Milan, l’esito dei test: “Nessun calciatore è positivo al coronavirus”


In un comunicato ufficiale il Milan ha chiarito qual è l'esito degli esami diagnostici effettuati su calciatori e staff tecnico. Il club rossonero ha precisato: "Non vi è stato riscontro di casi positivi al Covid-19. La squadra proseguirà il programma tecnico individuale a Milanello. Contestualmente, verrà completato lo screening medico per tutta la rosa di giocatori".
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Calciatori contagiati nel Milan, la conferma di Scaroni: “Stanno guarendo”


Il presidente rossonero ha confermato indirettamente l'indiscrezione delle ultime ore con nuovi giocatori contagiati in prima squadra: "Continuiamo ad allenarci rispettando le disposizioni, dopotutto non si può rimanere fermi in attesa del contagio zero. Per tornare a giocare c'è ancora una possibilità: adottare le scelte della Bundesliga, in caso di nuovi infetti isolarli e procedere"
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L’Uefa decide: in caso di campionati sospesi sarà valida l’ultima classifica


La Uefa detta le linee guida per determinare le classifiche dei campionati nel caso fosse impossibile concludere la stagione a causa della pandemia da covid-19. Diversi le ipotesi sul tavolo, sia per le date sia per stilare le graduatorie finali per le prossime coppe. Ecco cosa accadrebbe in Italia.
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Ibrahimovic tornerà al Milan? Altro allenamento con l’Hammarby


Prima un allenamento "di cortesi" poi una seduta ufficiale con l'Hammarby: Zlatan Ibrahimovic si prepara così nell'attesa che da Milano arrivi la chiamata ufficiale per il ritorno in Italia, in previsione della ripresa del campionato. Lo svedese sembra aver "deciso" il suo futuro: chiusa l'esperienza in rossonero, lo attende il ritorno in patria tra le fila del "suo" club.
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I rimpianti di Galliani: “Potevo portare al Milan Del Piero, Cristiano Ronaldo e Totti”


Adriano Galliani, da dirigente del Milan, ha avuto modo di realizzare dei grandissimi colpi di mercato. Ma nella sua carriera ha visto svanire anche tante opportunità. Galliani in un'intervista ha raccontato che il Milan è stato a un passo da Cristiano Ronaldo, Del Piero e Carlitos Tevez, mentre Ibra e Baggio sarebbero potuti arrivare molto prima.
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Il Milan lo insegue, Rangnick frena: a che punto è la trattativa per il nuovo tecnico


Ralf Rangnick è il nome in cima alla lista delle priorità del Milan per la prossima stagione. Una figura manageriale che curi l'aspetto tecnico e rivesta il ruolo di "direttore sportivo" incidendo nelle scelte di mercato e nella gestione del budget a disposizione. "Nessun accordo, solo contatti", ha ammesso il tedesco. Ecco a che punto è la trattativa.
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Zlatan Ibrahimovic si allena con la “sua” squadra: gli svedesi dell’Hammarby


Zlatan Ibrahimovic è in Svezia, dove è volato nell'attesa che il campionato riparta e la situazione sanitaria in Italia migliori. Per tenersi in forma l'attaccante ha chiesto all'Hammarby (club di cui detiene il 25% delle quote) di potersi allenare con la squadra. Lo ha fatto senza alcuna norma di sicurezza perché nel Paese scandinavo le misure per arginare il contagio da Coronavirus sono meno restrittive.
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Zlatan Ibrahimovic resta in Serie A, ma non al Milan: le squadre in cui può giocare


Il futuro di Zlatan Ibrahimovic è avvolto nell'incertezza. Il suo contratto con il Milan è in scadenza e i dissidi interni al club, a livello dirigenziale, lo allontanano dalla permanenza in rossonero. Nei piani di Ibra resta comunque la possibilità di continuare a giocare in Serie A: le soluzioni non mancano.
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Van Basten a Fanpage.it: “Oggi il calcio è business e il budget è l’unica cosa che conta”


