Contrabbando, presentata la seconda indagine del Rapporto M.A.C.I.S.T.E.

Si è svolta mercoledì 15 novembre 2023 al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, a Roma, la presentazione del secondo Rapporto sul commercio illecito nel settore tabacco ed E-cig realizzato da Eurispes in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie e con il contributo di Philip Morris Italia. L’elaborazione del Rapporto è frutto del lavoro svolto dal Tavolo M.A.C.I.S.T.E. (Monitoraggio Agromafie Contrasto Illecito Settori Tabacchi e E-cig), coordinato dalla Fondazione e che ogni anno coinvolge i principali protagonisti del settore a livello nazionale per restituire un quadro esaustivo del fenomeno criminale nel settore del tabacco.

In Italia illecito del 2,3 per cento

Ai tavoli di lavoro hanno partecipato esponenti delle forze dell’ordine, dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, della Direzione investigativa e della Direzione nazionale antimafia, esperti del settore e i componenti del Comitato scientifico della Fondazione Agromafie. Hanno preso parte ai diversi tavoli, inoltre, diversi esponenti dei ministeri competenti tra cui il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il ministero degli Esteri e il ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Secondo gli ultimi dati rilevati, nel 2022 l’Italia, con una quota di illecito sostanzialmente invariata al 2,3 per cento del consumo nazionale, si è confermata una best practice a livello europeo, dove si registra un consumo di sigarette illecite pari a 35,8 miliardi, causando ai governi una perdita stimata di 11,3 miliardi di euro di entrate fiscali, l’8,5 per cento in più rispetto al 2021 (KPMG, 2022). Il mercato dei prodotti del tabacco in Italia vale circa 20 miliardi di euro, con entrate per il fisco che superano i 14,5 miliardi di euro e circa 50 mila lavoratori impiegati.

Persi oltre 280 milioni l’anno

Se circa due sigarette su 100 in Italia sono di provenienza illecita, il Paese si colloca tra gli ultimi posti in Europa per diffusione del fenomeno. Ai primi posti si collocano invece Francia (32,4 per cento), Irlanda (24,4 per cento), Inghilterra (21,2 per cento) e Grecia (20,9 per cento). Che il nostro Paese si collochi in una posizione sicuramente bassa della classifica non deve far perdere di vista la pericolosità di un fenomeno che produce, tra l’altro, un danno erariale rilevante: le perdite per le casse dello Stato italiano si attestano infatti su valori che vanno oltre i 280 milioni di euro l’anno. L’entità dei sequestri testimonia come l’Italia sia comunque un paese di passaggio verso gli altri mercati europei, ben presidiato dalle forze dell’ordine che oppongono un’efficace azione di contrasto nei confronti dei flussi illeciti.

Intesa Sanpaolo, dalla divisione IMI Corporate & Investment Banking due iniziative dedicate ai giovani 

La divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, in linea con il piano strategico del Gruppo, rafforza il proprio impegno e attenzione nei confronti dei giovani attraverso due iniziative di formazione per l’acquisizione di competenze trasversali e multidisciplinari. 

Il Next Generation Executive Program per gli under 36

Ha preso il via, a novembre, la seconda edizione del programma biennale Next Generation Executive Program, in collaborazione con SDA Bocconi School of Management e con Digit’Ed. Il percorso formativo è dedicato a colleghe e colleghi under 36 della divisione IMI CIB che operano in Italia e all’estero. In aumento, rispetto alla prima edizione, sia il numero dei partecipanti – con particolare attenzione alla rappresentatività di genere – sia le ore di apprendimento. I giovani selezionati avranno la possibilità di effettuare test individuali, lavori di gruppo e un project work finale sotto l’attenta supervisione di un team di specialisti del mondo accademico e del Gruppo. L’obiettivo di questa iniziativa è preparare i professionisti e i manager della next generation a lavorare sinergicamente in una community internazionale e multiculturale.

Intesa Sanpaolo punta ai vertici mondiali per impatto sociale

Il programma si inserisce negli obiettivi del piano strategico del Gruppo Intesa Sanpaolo, fra cui il potenziamento dei servizi di advisory per tutti i clienti corporate e la forte attenzione alla digitalizzazione e all’innovazione. Nel biennio 2023-2025, infatti, alle tematiche specialistiche di Corporate & Investment Banking verranno affiancate sessioni dedicate all’acquisizione di competenze in ambiti strategici quali l’ESG, l’intelligenza artificiale e la trasformazione digitale. Con specifico riferimento alla tematica ESG, l’iniziativa rientra nella più ampia cornice del forte impegno del Gruppo in tale ambito, che ha visto la Banca moltiplicare i suoi sforzi per raggiungere una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e focus sul clima, con un contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali. Tale impegno ha in particolare trovato testimonianza nell’evento dello scorso 26 ottobre intitolato Nessuno escluso – Crescere insieme in un Paese più equo dedicato all’impegno sociale di Intesa Sanpaolo e nel corso del quale è stata data evidenza anche delle iniziative intraprese per l’inclusione educativa e il sostegno all’occupabilità soprattutto dei giovani.

Un ciclo di incontri sui mercati finanziari con gli studenti universitari

A ulteriore conferma dell’attenzione della divisione IMI CIB verso i giovani non ancora inseriti nel mondo del lavoro, viene lanciata una nuova iniziativa che vedrà un ciclo di incontri in alcune delle principali università italiane dal titolo La finanza e le buone storie in collaborazione con Guido Maria Brera, imprenditore e scrittore autore del libro best seller Diavoli. Obiettivo del progetto è avvicinare i giovani in maniera consapevole ai meccanismi che regolano i mercati finanziari moderni. L’autore, nel suo racconto, percorrerà alcuni dei principali avvenimenti che hanno cambiato il volto e i protagonisti della finanza mondiale, come le crisi dei mutui subprime e dei debiti sovrani dei Paesi europei e la stagione del quantitative easing. Il primo appuntamento è fissato il 16 novembre presso l’Università LUISS di Roma, dove è previsto un saluto di benvenuto da parte del direttore del dipartimento di Economia e Finanza, il professore Paolo Santucci De Magistris, e un intervento di Mauro Micillo, chief della divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. Nei prossimi mesi saranno coinvolte altre importanti università italiane.

Micillo: «Fondamentale trasmettere ai giovani valori etici e professionali»

Queste le dichiarazioni di Micillo a commento delle attività dedicate ai nuovi talenti: «Sono orgoglioso di dare avvio a queste due iniziative, concepite per ispirare i giovani e accompagnarli in un percorso di comprensione della finanza e di acquisizione di competenze trasversali, che bene si sposano con il mio personale impegno quale docente presso l’Università LUISS-Guido Carli a Roma. Sono certo che, grazie all’avvio di questi nuovi progetti, i nostri giovani talenti potranno emergere come veri protagonisti in un mercato, quello del Corporate & Investment Banking, sempre più competitivo e in costante evoluzione Guardando in prospettiva, infine, è fondamentale per la nostra Divisione trasmettere ai giovani talenti i valori etici e professionali che ci guidano quotidianamente all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo».

TIM, Sofia Goggia è la protagonista dello spot del Black Friday

È Sofia Goggia la protagonista del nuovo spot TIM dedicato al Black Friday on air da mercoledì 15 novembre. La campionessa olimpica di sci e quattro volte vincitrice della Coppa del Mondo di discesa libera, eccellenza dello sport, del talento femminile e dell’italianità nel mondo accompagna la nuova offerta.

TIM, Sofia Goggia è la protagonista dello spot del Black Friday
Spot TIM con Sofia Goggia (TIM).

Lo spot on air sulle principali emittenti nazionali 

Lo spot è il nuovo capitolo della campagna TIM La forza delle connessioni, che sottolinea l’importanza della connettività e della digitalizzazione per rafforzare le relazioni tra persone e condividere le passioni come quella per lo sport. La hit dei Måneskin Honey (Are U Coming?) è la colonna sonora dello spot da 30” e 20”, che è on air sulle principali emittenti nazionali. La campagna televisiva sarà affiancata da una pianificazione stampa, digital adv, videostrategy dedicata, affissione digitale e da materiali BTL nei punti vendita.

SACE lancia il primo Young Advisory Board per disegnare le risposte alle sfide del futuro

Immaginare la SACE del prossimo decennio per accompagnare le imprese italiane nel futuro. Con questo obiettivo, il gruppo assicurativo-finanziario, direttamente controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Alessandra Ricci, ha istituito lo Young Advisory Board, il nuovo comitato composto da 15 giovani talenti che contribuiranno a disegnare le nuove direzioni di sviluppo dell’azienda.

Le nuove generazioni per affrontare al meglio i cambiamenti in atto 

Il mercato globale in continua evoluzione richiede alle aziende la capacità di cambiare rapidamente, un cambiamento che proprio le giovani generazioni di professionals riescono naturalmente a intercettare. Lo Young Advisory Board non avrà responsabilità di governance, ma giocherà un ruolo strategico nello stimolare prospettive innovative e non convenzionali rispetto alle opportunità aziendali, adottando soluzioni creative. Analizzare i megatrends, esplorare e raccomandare nuove opportunità di crescita e innovazione e contribuire alla trasformazione culturale, alla ricerca di nuovi modelli di business, tecnologie e processi, alla pianificazione strategica, cercando e indicando nuove direzioni e soluzioni. Queste le sfide sulle quali i partecipanti al board sono chiamati a confrontarsi. Lo Young Advisory Board rientra nel percorso avviato con il piano industriale Insieme 2025, con il quale SACE ha ridisegnato il proprio modello organizzativo intorno a gruppi di lavoro autonomi e cross funzionali, costruiti sulla contaminazione generazionale. Un modello di cui la sostenibilità e l’inclusione sono un pilastro e l’innovazione tecnologica e digitale un fattore abilitante.

Sace lancia il primo Young Advisory Board per disegnare le risposte alle sfide del futuro
I 15 giovani dello Young Advisory Board (Sace).

I nomi e i ruoli dei 15 giovani talenti del team

Gianfranco Chimirri, chief people officer di SACE, ha sottolineato: «In un mondo in costante metamorfosi, crediamo che il futuro appartenga a coloro che abbracciano il cambiamento con audacia. Siamo pronti ad accogliere le idee audaci, le visioni innovative, ma anche le criticità che questo team porterà alla nostra visione su come affrontare le sfide dirimenti del futuro, quali ad esempio gli Esg o l’intelligenza artificiale generativa. Benvenuti a bordo, futuri leader!». Lo Young Advisory Board, che sarà rinnovato ogni anno, è composto da: Erika Campedelli Claims, Flavio Castri Rete internazionale, Alessio Cerini Sales pmi, Akwah Lum Chifen Internal audit, Camilla D’Alessandro Credit & restructuring, Maria Cristina Grechi Legal affairs, Cecilia Guagnini Ufficio studi, Claudia Missaglia People care, Giuseppe Modugno Cybersecurity, Adriano Monacelli Risk management, Chiara Piani Business corporate, Fabio Ponti Corporate identity and communication, Luca Saccani Sustainability, Matteo Viola Business corporate e Arianna Savioli, Business in Sace Fct. 

TIM, grande successo per la 4 Weeks 4 Inclusion: oltre 1.000 ospiti e 300 eventi

Si è chiusa mercoledì 14 novembre 2023 la quarta edizione di 4 Weeks 4 Inclusion, la maratona interaziendale sulla diversità e l’inclusione ideata e promossa da TIM che nel 2023 ha coinvolto più di 400 partner in quattro settimane consecutive di eventi digitali tramessi live e on demand. Complessivamente sono state prodotte più di 600 ore di diretta, che hanno avuto come ospiti oltre 1.000 tra manager delle principali aziende italiane, artisti, giornalisti, rappresentanti del mondo della cultura e influencer, generando circa 25 mila interazioni social e più di 4 milioni di visualizzazioni.

I dati raccolti sulla diversità e l’inclusione

L’evento conclusivo, trasmesso dalle 17 alle 20 del 14 novembre, sarà l’occasione per fare il punto sulla sempre maggior consapevolezza sulle tematiche di diversità e inclusione, ma anche su una crescente attenzione al merito evidenziate dalle indagini Quanto ne sai di D&I, realizzata da Work wide women, e Meritorg Check, presentata dal Forum della meritocrazia. Dalla ricerca di Work wide women, che ha registrato più di 15 mila interazioni durante la durata della manifestazione, è emerso che il 63 per cento delle persone coinvolte è a conoscenza di quali sono le difficoltà lavorative post-maternità (child penalty gap), mentre il 97,9 per cento conosce le definizioni di cultura, interculturalità e multiculturalità e il 59 per cento delle persone adotta correttamente un linguaggio inclusivo nei confronti di persone con disabilità. Negli ambiti legati alle tematiche Lgbtqia+ e generazionali si è registrata, invece, una leggera confusione sui termini più appropriati da utilizzare. Sul fronte del merito, le organizzazioni che hanno partecipato al sondaggio hanno ottenuto un punteggio complessivo di 69/100, dimostrando un livello di meritocrazia soddisfacente. Analizzando i risultati in dettaglio, i pilastri con le performance più elevate sono stati quelli delle pari opportunità (84/100), seguito da qualità e sviluppo del capitale umano (77/100), performance e carriera (65/100), attrattività per i talenti (64/100) e regole e trasparenza (57/100).

