Chi avrebbe dovuto creare la zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro, nel cuore del focolaio bergamasco del coronavirus? Chi non ha dato il via libera, per errore di valutazione o mancanza di coraggio, contribuendo all'ecatombe che in seguito ha sconvolto il territorio della Val Seriana. Un mese dopo quella cruciale decisione non presa, non si ferma lo sconto tra istituzioni. Un rimpallo di responsabilità con il premier Giuseppe Conte e l'esecutivo da una parte, il presidente Attilio Fontale e la giunta lombarda dall'altra. Quest'ultimo ha sostenuto di aver richiesto da subito al governo il provvedimento, ma di non essere stato ascoltato. Il premier ha replicato che "se avesse voluto" il governatore leghista avrebbe potuto istituire lui le limitazioni. In questo ping pong, ognuno riconosce che qualcosa non ha funzionato, ma nessuno ammette di aver sbagliato. Eppure la legge prevede che ordinanze urgenti in materia di igiene e sanità pubblica possano essere emesse dal ministro della Salute, ma anche da governatori e sindaci. Questo significa che tutti, a tutti i livelli, avrebbero potuto prendere quella decisione. Colpa di tutti, quindi colpa di nessuno.
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