A poche settimane dall'uscita in Italia della sua autobiografia 'Fragile', Marco van Basten si è concesso a Fanpage.it per parlare del suo libro e della situazione attuale del calcio: "Spero di riuscire a far rivivere ai lettori tutte le cose belle che ho vissuto io. Il Coronavirus? Al momento il calcio non è importante. Il calcio è lusso. Se tutto va bene, è un bel gioco, ma nei momenti difficili, come adesso, è irrilevante".
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Coronavirus, Kakà: “Fa male vedere l’Italia così, ma siete un popolo forte e ne uscirete”


L'ex giocatore del Milan, anche lui in isolamento a causa del Coronavirus, ha mandato un messaggio a tutti gli italiani: "Se avete costruito un Paese così bello significa che avete qualcosa di speciale e anche questa volta riuscirete alla grande ad uscire fuori da questa situazione. In Brasile il virus è appena arrivato e siamo tutti in casa in quarantena. Possiamo imparare dalle misure per contenere il contagio che hanno preso negli altri Stati, tra cui soprattutto l'Italia".
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Calciomercato Milan, se partono Donnarumma e Ibrahimovic ci sono Musso e Milik


Il giovane portiere campano e l'attaccante svedese potrebbero essere i primi due giocatori a lasciare il club a fine stagione. Se non ci sarà un accordo per il loro rinnovo, la società rossonera si troverà dunque nella delicata situazione di doverli rimpiazzare. Tra i profili cerchiati in rosso dall'amministratore delegato Gazidis ci sarebbero quelli del portiere dell'Udinese e del centravanti polacco del Napoli.
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Coronavirus, la speranza dei tifosi del Milan: “Dopo Istanbul c’è Atene”


Per cercare di scuotere gli italiani spaventati dal Coronavirus, il club rossonero ha voluto inviare un messaggio positivo dedicato soprattutto ai suoi tifosi. Sulla pagina Instagram del Milan, è infatti comparsa la foto di uno striscione grazie al quale sono state evocate le ultime due finali di Champions League disputate dalla società milanese: quella tragicamente persa in Turchia e quella del riscatto vinta, due stagioni dopo, in Grecia.
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È il giorno del ritorno al Milan di Ibrahimovic

Il campione svedese è sbarcato a Linate in tarda mattinata. Ad attenderlo altre dal CFO del Milan Boban, anche un centinaio di tifosi. Domani la presentazione ufficiale.

Zlatan Ibrahimovic è arrivato a Milano con un volo privato dalla Svezia. Ad attenderlo all’aeroporto di Linate Zvonimir Boban, CFO del Milan. Ibrahimovic si trasferirà subito dopo alla clinica La Madonnina dove svolgerà le visite mediche. Il 3 prevista la presentazione ufficiale a Casa Milan. L’ex Juve e Inter è sceso dall’aereo privato e ha subito rilasciato un’intervista al canale tematico del Milan. Total black per l’attaccante, che indossa una felpa nera col cappuccio e jeans neri. Sorrisi ed emozione per lo svedese che firmerà un contratto di sei mesi. «Sono felice? Molto». È stata la stringata risposta dell’ex Psg scendendo dalla macchina che lo ha portato alla Clinica La Madonnina. L’auto, presa d’assalto dai tifosi, ha fatto una manovra per evitare la folla e Ibrahimovic è entrato da un ingresso secondario.

ACCOLTO DA UN GRUPPO DI TIFOSI

Grande entusiasmo per il suo arrivo a Linate, dove circa un centinaio di tifosi lo hanno atteso per rubare il primo scatto del ritorno dello svedese in casacca rossonera. Al passaggio della macchina con Ibrahimovic a bordo cori e applausi dedicati all’attaccante che ha promesso un cambio di passo nella stagione del Milan. “Assalto” che si è ripetuto anche a La Madonnina per le visite mediche di rito.

