento, ha detto che esiste una sentenza delle sezioni unite della Cassazione favorevole alla tesi Cavallini, e questo è falso», aveva detto Bolognesi, accusando il ministro di aver offerto «un assist ai terroristi»

 

Nordio: «La strage di Bologna è una ferita aperta, accertata la matrice neofascista»
Il Ministro della giustizia Carlo Nordio (ImagoEconomica)

Il messaggio del Presidente Mattarella e la partecipazione di Piantedosi

La giornata si è aperta con lil messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso. La matrice neofascista è stata accertata. Venute alla luce coperture e ignobili depistaggi. La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue: in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche». Il governo a Bologna è rappresentato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ex prefetto della città delle Due torri. Sono alcuni anni che i ministri non parlano in piazza Medaglie d’oro che in passato non ha risparmiato fischi e contestazioni. Al corteo partecipano la segretaria dem  Elly Schlein e Patrick Zaki. Presente anche Galeazzo Bignami, viceministro ed esponente di FdI.

Concorsi Agenzia Entrate 2023, pubblicati bandi per 4.500 assunzioni: i profili ricercati

Dopo tanta attesa sono stati pubblicati sul sito dell’Agenzia delle Entrate due nuovi bandi di concorso per giovani laureati. Questi serviranno ad assumere a tempo indeterminato 3.970 funzionari da impiegare nelle attività tributarie e altri 530 che andranno ai servizi di pubblicità immobiliare. Un maxi concorso, dunque, con ben 4.500 posti a disposizione dei candidati e nel rispetto del piano assunzioni con cui il Fisco italiano mira a estendere il proprio organico di circa 11 mila unità prima della fine del 2024.

Si può fare domanda entro il 26 agosto

Come detto, sono due i concorsi dell’Agenzia Entrate nel 2023 e le domande per parteciparvi dovranno essere inviate entro il 26 agosto attraverso il Portale unico del reclutamento, inPA. Per poter partecipare ai concorsi è necessario essere in possesso di determinati titoli, quali una laurea triennale in Scienze dei servizi giuridici, Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione, Scienze politiche e delle relazioni internazionali, Scienze economiche, Scienze dell’Economia e della gestione aziendale o di un diploma di laurea in Giurisprudenza, Scienze politiche, Economia e commercio (o di una laurea specialistica o magistrale equiparata).

I profili ricercati

Dei 4.500 nuovi posti di lavoro, 3.970 riguarderanno attività ad alto contenuto specialistico in materia fiscale. Entrando più nello specifico, le figure assunte a tempo indeterminato verranno impiegate:

  • nell’assistenza e nella consulenza ai contribuenti;
  • nella gestione e nell’erogazione dei servizi;
  • nelle attività di analisi sugli illeciti fiscali;
  • nelle attività di verifica e di controlli;
  • nelle attività legate al contenzioso e alla riscossione.

Un’ulteriore divisione dei 3.970 nuovi assunti è possibile anche in base alle destinazioni geografiche. Circa 900 di loro andranno a lavorare nella direzione regionale della Lombardia, mentre altri 800 saranno divisi fra la direzione Lazio e gli uffici centrali. E ancora, 680 funzionari verranno assegnati alla direzione regionale del Veneto, altri 350 (per ciascuno) alle direzioni dell’Emilia-Romagna e del Piemonte. Infine, alla Toscana saranno destinati 330 nuovi funzionari, mentre a le direzioni provinciali di Trento e Bolzano avranno rispettivamente 20 e 30 nuovi assunti. Come si diceva, è prevista anche l’assunzione di 530 nuove persone che rafforzeranno l’area dei servizi di pubblicità immobiliare, con specifica attenzione all’aggiornamento e alla conservazione dei registri immobiliari. In questo caso 86 persone verranno destinate alla Lombardia e 50, per ogni regione, interesseranno il Lazio, il Veneto, il Piemonte e la Toscana.