Il programma dell’evento di chiusura

L’evento di chiusura, disponibile in streaming sul sito 4w4i.it, sarà l’occasione per fare un bilancio della manifestazione, con il racconto dei partner, la presentazione delle ricerche e la consegna dei premi della 4W4I. Dopo i saluti di Paolo Chiriotti, responsabile Human resources & organization di TIM e di Andrea Laudadio, responsabile di TIM Academy & development, fra i protagonisti della serata ci saranno i The Pills, gruppo comico di content creator che animerà due live podcast dialogando con tre ospiti di eccezione: la modella Oxana Likpa, il giornalista crossdresser Stefano Ferri, la comica e presentatrice Michela Giraud ed Enrico Galletti, giornalista di Rtl 102.5, che manterrà un filo conduttore con il pubblico in sala e con quello collegato in streaming attraverso WhatsApp. L’edizione 2023 si concluderà definitivamente con lo spettacolo Up&Down messo in scena da Paolo Ruffini, assieme alla compagnia teatrale Mayor Von Frinzius composta da attori neurodivergenti.

Truth Social ha perso 73 milioni di dollari dal lancio

Nell’ottobre 2021, da poco bandito dall’allora Twitter e da Meta, Donald Trump annunciò il suo Truth Social, piattaforma che «avrebbe tenuto testa alle grandi aziende tech» e che debuttò nel febbraio dell’anno seguente. Quasi 24 mesi dopo, però, il quadro sembra nettamente diverso. Stando a un nuovo rapporto della Digital World Acquisition Corp (Dwac), la Spac che intende fondersi con Trump Media & Technology Group che possiede il social, dal lancio il network avrebbe perso 73 milioni di dollari (circa 68 milioni di euro). Nettamente più bassi i dati relativi al fatturato netto, che si è assestato attorno ai 3,7 milioni di dollari (3,4 milioni di euro). Numeri che, stando a quanto riporta l’Hollywood Reporter, farebbero anche temere per il futuro dell’azienda.

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Truth Social, nei primi sei mesi del 2023 persi 23 milioni di dollari

Come ha sottolineato anche Forbes, si tratta della prima condivisione pubblica dei dati finanziari su Truth Social. Scendendo nel dettaglio, si nota come la piattaforma abbia perso 50 milioni di dollari solamente nel 2022, a fronte di un fatturato netto di soli 1,4 milioni. Una tendenza che non è cambiata nel nuovo anno, con ulteriori perdite di 23 milioni di dollari nonostante le vendite siano salite a 2,3 milioni. La situazione finanziaria è dunque molto preoccupante tanto che, stando al documento della Digital World Acquisition Corp, solleverebbe «sostanziali dubbi sulla sua capacità di continuare a operare». «Il management», si legge ancora nelle 530 pagine del rapporto «dubita che la società disporrà di fondi sufficienti per far fronte al passivo. In caso di mancata fusione con Dwac, Trump Media & Technology Group potrebbe non sopravvivere».

Un fatturato netto di 3,7 milioni e perdite per 73 milioni di dollari. I dati sulla condizione finanziaria di Truth Social di Donald Trump.
Donald Trump durante un suo comizio elettorale (Getty Images).

Il mancato decollo di Truth Social e le sostanziali perdite avrebbero anche drasticamente modificato i piani per il futuro. Sembra ormai accantonato infatti un aggiornamento che avrebbe portato lo streaming video sulla piattaforma entro pochi mesi. «Per ora è fuori discussione», hanno spiegato gli analisti. Sotto accusa anche numerosi licenziamenti operati dal Trump Media & Technology Group nel 2023. L’1 marzo, infatti, sono saltate diverse posizioni con una revisione generale e una riorganizzazione di tutti i dipartimenti, con un impatto considerevole sulla salute della piattaforma social. Il documento ha sottolineato infine che il successo dell’azienda è fortemente legato alla «reputazione e popolarità» di Trump e «potrebbe diminuire» se il consenso dell’ex presidente «dovesse crollare». Evidenziando i numerosi casi legali in corso del tycoon, Dwac ha spiegato come un esito negativo nei processi avrebbe un impatto disastroso su Truth Social.

Finvacchi rileva il 100 per cento di Sele

Finvacchi, la holding di investimenti che fa capo a Bernardo Vacchi, ha rilevato in asta giudiziale il 100 per cento di Sele Srl, salvando così la storica azienda di Castenaso (Bologna) specializzata nella progettazione, produzione, installazione e manutenzione di sistemi di sollevamento verticale (ascensori, montacarichi, scale e tappeti mobili). Fondata nel 1989 da un gruppo di installatori italiani, la società è considerata un’eccellenza per la tecnologia e il design nella realizzazione di prodotti unici, personalizzabili e attenti all’ambiente che portano la tradizione della manifattura italiana a livelli altamente competitivi in tutto il mondo. Con più di 45 mila sistemi installati, Sele è presente in cinque continenti e 35 Paesi.

Vacchi sull’acquisizione di Sele: «Lavoreremo a un piano industriale ambizioso»

A essersi aggiudicato l’asta per l’acquisizione è stata Boato Spa, la società della Finvacchi leader nell’ingegneria, nella progettazione di impianti per la produzione di materiali bituminosi impermeabilizzanti. Grande la soddisfazione di Bernardo Vacchi, che così ha commentato la nuova acquisizione: «Finvacchi ha saputo fin da subito ben selezionare progetti di investimenti e timing di ingresso negli stessi. Abbiamo dedicato un team di analisti molto bravi che analizzano, valutano e individuano opportunità di interesse. Siamo sulla strada giusta per diventare un player di investimento importante nel panorama dei Family Office nazionali. Boato e Sele si collocano con specializzazioni e lavorazioni diverse a monte nella filiera del settore delle costruzioni e ristrutturazioni edili. Ci proponiamo di ricercare e realizzare forti sinergie commerciali e industriali, caratterizzandoci per le nostre capacità innovative. Lavoreremo fin da subito allo sviluppo di un piano industriale ambizioso, che preveda una forte spinta sia sul prodotto di Sele sia sui mercati nazionale e internazionale». L’imprenditore bolognese aggiunge così un altro asset di pregio confermandosi un investitore molto dinamico e attento a cogliere tutte le opportunità che il variegato mondo dell PMI italiane offre. Finvacchi vanta un portafoglio di tredici partecipazioni industriali, e una partecipazione di rilievo nella Banca del Fucino, di cui è tra i principali azionisti. Nel pirmo semestre 2023 la sua holding ha registrato un attivo netto di oltre 200 milioni di euro e un net asset value di 180.

 

Al Gruppo FS il premio Robert F. Kennedy Human Rights Italia 2023

Il Gruppo FS ha ricevuto a Milano il premio Robert F. Kennedy Human Rights Italia 2023 nel corso del Be the Hope, il gala annuale dell’organizzazione no profit RFK Human Rights Italia che ogni anno premia persone, istituzioni e organizzazioni che si sono distinte per la difesa dei diritti umani portando avanti l’eredità morale del Senatore Robert F. Kennedy.

L’ad Luigi Ferraris: «Profondamente orgogliosi»

Attraverso un videomessaggio proiettato nel corso della serata, a cui ha preso parte anche la figlia del senatore nonché presidentessa onoraria di RFK Italia Kerry Kennedy, l’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris ha dichiarato: «Siamo profondamente orgogliosi per questo prestigioso riconoscimento che premia Mi riscatto per il futuro, un progetto nato dalla collaborazione con il ministero della Giustizia e il dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per ribadire l’importanza di una pena riabilitativa e rieducativa in una prospettiva di reinserimento sociale. Ad oggi, già i primi cinque detenuti della casa di reclusione di Milano Opera lavorano all’interno dei nostri uffici e delle nostre stazioni. L’obiettivo è coinvolgere un numero sempre maggiore di penitenziari».

Premiato il progetto per il reinserimento sociale dei detenuti

Il progetto Mi riscatto per il futuro nasce da un’intesa siglata tra il Gruppo FS e il ministero della Giustizia che ha l’obiettivo di favorire l’istruzione, l’orientamento e la formazione professionale dei detenuti. Grazie all’accordo, cinque detenuti della casa di reclusione di Milano Opera sono già stati assunti con un contratto a tempo determinato da Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana. I risultati di questa importante iniziativa di inclusione sociale sono stati illustrati martedì 7 novembre 2023 nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato lo stesso Ferraris, il sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia Andrea Ostellari e il capo del dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo. Tra i vincitori del Premio RFK Italia 2023 anche la Fondazione Quartieri Spagnoli per un progetto sperimentale di rigenerazione delle funzioni e della destinazione dell’ex Istituto Montecalvario e Gucci per l’impegno a favore della parità di genere, l’attenzione alle diversità e la promozione dei diritti umani in azienda e nella filiera.

Intesa Sanpaolo presenta i risultati della ricerca Welfare for people

Sono stati presentati mercoledì 8 novembre 2023, presso l’Accademia nazionale di San Luca, i risultati della ricerca Welfare for people. Sesto Rapporto ADAPT su welfare occupazionale e aziendale in Italia condotta da Fondazione ADAPT in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

Presi in considerazione 22 diversi CCNL

Lo studio, curato dalla Scuola di alta formazione in relazioni industriali e di lavoro di ADAPT con il supporto di Gruppo Intesa Sanpaolo, testimonia – a fronte di una popolazione sempre più longeva e di un tasso di denatalità importante – la comune volontà di approfondire il tema del welfare aziendale e occupazionale. Esso rappresenta infatti un fondamentale strumento di integrazione del welfare state e di democrazia economica. Il rapporto si propone, in continuità con le indagini condotte nelle edizioni precedenti, di cogliere i tratti evolutivi del welfare occupazionale e aziendale, passando per un costante sforzo di verifica sul campo, possibile grazie al dialogo con gli operatori e i principali protagonisti del welfare in diversi settori economici, territori e sistemi di relazioni industriali. Per questa edizione sono stati analizzati 22 CCNL afferenti ai settori metalmeccanico, chimico-farmaceutico, industria alimentare, terziario distribuzione e servizi e artigianato. L’analisi, anche di tipo longitudinale, ha preso in considerazione sia gli ultimi rinnovi sia i testi contrattuali a partire dal 2003. Per la contrattazione aziendale, si è attinto dalla banca dati FareContrattazione (che conta più di 5 mila contratti di secondo livello) sottoscritti nei cinque macrosettori contrattuali richiamati, arrivando a individuare una serie di buone pratiche.

Analizzato il welfare occupazionale esistente nel comparto artigiano

Sin dal primo rapporto, nel 2018, il lavoro di analisi e mappatura della contrattazione collettiva secondo una prospettiva metodologica di relazioni industriali ha permesso di ricondurre a sistema una pluralità di frammenti di welfare che, se visti in modo isolato, portano a una lettura parziale e distorta del fenomeno. In questa VI edizione del rapporto è stata offerta un’analisi del welfare occupazionale esistente nel comparto artigiano, dando conto del ruolo importante svolto dalla bilateralità a livello nazionale e territoriale, e si è proseguito con l’analisi delle modalità di raccordo tra welfare occupazionale e dinamiche del mercato del lavoro con un nuovo focus geografico che ha riguardato la Regione Lazio. L’approfondimento tematico, infine, si è focalizzato sul rapporto tra salute e lavoro, in virtù della crescente attenzione per il tema della salute all’interno delle organizzazioni, rilevata nelle precedenti edizioni, e dell’evoluzione del ruolo dei fondi sanitari integrativi istituiti dalla contrattazione collettiva.

Tiraboschi (ADAPT): «Welfare parte della trasformazione del lavoro»

«Con questo sesto rapporto ci proponiamo di continuare a offrire e aggiornare un quadro sufficientemente ampio e attendibile di informazioni, modelli e linee di azione, utile a orientare le scelte di lavoratori e imprese, e contribuire a ricondurre in una logica di sistema le molteplici e variegate esperienze in atto», ha spiegato Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico ADAPT «Il nostro intento è quello di inquadrare il tema nell’ambito di quella che, come gruppo di ricerca ADAPT, abbiamo da tempo definito la nuova grande trasformazione del lavoro. Una trasformazione rispetto alla quale il welfare, se utilizzato correttamente, può rappresentare uno dei principali ambiti entro cui delineare un nuovo ordine economico e sociale, sostenibile per la finanza pubblica e funzionale al giusto equilibro tra istanze della produzione e istanze della giustizia sociale», ha aggiunto.