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San Siro non si tocca: Inter e Milan al lavoro su «nuove idee»

I due club incontrano il Comune. Il Meazza non si tocca. Scaroni polemico: «Scelta bella ma un po' stupida».

San Siro non si tocca, e anche Milan e Inter paiono lavorare in quella direzione nell’ambito del progetto per il nuovo stadio. «L’indicazione che abbiamo avuto è che comunque c’è un’idea di mantenimento della superficie di San Siro sui diversi scenari. L’obiettivo è quello ora di lavorare su queste varie ipotesi», ha detto l’ad dell’Inter Alessandro Antonello, al termine dell’incontro con Milan e Comune. «È stato un incontro utile. Ancora una volta i club si sono resi disponibili a proporre idee sul mantenimento di San Siro e a lavorare, come sempre fatto. Il punto di discussione era capire l’ingombro di San Siro come può essere reso compatibile con l’esistenza di un altro stadio a poche centinaia di metri. Oggi c’è una delibera e ci si deve attenere alla delibera che è stata emanata».

SCARONI: «DUE STADI? IDEA BELLA MA UN PO’ STUPIDA»

A stretto giro sono arrivate anche le parole del presidente del Milan, Paolo Scaroni, più polemico rispetto all’ad nerazzurro: «L’idea di avere due stadi vicini, vecchio e nuovo, uno accanto all’altro, è qualcosa che non ricordo di aver mai visto. Per carità, magari essere ‘first’, i primi, può essere anche bello, a volte però può essere un po’ stupido», ha detto. «Si è molto parlato di ingombro, perché che ci siano tre, due o un anello è abbastanza irrilevante da un punto di vista dell’occupazione dello spazio. Il Comune, come da sua delibera, ci terrebbe a mantenere una vocazione sportiva, ma a tenere l’ingombro. Noi analizzeremo questa come prima ipotesi. Un’ipotesi un po’, detta in termini positivi, innovativa, perché non si sono mai visti due stadi uno a cento metri dall’altro. Qualora questa ipotesi non sia percorribile, per quanto ci riguarda, il Comune si è dichiarato disponibile ad analizzare altre ipotesi che riducano l’ingombro».

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Il botta e risposta tra Salvini e Suso sui social network

Il leader della Lega: «Speriamo che Babbo Natale ti porti un po' di grinta». La replica dell'attaccante del Milan: «A te la voglia di amministrare meglio».

Gli auguri di compleanno (polemici) di Matteo Salvini non li ha proprio digeriti. Suso, attaccante spagnolo del Milan che il 19 novembre ha compiuto 26 anni, ha risposto senza peli sulla lingua al leader della Lega, che sull’account Instagram del club rossonero gli aveva scritto: «Auguri! Nella speranza che Babbo Natale ti porti un po’ di velocità, di grinta e di voglia di giocare».

Ecco la replica del giocatore: «Grazie. Nella speranza che Babbo Natale ti porti un po’ di velocità, di grinta e di voglia di amministrare meglio, molto meglio un Paese che amo».

Non è la prima volta che Salvini, tifoso del Milan, mette becco pubblicamente nelle vicende della sua squadra del cuore, ricavandone ulteriore visibilità. Tutti ricordano il duro scambio di battute con Gennaro Gattuso nel 2018.

Il leghista, in tribuna all’Olimpico per assistere a Lazio-Milan, aveva lanciato una frecciatina all’allora tecnico rossonero: «Fossi stato in lui avrei fatto qualche cambio, i giocatori erano stanchi, non capisco per quale motivo non abbia cambiato qualcosa nel secondo tempo. Comunque va bene così».

E Gattuso di rimando: «Salvini si lamenta perché non ho fatto cambi? Sentite, io non parlo di politica perché non capisco nulla. A lui dico di pensare alla politica perché con tutti i problemi che abbiamo nel nostro Paese, se il vicepremier parla di calcio significa che siamo messi male».

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Il leader della Lega: «Speriamo che Babbo Natale ti porti un po' di grinta». La replica dell'attaccante del Milan: «A te la voglia di amministrare meglio».