Fitch taglia il rating degli Usa da AAA a AA+

Fitch ha tagliato il rating a lungo termine degli Stati Uniti da AAA a AA+, con outlook stabile. Ora Moody’s è rimasta l’unica agenzia ad assegnare ancora la tripla A agli Usa. La decisione riporta alla memoria il downgrade choc di Standard & Poor nel 2011, nel mezzo del braccio di ferro per l’aumento del tetto del debito. La reazione della Casa Bianca, che ha parlato di «taglio che sfida la realtà», non si è fatta attendere. «Decisione arbitraria e obsoleta», ha dichiarato la segretaria al Tesoro Janet Yellen. Le Borse europee, in scia alle piazze asiatiche, hanno aperto in calo dopo che Fitch ha tagliato a sorpresa il rating Usa.

Fitch, le motivazioni del taglio al rating Usa

Il declassamento del rating «riflette il previsto deterioramento di bilancio nei prossimi tre anni», afferma Fitch, sottolineando come «i ripetuti stalli politici sul limite del debito» e le «risoluzioni dell’ultimo minuto» abbiano eroso la fiducia nella gestione del bilancio. Secondo Fitch, l’inasprimento delle condizioni di credito, l’indebolimento degli investimenti delle imprese e il rallentamento dei consumi potrebbero portare a una lieve recessione dell’economia a stelle e strisce nel quarto trimestre del 2023 e nel primo del 2024. Il pil Usa, stima l’agenzia, crescerà quest’anno dell’1,2 per cento, in deciso rallentamento rispetto al +2,1 per cento del 2022, per poi fermarsi al +0,5 per cento nel 2024. Fitch prevede poi per gli States un debito al 112,9 per cento del pil nel 2023, al di sopra dei livelli pre-pandemia e della media del 39,3 per cento dei Paesi con rating AAA. In questo quadro rientra anche l’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed a settembre, per Fitch praticamente scontato.

Fitch taglia il rating degli Usa da AAA a AA+. La decisione riporta alla memoria il downgrade choc di S&P nel 2011.
Janet Yellen (Getty Images).

La Casa Bianca: «Profondamente in disaccordo»

La Casa Bianca è «profondamente in disaccordo con la decisione di Fitch», afferma la portavoce Karine Jean-Pierre, sottolineando che il downgrade «sfida la realtà in un momento in cui il presidente Joe Biden ha ottenuto la ripresa più veloce fra le maggiori economie». La modifica di Fitch Ratings annunciata oggi «è arbitraria e basata su dati obsoleti», si legge in una nota diffusa dalla segretaria al Tesoro Yellen. «La decisione non cambia ciò che gli americani, gli investitori e le persone di tutto il mondo già sanno: che i titoli del Tesoro rimangono il principale asset sicuro e liquido del mondo e che l’economia americana è fondamentalmente forte».

Fitch taglia il rating degli Usa da AAA a AA+. La decisione riporta alla memoria il downgrade choc di S&P nel 2011.
Borsa di Parigi (Ansa).

Le borse di Asia ed Europa aprono in calo 

Borse di Asia e Pacifico in rosso dopo che Fitch ha tagliato a sorpresa la tripla A agli Usa. Giù Tokyo che frenata dai tecnologici, lascia sul terreno il 2,3 per cento. Male, a scambi in corso, anche Hong Kong (-2,35 per cento). Più contenuta la flessione di Shanghai (-1 per cento) e Shenzhen (-0,4 per cento). Anche le Borse europee, in scia alle Piazze asiatiche, hanno aperto in calo: Parigi cede l’1,26 per cento, Francoforte lascia sul terreno l’1,31 per cento, mentre Londra perde lo 0,87 per cento.

Pichetto Fratin: «Ci atteniamo rigorosamente agli impegni sul clima»

«Ci stiamo attenendo rigorosamente a tutti gli impegni sul clima assunti a livello internazionale». Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, alla commissione Ambiente della Camera, respingendo le accuse di «negazionismo climatico» mosse al governo. Dopo qualche giorno dalle lacrime versate davanti all’«eco ansia» di una ragazza al Giffoni, il ministro ha sottolineato l’azione dell’esecutivo che è intervenuto «rimettendo in moto il settore delle rinnovabili che era praticamente paralizzato, elaborando una proposta di revisione del Pniec molto più ambiziosa, e al contempo realistica, della precedente, varando il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che non era mai stato elaborato».