Lamberti (Intesa): «Piani di welfare aziendale volano di sviluppo economico»

«Il nostro obiettivo», gli ha fatto eco Tiziana Lamberti, executive director Wealth Management & Protection di Intesa Sanpaolo, «è essere un punto di riferimento per le esigenze delle aziende e dei dipendenti, forti anche dell’esperienza virtuosa maturata nel nostro contesto aziendale. Abbiamo per questo messo a punto una piattaforma digitale per agevolare la fruizione dei diversi programmi di welfare aziendale disponibili. In collaborazione con la nostra Divisione Insurance, abbiamo infine attivato un ecosistema di prodotti e servizi pensato per la clientela senior, ed i caregiver che li assistono». «I piani di welfare aziendale», ha aggiunto, «sono anche volano di sviluppo economico, stimolo all’incremento della produttività, facilitatore del dialogo tra azienda e lavoratori e strumento di rafforzamento del rapporto con il territorio di riferimento».

Intesa Sanpaolo ha presentato i risultati della ricerca Welfare for people: ecco tutto quello che è emerso.
Tiziana Lamberti (Imagoeconomica).

UniCredit lancia la sua strategia per rendere l’arte accessibile a tutti

UniCredit ha annunciato la sua strategia per rendere l’arte accessibile a tutti, attingendo alla lunga tradizione della banca nel sostenere le arti e la cultura. Questa strategia riafferma l’impegno della banca nelle partnership culturali, nei programmi educativi e nei progetti che consentono un maggiore accesso alle arti e favoriscono lo sviluppo sociale.

L’apertura del sito web di UniCredit Art Collection

Una delle iniziative principali riguarda il lancio del nuovo sito web di UniCredit Art Collection, che per la prima volta aprirà le porte della banca al mondo. Si tratta di una delle più grandi collezioni d’arte aziendali d’Europa e comprende oltre 200 opere e più di 100 artisti provenienti dalle collezioni in Austria, Germania e Italia tra cui Giacomo Balla, Georg Baselitz, Pizzi Cannella, Antonio Donghi, Dan Flavin, Jakob Gasteiger, Hans Hartung, Axel Hütte, Cornelius Völker e Walter Pichler. La collezione è nata dalla passione per l’arte condivisa dai tre Paesi, i cui beni costituiscono la maggior parte della collezione, ma si è progressivamente allargata a quelli dell’Europa centrale e orientale. La collezione abbraccia un’ampia gamma di periodi, dagli antichi maestri a una moderna dimensione internazionale con opere della seconda metà del XX secolo, con forti legami territoriali strettamente legati alle radici storiche di ciascuna area geografica in cui UniCredit opera. Il digitale è una parte fondamentale del percorso di trasformazione di UniCredit, e questa nuova piattaforma sfrutta l’infrastruttura digitale della banca per condividere questi capolavori con un pubblico più ampio e rendere accessibile il patrimonio artistico della banca. Questa galleria online comprende anche una sezione didattica per ispirare bambini e adulti a conoscere gli artisti e le loro opere.

Interviste agli artisti e accordi con le istituzioni artistiche

A ciò si affianca un programma di mostre curate da personalità di spicco, collezioni tematiche, interviste agli artisti e aggiornamenti su mostre e prestiti museali. Le opere d’arte di UniCredit sono esposte in uffici, filiali e musei di tutto il mondo e nel primo semestre del 2023 UniCredit ha gestito sei prestiti a breve termine con sei diverse istituzioni in tutto il Paese, coinvolgendo 26 opere d’arte. UniCredit ha inoltre stipulato una serie di accordi di sponsorizzazione con istituzioni artistiche di alto profilo, tra cui l’Arena di Verona, la Filarmonica della Scala di Milano e il Teatro San Carlo di Napoli.

Organizzata una mostra che riunisce 50 anni di arte

Per celebrare l’avvio di questa strategia e la digitalizzazione della propria collezione d’arte, UniCredit ha riunito una selezione di opere per una mostra dal titolo Inversamente. L’esposizione curata dall’ex Direttore del MAXXI 2016-2023 (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), Bartolomeo Pietromarchi, spazia dall’arte dei primi Anni 60 all’inizio del nuovo millennio, accostando opere di alcuni dei maggiori protagonisti della scena artistica moderna e contemporanea come Hans Hartung, Mario Schifano, Gerhard Richter e Shirin Neshat. Queste le parole del curatore: «La nuova iniziativa di UniCredit che condivide la sua vasta collezione di opere d’arte riflette la missione chiave di sostenere le comunità locali, promuovendo l’educazione artistica e sostenendo artisti e istituzioni artistiche in tutto il mondo. Con una delle più grandi raccolte aziendali d’Europa, UniCredit è in una posizione unica per sbloccare un tesoro di capolavori che il grande pubblico può esplorare e apprezzare«.

Intesa Sanpaolo presenta il Rapporto Analisi dei settori industriali

Intesa Sanpaolo ha presentato insieme a Prometeia il Rapporto Analisi dei settori industriali ottobre 2023 che esamina l’andamento delle imprese manifatturiere italiane nei primi sette mesi del 2023. Dallo studio, eseguito su un campione di circa 40 mila aziende, è emerso che l’industria italiana ha chiuso il 2022 con ottimi risultati di bilancio e che la crescita è stata sostenuta e diffusa a tutte le classi dimensionali. La competitività delle nostre imprese nell’alto di gamma e nelle nicchie a elevato contenuto tecnologico ha consentito una tenuta dell’export italiano (in crescita del 3,6 per cento a valori correnti, nei primi sette mesi del 2023, stabile a prezzi costanti), nonostante il rallentamento del commercio mondiale, con effetti positivi sul saldo commerciale. La propensione all’export si attesterà su livelli stabilmente superiori al 50 per cento, consentendo all’attivo commerciale di oltrepassare i 106 miliardi di euro nel 2025.

I settori legati alla transizione digitale ed energetica chiuderanno il 2023 in positivo

Il traino del canale estero e la spinta inflativa ancora intensa nel 2023 sosterranno il fatturato a valori correnti dell’industria italiana, che a fine anno dovrebbe confermare il raggiungimento di un massimo storico a 1.169 miliardi di euro. I settori legati alla transizione digitale ed energetica chiuderanno il 2023 in positivo, anche a prezzi costanti, a fronte di un fatturato deflazionato in calo del -0,6 per cento per l’aggregato manifatturiero: autoveicoli e moto (+7,9 per cento, frutto del rimbalzo dai minimi degli scorsi anni), elettronica (+2,9 per cento) ed elettrotecnica (+2 per cento). Stabile il fatturato della meccanica (+0,3 per cento). Anche largo consumo (+2,7) e farmaceutica (+2,5) si collocheranno nella parte alta del ranking, grazie alla migliore tenuta sui mercati internazionali. Le difficoltà maggiori riguarderanno, invece, i produttori di intermedi, in particolare intermedi chimici (-7,8 per cento il fatturato deflazionato 2023), prodotti e materiali da costruzione (-4,6) e metallurgia (-3,3), penalizzati dalla minor dinamica dell’edilizia residenziale e dalla prudenza nella ricostituzione dei magazzini. In calo anche i produttori di beni durevoli per la casa (elettrodomestici e mobili, dopo l’exploit degli anni pandemici), il sistema moda e l’alimentare e bevande che, sul mercato interno, accusano l’impatto dei vincoli di bilancio sui consumi delle famiglie.

Il manifatturiero crescerà a ritmi inferiori all’1 per cento medio annuo

Nel biennio 2024-25, saranno sempre i settori legati alla doppia transizione a presentare prospettive migliori, sostenuti dai finanziamenti europei del NGEU. Il manifatturiero nel suo complesso, invece, è atteso crescere a ritmi inferiori all’1 per cento medio annuo, a prezzi costanti, in uno scenario in cui le politiche monetarie restrittive e le tensioni geopolitiche continueranno a vincolare il recupero della domanda. Alla luce delle prospettive sempre più sfidanti che le imprese dovranno affrontare, gli investimenti volti a rafforzare il posizionamento competitivo rappresentano una strada obbligata. Come testimoniano le analisi relative al quadriennio 2019-22 presentate nel Rapporto, le imprese top performer per margini sono quelle che più di altre hanno puntato su leve strategiche chiave, dall’innovazione tecnologica ai marchi, dagli investimenti diretti esteri all’autoproduzione di elettricità attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili, a conferma della crucialità della variabile energetica per affrontare al meglio le fasi di elevata incertezza e volatilità.

FS e ministero della Giustizia, al via il progetto per il reinserimento dei detenuti

Entra nel vivo il primo accordo attuativo del Protocollo d’intesa tra ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e FS Italiane Mi riscatto per il futuro, che prevede l’attivazione di percorsi volti a favorire il reinserimento sociale dei detenuti. Cinque di loro, tutti provenienti dalla casa di reclusione di Milano Opera, sono stati assunti, con contratti a tempo determinato di sei mesi, da Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia, rispettivamente capofila dei poli Infrastrutture e Passeggeri del Gruppo. Dopo aver completato un percorso di formazione dedicato, lavorano all’interno delle stazioni e degli uffici ferroviari. L’obiettivo è estendere il progetto anche ad altri istituti penitenziari della Penisola.

I detenuti sono stati selezionati da magistratura e addetti alle risorse umane di FS

I primi cinque detenuti che hanno preso parte al progetto sono stati selezionati con la supervisione della magistratura di sorveglianza e sono stati individuati insieme a rappresentanti delle Risorse Umane delle società del Gruppo FS. Tre di loro sono stati assegnati al servizio con Rete Ferroviaria Italiana rispettivamente nei ruoli di addetto alla Sala Blu per i servizi di assistenza ai viaggiatori con ridotta mobilità, addetto a supporto del referente di stazione e addetto a supporto dello staff di formazione della scuola professionale. Gli altri due operano in Trenitalia, in qualità di addetti alla segreteria tecnica di impianto.

FS e ministero della Giustizia, al via il progetto per il reinserimento dei detenuti
Presentazione bilancio accordo tra FS e Mig (Gruppo FS).

Ostellari: «Lavoro utile per abbattere la recidiva e recuperare i condannati»

Un primo bilancio del protocollo, firmato nel luglio 2022 da ministero della Giustizia e Gruppo FS Italiane, è stato presentato martedì 7 novembre 2023 da Andrea Ostellari, sottosegretario di Stato al Mig: «Le nostre carceri accolgono e custodiscono donne e uomini privati della libertà, ma non della loro dignità. Il compito principale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è collaborare al loro pieno recupero e al successivo reinserimento. La bella notizia è che questo compito si può svolgere insieme ad altri attori: imprese e aziende italiane che scelgono di formare e avviare al lavoro detenuti e persone sottoposte a misure restrittive. Ferrovie dello Stato è una di queste e merita la nostra gratitudine e il nostro incoraggiamento. Grazie all’accordo sottoscritto con il ministero della Giustizia, cinque detenuti, formati e abili, hanno iniziato oggi un percorso lavorativo. L’auspicio è che domani possano essere sempre di più. I dati parlano chiaro: il lavoro non è un premio, ma lo strumento più utile per abbattere la recidiva e recuperare i condannati. Promuoverlo significa investire nella sicurezza delle nostre Comunità».

FS e ministero della Giustizia, al via il progetto per il reinserimento dei detenuti
Andrea Ostellari (Gruppo FS).

Ferraris: «Cambiamenti necessari allo sviluppo del Paese»

Gli ha fatto eco Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo FS, ha dichiarato: «Oggi diamo concreta attuazione a un impegno, che è anzitutto sociale, siglato lo scorso anno, con l’auspicio di estendere tale iniziativa a un numero sempre maggiore di penitenziari. Ringraziamo il ministero della Giustizia e il DAP per la collaborazione e per aver contribuito alla diffusione di una cultura della responsabilità, presupposto fondamentale per sostenere quei cambiamenti necessari allo sviluppo del sistema Paese e di cui il Gruppo FS si rende portatore».

FS e ministero della Giustizia, al via il progetto per il reinserimento dei detenuti
Luigi Ferraris (Gruppo FS).

Queste infine le parole del capo del DAP Giovanni Russo: «Abbiamo avviato una importantissima sinergia con uno dei più importanti gruppi industriali del Paese che, come l’amministrazione penitenziaria, si estende e raggiunge tutto il territorio nazionale. E quindi, per questo, è potenzialmente in grado di interessare e coinvolgere tutti i 190 istituti penitenziari della Penisola in opportunità di rieducazione e reinserimento della popolazione detenuta. La nostra amministrazione guarda al futuro con occhi nuovi e propositivi e io ringrazio il Gruppo Ferrovie dello Stato per aver deciso di affiancarci in questo impegno per la realizzazione di politiche di sviluppo inclusivo che possono dimostrarsi un grande investimento in campo sociale».

