Coronavirus Napoli, la metro Linea 1 prolunga gli orari per medici e infermieri


L'Anm ha deciso di prolungare l'orario di esercito della Linea 1 della Metropolitana di Napoli per consentire agli operatori sanitari di tornare a casa dopo il turno pomeridiano negli ospedali; le ultime partenze saranno quindi alle ore 20:24, sia da Garibaldi sia da Piscinola. L'azienda si riserva di prolungare ulteriormente l'orario.
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Il Coronavirus a Napoli ha fermato le auto. Ma lo smog ricomincia a salire


Tornano a salire i valori delle polveri sottili nell'aria a Napoli, dopo un calo vistoso legato all'emergenza Coronavirus che sta tenendo a casa le persone. Nonostante scuole e uffici chiusi, i dati dell'inquinamento dell'aria registrano una ripresa, con un picco per le polveri sottili pm10 per la centralina Arpac dell'Ospedale Santobono che ieri ha registrato un valore medio grezzo di 80 mg al metro cubo, su un tetto massimo di 50.
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“Assenze o no, al Cardarelli lavoriamo senza sosta contro il Coronavirus”


"Il Cardarelli è deserto. Ambulatori e intramoenia chiusi. Funziona solo il Pronto Soccorso, ma arrivano solo casi gravi. Non ci sono più le file di due mesi fa". Lo racconta Gaetano Sannino, infermiere del Cardarelli da 40 anni, del reparto di Neurochirurgia, dove il primario è risultato contagiato da Coronavirus. Intanto, l'azienda ospedaliera avvia l'indagine sui medici assenti durante il periodo dell'emergenza.
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Tamponi per il Coronavirus in Campania: la situazione attuale e come cambierà


Troppe le richieste, i criteri per eseguire i tamponi sono due: il contatto stretto con un positivo e i sintomi come la mancanza di respiro soprattutto, febbre e tosse. L'avvio delle procedura per fare il tampone può partire dall'Asl nell'ambito di una indagine epidemiologica a tappeto sui contatti che ha avuto un positivo accertato negli ultimi 14 giorni o dal paziente stesso.
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Lorenzo Insigne: “Medici e infermieri i nostri eroi, tifiamo tutti per voi”


Attraverso l'account Instagram del Napoli, il capitano, Lorenzo Insigne, ha diffuso un messaggio di grande incoraggiamento per l'operato del personale sanitario impegnato in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus. "In attesa di tornare ad abbracciarci sugli spalti, ora tutti insieme tifiamo una sola squadra, quella dei medici, degli infermieri e degli ospedali di tutta Italia".
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Infermieri contro il Coronavirus. Alessia, Lucia e Alessandro che al Cotugno salvano vite


Hanno 26, 24 e 21 anni. Sono alla prima grande emergenza sanitaria ma la paura non li ferma. Alessandro, Lucia e Alessia hanno scelto il loro lavoro e come raccontano a Fanpage.it, ogni giorno cercano di non dimenticare che questo è il destino che hanno scelto. «Facciamo solo il nostro lavoro, non chiamateci eroi».
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Controlli coronavirus, arresto Massa di Somma per l’omicidio del cuoco Barruffo in Francia


C. C., 30 anni, è stato arrestato a Massa di Somma (Napoli) durante i controlli anti diffusione coronavirus: fermato durante i pattugliamenti, è risultato essere ricercato in Francia per l'omicidio di Vittorio Barruffo, il cuoco napoletano il cui corpo smembrato fu trovato nel settembre scorso nelle campagne di Montalieu Vercieu.
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Coronavirus Napoli, vende le sigarette online, denunciato contrabbandiere


Un 29enne che vendeva sigarette di contrabbando ha avvisato tramite Facebook i suoi clienti: a causa del coronavirus avrebbe cambiato gli orari di lavoro, restando a disposizione soltanto di pomeriggio. I carabinieri lo hanno rintracciato proprio partendo dalla sua "comunicazione di servizio": è stato denunciato anche per inosservanza alle norme anti contagio.
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Comune di Napoli, Mario Coppeto positivo al Coronavirus: stop al Consiglio, tutti su Skype


