Meloni sullo spot di Esselunga: «Molto bello e toccante»

Tra emergenza migranti, Pil in frenata e compagnia bella, la premier Giorgia Meloni trova il tempo per dire la sua via social sullo spot Esselunga finito al centro delle polemiche. «Leggo che questo spot avrebbe generato diverse polemiche e contestazioni. Io lo trovo molto bello e toccante», ha commentato la presidente del Consiglio apprezzando il cortometraggio, firmato dalla pluripremiata agenzia Small, in cui una bambina triste prova a far riappacificare i genitori divorziati regalando al padre una pesca comprata al supermercato.

La stessa presidente del Consiglio è figlia di genitori separati

Lo spot è finito sotto accusa per aver strumentalizzato i sentimenti dei bambini che soffrono a causa della separazione dei genitori, stigmatizzando il divorzio. In tanti si sono spinti oltre, leggendo tra le righe una critica alle famiglie non tradizionali. Sui social, inoltre, c’è chi scrive che la vicenda di Emma (la bambina protagonista) «risveglia sofferenze in chi ha provato l’esperienza della separazione». La presidente del Consiglio è evidentemente di diverso avviso. Meloni tra l’altro  è figlia di genitori separati e ha avuto a lungo un rapporto conflittuale con il padre Francesco, scomparso nel 2012 che aveva abbandonato la famiglia quando lei era molto piccola, per rifarsi una nuova vita alle Canarie.

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La presidente del Consiglio ha detto la sua sulla pubblicità finita al centro di polemiche
Giorgia Meloni (Getty Images).

Anche Michela Vittoria Brambilla è d’accordo con la premier

Lo spot pare aver diviso l’Italia. Oltre alla valanga di critiche e sfottò, c’è infatti una buona fetta di utenti che sui social hanno apprezzato lo sforzo di raccontare una storia diversa da quella delle solite famiglie felici. Sullo spot si è espressa anche Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza: lo spot, afferma la deputata, accende i fari sul «disagio psicologico di bambini e adolescenti figli di coppie separate».