FS e ministero della Giustizia, al via il progetto per il reinserimento dei detenuti
Giovanni Russo (Gruppo FS).

Italiani e percezione del tempo: i vantaggi di gestire online pagamenti e burocrazia

Secondo una ricerca sull’uso del tempo commissionata a SWG da NeN Energia, prima enertech italiana del Gruppo A2A che vende gas e luce 100 per cento green utilizzando esclusivamente canali digitali, molte persone avvertono di gestirlo sufficientemente bene anche grazie all’aiuto della tecnologia.

Scegliere strumenti digitali è considerata la strategia più utile per risparmiare tempo

L’indagine ha coinvolto un campione di 1.200 intervistati di diversa provenienza geografica e anagrafica e ha evidenziato una buona preferenza delle persone a servirsi del digitale per gestire le incombenze periodiche come il pagamento di bollette (64 per cento), di mutui o affitti (60 per cento) e delle tasse (57 per cento). Un po’ indietro la prenotazione per visite mediche o pratiche amministrative (il 25 per cento prenota solo online, il 50 per cento sia online che fisicamente e il 25 per cento solo fisicamente). Scegliere strumenti digitali è considerata la strategia più utile per risparmiare tempo, in particolare per quanto riguarda la gestione dei pagamenti (83 per cento degli intervistati). Gestire online queste pratiche sembra aiutare le persone ad avere un rapporto migliore col tempo che, se “sprecato”, può generare ansia (60 per cento), sensazione di averlo usato per cose che non rendono davvero felici (53 per cento) e desiderio di riavere indietro le ore perdute (69 per cento).

Pagamento online delle bollette percepito come grande vantaggio per gestire il tempo

Le attività gestite attraverso canali fisici che più delle altre vengono associate a una “perdita di tempo di cui si farebbe volentieri a meno” sono il pagamento di tasse e bollette, che il 62 per cento delle persone ritiene del tutto o in parte uno spreco di tempo, seguito dalle attività burocratiche (48 per cento), le riunioni condominiali e scolastiche (41 per cento) e gli spostamenti per lavoro e scuola (34 per cento). Chi usa strumenti o canali digitali percepisce molto meno, invece, la sensazione di perdere tempo. Il 60 per cento di questo campione valuta infatti questi momenti come “per niente una perdita di tempo”, e proprio il pagamento online di bollette e altre incombenze burocratiche viene percepito come un grande vantaggio in termini di gestione del tempo. L’89 per cento delle persone intervistate ha a tal proposito affermato che affrontare queste incombenze online sia molto d’aiuto – così come lo è, o lo sarebbe, potersi occupare in via telematica anche di altri pagamenti o delle prenotazioni per visite mediche o pratiche amministrative. Pagare e gestire online farebbe risparmiare circa 40 minuti al mese rispetto alle stesse attività fatte esclusivamente su canali fisici. Le persone credono che digitalizzare totalmente questi compiti farebbe risparmiare loro del tempo che userebbero volentieri per i propri familiari (23 per cento), per hobby e passioni (35 per cento) o che, in generale, dedicherebbero a se stessi (37 per cento).

Poste Italiane, utile e ricavi in crescita: bonus da 1.000 euro ai dipendenti

Poste Italiane ha comunicato che i ricavi del terzo trimestre 2023 sono stati pari a 2,8 miliardi di euro, in crescita del 3,6 per cento a/a. Salgono così a 8,9 miliardi i ricavi dei primi nove mesi dell’anno, +6,8 per cento su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022. L’utile netto del periodo luglio-settembre ammonta a 382 milioni, in calo del 15,9 per cento su base annua rispetto al terzo trimestre del 2022. Nei primi nove mesi dell’anno è salito 1,5 miliardi, in crescita del 5,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022.

Costi totali pari a 2,3 miliardi, ebit a 539 milioni

In dettaglio, i ricavi da corrispondenza, pacchi e distribuzione del terzo trimestre del 2023 sono aumentati dell’1,9 per cento su base annua a 860 milioni (2,8 miliardi nei primi nove mesi del 2023, in crescita del 4,0 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022), grazie ai volumi dei pacchi in aumento, alle azioni di repricing sulle tariffe e a un migliore mix di prodotti nella corrispondenza. I ricavi totali dei servizi finanziari ammontano a 1,4 miliardi nel terzo trimestre 2023, in calo del 3,1 per cento su base annua, (+3,9 per cento su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, pari a 4,5 miliardi nei primi nove mesi del 2023), con una solida crescita del margine di interesse. I ricavi dei servizi assicurativi sono stati pari a 371 milioni, in crescita del +6,5 per cento rispetto al terzo trimestre del 2022 (-0,1 per cento su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, pari a €1,1 miliardi nei primi nove mesi del 2023). I ricavi netti del comparto assicurativo danni sono aumentati del 27 per cento nel trimestre, mentre quelli da pagamenti e mobile sono stati pari a 405 milioni, +36,6 per cento su base annua rispetto al terzo trimestre del 2022 (+44,2 per cento su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022, pari a 1,1 miliardi nei primi nove mesi del 2023). Quanto agli altri dati, i costi totali del terzo trimestre 2023 sono stati pari a 2,3 miliardi, +10,5 per cento su base annua rispetto al terzo trimestre del 2022 (+8,5 per cento su base annua rispetto ai primi nove mesi del 2022), pari a 6,8 miliardi nei primi nove mesi del 2023. Infine, il risultato operativo (ebit) del trimestre ammonta a 539 milioni, in calo del 18,0 per cento su base annua (2,1 miliardi nei primi nove mesi del 2023, in crescita dell’1,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022).

L’ad Del Fante annuncia un premio per i dipendenti

In un’intervista al TGPoste, l’amministratore delegato Matteo Del Fante ha dichiarato che «le attività dell’azienda hanno orizzonti temporali lunghi e sono figlie di scelte strategiche declinate nei piani industriali presentati a partire dal 2018». Sostenendo che «la forza di Poste risiede nella dedizione che i nostri colleghi mettono in campo ogni giorno», come dimostra il fatto che «nel 2018 abbiamo chiesto di consegnare i pacchi e in tre anni siamo diventati il primo operatore nel mercato b2c», il manager ha annunciato un premio di risultato di 1.000 euro, «un riconoscimento doveroso per la dedizione delle nostre persone, la grande forza e l’anima di questa meravigliosa azienda». Il bonus, concordato ad agosto, verrà pagato ai dipendenti a novembre.

Thomas J. Ciampa nuovo chief operating officer del Gruppo Rainbow

Thomas J. Ciampa assume il ruolo di chief operating officer (coo) del Gruppo Rainbow, entrando a far parte del colosso indipendente dell’entertainment Made in Italy che raggiunge gli schermi di tutto il mondo con uno straordinario portafoglio di titoli e licenze grazie ai propri studi Rainbow, Rainbow CGI, Bardel Entertainment Canada e Colorado Film. Il manager italoamericano cresciuto in casa Warner Bros vanta una carriera di 25 anni all’interno della major dove ha ricoperto ruoli chiave sia per il mercato italiano sia per quello internazionale, fino a ricoprire la carica di presidente WarnerMedia Italia, Spagna, Portogallo. Nel suo nuovo incarico, Ciampa avrà un ruolo chiave nello sviluppo strategico del portfolio del Gruppo Rainbow, contribuendo a ideare nuove strategie di sviluppo e investimento.

«Entusiasta di iniziare questa nuova avventura»

Questo il commento di Iginio Straffi, fondatore, presidente e ceo del Gruppo Rainbow: «Thomas è un grande professionista che conosco e stimo da tanti anni, sono davvero felice di dargli il benvenuto nella grande famiglia Rainbow. Avrà il compito di occuparsi dello sviluppo di tutte le divisioni del gruppo con particolare attenzione ai progetti internazionali e alle coproduzioni. Sarà un vero piacere lavorare con Thomas al mio fianco ai tanti progetti sfidanti che ci siamo prefissi di portare al successo nei prossimi anni». Lo stesso Ciampa si è detto «entusiasta di iniziare questa nuova avventura in Rainbow e di lavorare con Iginio Straffi, straordinario rappresentante del Made in Italy nel mondo, un vero orgoglio nazionale». «Iginio, con la sua visione e determinazione, è riuscito a costruire contenuti in grado di emozionare il pubblico italiano ed internazionale. Non vedo l’ora di conoscere nel dettaglio la squadra e contribuire tutti insieme al successo globale di Rainbow», ha aggiunto.

Il Gruppo si è affermato come uno degli studi leader in Europa

Il Gruppo Rainbow vanta quasi 30 anni di successi nel settore dell’intrattenimento e, partendo dalla produzione di contenuti animati per bambini, è arrivato a coprire tutte le fasce di target e segmenti di mercato. Un gruppo indipendente attivo nella creazione, distribuzione, concessione di licenze e merchandising di marchi di proprietà e di terze parti per l’industria dell’animazione e del live-action. Il Gruppo collabora costantemente con le principali società di intrattenimento ed emittenti del mondo e si è affermato come uno degli studi leader in Europa e tra i primi 150 licensor a livello globale.

UniCredit Foundation e Teach For All, partnership paneuropea da 5,5 milioni di euro

UniCredit Foundation e il network globale per l’istruzione Teach For All hanno avviato una partnership triennale del valore di 5,5 milioni di euro per fornire un’istruzione di qualità agli studenti delle scuole europee che versano in condizioni di povertà educativa e promuovere le pari opportunità in questo ambito in tutto il continente. L’accordo si concentrerà su sei Paesi in cui la banca opera, ovvero Italia, Germania, Austria, Bulgaria, Romania e Slovacchia. In questo modo, la Fondazione incrementerà anche il sostegno a Teach For All per la formazione di docenti che lavorano nelle scuole dai contesti più svantaggiati di questi Paesi.

L’accordo per combattere le disparità educative dei bambini in Europa

Grazie a questo impegno multimilionario e al potenziamento del sostegno, le due realtà combatteranno le disparità educative dei bambini in tutta Europa e preverranno i tassi di abbandono scolastico tra i giovani, offrendo loro l’istruzione di qualità che meritano per cercare nuove opportunità e realizzare le loro ambizioni di carriera. La nuova partnership costruisce le sue fondamenta sulla base della forte relazione tra Teach For All e il Gruppo UniCredit, istituita per la prima volta nel 2022, che con un investimento di circa 2 milioni di euro nel 2022 ha avuto un impatto profondo sull’istruzione dei giovani in tutta Europa. In un solo anno sono stati formati con successo 592 diversi insegnanti all’interno della rete Teach For All in Europa, migliorando le esperienze educative di oltre 40.600 studenti in tutto il continente.

In Italia il 12,5 per cento dei ragazzi non finisce le scuole superiori

Tra i paesi coinvolti, particolare attenzione viene prestata all’Italia, in cui la diseguaglianza educativa rappresenta una vera e propria emergenza. Qui, infatti, solo il 6 per cento dei bambini i cui genitori non hanno terminato le scuole superiori riesce ad ottenere la laurea. La quota di giovani che non finisce le scuole superiori nel nostro Paese è inoltre tra le più alte in Europa (12,5 per cento). Nelle regioni del Sud la media si alza al 17 per cento, con un picco del 21,1 per cento in Sicilia. Degli studenti che hanno affrontato la maturità nel 2023, 34.850 sono usciti dal nostro sistema formativo senza aver raggiunto il livello minimo di competenze in italiano, matematica e inglese. I tassi più elevati sono in Campania e Sardegna, sopra il 15 per cento, seguiti da Sicilia, Calabria e Basilicata. A questi dati si aggiungono 3 milioni di NEET (Not engaged in Education, Employment or Training), ovvero il 23 per cento dei giovani tra i 15 e i 29 anni. La quota è 10 punti percentuali superiore a quella europea (13,1 per cento). La cifra si alza nel Sud e nelle Isole, con percentuali di NEET che toccano punte del 40 per cento in alcune regioni.

L’obiettivo è raggiungere 7.200 studenti entro il 2026

La collaborazione dell’anno scorso con Teach for All ha consentito, in Italia, di raggiungere ben 3.700 studenti e, con la nuova partnership, la Fondazione supporterà Teach for Italy a raggiungerne 7.200 entro il 2026. L’investimento di 5,5 milioni di euro aiuterà infatti la Fondazione e Teach For All a ottenere risultati ancora più significativi, consentendo agli insegnanti della rete Teach For All in formazione e alle comunità locali di reimmaginare i sistemi educativi in aree con scarse risorse e di costruire ambienti scolastici più inclusivi che offrano un’istruzione di qualità a tutti i bambini, anno dopo anno. La Fondazione e i partner della rete Teach For All formeranno pertanto oltre 1.400 insegnanti trasformativi, che forniranno istruzione a oltre 83 mila studenti entro il 2026. L’ impegno sottolinea la dedizione di UniCredit Foundation alla causa e il suo ruolo centrale all’interno della più ampia strategia sociale della banca, che ha visto il gruppo emettere un volume totale di circa 8 miliardi di euro in finanziamenti sociali attraverso microcredito, impact financing e prestiti alle aree svantaggiate.