Mario Coppeto, medico Radiologo al Santobono e consigliere comunale di maggioranza, presidente della Commissione Urbanistica, ha comunicato di essere positivo al tampone per il Coronavirus. È il primo esponente politico partenopeo che rende nota la sua positività al Covid-19. Sospesa ogni attività in Aula, tutto si sposta in video su internet.
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Napoli, infermieri senza protezione da Covid: stop alle cure domiciliari per 3.000 malati


Si fermano infermieri e Oss che svolgono le cure domiciliari per oltre 3000 pazienti nel territorio della Asl Napoli 1. Impossibile reperire sul mercato mascherine e protezioni per gli operatori che prestano servizio nelle abitazioni dei pazienti passando di casa in casa. A rischio numerose tipologie di pazienti, dai malati oncologici a quelli in degenza post operatoria.
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Coronavirus, a Napoli il Comune obbliga i dipendenti a rinunciare anche alle ferie 2020


La delibera per svuotare gli uffici, lasciando solo il personale per i servizi indispensabili, obbliga per chi non può accedere al telelavoro, a fare ricorso prima di tutto alle "ferie pregresse". Ma il Comune da oggi ha chiesto ai dipendenti di rinunciare anche alle ferie del 2020. Proteste dei sindacati: "Inaccettabile, pronti a denunciare".
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Coronavirus Napoli, positivo anche il direttore generale del Vanvitelli: sono 2 i casi in ospedale


Anche il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli” di Napoli, Antonio Giordano, è risultato positivo al Coronavirus. Salgono quindi a due i casi di Covid-19 nella dirigenza dell'ospedale universitario partenopeo dopo la dirigente sanitaria, risultata positiva questa mattina.
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Coronavirus, a Napoli stop ai matrimoni civili: si faranno solo quelli in punto di morte


Coronavirus, a Napoli si fermano i matrimoni civili: attualmente si stanno eseguendo solo quelli annunciati prima del 9 marzo scorso e non annullati dagli stessi aspiranti sposini. Ma ora con il decreto anti-assembramenti il Comune partenopeo ammetterà solo cerimonie in punto di morte. La sala del Maschio Angioino per gli sposalizi è chiusa.
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Coronavirus, morte due donne a Napoli e Pozzuoli: sono 11 le vittime


Salgono a 11 i morti per Coronavirus in Campania. All'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli una donna di 53 anni è morta due giorni fa: il tampone è risultato positivo. Il Pronto Soccorso e la Rianimazione sono stati chiusi per la sanificazione. Una donna di 77 anni è invece deceduta all'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.
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Coronavirus Napoli, il presidente dell’Eav distribuisce mille mascherine ai dipendenti


Grazie alla Protezione Civile della Regione Campania, il presidente dell'Eav - azienda del trasporto pubblico - Umberto De Gregorio è riuscito a reperire mille mascherine protettive e la ha distribuite personalmente, come raccontato in un post su Facebook, ad alcuni dipendenti. Le mascherine scarseggiano, a tal punto che lo stesso De Gregorio le definisce: "Il nuovo oro".
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Coronavirus Napoli, il grande cuore dei volontari che portano spesa e medicine a chi non può uscire


L'emergenza Coronavirus e i decreti del governo impongono di non uscire di casa se non per questioni urgenti, come l'acquisto di beni di prima necessità. Alcuni, come gli anziani e le persone affette da disabilità motorie, non possono uscire: ecco allora che a Napoli i volontari dell'associazione "Viole di Partenope" provvedono a consegnare spesa e medicinali a chi non può uscire di casa.
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Coronavirus Napoli, parla il figlio del medico positivo: ‘L’ho abbracciato, attendo il mio destino’


Coronavirus, positivo primario del Cardarelli di Napoli, Pasquale Caiazzo. Il figlio Enzo: "L'ho abbracciato e baciato, ora attendo il mio destino". L'uomo ha anche spiegato che il padre si è ricoverato in via precauzionale "avendo da poco subito un intervento", ma che non avesse problemi respiratori.
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A Napoli dei ragazzi hanno sequestrato un’ambulanza

Saliti sul mezzo, hanno costretto il personale a soccorrere un amico con una banale distorsione al ginocchio.

