Bonucci e la quarantena: “Ci è stato donato il tempo che ci lamentavamo di non avere”


Leonardo Bonucci ha provato ad andare controcorrente trasformando il periodo di isolamento imposto dalla pandemia da Coronavirus a occasione per godere dei piaceri familiari: "Non è pi così male, sono potuto restare coi miei figli. Fate ciò che avete sempre detto di non aver tempo di fare e non dimenticate i veri eroi, là fuori a salvare vite"
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Oriana, la fidanzata di Dybala: “Ecco cosa facciamo durante la quarantena”


Oriana Sabatini è la fidanzata di Paulo Dybala che condivide assieme al calciatore della Juventus la quarantena. Entrambi sono risultati positivi al test del Coronavirus ma stanno bene. "Come mi sono accorta che c'era qualcosa che non andava? Un giorno, mentre facevo allenamento, non respiravo bene e mi sono stancata senza fare nulla", ha spiegato l'argentina.
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Higuain, la madre ammalata di tumore: “C’è gente che vuole farci del male”


Nei giorni scorsi Gonzalo Higuain era finito nel mirino per aver lasciato Torino e l'Italia in piena emergenza Coronavirus. Il Pipita aveva esibito il test di negatività al Covid-19 prima di partire con un volo privato verso l'Argentina e recarsi accanto alla madre gravemente malata. Nelle ultime ore la donna ha pubblicato su Instagram un messaggio nel quale interviene a difendere il figlio.
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Il suocero di De Ligt: “La Juventus nei giorni del Coronavirus è stata una famiglia per lui”


Keje Molenaar, ex difensore dell'Ajax nei primi anni ottanta e padre della fidanzata del giocatore bianconero, ha raccontato il momento particolare che la figlia e de Ligt stanno vivendo chiusi in casa a Torino: "Il tampone di Matthijs è risultato negativo e di conseguenza mia figlia non ha dovuto fare alcun test. Sono molto uniti e ne stanno approfittando anche per rilassarsi".
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Inter, parla Pastorello: “Vi spiego perché Lukaku è andato all’Inter e non alla Juventus”


Il procuratore dell'attaccante belga ha rivelato quali sono stati i motivi che hanno spinto Lukaku ad accettare l'Inter: "Voleva trasferirsi in un club dove si sentisse amato. Lui ha notato subito l’affetto e il calore dei tifosi dell’Inter rispetto a quelli della Juve, e questo ha fatto la differenza insieme al mancato passaggio di Paulo Dybala al Manchester United".
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Coronavirus, l’esito dei tamponi sui calciatori della Juventus


La Juventus ha effettuato i tamponi su tutti i calciatori della rosa per verificare ulteriori casi di positività al Coronavirus. Gli unici giocatori risultati contagiati sono Paulo Dybala, Daniele Rugani e Blaise Matuidi. Cristiano Ronaldo ha effettuato il test a Madeira: l'esito è stato negativo, come quello di altri compagni che hanno lasciato l'Italia nelle ultime ore.
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La fidanzata di Dybala contagiata dal Covid-19: “Avevo tosse, dolori al corpo e alla testa”


Oriana Sabatini è la fidanzata di Paulo Dybala risultata positiva al contagio da Coronavirus. La compagna del calciatore della Juventus ha raccontato sui social network quali sono i sintomi che ha avvertito: "Avevo tosse, dolori al corpo e alla testa. Mi continuavo ad allenare perché non sapevo di avere qualcosa, ma non mi sentivo bene".
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Cristiano Ronaldo, parla mamma Dolores: “Grazie per il sostegno, sono stati giorni difficili”


Rientrata nella sua abitazione dopo il ricovero d'urgenza a Funchal per un ictus, la madre del cinque volte Pallone d'Oro della Juventus ha ringraziato tutti via Instagram: "Grazie per il vostro sostegno e affetto, ora sono già nella mia casetta circondata dall'amore della mia famiglia e mi prenderò sempre cura di me. Abbiate fede, tutto andrà bene. Restate a casa!!".
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Juventus: quarantena per Cristiano Ronaldo, Higuain, Pjanic e Khedira al rientro in Italia