Il presidente di UniCredit Foundation Orcel: «Guidiamo la trasformazione della società»

Il presidente di UniCredit Foundation Andrea Orcel ha così commentato l’iniziativa: «Sono lieto di annunciare la partnership di UniCredit Foundation con Teach For All. L’Europa ha il potenziale per diventare un grande blocco economico in grado di guidare il progresso economico globale, promuovendo un futuro di prosperità condivisa. È per questo che la nostra Banca e la Fondazione si sono date come missione comune quella di sviluppare questo potenziale. UniCredit Foundation si impegna a fornire agli studenti gli strumenti essenziali per costruire un futuro migliore per loro stessi, per le loro comunità e per il nostro continente. Insieme a Teach For All, promuoveremo un’istruzione equa in sei regioni in cui opera UniCredit, alimentando la leadership collettiva dei giovani e, a lungo termine, guidando la trasformazione della società».

UniCredit Foundation e Teach For All firmano una partnership paneuropea da 5,5 milioni di euro
Andrea Orcel, presidente di UniCredit Foundation (Imagoeconomica).

Pastorelli, ad Teach For Italy: «Moltiplichiamo il nostro impatto sul sistema educativo italiano»

Gli ha fatto eco Andrea Pastorelli, direttore generale di Teach For Italy: «Questa partnership ci permetterà di moltiplicare il nostro impatto sul sistema educativo italiano. Grazie ad UniCredit Foundation, infatti, Teach For Italy riuscirà a essere presente in un minimo di 100 scuole in contesti di povertà educativa in tutta Italia entro il 2025-26, tramite la selezione, formazione e l’accompagnamento di un minimo di 120 docenti fellows all’anno. Giovani talenti, altamente formati, che nel breve periodo lavoreranno per trasformare i risultati didattici e le opportunità degli studenti più bisognosi del nostro paese, mentre nel lungo periodo diventeranno agenti del cambiamento all’interno del sistema scolastico italiano».

UniCredit Foundation e Teach For All firmano una partnership paneuropea da 5,5 milioni di euro
Andrea Pastorelli, direttore generale di Teach For Italy (Imagoeconomica)

Il gigante degli uffici condivisi WeWork ha dichiarato fallimento

Il colosso degli uffici condivisi WeWork, da anni in gravi difficoltà finanziarie, ha ufficialmente presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 presso la corte federale del New Jersey, nel tentativo di negoziare la riduzione del proprio debito. Le cause sono rintracciabili nelle perdite finanziarie, nel fabbisogno di liquidità e nel calo del numero dei clienti. La società ha affermato che la misura avrà un impatto sulle operazioni negli Stati Uniti e in Canada, aggiungendo che «secondo le previsioni quelle globali continueranno come al solito».

Il gigante degli uffici condivisi WeWork ha dichiarato fallimento: la misura avrà un impatto sulle operazioni negli Stati Uniti e in Canada.
Uffici WeWork (Getty Images).

La società ha dichiarato passività che vanno dai 10 ai 50 miliardi di dollari

«Ora è il momento per noi di andare avanti affrontando i nostri contratti di locazione preesistenti e migliorando notevolmente il nostro bilancio», ha affermato in una nota l’amministratore delegato David Tolley. Stando a quanto depositato, la società ha dichiarato passività che vanno dai 10 ai 50 miliardi di dollari. «Abbiamo definito una nuova categoria di lavoro e questi passi ci consentiranno di rimanere leader globali nel lavoro flessibile».

Fino al 2019 WeWork era una delle startup di maggior valore al mondo

«Esistono dubbi sostanziali sulla capacità dell’azienda di continuare ad operare». Così all’inizio di agosto WeWork aveva avvertito l’autorità di regolamentazione del mercato azionario statunitense Sec, che temeva per la sua sopravvivenza. L’azienda aveva spiegato di aver perso miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2023, a causa di un calo della domanda legato alle cattive condizioni economiche. Fino al 2019 WeWork era una delle startup di maggior valore al mondo e, per un certo periodo, anche quella di maggior valore negli Stati Uniti: vantava infatti il maggior numero di uffici di tutta Manhattan. Poi, con lo scoppio della pandemia di Covid-19, lo smart working ha preso il sopravvento.

Amplifon, Enrico Vita nominato miglior CEO in Europa nel settore Medtech

Enrico Vita, amministratore delegato di Amplifon, società leader mondiale nelle soluzioni per la cura dell’udito, ha ottenuto il riconoscimento di Best CEO del settore Medical Technology & Services (MedTech) in Europa per i rapporti con la comunità finanziaria nell’ambito della classifica annuale All-Developed Europe Executive Team stilata dall’istituto Institutional Investor. Oltre a questo riconoscimento, Institutional Investor ha premiato il Cfo, Gabriele Galli, al secondo posto nella categoria Best Cfo e I’Investor Relations & Sustainability Sr Director, Francesca Rambaudi, al primo posto della categoria Best IR Professionals. Amplifon si è anche posizionata ai vertici della classifica per gli aspetti ESG, programmi di Investor Relations e IR team. Institutional Investor è un istituto di ricerca indipendente, con una elevata reputazione presso investitori istituzionali ed analisti finanziari, che opera sul mercato da oltre 50 anni.

Chi è Enrico Vita, la carriera dell’amministratore delegato di Amplifon

Nato nel 1969, Enrico Vita ha conseguito nel 1993 la laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Ancona. I suoi primi passi nel mondo aziendale li ha mossi all’interno di Indesit, quando ancora l’azienda si chiamava Merloni Elettrodomestici. Vita ha lavorato in un primo momento nella divisione industriale ricoprendo, per quasi 20 anni, ruoli come Plant Manager in Turchia o ancora Direttore Ricerca e Sviluppo nella divisione Cooling, giusto per fare un paio di esempi. Nel 2007 il manager ha poi assunto il ruolo di Managing Director per le attività commerciali nel Regno Unito e in Irlanda, che in quel periodo rappresentavano i primi mercati dell’azienda a livello di fatturato. Vita ha iniziato la sua avventura in Amplifon nel 2014 in veste di Executive Vice President EMEA. Appena un anno dopo, nel 2015, ha assunto il ruolo di Chief Operating Officer. La nomina ad amministratore delegato dell’azienda è arrivata nell’ottobre del 2015: grazie alla sua guida, Amplifon è riuscita a fare aumentare il valore del suo titolo da 4,5 euro a 33,32, con un fatturato che secondo gli ultimi dati rilevati nel 2022 è più che raddoppiato.

BEI e Intesa Sanpaolo, 200 milioni per la transizione ecologica della Pubblica amministrazione

La Banca europea per gli investimenti (BEI) e Intesa Sanpaolo hanno siglato un accordo per un finanziamento da 100 milioni di euro per sostenere la transizione ecologica della Pubblica amministrazione e delle sue società controllate.

I fondi potranno essere investiti in trasporto pubblico, approvvigionamento idrico o raccolta differenziata

Grazie a questa iniziativa, che rappresenta il primo finanziamento concesso dalla Banca dell’Ue a una banca commerciale in Italia per supportare investimenti sostenibili promossi dalla Pubblica amministrazione, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guidata da Mauro Micillo, favorirà investimenti per 200 milioni di euro realizzati da enti locali e pubblici. Saranno eleggibili, ad esempio, investimenti come l’acquisto di autobus a basso impatto ambientale per il trasporto pubblico, il ripristino o miglioramento delle reti e delle infrastrutture di approvvigionamento idrico, nonché l’acquisto di veicoli, attrezzature e infrastrutture dedicate alla raccolta differenziata. Le risorse messe a disposizione dalla BEI e Intesa Sanpaolo potranno essere allocate anche a investimenti e progetti che riceveranno fondi dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). L’accordo tra i due istituti apre nuove prospettive per gli enti pubblici, offrendo condizioni di finanziamento favorevoli tra cui scadenze più lunghe, con durata massima fino a 15 anni, erogazioni e piani d’ammortamento flessibili e tassi di interesse competitivi. Negli ultimi cinque anni, la BEI e Intesa Sanpaolo hanno firmato 15 operazioni per quasi 2,4 miliardi di euro, sostenendo l’accesso al credito di pmi e midcap per oltre 4,5 miliardi di euro e supportando la realizzazione di grandi opere infrastrutturali come la tratta ferroviaria Palermo-Catania e l’ammodernamento del porto di La Spezia.

Neutralità climatica ed economia a basse emissioni tra gli obiettivi dell’accordo

Gelsomina Vigliotti, vicepresidente BEI, ha così commentato l’operazione: «Gli investimenti volti a promuovere l’efficienza del settore idrico, la mobilità a basso impatto ambientale e il miglioramento della gestione dei rifiuti sono cruciali per raggiungere la neutralità climatica. La collaborazione tra BEI e Intesa Sanpaolo conferma l’impegno comune per la transizione verso una società e un’economia sostenibili». Le ha fatto eco Nicola Doninelli, responsabile Distribution Platforms & GTB della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo: «L’accordo firmato con BEI conferma l’impegno comune per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni. Supportare l’ammodernamento dei servizi pubblici in chiave sostenibile è un atto importante e concreto per favorire lo sviluppo del nostro Paese».

Autostrade per l’Italia, stazioni di servizio alimentate dall’energia cinetica delle auto

Prosegue l’impegno di Autostrade per l’Italia nella promozione di soluzioni green e tech per lo sviluppo e la gestione sostenibile della rete autostradale. Illuminare una stazione di servizio o far funzionare un casello in autostrada grazie al passaggio dei veicoli sono solo alcuni dei risultati che saranno possibili grazie al progetto Kinetic energy harvesting from vehicles (KEHV), la prima sperimentazione al mondo in autostrada che prevede l’utilizzo di una piattaforma tecnologica capace di trasformare l’energia cinetica dei veicoli in decelerazione in energia elettrica, altrimenti dissipata in calore ai freni. Questa tecnologia è stata sviluppata da Movyon, centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia e leader nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni avanzate di Intelligent Transport Systems e monitoraggio delle infrastrutture.

I primi test sulla A1 in Toscana

L’innovazione parte dalla Toscana. I test sono partiti in A1 nell’area di servizio di Arno Est e proseguiranno nei prossimi mesi anche con la sperimentazione in una pista di esazione. L’obiettivo di Autostrade per l’Italia è realizzare una piattaforma, integrata con i principali sistemi di gestione e monitoraggio dell’infrastruttura autostradale, che possa produrre energia pulita oltre a quella tipica del fotovoltaico. Secondo le prime stime, grazie al passaggio medio giornaliero di 9 mila veicoli, con un unico modulo sarà possibile produrre 30 Megawattora all’anno pari a una riduzione di 11 tonnellate di CO2. Un valore che corrisponde al consumo annuo di elettricità di un condominio composto da 10 famiglie. In una barriera autostradale come Firenze Ovest, per esempio, il consumo di elettricità è pari a circa 60 MWh/anno. Grazie all’installazione di due impianti sarà quindi possibile azzerare completamente il fabbisogno energetico della stazione.

Come funziona l’impianto LYBRA

Il progetto KEHV è basato sull’impianto LYBRA sviluppato dalla startup 20energy s.r.l. Un veicolo che passa sopra al modulo attiva un generatore elettromeccanico e l’energia elettrica viene resa fruibile mediante un convertitore elettronico che ne permette la connessione alla rete. In un’area di servizio, per esempio, l’energia prodotta potrebbe essere utilizzata per alimentare l’illuminazione, la cartellonistica pubblicitaria e anche per i generatori di ricarica dei veicoli elettrici. Nel caso della stazione di esazione, l’energia generata potrà essere utilizzata dall’impianto del casello (casse, sbarre e illuminazione).

Autostrade per l'Italia, stazioni di servizio alimentate dall'energia cinetica delle auto
Stazioni di servizio alimentate dall’energia cinetica delle auto (Autostrade).

Continua l’impegno del Gruppo in tema innovazione e sostenibilità

La sperimentazione fa parte dei progetti sviluppati dal Gruppo in tema innovazione e sostenibilità. In base ai risultati ottenuti, anche questo sistema potrà essere inserito all’interno del più ampio programma Mercury Smart Sustainable Mobility, il piano di Autostrade per l’Italia finalizzato alla creazione di un grande polo unitario e coordinato per l’innovazione tecnologica al fine di garantire infrastrutture più sicure e partecipare da protagonisti alla rivoluzione che decarbonizzazione, digitalizzazione e nuovi servizi di trasporto stanno apportando a tutti i sistemi di mobilità.