L’amico aveva una distorsione al ginocchio, e loro per soccorrerlo hanno deciso di sequestrare un’ambulanza e gli operatori sanitari del 118 al suo interno, ferma all’ospedale Loreto Mare di Napoli. «Oggi pomeriggio la postazione 118 della Stazione Centrale», si legge in un post dell’associazione Nessuno tocchi Ipocrate, «si trovava al Loreto mare per un intervento, improvvisamente nel pronto soccorso entra un gruppo di ragazzi che prende di forza l’equipaggio e li costringe a salire in ambulanza. Con 3 di questi individui a bordo (e sotto minaccia) l’equipaggio si dirige verso il quartiere denominato ‘case nuove’ retrostante al Loreto Mare…….il mezzo giunge sul posto e da subito viene circondato da una orda di astanti inferociti che incominciano a ricoprire d’insulti i sanitari». Nonostante lo sgomento, il gesto disperato dei ragazzi aveva fatto pensare al medico di servizio che si trattasse di un’emergenza, e invece «con sommo stupore, trova un ragazzino 16enne con distorsione al ginocchio! Con grande difficoltà il medico riesce a valutare la situazione che si presenta di lieve entità. Nonostante ciò l’equipaggio viene intimato, con minacce, a trasportare il giovane in ospedale».

«SERVONO LE TELECAMERE»

Si tratta della quinta aggressione a Napoli dall’inizio del 2020. «Quanto accaduto è un fatto di una gravità inaudita che supera ogni possibile scenario immaginabile», ha commentato Ciro Verdoliva, dg dell’ASL Napoli 1 Centro, «siamo a un punto di non ritorno, non possiamo perdere neanche un minuto, noi stessi accelereremo sulle telecamere a bordo ambulanza e anche a ‘bordo uomo’». Verdoliva ha parlato di sequestro di persona e interruzione di pubblico servizio. «Che fossimo in ‘guerra’ lo si era capito sin dal primo giorno», ha proseguito, «ma non non arretreremo di un millimetro: non possiamo cedere a comportamenti delinquenziali che non devono caratterizzare Napoli, noi siamo di più, molti di più. Aspettiamo che il governo porti a termine l’iter per la promulgazione delle proposte di legge impantanate. Prosegue a passo spedito la procedura di installazione di telecamere a bordo dei mezzi».

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A Napoli dei ragazzi hanno sequestrato un’ambulanza

Saliti sul mezzo, hanno costretto il personale a soccorrere un amico con una banale distorsione al ginocchio.

L’amico aveva una distorsione al ginocchio, e loro per soccorrerlo hanno deciso di sequestrare un’ambulanza e gli operatori sanitari del 118 al suo interno, ferma all’ospedale Loreto Mare di Napoli. «Oggi pomeriggio la postazione 118 della Stazione Centrale», si legge in un post dell’associazione Nessuno tocchi Ipocrate, «si trovava al Loreto mare per un intervento, improvvisamente nel pronto soccorso entra un gruppo di ragazzi che prende di forza l’equipaggio e li costringe a salire in ambulanza. Con 3 di questi individui a bordo (e sotto minaccia) l’equipaggio si dirige verso il quartiere denominato ‘case nuove’ retrostante al Loreto Mare…….il mezzo giunge sul posto e da subito viene circondato da una orda di astanti inferociti che incominciano a ricoprire d’insulti i sanitari». Nonostante lo sgomento, il gesto disperato dei ragazzi aveva fatto pensare al medico di servizio che si trattasse di un’emergenza, e invece «con sommo stupore, trova un ragazzino 16enne con distorsione al ginocchio! Con grande difficoltà il medico riesce a valutare la situazione che si presenta di lieve entità. Nonostante ciò l’equipaggio viene intimato, con minacce, a trasportare il giovane in ospedale».