Pichetto: «Ci atteniamo rigorosamente agli impegni sul clima»
Il ministro Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin

No a direttive che penalizzano l’Italia

«Siamo a favore del conseguimento degli obiettivi ambientali ma non siamo disposti a subire direttive e regolamenti che penalizzano l’Italia senza giovare all’ambiente, anzi in alcuni casi danneggiandolo», ha continuato Pichetto, specificando: «Siamo per le norme che si applicano concretamente per migliorare l’ambiente, non per le norme manifesto, roboanti e inapplicabili». Sul Regolamento Ue per il Ripristino della natura, invece, ha dichiarato di avere delle «perplessità sulle sue possibili implicazioni finanziarie».

Pichetto e il negazionismo climatico: «Non so quanto sia dovuto all’uomo o al cambiamento terrestre»

Ad alimentare le polemiche sul negazionismo era stata un’intervista a Sky Tg24 in cui il ministro dell’Ambiente aveva affermato: «Il dibattito è se si tratti di un fattore ciclico della terra o dell’impatto dell’uomo. Ed è un dibattito che lasciamo agli scienziati. Non so quanto sia dovuto all’uomo o al cambiamento terrestre».

Previsioni meteo, picchi di 39 gradi al Sud: poi crollo delle minime a simil-autunnali

Temperature massime tra elevate e molto elevate in pianura e picchi fino a 39 gradi in Sicilia, poi, da giovedì 3 agosto, cambierà tutto a iniziare dal Nord. Il ciclone Circe farà crollare le minime e l’estate sarà simil-autunnale per qualche giorno. È quanto annuncia Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it.

Venerdì attesi temporali al Nord e in alcune regioni del Centro

«Per oggi, mercoledì 2 agosto», ha affermato, «è previsto un aumento dell’umidità, complice l’attenuazione dei venti, con afa diffusa e caldo su gran parte del Paese, con picchi fino a 39 gradi in Sicilia e 37 in Puglia. Significativi anche i 34 gradi previsti a Bologna dove domenica, ad esempio, è invece attesa una minima quasi autunnale di 13 gradi». Da domani, 3 agosto, sono attese precipitazioni su Liguria di Levante, Versilia e Alta Toscana, localmente qualche acquazzone non è escluso anche sulle Alpi e sulle Prealpi. Dal pomeriggio i fenomeni si concentreranno poi sul Triveneto, in particolare a ridosso dei rilievi. L’aria più fresca e instabile dalla Scozia entrerà al Nord da venerdì quando il tempo peggiorerà in maniera più consistente: al mattino sono previsti temporali anche forti al settentrione e tra Toscana e Marche, dal pomeriggio attenzione ancora al Nord e sulle Marche ma anche tra Umbria, Abruzzo e Molise. Il termometro scenderà di almeno 10 gradi da sabato. Durante il primo weekend d’agosto vivremo un anticipo d’autunno con valori termici decisamente sotto media.

Acquazzoni in arrivo anche al Sud

Queste, in dettaglio, le previsioni per le prossime ore:

  • Mercoledì 2 agosto. Al Nord: bel tempo prevalente, qualche rovescio in serata sulle Alpi. Al Centro: tutto sole e caldo. Al Sud: bella giornata con caldo in aumento.
    Giovedì 3 agosto. Al Nord: piogge in Liguria di levante e Nord-Est alternate a schiarite, con maltempo in arrivo dalla sera. Al Centro: soleggiato a tratti variabile, qualche piovasco in Alta Toscana. Al Sud: bella giornata con temperature in ulteriore aumento.
    Venerdì 4 agosto. Al Nord: temporali diffusi, calo termico. Al Centro: rovesci sparsi e vento. Al Sud: soleggiato e clima caldo, qualche acquazzone in arrivo.