Poste Italiane ottiene la certificazione per la parità di genere

Poste Italiane ottiene la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la sua capacità di garantire la parità di genere nell’ambiente di lavoro. L’attestato, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è stato rilasciato dall’IMQ, organismo internazionale di certificazione, riconoscendo la capacità del Gruppo di garantire concrete condizioni di parità nelle attività di progettazione, indirizzo, controllo, coordinamento ed erogazione di servizi postali, logistici, finanziari, assicurativi e digitali.

Risultati eccellenti in tutte le macro-aree oggetto di valutazione

Poste Italiane ha ottenuto il punteggio complessivo del 96 per cento (rispetto al minimo richiesto di 60 per cento), raggiungendo eccellenti risultati nelle sei macro aree oggetto di valutazione: cultura e strategia, governance, processi del personale (HR), opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. L’organizzazione inclusiva e il rispetto della parità di genere creano valore sociale condiviso e favoriscono l’elevazione del livello di engagement rispetto agli obiettivi aziendali, generando un vantaggio competitivo per l’intero Gruppo. La certificazione ottenuta rappresenta infatti un ulteriore merito dell’Azienda, che va ad aggiungersi ad altri importanti riconoscimenti ottenuti nell’ambito dell’inclusività, tra cui la leadership globale nell’uguaglianza di genere secondo il Gender-Equality Index di Bloomberg e la certificazione Equal Salary.

I vertici: «Importante riconoscimento che ufficializza i risultati raggiunti»

L’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha così commentato il riconoscimento: «Siamo orgogliosi di aver tagliato questo nuovo traguardo. La certificazione ufficializza l’importanza dei risultati raggiunti nel nostro percorso con l’obiettivo di costruire un ambiente di lavoro più equo e inclusivo. La diversità di genere è un valore che arricchisce la nostra organizzazione e contribuisce al nostro successo e alla crescita sostenibile». Gli ha fatto eco Giuseppe Lasco, condirettore generale di Poste Italiane: «La certificazione rappresenta un altro importante riconoscimento lungo il percorso di serietà, concretezza e misurabilità dei risultati che l’Azienda sta perseguendo. È importante che ci sia consapevolezza del ruolo di leadership di Poste Italiane e che essa derivi in maniera esclusiva dalla qualità delle donne e degli uomini che ogni giorno svolgono la loro attività con professionalità e dedizione».

Poste Italiane ottiene la certificazione per la parità di genere
Giuseppe Lasco (Poste Italiane).

Queste, infine, le dichiarazioni di Ruggero Lensi, direttore generale di UNI: «Le norme e le Prassi di Riferimento UNI servono a creare un mondo migliore anche e soprattutto in un’ottica di sostenibilità e responsabilità sociale. Sebbene siano presenti in quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana – lavorativa in primis ma anche strettamente personale – non è facile percepirle. Alcuni “grandi esempi” della loro applicazione da parte di organizzazioni sistematicamente in contatto con i cittadini – come quello di Poste Italiane per la gestione della parità di genere – possono aiutare a diffondere la cultura della normazione e farne percepire i benefici nella società».

Tossicodipendenze in Italia: aumenta il consumo di droga e alcol tra i più giovani

L’inchiesta della procura di Torino sulle scommesse nel mondo del calcio ha acceso i riflettori sui rischi derivanti dall’esercizio del gioco d’azzardo su piattaforme illegali, con un allarme riferito soprattutto ai più giovani – protagonisti indiscussi del mondo del web e fascia con maggiore dimestichezza con la tecnologia. Un rischio concreto, considerando che adolescenti di 13-14 anni hanno già avuto esperienze di scommesse, molti sanno come funzionano i bitcoin e altri come si “gioca” in Borsa. Ma, osservando i dati della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2023, raccolti dalle amministrazioni centrali, periferiche, dai centri di ricerca e dagli enti del privato sociale competenti in materia, emerge che i numeri più allarmanti per le nuove generazioni siano quelli riguardanti il consumo di droghe e alcol.

Nel 2022 l’assunzione di sostanze stupefacenti è salita al 27,9 per cento tra i giovani

L’adolescenza e la giovane età adulta costituiscono una fase di vita universalmente riconosciuta come particolarmente delicata, caratterizzata da profondi mutamenti a livello fisico, emotivo e sociale. Durante questo periodo, l’impulsività e la ricerca di nuove esperienze possono indurre i ragazzi ad adottare comportamenti rischiosi tra cui l’uso di sostanze psicoattive, legali e illegali, che risultano piuttosto diffuse tra i ragazzi. Nel 2022 si è osservato un generale aumento dei consumi, che sono tornati a valori in linea o superiori rispetto a quelli prepandemici. L’assunzione di sostanze stupefacenti è infatti cresciuta sia nella fascia 18-64 anni sia nella fascia 15-19 anni, con un preoccupante incremento tra i giovani rispetto ai dati riferiti al 2021 (i consumi sono aumentati dal 18,7 al 27,9 per cento) – soprattutto per quanto riguarda cannabis e NPS (Nuove Sostanze Psicoattive). Si tratta, in quest’ultimo caso, di un insieme ampio e dinamico di composti sintetici che, essendo rapidamente manipolabili, sono difficili da rilevare e contengono sostanze molto pericolose o potenzialmente letali. Circa il 6 per cento degli studenti dai 15 ai 19 anni, equivalente a oltre 140 mila ragazzi, le ha assunte almeno una volta nel 2022. Quelle maggiormente popolari tra la Gen Z sono i cannabinoidi sintetici (4,4 per cento), che hanno visto un ritorno ai valori pre-pandemici, seguiti da oppioidi sintetici (0,9 per cento), ketamina (0,7 per cento) e catinoni (0,5 per cento). La Relazione ha inoltre evidenziato una crescita del consumo di cocaina, tra le sostanze più presenti nel mercato delle droghe in Italia, che nell’anno è stata consumata da circa 44 mila studenti tra 15 e 19 anni, pari al 2 per cento della popolazione studentesca.

Alcol consumato da quasi 2 milioni di studenti

Per quanto riguarda invece le sostanze psicotrope legali, la più diffusa è l’alcol, consumato nel 2022 da circa 1 milione e 900 mila studenti di 15-19 anni. Per oltre 780 mila (33 per cento) si è trattato di un consumo elevato che ha portato all’intossicazione alcolica e, tra i 18-24enni, la quota di quanti si sono ubriacati nell’ultimo anno è circa il 50 per cento. In forte aumento anche l’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica, che nell’anno ha coinvolto quasi 270 mila 15-19enni. Queste sostanze risultano da sempre più diffuse tra le studentesse per le quali, nel 2022, si sono registrati i valori di consumo nell’anno più elevati mai osservati (15,1 per cento).

I nuovi rischi legati a Internet 

Oltre all’uso di sostanze, negli ultimi anni, si è assistito all’emergere di ulteriori comportamenti a rischio e potenzialmente additivi, spesso legati alle nuove tecnologie. In seguito alla pandemia si osserva infatti un incremento dell’utilizzo di Internet a rischio e della percentuale di vittime e autori di atti di cyberbullismo. Sempre nel mondo delle relazioni digitali emergono nuovi fenomeni come il ghosting o il ritiro sociale volontario. Il primo, nel 2022, ha coinvolto oltre 850 mila studenti, mentre sono circa 55 mila i ragazzi che sono rimasti isolati per oltre sei mesi. Nello scenario attuale si osserva sempre più frequentemente una concomitanza di questi comportamenti, associati spesso tra loro e al consumo di sostanze psicoattive, legali e illegali. Si configura dunque la necessità di considerare numerose dimensioni di fragilità in una fase dello sviluppo così delicata e l’urgenza di prospettare una presa in carico multidisciplinare capace di accogliere i bisogni dei più giovani.

A Milano Malpensa il primo concept ibrido in Italia a firma Autogrill e Dufry

Al Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa è atterrato il nuovo Hudson Café Milano, il primo concept ibrido in Italia a firma Autogrill e Dufry che combina i business Retail, Bookstore e Food & Beverage. Dopo aver annunciato Avolta, il nome del nuovo gruppo creatosi a seguito della business combination, le due realtà celebrano il proprio connubio rafforzando la presenza all’interno dell’aeroporto intercontinentale di Milano gestito dal Gruppo SEA, creando il primo format che offre una esperienza di consumo pienamente integrata, luogo ideale non solo per fare acquisti ma anche per godersi una pausa rilassante e gustosa.

Libri, giornali e un’ampia scelta di prodotti food nel nuovo punto vendita

Oltre alla vendita al dettaglio di libri e giornali, con un ampio ventaglio di testate e titoli sia best seller che di editoria indipendente, ed essentials per il viaggio, il nuovo store offre un’ampia scelta di prodotti food & beverage, sia italiani che internazionali, scelti tra i best seller di Autogrill. Dalle note calde di un caffè con una miscela ben bilanciata, frutto di un continuo lavoro di analisi e ricerca, ai prodotti di pasticceria, come i croissant dall’impasto di qualità e dalla ricca farcitura, passando per i panini, creati attraverso un’attenta selezione delle materie prime, e le pizze di tipo artigianale. Spazio anche ad alimenti healthy e salutari, come frutta, poke e yogurt, in versione grab & go per il cliente che ha poco tempo a disposizione. Un’offerta ricca e ben bilanciata, in grado di rispondere a tutte le esigenze alimentari, comprese quelle vegetariane e vegane. All’interno del nuovo Hudson Café Milano non mancherà infine una selezione di prodotti confectionary Baci Perugina, grazie alla partnership attivata in occasione dell’apertura con Nestlé Baci Perugina, cioccolatino mito nato nel 1922 a Perugia e riconosciuto oggi in tutto il mondo come icona e simbolo di emozioni, amore e affetto.

A Milano Malpensa il primo concept ibrido in Italia a firma Autogrill e Dufry
Hudson Café Milano (Autogrill).

Autogrill: «Rivoluzioniamo l’esperienza di chi viaggia»

Massimiliano Santoro, ceo di Italy Autogrill, ha così dichiarato in merito all’iniziativa: «Hudson Cafè Milano rappresenta uno dei primi risultati di un lavoro importante di collaborazione tra le nostre due realtà, che si sono unite per dare vita al principale player globale della travel experience, con l’obiettivo di rivoluzionare l’esperienza di chi viaggia». Gli ha fatto eco Luca D’Alba, general manager di Autogrill Italia: «L’impegno condiviso e su cui si fonda la nostra visione comune è, grazie a un continuo processo di ricerca e innovazione, soddisfare le esigenze in evoluzione dei nostri clienti, sviluppando concept sempre più innovativi e caratterizzati da un’offerta multi settore». Ernesto Marro, amministratore delegato di Dufrital, ha infine sottolineato l’importanza della collaborazione con la società SEA che ha reso possibile la realizzazione di questo caffè libreria/edicola, con un brand come Hudson che da più di 30 anni, con oltre 500 negozi nel mondo, vende libri e giornali e si definisce «un ponte culturale tra le nostre città e un mondo di destinazioni».

Intesa Sanpaolo prima in Europa per le relazioni con investitori e analisti e per gli aspetti Esg

Intesa Sanpaolo si conferma prima in Europa per le relazioni con gli investitori istituzionali e gli analisti finanziari e per gli aspetti ESG, secondo la classifica 2023 stilata dalla società di ricerca specializzata Institutional Investor. Nell’ambito del settore bancario europeo, Carlo Messina – Consigliere Delegato e Ceo del Gruppo – è il miglior Chief Executive Officer per il sesto anno dall’introduzione, otto anni fa, della classifica che tiene conto sia del voto degli investitori istituzionali che degli analisti finanziari. Il Consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo si è classificato al primo posto, per il secondo anno, tra quelli delle banche europee nella relativa graduatoria, introdotta per la prima volta l’anno scorso. Stefano Del Punta è risultato miglior Chief Financial Officer per il settimo anno; il team di Investor Relations, guidato da Marco Delfrate e Andrea Tamagnini, è risultato il migliore per il sesto anno; Marco Delfrate è primo nella classifica dedicata agli Investor Relations Professionals per il sesto anno; Intesa Sanpaolo si è classificata al primo posto per gli aspetti ESG nelle banche europee per il quarto anno.