Gli auguri di compleanno (polemici) di Matteo Salvini non li ha proprio digeriti. Suso, attaccante spagnolo del Milan che il 19 novembre ha compiuto 26 anni, ha risposto senza peli sulla lingua al leader della Lega, che sull’account Instagram del club rossonero gli aveva scritto: «Auguri! Nella speranza che Babbo Natale ti porti un po’ di velocità, di grinta e di voglia di giocare».

Ecco la replica del giocatore: «Grazie. Nella speranza che Babbo Natale ti porti un po’ di velocità, di grinta e di voglia di amministrare meglio, molto meglio un Paese che amo».

Non è la prima volta che Salvini, tifoso del Milan, mette becco pubblicamente nelle vicende della sua squadra del cuore, ricavandone ulteriore visibilità. Tutti ricordano il duro scambio di battute con Gennaro Gattuso nel 2018.

Il leghista, in tribuna all’Olimpico per assistere a Lazio-Milan, aveva lanciato una frecciatina all’allora tecnico rossonero: «Fossi stato in lui avrei fatto qualche cambio, i giocatori erano stanchi, non capisco per quale motivo non abbia cambiato qualcosa nel secondo tempo. Comunque va bene così».

E Gattuso di rimando: «Salvini si lamenta perché non ho fatto cambi? Sentite, io non parlo di politica perché non capisco nulla. A lui dico di pensare alla politica perché con tutti i problemi che abbiamo nel nostro Paese, se il vicepremier parla di calcio significa che siamo messi male».

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Cristiano Ronaldo e lo spauracchio squalifica per la fuga in Juventus-Milan

Il portoghese, andandosene prima dei compagni, avrebbe violato il regolamento antidoping per il quale poteva essere uno dei sorteggiati chiamati a sottoporsi ai controlli. Sulla carta rischia fino a due anni. Ma non esistono precedenti.

Nessuna multa dalla Juventus, che pare aver fatto buon viso a cattivo gioco alle intemperanze seguite al cambio con Paulo Dybala, al 55esimo minuto del match col Milan. Ma per Cristiano Ronaldo qualche guaio potrebbe comunque arrivare. La pulce nell’orecchio l’ha messa Antonio Cassano che, ospite di Tiki Taka, ha ipotizzato possibili sanzioni per il portoghese, reo di essersi allontanato dall’Allianz Stadium prima dei compagni, eludendo di fatto il possibile controllo antidoping a sorpresa per il quale poteva essere sorteggiato.

PER CHI NON SI PRESENTA LA SANZIONE VA DA UNO A DUE ANNI

Secondo le norme applicate dalla Figc in ossequio al regolamento della Wada, infatti, «per la violazione dell’articolo 2.4 (mancata reperibilità), il periodo di squalifica sarà di due anni, con possibilità di riduzione a un periodo minimo di un anno a seconda del grado di colpa dell’atleta. La flessibilità di comminare una squalifica di due o un anno prevista dal presente articolo non è estesa agli atleti il cui comportamento sia caratterizzato da cambiamenti all’ultimo momento relativi alla loro reperibilità, ovvero la cui condotta induca a sospettare fortemente che l’atleta stesse cercando di evitare di rendersi disponibile per lo svolgimento dei controlli». Dal regolamento Uefa, tuttavia, si evince come i club siano informati almeno 15 minuti prima del triplice fischio dei giocatori destinati al controllo.

NESSUN COMMENTO DA NADO, E CONI

Dalla Nado (l’agenzia antidoping nazionale, diretta derivazione della Wada) e dal Coni filtra assoluto riserbo sull’eventualità. E ancor più sulle tempistiche di un possibile intervento per censurare il comportamento di Cristiano. Di certo, a parte il caso confessato dallo stesso Cassano, che in un derby tra Roma e Lazio fu richiamato in fretta e furia dopo essersene andato stizzito, non si ricordano casi analoghi in tempi recenti nel campionato italiano.

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