Lizzo accusata di molestie sessuali da tre ex ballerine del tour

Pesanti accuse nei confronti della popstar americana Lizzo da parte di tre ex ballerine che l’hanno seguita nel suo Special Tour. Arianna Davis, Crystal Williams e Noelle Rodriguez hanno lamentato infatti molestie sessuali, religiose e razziali all’interno di un ambiente ostile di lavoro. La cantante le avrebbe anche costrette a partecipare a uno spettacolo sessuale dal vivo in uno strip club di Amsterdam. Lizzo avrebbe persino richiamato l’attenzione sull’aumento di peso del suo corpo di ballo, portando una bilancia durante le prove per i live. Un’accusa, quest’ultima, che farebbe crollare l’immagine dell’artista, da sempre paladina della body positivity, ossia l’accettazione del proprio corpo. Come hanno riportato Bbc e Billboard, che per primi hanno dato la notizia, né Lizzo né il suo entourage hanno risposto alle accuse. Sui social i fan invece si dividono, tra chi mette in risalto l’incoerenza e chi non vuole crederci. «Qualsiasi cosa accada, siate gentili con entrambe le parti», ha postato Davis su Instagram.

Lizzo avrebbe anche creato un ambiente di lavoro ostile fatto di discriminazioni razziali e religiose. E commentato l'aumento di peso.
La storia pubblicata sui social da Arianna Davis (Instagram)

Dalle molestie sessuali al body shaming, le accuse nei confronti di Lizzo

Gli eventi citati dalle tre ballerine risalgono a un periodo compreso fra il 2021 e il 2023, durante le tappe dello Special Tour che ha portato Lizzo anche in Italia. Sotto accusa, oltre alla popstar, anche il suo capo della squadra di ballo Shirlene Qingley, che avrebbe tentato di convertire le performer alla sua religione, rimproverandole per aver avuto rapporti sessuali prematrimoniali. La coreografa avrebbe anche discusso apertamente della verginità di una danzatrice durante il Watch Out of the Big Grrrls, reality show con cui Lizzo seleziona il suo corpo di ballo. Informazioni private e intime che avrebbe anche condiviso in Rete e in alcune interviste senza alcun consenso. Le tre ballerine hanno anche riportato situazioni imbarazzanti nei viaggi per il mondo. Gli autisti degli autobus avrebbero intonato canzoni sessualmente esplicite e fatto commenti sessisti che «mettevano a disagio e facevano temere per l’incolumità».

Lizzo avrebbe anche creato un ambiente di lavoro ostile fatto di discriminazioni razziali e religiose. E commentato l'aumento di peso.
Lizzo durante un concerto a New Yor City a giugno 2023 (Getty Images).

Le accuse riguardano anche il periodo delle audizioni. Secondo le tre ballerine, Lizzo avrebbe sottoposto la squadra intera a «continui e strazianti test» nell’aprile 2023 dopo aver scoperto il consumo di alcolici prima degli eventi live. Il clima di terrore scaturito ha spinto le ragazze a non allontanarsi mai dalla sua vista, per timore di essere licenziate. «Avevo paura di perdere il posto tanto da non andare nemmeno in bagno», ha detto una delle performer. «Alla fine ho perso il controllo della mia vescica». Lizzo avrebbe minacciato poi di mandare a casa tutto il corpo di ballo quando scoprì che Davis aveva registrato una riunione sul proprio smartphone. Come ha riportato Billboard, l’artista si sarebbe avvicinata minacciosamente alla ragazza con i pugni chiusi, come se intendesse colpirla.