Cristiano Ronaldo, Gonzalo Higuain, Miralem Pjanic e Sami Khedira sono i giocatori in questo momento all'estero. Le domande sono due: quando rientreranno a Torino? E cosa succederà al momento del ritorno? Tutti sono attualmente sottoposti a quarantena come previsto dalle norme dei rispettivi Paesi ma quando potranno tornare ad allenarsi è un'incognita.
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Matuidi: “Noi calciatori siamo privilegiati grazie a un monitoraggio sanitario regolare”


Blaise Matuidi è positivo al Coronavirus, è il secondo calciatore della Juventus dopo Rugani. In un messaggio su Instagram il centrocampista francese si definisce "fortunato" e ringrazia i medici. "Usciremo collettivamente più forti da questa prova, che ci insegnerà a conoscerci meglio, a essere più solidali, più generosi, migliori".
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Juventus, secondo giocatore contagiato: positivo al Coronavirus anche Blaise Matuidi


Secondo caso di Coronavirus all'interno del gruppo di giocatori di Maurizio Sarri. Come confermato dallo stesso club piemontese, si tratta del centrocampista francese Blaise Matuidi. "Il calciatore, da mercoledì 11 marzo, è in isolamento volontario domiciliare e continuerà ad essere monitorato e a seguire lo stesso regime. Sta bene ed è asintomatico", ha fatto sapere la società bianconera.
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Coronavirus, Juventus: da domani controlli alla squadra e allo staff dopo la positività di Rugani


Dopo il test positivo al Coronavirus di Daniele Rugani la Juventus è in isolamento e da domani, lunedì 16 marzo, i calciatori bianconeri e i massaggiatori si sottoporranno al tampone per verificare che non ci siano altre situazioni di contagio tra i tesserati della società di Torino. Si tratta di un controllo era già previsto dai protocolli sanitari.
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Lo sfogo di Lapo Elkann contro la Juve dopo il 3-1 dalla Lazio

L'erede di casa Agnelli dopo la sconfitta dei bianconeri in finale di Supercoppa italiana: «Juve vergognati».

La Lazio ha vinto la Supercoppa italiana, battendo la Juventus 3-1, e qualcuno non l’ha presa bene. «Juve VERGOGNATI. COMPLIMENTI alla Lazio», è stato il commento di Lapo Elkann su Twitter. L’erede di casa Agnelli, proprietaria del team, è convalescente dopo un incidente avvenuto in Israele circa due settimane fa.

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I soldi sauditi per la Supercoppa italiana non puzzano più?

Juventus-Lazio si gioca a Riad dopo il precedente con polemiche di Gedda. Ma l'indignazione (anche se ipocrita) della precedente edizione è svanita. Eppure l'Arabia è sempre lo stesso Paese che calpesta i diritti umani. La Lega Serie A tira dritto e pensa ai guadagni.

Lo stadio dell’Università Re Sa’ud è pronto. Domenica 22 dicembre 2019 alle 17.45 (ora italiana) Riad ospita la Supercoppa italiana, per la seconda volta consecutiva in Arabia Saudita dopo il precedente di Gedda. E se a fine 2018 la vigilia della partita tra Juventus e Milan fu accompagnata da una lunga serie di polemiche, stavolta Juventus e Lazio si apprestano a vivere la loro sfida nel silenzio generale. L’indignazione che nemmeno 12 mesi prima si era sollevata per la scelta di andare a giocare in uno dei Paesi che più calpesta i diritti umani sembra svanita nel nulla.

ATTIVISTE FEMMINISTE IN CARCERE

Eppure l’Arabia Saudita è sempre l’Arabia Saudita, in un anno non è cambiato poi granché. È vero, le donne ora possono viaggiare e guidare un’auto, ma continuano ad aver bisogno del permesso di un tutore maschio per sposarsi, andare a scuola e ottenere un passaporto. Intanto le attiviste femministe continuano a essere chiuse in carcere, dove le pratiche che violano i diritti umani continuano a essere perpetrate. Gli arresti arbitrari sono ancora all’ordine del giorno, come quello di Anas al-Mazrou, professore della stessa università che dà il nome allo stadio in cui si giocherà Juventus-Lazio, che nel marzo 2019 è finito in cella per aver parlato in pubblico a sostegno degli attivisti per i diritti delle donne detenute.