«SERVONO LE TELECAMERE»

Si tratta della quinta aggressione a Napoli dall’inizio del 2020. «Quanto accaduto è un fatto di una gravità inaudita che supera ogni possibile scenario immaginabile», ha commentato Ciro Verdoliva, dg dell’ASL Napoli 1 Centro, «siamo a un punto di non ritorno, non possiamo perdere neanche un minuto, noi stessi accelereremo sulle telecamere a bordo ambulanza e anche a ‘bordo uomo’». Verdoliva ha parlato di sequestro di persona e interruzione di pubblico servizio. «Che fossimo in ‘guerra’ lo si era capito sin dal primo giorno», ha proseguito, «ma non non arretreremo di un millimetro: non possiamo cedere a comportamenti delinquenziali che non devono caratterizzare Napoli, noi siamo di più, molti di più. Aspettiamo che il governo porti a termine l’iter per la promulgazione delle proposte di legge impantanate. Prosegue a passo spedito la procedura di installazione di telecamere a bordo dei mezzi».

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Medici aggrediti a Napoli, arrivano le telecamere sulle ambulanze

Il presidente della Croce Rossa partenopea: «In questa città è in corso una guerra E non si rispettano nemmeno le convenzioni internazionali».

A Napoli è in corso una ‘guerra’ dove non si rispettano le regole sancite dalle convenzioni internazionali che impongono il rispetto dei mezzi di soccorso e del personale sanitario. Ne è convinto il presidente della Croce Rossa partenopea, il dottor Paolo Monorchio, che confessa la sua amarezza dopo l’ennesimo episodio di violenza ai danni di un medico a bordo di un’ambulanza.

DUE EPISODI DI VIOLENZA IN 24 ORE

L’uomo è stato preso di mira in pieno giorno il primo gennaio, mentre era impegnato in un’azione di soccorso nel quartiere periferico di Barra, con il lancio di una bomba carta. Ha aperto lo sportello del vano guida per salire a bordo e in quel momento ignoti hanno lanciato il petardo, che è scoppiato sotto l’ambulanza. La cosa avrebbe potuto avere gravi conseguenze, per la presenza di ossigeno gassoso a bordo e benzina. La vicenda è stata denunciata dall’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’, che ha anche riferito di una dottoressa aggredita con una bottiglia da un paziente psichiatrico vicino all’ospedale San Giovanni Bosco.

L’INSTALLAZIONE DELLE TELECAMERE PARTE IL 15 GENNAIO

Per Monorchio l’aspetto più inquietante «è che ci si abitui a questo stato di cose, fatti che non avvengono neppure nei territori di guerra in quanto i mezzi di soccorso e il personale sono protetti dalle convenzioni internazionali. A Napoli non è così». Servono scorte armate? «Per ora mi accontenterei delle telecamere a bordo dei mezzi di soccorso, le stiamo aspettando. Speriamo che nelle prossime settimane possano essere utilizzate a tutela degli operatori». In questa direzione si registra l’impegno del direttore generale della Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva: entro due settimane saranno installate le prime telecamere sui mezzi di soccorso. «Siamo pronti , è già stato disposto l’affidamento, la prima installazione avverrà entro il 15 gennaio», ha promesso Verdoliva. Ma Monorchio insiste anche sull‘aspetto culturale: «Serve una corretta informazione, con incontri nei quartieri più difficili». Il ministro della Salute Roberto Speranza, da parte sua, ha commentato: «Le aggressioni a chi ogni giorno si prende cura di noi sono semplicemente inaccettabili. Bisogna approvare al più presto la norma, già votata dal Senato, contro la violenza ai camici bianchi. Non si può aspettare»

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