Le ragazze costrette a uno spettacolo sessuale in uno strip club di Amsterdam

Le tre ballerine sostengono che Lizzo e Qingley le avrebbero spinte, contro la loro volontà, a partecipare a uno spettacolo sessuale nel quartiere a luci rosse di Amsterdam. «La popstar ha invitato le performer a toccare a turno le spogliarelliste nude, a prendere sex toys dalle loro vagine e mangiare banane simulando sesso orale», si legge nella causa. «In particolare, Lizzo ha fatto pressione su Davis affinché toccasse il seno di una donna nuda intonando una canzone». La ballerina avrebbe acconsentito soltanto per «porre fine alle sue richieste e far cessare i canti». Infine, secondo l’accusa, Lizzo e i suoi collaboratori «non lo hanno mai dichiarato esplicitamente», ma hanno fatto credere che Davis «dovesse spiegare il suo aumento di peso e rivelare dettagli personali intimi della sua vita per mantenere il suo lavoro».

Lizzo avrebbe anche creato un ambiente di lavoro ostile fatto di discriminazioni razziali e religiose. E commentato l'aumento di peso.
Lizzo sul palco di un live con il corpo di ballo (Getty Images).

Havana Kyrie stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 2 agosto 2023 andrà in onda sul canale televisivo Rai Movie alle ore 21.10 il film Havana Kyrie. Si tratta di una pellicola diretta dal regista Paolo Consorti su sceneggiatura di Alfredo Mazzara. Nel cast ci sono Franco Nero, Ron Perlman, Jacqueline Arenal e Luca Lionello. Il film sarà disponibile in streaming e on demand anche sulla piattaforma Rai Play.

Havana Kyrie è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Franco Nero in una scena del film (Twitter).

Havana Kyrie, trama e cast del film in onda stasera 2 agosto 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia del Maestro Vittorio (Franco Nero), un burbero direttore d’orchestra del Teatro Rossini di Pesaro che si ritrova improvvisamente a dirigere il coro della Colmenida dell’Havana per favorire uno scambio culturale. Inizialmente, Vittorio prende con sufficienza quest’incarico perché pensa che per un maestro della sua caratura sia riduttivo e inutile. Inoltre, odia la salsa e l’intera cultura cubana. Una volta arrivato all’Havana decide di girare per la città come il suo idolo Gioacchino Rossini, in segno di totale distacco, e in più decide di avere sempre un auricolare con sé così da non essere distratto dalla musica cubana che reputa inascoltabile.

A poco a poco, però, visti i successi che il Maestro ha con il coro della Colmenida, inizia ad accettare Cuba e la vita insolita dell’Havana. A ciò si aggiunge anche il fatto che nell’isola ritroverà un figlio che non sapeva di avere, Victor (Andros Perugorria), un comico che si fa chiamare Panfilo e che è molto famoso. Questa scoperta unita al suo lavoro con il coro porterà Vittorio a riflettere, a godersi Cuba e a ripensare ad alcuni dei momenti più importanti della sua vita.

Havana Kyrie, 4 curiosità sul film 

Havana Kyrie, i complimenti di uno sceneggiatore di successo

Questo film ha colpito molto Nick Vallelonga, sceneggiatore premio Oscar per l’opera Green Book. Dopo aver assistito alla prima a Los Angeles, lo sceneggiatore dichiarò: «Il film Havana Kyrie è un film magnifico, affascinante e pieno di gioia».

Havana Kyrie, i premi ricevuti dalla pellicola

La pellicola ha ricevuto numerosi premi. Tra i riconoscimenti più importanti ci sono il Miglior film al Festival del cinema di Salerno e i premi a Franco Nero per il Miglior attore protagonista al Festival del cinema di Stoccolma e al Terra di Siena Film Festival.

Havana Kyrie, il coinvolgimento di Ron Perlman nel film 

Franco Nero, nel corso di un’intervista rilasciata al sito Cinecittà News, ha spiegato il coinvolgimento dell’attore Ron Perlman nel progetto: «È stato lui a insistere per partecipare. Era amico del produttore messicano e chiese di esserci, la sua parte non c’era, l’abbiamo creata apposta. Abbiamo avuto una bellissima relazione, era un po’ intimidito dalla mia presenza, devo dire, ma è andato tutto bene».

Havana Kyrie è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
L’attore Ron Perlman (Getty Images).