LA SCALA E QUEL CONTRATTO STRACCIATO

Sempre a marzo, sull’onda lunga dell’indignazione per quella Supercoppa a cui le donne avrebbero avuto accesso soltanto in un settore speciale riservato a loro, occupante il 15% dello stadio, il Teatro alla Scala stracciò il contratto che portava all’ingresso nel consiglio d’amministrazione della sua Fondazione del governo saudita. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala annunciò la rinuncia a 15 milioni di euro in tre anni e la restituzione dei 3 già versati come acconto dagli arabi alla Fondazione. La Lega Serie A, per giocare la Supercoppa a Riad, di milioni ne prende esattamente la metà, 7,5 per tre edizioni, 2,5 l’anno, ma non ha mai pensato di poter rinunciare a una cifra che in realtà non sposta poi di molto il bilancio complessivo dei club partecipanti (a cui va il 90% della somma) e del calcio italiano in generale (alla Lega resta appena il 10%, 750 mila euro).

POLITICA DI ESPORTAZIONE PER LA SERIE A

Nemmeno l’omicidio di Jamal Khashoggi, giornalista saudita per il Washington Post, fortemente critico nei confronti del governo di Re Salman, torturato e massacrato nella sede del consolato arabo a Istanbul nell’ottobre del 2018, riuscì a cambiare lo stato delle cose. D’altra parte la Serie A aveva già intrapreso da anni la sua politica di esportazione della Supercoppa, con nove edizioni giocate all’estero prima di quella del gennaio 2019, spesso in Paesi non proprio celebri per il rispetto dei diritti umani (oltre a due negli Stati Uniti, se ne sono giocate infatti tre in Cina, due in Qatar e una Libia nel 2002, quando il Paese era ancora sotto il governo di Gheddafi, i rapporti del rais con Silvio Berlusconi erano ben oltre la semplice cordialità, e il figlio di Mu’ammar, Saadi, era appena diventato azionista della Juventus. In quelle edizioni la Lega guadagnò ancora meno dei 7,5 milioni che prende dall’Arabia Saudita: lo fece, piuttosto, per provare a rendere più globale il prodotto calcio italiano, ma verosimilmente anche in quanto strumento di diplomazia e geopolitica internazionale.

Selfie con Ciro Immobile per i tifosi arabi. (Getty)

CONTINUIAMO A VENDERE ARMI AI SAUDITI

L’Italia che non vuole i sauditi alla Scala è la stessa che continua a vendere loro armi per la guerra contro lo Yemen, le bombe fabbricate in Sardegna dalla tedesca Rwm, ma non solo. Secondo la relazione annuale sulla vendita di armi verso paesi stranieri che il governo ha presentato in parlamento a giugno, solo nel 2018 l’Italia ha spedito a Riad 108 milioni di euro in armamenti. Il calcio, insomma, non è che lo specchio di un Paese ipocrita che continua a fare affari e siglare intese con uno Stato da cui a parole prende le distanze.

Il trofeo della Supercoppa a Riad. (Getty)

GERMANIA E FRANCIA HANNO REAGITO

Eppure una via diversa è possibile. L’ha indicata la Federcalcio tedesca nel decidere che la Germania non avrebbe più giocato amichevoli contro nazionali di Paesi in cui non vige la parità di genere. L’ha fatto, in parte, anche la Spagna, dove all’indignazione per un accordo della Liga del tutto analogo a quello concluso dalla Serie A (la Supercoppa di Spagna si gioca a Gedda per tre edizioni in un nuovo formato che prevede un quadrangolare) è seguita la netta presa di posizione della tivù di Stato, la Tve, che ha deciso di non trasmettere gli incontri sui suoi canali. La Figc, invece, si è limitata a invitare al Barbera di Palermo, per la partita tra Italia e Armenia del 18 novembre, una delegazione di donne iraniane, costrette ancora a forti limitazioni all’accesso agli stadi nel loro Paese.