Il Ceo Messina: «È motivo di grande orgoglio, per tutta Intesa Sanpaolo, ricevere per molti anni consecutivi riconoscimenti così importanti, che ci vedono ancora una volta ai vertici in Europa»

I riconoscimenti assegnati da Institutional Investor – che si basano sui risultati di un ampio sondaggio condotto tra oltre 1.600 investitori istituzionali e analisti finanziari – testimoniano il forte apprezzamento della comunità internazionale per una eccellenza italiana con una vocazione internazionale e una grande attenzione alla sostenibilità, riconoscendo nel contempo la qualità del Ceo e del management team, da tempo al vertice europeo nelle preferenze degli investitori e degli analisti finanziari. Institutional Investor è un fornitore di ricerca indipendente, con una elevata reputazione presso investitori istituzionali ed analisti finanziari, che opera sul mercato da oltre 50 anni. «È motivo di grande orgoglio, per tutta Intesa Sanpaolo, ricevere per molti anni consecutivi riconoscimenti così importanti, che ci vedono ancora una volta ai vertici in Europa», ha commentato Carlo Messina. «L’apprezzamento di investitori e analisti è la conferma della capacità della Banca di ottenere risultati significativi e sostenibili, della visione nel realizzare progetti industriali innovativi – capaci di generare un solido valore nel tempo – e della nostra marcata sensibilità verso le tematiche ESG. Tutto ciò grazie a una chiara strategia, a un management team preparato e coeso e, soprattutto, all’impegno delle nostre 100 mila persone, cui va il mio personale ringraziamento. La trasparenza e la comunicazione finanziaria responsabile, ne siamo convinti, rappresentano parte essenziale nel confronto continuo con tutti i nostri stakeholder».

La Consob fa trasparenza su Visibilia, Ruffino al 21,3 per cento

La Consob ha deciso di fare «un’operazione di trasparenza su internal dealing e azionariato» di Visibilia Editore e rendere note, a seguito della propria attività di vigilanza, l’evoluzione dell’azionariato durante l’ultimo anno e le operazioni di internal dealing effettuate da Luca Giuseppe Reale Ruffino (il presidente e amministratore delegato morto lo scorso 5 agosto) in particolare negli ultimi due mesi di vita da giugno a luglio.

Ruffino, tra giugno e luglio scambi per 335 mila euro omessi dalle comunicazioni

Ruffino al 17 luglio risultava detenere il 21,31 per cento di Visibilia Editore e la quantità cumulata con Sif era del 71,33 per cento, ben superiore alla quota del 45,81 per cento dichiarata al mercato. Un anno fa, a settembre 2022, deteneva solo l’1,7 per cento. Una quota che si è mano a mano accresciuta. Le operazioni di acquisto a giugno e luglio 2023 sono state intense, ogni giorno sono stati effettuati scambi per un controvalore complessivamente per oltre 335 mila euro e la Consob effettuando la sua attività di vigilanza si è accorta che erano state tutte omesse dalla comunicazione.

Gruppo San Donato si espande a livello europeo: acquisita la maggioranza di AHoP

Gruppo San Donato, in collaborazione con GKSD S.r.l. , annuncia la stipula di un accordo per l’acquisizione di una quota di maggioranza in American Heart Of Poland, AHoP, il principale fornitore indipendente di cure cardiovascolari in Europa, nonché uno dei tre principali fornitori di servizi sanitari privati in Polonia con il più grande complesso di riabilitazione medica/spa. Grazie a questa importante intesa, il Gruppo San Donato, il più grande gruppo privato della sanità italiana, rafforza ulteriormente la sua posizione di leader del settore sanitario europeo, in linea con l’obiettivo strategico di sostenerne il consolidamento.

Dall’accordo nasce un’eccellenza nella cura delle malattie cardiovascolari

L’accordo darà origine ad un’eccellenza nel trattamento delle malattie cardiovascolari, contribuendo a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, della ricerca medica e dell’istruzione in Europa. La collaborazione tra le società sarà profondamente sinergica grazie alla complementarità delle loro aree di competenza, come ad esempio l’espansione del modello di business in Polonia facendo leva sull’esperienza di GSD, il miglioramento della ricerca di medici altamente qualificati, la collaborazione in materia di ricerca e sviluppo, l’accesso ad un’avanzata istruzione e formazione sanitaria, lo scambio di know-how e di best practice, la creazione di un gruppo di acquisto di apparecchiature medico-sanitarie. Inoltre, essa favorirà un ulteriore consolidamento sia in Polonia che in Europa.

GSD cura 5,4 milioni di pazienti l’anno

GSD è il più grande gruppo sanitario privato italiano e il primo in Europa per cure intensive, formazione medica e ricerca. Con 56 centri medici, ospedali universitari e di ricerca leader a livello mondiale e un avanzato polo universitario (l’Università Vita Salute San Raffaele, che ha ben 22 programmi di master e dottorati di ricerca), oltre a una ricerca medica che si colloca tra le prime 10 su scala mondiale (per citazioni di ricerca sanitaria), GSD è il pioniere della terapia genica e cellulare a livello globale. Il Gruppo San Donato cura oltre 5,4 milioni di pazienti all’anno, effettuando oltre 14 milioni di procedure e impiegando oltre 27.000 medici.

AHoP è il principale fornitore di servizi sanitari privati in Polonia

GKSD in Italia gestisce un portfolio diversificato di società che generano valore aggiunto per i suoi stakeholder facendo leva sul suo know-how unico, che si concentra su diversi settori, tra cui quello immobiliare, ingegneristico, energetico, degli appalti e dei servizi di consulenza sanitaria. AHoP, grazie al suo management, è diventata il principale fornitore di servizi sanitari privati in Polonia, offrendo cure mediche e riabilitative di alto livello al settore sanitario pubblico, con una crescita organica dei ricavi di oltre 2,5 volte negli ultimi 3 anni, raggiungendo ad oggi circa 250 milioni di euro. L’azienda sta pianificando di accelerare il consolidamento del mercato per incrementare ulteriormente la crescita del gruppo: la strategia del management prevede un ulteriore raddoppio delle attività con investimenti superiori a 1 miliardo di PLN (circa 225 milioni di euro) per fornire ai pazienti un’assistenza medica di livello mondiale.

Gli standard di qualità di AHoP

AHoP è riconosciuta per aver raggiunto i più alti standard di qualità grazie ad un personale competente ed esperto. Con 77 sedi (20 reparti di cardiologia, 2 di chirurgia vascolare, 4 di riabilitazione, 22 ambulatori, punti di diagnostica e laboratorio) e il supporto di oltre 3.780 collaboratori di qualità, tra cui 1.200 medici, il gruppo rimane concentrato sul sostegno al sistema sanitario pubblico in Polonia. AHoP è specializzata nelle malattie legate all’invecchiamento della popolazione, con trattamenti complessi che vanno dalle operazioni di alto livello a programmi di riabilitazione e cure ambulatoriali e diagnostiche. Operando nelle aree rurali, il gruppo è in grado di offrire assistenza al 78% della popolazione della Polonia. AHoP è partner e fornitore del Ministero della Salute e del Fondo Nazionale per la Salute, con un focus principale sulle malattie cardiovascolari, che includono più del 12% dei casi gravi gestiti dall’azienda in tutta la Polonia.

GSD e GKSD sono state supportate nell’operazione da BNP Paribas (in qualità di Sole Financial Advisor), LEK Consulting, Deloitte, GKSD Advisory e Rymarz Zdort Maruta per la consulenza legale. Gli azionisti di AHoP sono stati supportati da PWC (Corporate Finance and Transaction Services) e Clifford Chance, mentre Dentons ha fornito consulenza legale al management. La transazione è soggetta all’autorizzazione dell’Ufficio per la concorrenza e la protezione dei consumatori in Polonia.

Rotelli: «Polonia economia importante»

Paolo Rotelli, Presidente dell’Università Vita-Salute San Raffaele e Vicepresidente del Gruppo San Donato, ha dichiarato: «Lo sviluppo di un’assistenza sanitaria di qualità, il progresso della ricerca in campo sanitario e un’istruzione di qualità supportata dall’avanzamento e dall’innovazione della tecnologia rimangono gli obiettivi principali del Gruppo San Donato. La Polonia è un’economia importante e GSD non vede l’ora di espandere e migliorare la qualità delle cure nel Paese».

Ghribi: «Ora collaborazioni in energia e infrastrutture»

Kamel Ghribi, Presidente di GKSD S.r.l., ha dichiarato: «L’ingresso del Gruppo in Polonia consentirà anche una maggiore collaborazione in altri settori, tra cui l’energia e le infrastrutture, che sono anch’essi un obiettivo chiave per GKSD S.r.l., e si dimostra sempre più efficace la partnership tra GSD e GKSD nell’espansione internazionale del Gruppo».

Szlachta: «GSD ottimo partner»

Adam Szlachta, CEO del Gruppo AHoP, ha dichiarato: «Negli ultimi anni abbiamo sostituito tutte le principali apparecchiature mediche e investito in due nuovi ospedali generali per portare la nostra base di asset a livello mondiale. Siamo molto orgogliosi che GSD abbia apprezzato la qualità dell’assistenza medica e che ci sosterrà nell’ulteriore crescita organica e tramite M&A. GSD è un ottimo partner per gli investimenti futuri e porta un incredibile know-how per migliorare gli standard medici in Polonia in stretta collaborazione con NFZ. Sono pienamente convinto che la partnership tra GSD e AHoP si tradurrà nel fornire ai cittadini polacchi i migliori servizi sanitari».

Buszman: «Sosteniamo l’espansione della medicina moderna»

Il professor Pawel Buszman, Fondatore di AHoP, ha dichiarato: «In qualità di fondatore di AHoP, creata nel 2000, sono molto lieto che il nostro gruppo sanitario si unisca alla riconosciuta rete ospedaliera internazionale del Gruppo San Donato. Inoltre, è importante che il suo ulteriore sviluppo venga sostenuto dal gruppo GKSD S.r.l. Negli ultimi 23 anni abbiamo sviluppato servizi cardiovascolari integrati e di alta qualità per i cittadini polacchi sparsi in tutto il Paese, supportati da una ricerca scientifica all’avanguardia. Come parte del nuovo gruppo internazionale, l’esperienza del nostro personale contribuirà a sostenere l’ulteriore espansione della medicina moderna nel mondo».

Czyż: «Contribuito a salvare molte vite»

Zbigniew Czyż, Fondatore di AHoP, ha aggiunto: «Sono molto orgoglioso del management e vorrei ringraziare tutti i dipendenti e i partner di AHoP per aver creato una realtà sanitaria così incredibile. Abbiamo contribuito a salvare numerose vite, e sono sicuro che il futuro dei pazienti del gruppo sarà ancora più luminoso».

Sosna: «Partnership farà accelerare lo sviluppo di AHoP»

Rafal Sosna, tra i principali azionisti, ha commentato: «Grazie alla professionalizzazione e all’innovazione, AHoP è diventata uno dei principali operatori del mercato sanitario polacco. Sono certo che la partnership con GKSD non farà che accelerare il percorso di sviluppo dell’azienda, e guardo con fiducia al futuro di AHoP».

M4, aperta la fermata San Babila: dal centro di Milano a Linate in 12 minuti

Si è svolta nella mattinata di martedì 4 luglio la cerimonia di inaugurazione delle due nuove fermate della linea M4 (linea blu) della metropolitana di Milano, Tricolore e San Babila con la quale basteranno 12 minuti per raggiungere l’aeroporto cittadino dal centro storico. La M4 è stata finanziata con una partecipazione pubblico-privata e costruita da un consorzio di imprese guidato da Webuild (ex Salini Impregilo). Il concept del progetto è stato quello di coinvolgere la cittadinanza partendo dall’ascolto attivo: sì a critiche, suggerimenti, proposte o semplici quesiti, per mantenere un costante filo conduttore tra il contesto urbano e la nuova opera. Entro fine anno sarà pronta anche l’intera riqualificazione di corso Europa e di largo Augusto, destinata a diventare completamente pedonale.

Un’opera ribattezzata la metro dei cittadini

Tutte le fasi di realizzazione della nuova linea della metropolitana sono state pensate non per invadere, ma per includere, ecco perché è stato ridotto al massino l’impatto del cantiere sui cittadini, a iniziare dallo smaltimento della terra di scavo delle gallerie che non è stato eseguito con dei camion, ma attraverso dei nastri trasportatori sotterranei. I lavori sono stati portati avanti in stretta collaborazione con la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, chiamata a valorizzare i reperti ritrovati in fase di scavo per poi essere messi in mostra al Museo Archeologico di Milano.

Questa mattina a Milano si è svolta la cerimonia di inaugurazione delle due nuove fermate della linea M4, Tricolore e San Babila.
Nuova stazione M4 piazza San Babila, Milano (foto Imagoeconomica).