Havana Kyrie, l’esperienza dello sceneggiatore 

Lo sceneggiatore di questo film è Alfredo Mazzara. Come si evince dal suo profilo sul sito Imdb, per lui questo è stato l’esordio cinematografico. Prima di questo progetto Mazzara si era dedicato a opere per la televisione come la fiction Come un delfino con Raoul Bova.

Tra le onde delle Hawaii stasera su Rai 1: trama, cast e curiosità

Stasera 2 agosto 2023 andrà in onda il film intitolato Tra le onde delle Hawaii alle ore 21.25 su Rai 1. Si tratta di una pellicola romantica diretta da Lee Friedlander su sceneggiatura di John-Eliot Jordan, Carlie Mantilla, Heather Maidat e Rick Garman. Nel cast ci sono Lacey Chabert, Ektor Rivera, Tracy Yamamoto e Omar Bustamante.

Stasera andrà in onda la pellicola romantica intitolata Tra le onde delle Hawaii su Rai 1, ecco trama, cast e curiosità.
I due protagonisti del film (Twitter).

Tra le onde delle Hawaii, trama e cast del film in onda stasera 2 agosto 2023

La trama di questo film racconta la storia di Emma (Lacey Chabert), una chef di successo che vive e lavora ad Atlanta, negli Stati Uniti. Emma fa di tutto per trovare un equilibrio nella sua vita ma si ritrova sempre in situazioni che la opprimono dal punto di vista personale e professionale. Per riuscire a trovare il suo equilibrio e ricaricare le energie, decide di prendersi una pausa e raggiungere le favolose coste delle Hawaii, isole statunitensi rinomate come paradiso naturale e luogo perfetto per il relax. Una volta lì, la chef si sente pronta per lasciarsi coinvolgere dall’energia positiva e curativa della località paradisiaca.

Poco dopo essere arrivata, incontra l’affascinante e misterioso istruttore di surf Ben (Ektor Rivera). Emma è subito attratta dall’uomo, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Ben infatti non dà solo delle semplici lezioni di surf ma cerca di far capire ai suoi studenti che il surf è una metafora della vita. La filosofia dell’uomo è diretta e precisa: bisogna sempre superare grandi ostacoli e non arrendersi dinanzi a problemi che possono sembrare insormontabili. Grazie al supporto di Ben e dei suoi nuovi amici, Emma riuscirà a ricostruire la sua vita e lasciarsi alle spalle lo stress che l’attanagliava in passato.

Tra le onde delle Hawaii, 4 curiosità sul film

Tra le onde delle Hawaii, il film tratto da un romanzo 

La pellicola Tra le onde delle Hawaii è tratta da un romanzo del 2012 intitolato Groundswell. L’autrice del libro è l’americana Katie Lee Biegel che appare anche nel film nel ruolo di Katie Lee. Tuttavia, c’è una grossa differenza tra il libro e il film visto che nel romanzo la protagonista si trasferisce per un periodo di tempo in Messico e non alle Hawaii.

Tra le onde delle Hawaii, la location dov’è stato girato il film 

Il film è stato girato nella meravigliosa contea di Honolulu. Ciò è evidente perché in diverse scene è possibile ammirare gli ambienti paradisiaci delle Hawaii.

Tra le onde delle Hawaii, una produzione speciale targata Hallmark 

Questa è la 31esima produzione targata Hallmark Channel che vede come protagonista l’attrice Lacey Chabert. Si tratta di un vero record e l’attrice ha costruito un’intera carriera grazie alle sue interpretazioni nelle produzioni del colosso americano.

Stasera andrà in onda la pellicola romantica intitolata Tra le onde delle Hawaii su Rai 1, ecco trama, cast e curiosità.
L’attrice Lacey Chabert (Getty Images).