L’ITALIA FATICA PURE CON L’ANTI-RAZZISMO

La Serie A, però, non cambia idea. E dopo essersi mossa goffamente e con estremo ritardo sul fronte della lotta al razzismo negli stadi, sembra del tutto sorda agli appelli per il rispetto dei diritti umani in Arabia Saudita. Con buona pace di Kashoggi, della parità di genere, del rispetto dei diritti umani. Che evidentemente contano meno di una manciata di milioni e dell’esportazione di un brand che persino Cristiano Ronaldo fa fatica a risollevare a livello globale.

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Perché la Juventus gioca mercoledì 18 dicembre e la Lazio no

Veleni e polemiche per le date diverse tra le due sfidanti della Supercoppa che si gioca il 22 dicembre a Riad. Impossibile anticipare la sfida per i biancocelesti che sfideranno la Lazio il 5 febbraio.

Polemiche in vista della Supercoppa italiana che si giocherà il 22 dicembre al King Saud University Stadium di Riad. I veleni riguardano soprattutto la 17esima giornata di campionato prevista per il 18 e il 22. La Juventus scenderà in campo nell’anticipo di mercoledì 18 dicembre contro la Sampdoria, mentre per la Lazio si prospetta un rinvio al 5 febbraio 2020. Perché questa anomalia? Con scelte forse non del tutto ponderate in fase di stesura dei calendari.

SAMPDORIA UDINESE PREVISTA PER IL 18 DICEMBRE

Vista la gara fissata per il 22, la Lega di Serie A aveva iniziato a cercare la prima data libera e non essendoci impegni extra campionato era stato individuato il 18. Anche per evitare di spostare tutto al nuovo anno, quando la Juventus si troverà impegnata non solo in campionato ma anche in Europa e Coppa Italia

PERCHÈ LAZIO-VERONA SI GIOCA IL 5 FEBBRAIO

Per la Lega non è stato però possibile compiere la stessa operazione per la formazione biancoceleste. La squadra di Simone Inzaghi non ha potuto infatti anticipare il turno per colpa di un calendario che ha collocato il posticipo della 16esima giornata, Cagliari-Lazio al 16 dicembre, scelta dettata dall’impegno in Europa League del 12 dicembre contro il Rennes in Francia. Per evitare, quindi trasferte così ravvicinate, la prima data utile è arrivata in febbraio, dato che l’ipotesi dell’8 gennaio è saltata.

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I sorteggi degli ottavi di Champions League 2019-2020 in diretta

Juventus, Napoli e Atalanta attendo a Nyon i loro prossimi avversari. Per i bianconeri lo spauracchio è il Real, Gattuso e Gasperini sognano Lipsia o Valencia.

Tra qualche brivido e molte speranze Juventus, Napoli e Atalanta attendono con trepidazione l’esito del sorteggio degli ottavi di Champions League. Appuntamento a Nyon, come da tradizione, a partire dalle ore 12. Cinque gli avversari possibili per i bianconeri, sei rispettivamente per gli uomini di Rino Gattuso e Giampiero Gasperini.

SARRI SPERA IN UN INCROCIO COL LIONE

La Juve può incrociare Real Madrid, Tottenham e Chelsea nella peggiore delle ipotesi o augurarsi, all’opposto, un ottavo decisamente più morbido col Lione. A metà strada un Borussia Dortmund mai come quest’anno sulle montagne russe.

PER NAPOLI E ATALANTA IL RISCHIO DI CONFRONTI IMPOSSIBILI

Peggio potrebbe andare per Napoli e Atalanta che partono dalla seconda fascia: entrambe possono pescare Barcellona, Paris Saint-Germain e Bayern Monaco, con i bergamaschi a rischio Liverpool e il Napoli in orbita Manchester City. Il sogno, per entrambe, sono le più semplici Valencia e Lipsia.

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