M4, il video: «12 minuti o la storia d’amore più breve del mondo»

«Niente ci sembra più naturale dello scorrere uniforme e invariabile del tempo…». Inizia così il brand film Webuild «12 minuti o la storia d’amore più breve del mondo» con Carlotta Ferlito. Sulla nuova metro M4 tutto ruota intorno a un domanda: «Cosa può succedere in 12minuti?». In una dimensione dentro e fuori dal tempo, ecco che diventa possibile «vivere la storia d’amore più breve del mondo a bordo della nuova linea metropolitana M4». Il protagonista, Ettore attraverserà infatti una vita intera «racchiusa nelle 8 fermate tra SanBabila e Linate».

Trovato nel fiume Po il cranio di un homo sapiens del Paleolitico

Un’importante scoperta scientifica è stata fatta nelle scorse ore sul fiume Po: gli esperti sono infatti riusciti a recuperare sul letto del fiume più lungo d’Italia il cranio di un essere umano primitivo.

Cranio di homo sapiens del Paleolitico trovato nel fiume Po

L’incredibile scoperta è avvenuta nella giornata di oggi, lunedì 3 luglio, in un punto in cui il fiume Po incrocia l’Adda, in una zona di confine fra la provincia di Cremona e quella di Piacenza. A reperire il reperto archeologico è stato stato il professore di Paleontologia dell’Università di Parma (nonché sindaco del comune cremonese di San Daniele Po) Davide Persico. Stando a quanto riporta TGcom, sembra che l’esperto paleontologo sia riuscito a recuperare due ossa parietali e l’osso occipitale della testa del nostro antenato, un homo sapiens del Paleolitico. Incredibile ma vero, Persico ha confermato che si sarebbe ritrovato il reperto tra le mani per un puro caso del destino. A proposito, l’esperto ha commentato: «Eravamo impegnati in un’escursione per l’osservazione del fiume e la scoperta è stata del tutto casuale».

Non è data conoscere, per ora, la datazione del reperto

Trattandosi di una scoperta effettuata davvero pochissime ore fa, non si sa a quanto tempo fa il reperto risalga con precisione. Parlando della datazione del cranio recuperato nel Po, Davide Persico ha aggiunto: «Ho segnalato immediatamente il ritrovamento alla sovrintendenza archeologica e faremo studi approfonditi. La datazione è ancora incerta perché devono essere effettuati tutti gli studi necessari, ma è sicuramente arcaico e ritengo possa risalire al paleolitico. La conferma ufficiale e definitiva su questi ultimi dettagli sarà fornità all’esperto solo nei prossimi giorni: venerdì prossimo (il 7 luglio) il reperto sarà portato a Ravenna per tutte le indagini genetiche del caso, comprese quelle con il Carbonio 14 che permetteranno di identificare con maggior precisione quante migliaia di anni fa visse l’essere umano in questione.

La scalata di Uniqlo e i segreti del fondatore Tadashi Yanai

«Dobbiamo soddisfare tutti i tipi di persone, siano essi miliardari, appartenenti alla classe media, o a quella più bassa. Se non ci rivolgiamo a tutte le persone non possiamo avere successo». L’obiettivo di Tadashi Yanai è sempre stato ambizioso: competere con i grandi gruppi del fast fashion, come H&M, Zara, Gap e Mark & Spencer, ma rivolgendosi a una clientela più ampia possibile. Con il fine ultimo di diventare il numero uno al mondo nel settore dell’abbigliamento. Yanai, classe 1949, non è più un giovane imprenditore di belle speranze. Ha costruito un impero sulla vendita di vestiti e così è diventato l’uomo più ricco del Giappone, con un patrimonio netto stimato tra i 34 e i 38 miliardi di dollari. È fondatore e presidente della Fast Retailing, il gruppo che controlla il gigante dell’abbigliamento Uniqlo e altri marchi, tra cui J Brand, Helmut Lang, Theory, Comptoir des Cotonniers, Princess tam.tam.

La scalata di Uniqlo e i segreti del fondatore Tadashi Yanai
Negozi Uniqlo in Giappone (Getty).

L’inizio con utensili da cucina e vestiti maschili

Oggi Mr. Tadashi vive in una casa di 1.540 metri quadrati, dal valore di 50 milioni di dollari, nei boschi fuori Tokyo, possiede un’altra casa da 74 milioni di dollari nel quartiere di Shibuya, nel cuore della capitale giapponese, e due campi da golf alle Hawaii, dove ogni estate vi trascorre tre settimane per cimentarsi nel suo hobby preferito. È passato tanto tempo quando, da giovane, in un Paese devastato dalle follie nazionaliste post Seconda guerra mondiale, abitava sopra il negozio di abbigliamento maschile del padre, a Ube, in una piccola città nella prefettura di Yamaguchi. Kanichi Yanai era un sarto e gestiva il Men’s Shop Ogori Shoji, che negli Anni 70 avrebbe aperto altri negozi in diverse località. Il giovane Tadashi si è laureato in economia e scienze politiche presso la Wasada University nel 1971. «All’epoca avrei preferito non lavorare per tutta la vita. È così che ero. Mio padre mi ha chiesto di trovare lavoro e purtroppo ne ho trovato uno», ha raccontato. Ha iniziato a vendere utensili da cucina e abbigliamento maschile in un supermercato della catena Jusco per poi, dopo un anno, entrare nell’azienda del padre.

La scalata di Uniqlo e i segreti del fondatore Tadashi Yanai
Tadashi Yanai col testimonial Roger Federer (Getty).

Nel 1984 aperto il primo negozio a Hiroshima

La carriera di Yanai è dunque iniziata in maniera quasi casuale. Col tempo, il futuro re dell’abbigliamento asiatico è diventato presidente della catena Men’s Shop Ogori Shoji. Nel 1984 ha fondato una sua creatura, Unique Clothing Warehouse, abbreviata in Uniqlo, e aperto il primo negozio a Hiroshima. Qualche anno dopo, nel 1991, ha cambiato il nome dell’azienda del padre in Fast Retailing, per riflettere la strategia di espansione della catena di abbigliamento. La strada era tracciata. Nel 1996, Yanai aveva già aperto più di 200 negozi Uniqlo in tutto il Giappone. Nel 1998, a Tokyo se ne contavano 2 mila. Il ritmo di espansione era pazzesco, arrivando persino alle 300 aperture all’anno. Per capire l’entità del fenomeno, nel 1998 un giapponese su quattro aveva acquistato il prodotto più popolare del marchio: una giacca in pile da 15 dollari. Si trattava di un successo enorme, che nel 2001 spinse Yanai ad avventurarsi all’estero. Al momento ci sono più di 2.400 negozi in 25 Paesi. L’inconfondibile scritta rossa su sfondo bianco è apparsa anche nelle strade delle grandi città europee. Per la cronaca, Uniqlo ha aperto il primo (e al momento unico) negozio in Italia nel 2019, a Milano, in piazza Cordusio.

La scalata di Uniqlo e i segreti del fondatore Tadashi Yanai
Il patrimonio del fondatore di Uniqlo è stimato tra i 34 e i 38 miliardi di dollari (Getty).

Il concetto di Lifewear, ossia abbigliamento per la vita

Uniqlo ha saputo trasformare la sua immagine iniziale, quella di una catena a basso prezzo che aveva costruito la sua reputazione su prezzi economici vestiario. «Non mi interessa essere il più economico. Voglio essere apprezzato per aver offerto bei vestiti. Essere conosciuti per essere a buon mercato è triste», ha affermato Yanai. Ci sono infatti differenze sostanziali tra Uniqlo e le concorrenti del settore. Il brand giapponese non segue i calendari di vendita degli altri marchi di fast fashion; al contrario, la sua programmazione viene guidata dallo sviluppo dei prodotti anziché dalle tendenze del momento. Punta sullo stile minimale e funzionale dei capi. Produce abiti semplici, efficienti e intrisi di innovazione tecnologica, tre caratteristiche tipiche del made in Japan. Lo stile, invece, è pensato per adattarsi e migliorare ogni ambito della vita, ed è per questo che Uniqlo ha sposato il concetto di Lifewear, ossia abbigliamento per la vita.

La scalata di Uniqlo e i segreti del fondatore Tadashi Yanai
Uniqlo è arrivato a competere con i grandi marchi di abbigliamento (Getty).

Il successo di cashmere e biancheria intima termica Heattech

La grande svolta dell’azienda è arrivata nel 2004, con la nuova Dichiarazione di qualità globale, una promessa di smettere di produrre prodotti a basso prezzo e di bassa qualità. «Uniqlo non è un’azienda di moda. È un’azienda tecnologica», ama ripetere il fondatore. Da quel momento in poi, ha iniziato a produrre cashmere e la biancheria intima termica Heattech, ancora adesso due delle sue categorie di maggior successo. Oltre che per la sua coloratissima maglieria in cashmere e merino, Uniqlo è diventata famosa per i suoi piumini leggeri, il suo denim giapponese, realizzato con tecniche tradizionali e, sempre di più, per le sue camicie. L’azienda ha inoltre rafforzato la collaborazione con il gigante dell’innovazione Toray per creare tessuti tecnologicamente capaci di soddisfare le esigenze climatiche e pratiche. «Non sono mai veramente soddisfatto di niente perché questo mondo è in continua evoluzione. Se continui a salire, vedrai un’altra montagna più alta. Sali su quella vetta e ne vedi un’altra. Alla fine morirò perché questa è la vita. Ma sto scalando montagne perché mi piace farlo», ha ammesso Yanai, pronto a scalare un’altra montagna.

Tunnel subportuale di Genova, al via i lavori: dureranno cinque anni

È stato formalizzato giovedì 29 giugno 2023 l’avvio dei lavori del tunnel subportuale di Genova, un’opera da circa 900 milioni di euro che verrà realizzata nei prossimi cinque anni. L’ufficializzazione ha avuto luogo a Palazzo San Giorgio alla presenza dei rappresentanti del Comune, della Regione Liguria, delle autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, del gruppo autostrade per l’Italia e Renzo Piano Building Workshop.

Come sarà il tunnel subportuale di Genova

Con un tracciato lungo circa 3,5 km, l’infrastruttura si sviluppa da San Benigno, a ponente, fino alla Foce, a levante, passando al di sotto del bacino portuale. È costituita da due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, del diametro esterno di scavo pari a 16 metri, con un doppio rivestimento in conci prefabbricati, per un diametro interno di circa 14 metri. Ogni galleria ospita una strada urbana di scorrimento con carreggiata a due corsie di marcia e una di emergenza con altezza minima di 4,80 m e ampiezza di piattaforma pari a 11,25 m. In corrispondenza dei tratti in curva vi è un allargamento della carreggiata di circa 1,10 metri per favorire la visibilità. La velocità limite di progetto all’interno del tunnel è pari a 70 Km/h. Sul lato di ponente, il tunnel si collega alla viabilità di Lungomare Canepa e, da questa, attraverso la strada a scorrimento veloce Guido Rossa, al casello autostradale di Genova Aeroporto (A10). Il collegamento con il casello di Genova Ovest (A7) è, invece, garantito attraverso l’allacciamento alla viabilità del nuovo nodo di San Benigno. Sul lato di levante, il raccordo alla viabilità cittadina avviene su viale Brigate Partigiane, ricalcando il collegamento attualmente garantito dalla strada Sopraelevata Aldo Moro. Nella zona centrale del Porto Antico, il nuovo tracciato si collega con un apposito svincolo all’asse viario di via Madre di Dio, dando accesso al centro città.

Il Parco della Foce diventerà il più grande della città

In superficie, il progetto porta con sé altre tre opere di rilevanza per la città: la ricongiunzione tra la Lanterna, simbolo di Genova, e l’area di Sampierdarena, l’espansione verso nord del Parco della Foce, che diventa così il parco più grande della città, e il recupero delle mura storiche di corso Aurelio Saffi nascoste negli anni dalla costruzione di una serie di sovrastrutture. Il progetto prevede anche la realizzazione di un grande parco pubblico che, circondando l’imbocco sotterraneo del tunnel, possa collegare le principali direttrici urbane, ovvero l’asse Lungomare Canepa-Via Pietro chiesa con Via Milano-Porto Antico attraverso una passeggiata ciclo-pedonale e rappresentare una seconda via d’accesso, oltre alla attuale passerella sospesa lungo le mura storiche, alla Lanterna di Genova. Il Parco della Lanterna, che si estenderà su una superficie di 6 ettari e ospiterà 800 alberi, sarà costituito da un grande piano inclinato con pendenza inferiore al 5 per cento in grado di raccordare la quota della terrazza nord sotto la Lanterna (+23.40 m s.l.m.) con via Milano (+11.60 m s.l.m.), proseguendo infine verso via Pietro Chiesa (+4.10 m s.l.m.). Le aree verdi interne al parco avranno diverse funzioni in modo da poter essere sfruttate per eventi e manifestazioni pubbliche, per lo sport libero individuale, per il gioco dei bambini e il tempo libero. Dal parco sarà soprattutto possibile riacquisire la vista del mare e di tutto il bacino portuale per gli abitanti di Sampierdarena.

 

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