Tra le onde delle Hawaii, un attore scelto da Jennifer Lopez

L’attore protagonista che recita al fianco di Lacey Chabert è il portoricano Ektor Rivera. L’attore ha interpretato un ruolo nel film The Last Tour e ha recitato nelle serie televisive Fantasy Island e NCIS. Tuttavia, ha ottenuto il successo quando Jennifer Lopez l’ha selezionato come uno dei cantanti di punta dello show Q’Viva! The Chosen, seguito negli Stati Uniti da oltre 30 milioni di spettatori.

Universitari – molto più che amici stasera su La5: trama, cast e curiosità

Stasera 2 agosto 2023 andrà in onda il film Universitari – molto più che amici alle ore 21.10 sul canale La5. Il regista è Federico Moccia che si è occupato anche di scrivere la sceneggiatura in collaborazione con Ilaria Carlino. Nel cast ci sono Primo Reggiani, Nadir Caselli, Simone Riccioni e Brice Martinet.

Universitari - molto più che amici è il film che andrà stasera in onda su La5, ecco trama, cast e curiosità.
La locandina del film (Twitter).

Universitari – molto più che amici, trama e cast del film in onda stasera 2 agosto 2023 su La5

La trama di Universitari – molto più che amici segue le vicende di tre studenti fuori sede, Carlo (Simone Riccioni), Faraz (Brice Martinet) e Alessandro (Primo Reggiani) che dividono una casa. In realtà i tre non dividono un normale appartamento ma un’ex clinica chiamata «Villa Gioconda» che il proprietario ha deciso di affittare agli studenti fuori sede senza neanche rimetterla a posto. I tre vivono secondo le loro regole e hanno creato una sorta di universo maschile dove rispettano delle regole non scritte. Quello che i tre amici non sanno è che il loro universo e le loro regole stanno per essere stravolte dall’arrivo delle ragazze.

Arriveranno infatti a «Villa Gioconda» tre studentesse fuori sede: Francesca (Sara Cardinaletti), Giorgia (Nadir Caselli) ed Emma (Maria Chiara Centorami). La villa è in subbuglio dopo l’arrivo delle ragazze ma dopo qualche tempo i sei ospiti della struttura riescono a trovare un equilibrio. Dopo aver ristabilito le gerarchie, Carlo, Faraz, Alessandro, Francesca, Giorgia ed Emma affronteranno insieme un lungo anno di università simile a un’incredibile vacanza prima di confrontarsi con il mondo reale e dire addio alle loro illusioni.

Universitari – molto più che amici, 4 curiosità sul film

Universitari – molto più che amici, la colonna sonora del film 

La colonna sonora del film è Io e Te degli Arhia in collaborazione con Mietta. Il videoclip della canzone è stato diretto dallo stesso Federico Moccia, regista anche del film.

Universitari – molto più che amici, il commento di Federico Moccia su questo lungometraggio

In un’intervista rilasciata a Coming Soon, Federico Moccia, regista e sceneggiatore, ha espresso un suo commento sulla pellicola: «In questo film non racconto una generazione, non racconto nemmeno la cosiddetta Roma bene. I miei ragazzi abitano in una zona di periferia e alcuni di loro non provengono certo da famiglie borghesi. Universitari è una prosecuzione ideale degli altri miei film solo perché si sofferma su quello che succede dopo il primo grande amore, dopo il liceo e dopo la maturità».

Universitari - molto più che amici è il film che andrà stasera in onda su La5, ecco trama, cast e curiosità.
L’autore e regista Federico Moccia (Getty Images).

Universitari – molto più che amici, il penultimo lavoro come regista di Moccia

Universitari – molto più che amici è il penultimo lavoro di Federico Moccia come regista. Dopo questo film, infatti, l’autore e sceneggiatore ha diretto un altro lungometraggio intitolato Non c’è campo, precisamente nel 2017.

Universitari – molto più che amici, dove e quando sono state effettuate le riprese del film 

Le riprese di questo film sono state effettuate a Roma, com’è evidente da alcune scene della pellicola durante le quali è possibile identificare determinati luoghi della capitale. Le riprese sono state effettuate nel 2012 e il film è stato distribuito al cinema a settembre 2013. La presentazione del film è avvenuta invece all’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma.

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