Mark DicKey, 40enne speleologo americano esperto, è bloccato da gravi problemi di salute nella grotta di Morca, in provincia di Mersin, sulla costa mediterranea della Turchia. Dall'Italia sono arrivati per salvarlo circa 50 uomini del Soccorso Alpino. Continua a leggere
Un nuovo video circola in rete sulla tragedia al porto del Pireo, dove un passeggero in ritardo ha tentato di salire a bordo del traghetto ma è stato fermato e spinto da alcuni marinai verso la banchina ed è morto. Le urla di una donna: "Prendetelo, salvatelo". Continua a leggere
Gli ultimi aggiornamenti sulla guerra in Ucraina e le notizie del 15 luglio. Secondo il generale Oleksander Tarnavskyi, le truppe ucraine stanno "abbattendo sistematicamente il nemico nelle loro posizioni" sul fronte meridionale. Nella notte attacchi nelle regioni di Mykolaiv e Zaporizhzhia. Continua a leggere
L'intervista di Fanpage.it al generale Luigi Chiapperini sulla controffensiva ucraina dopo che Kiev ha annunciato di aver accerchiato Bakhmut con i russi in trappola: "Morire per questa città per i russi e gli ucraini ha un senso, anche se terribile. Se dovessero riuscire a isolarla completamente, le forze circondate all’interno dell’abitato non fornirebbero più alcun valore aggiunto alla difesa complessiva russa". Continua a leggere
Polemiche per l'iniziativa di un ex portavoce di un candidato di estrema destra francese. La sinistra l'ha definita "indecente" e "vergognosa". Una stessa colletta per i familiari del giovane ucciso a Nanterre è arrivata a 'soli' 800mila euro. Continua a leggere
L'intervista di Fanpage.it a Giovanna Botteri, giornalista corrispondente della Rai da Parigi: "Non sappiamo se la calma raggiunta in Francia dopo il caos scoppiato a seguito della morte di Nahel sia relativa o meno. La frustrazione razziale è scoppiata insieme a quella sociale, già presente dopo le manifestazioni di marzo contro la riforma del sistema pensionistico. L'elemento distintivo dell'uccisione del 17enne? La presenza del video". Continua a leggere
La poetessa ucraina Victoria Amelina, 37 anni, è morta dopo essere rimasta ferita nell'attacco russo a Kramatorsk dello scorso 27 giugno. Dall'inizio dell'invasione del suo Paese, documentava i crimini di guerra commessi da Mosca. Continua a leggere
Mentre si avvia la controffensiva militare, il paese fa i conti con l'impatto psicologico della guerra dei droni sulla popolazione e sul dramma dei profughi interni. Da un lato sono pronti i soldi per la ricostruzione, ma dall'altro non ci sono aiuti per gli sfollati. Continua a leggere
Un cittadino straniero ha aperto il fuoco all’interno dell’aeroporto internazionale di Chisinau, scalo della capitale della Moldavia. Ad annunciarlo è stato la portavoce della polizia, Diana Fetko, che ha spiegato come gli agenti fossero già all’aeroporto e che alcuni voli hanno subito dei ritardi. Gli spari hanno allarmato i passeggeri, fuggiti all’impazzata come testimoniano alcuni video sui social. L’agenzia russa Tass ha riportato una nota del ministero dell’Interno moldavo in cui si racconta la vicenda: «Uno straniero a cui è stato vietato l’ingresso nel Paese, ha aperto il fuoco contro una guardia di frontiera e poi si è barricato in una delle stanze. Le persone sono state evacuate dall’edificio».
Il primo bollettino parla di due persone uccise
Il primo bollettino diramato dalle autorità parla di almeno due morti. Si tratta di una guardia di frontiera e di un civile. Su Twitter il portale dell’Est Europa, Nexta tv, ha raccontato l’arrivo delle forze specialiFulger, che avrebbero isolato la struttura e fatto evacuare tutti. Poi la cattura dell’aggressore, che è rimasto ferito in una delle sparatorie ed è stato arrestato. Lo confermano anche i media locali. Secondo Reuters, che cita fonti all’interno dei corpi speciali di polizia moldavi, l’uomo è arrivato dalla Turchia ma non ha ricevuto l’autorizzazione per entrare in Moldavia.
Local media reports indicate that special forces are preparing to storm the Chișinău airport. Currently, most of the passengers have been evacuated.
Per i media moldavi l’aggressore è un russo della Wagner
Pulse media, ripreso anche dagli altri quotidiani e portali moldavi, ha rivelato un’indiscrezione secondo cui l’uomo che ha aperto il fuoco sarebbe un cittadino russo della milizia Wagner.
Una penna cancellabile per firmare i documenti ufficiali. Questa è la nuova accusa mossa da Labour e Lib-Dem al premier britannico Rishi Sunak, prendendo spunto da un articolo del Guardian. Il primo ministro utilizza una Pilot V, una penna stilografica molto diffusa in tutta la Gran Bretagna, dal costo di 5 sterline. Il problema è l’inchiostro cancellabile. E così il quotidiano inglese ha sottolineato la caratteristica e ha avanzato dubbi sul suo utilizzo. Sunak è ritratto con la penna in mano in molte foto, sia durante i consigli dei ministri a Downing Street sia recentemente, quando a Windsor si è incontrato con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, per annunciare l’accordo tra Regno Unito e Unione Europea sull’Irlanda del Nord.
Sunak ha firmato molti documenti ufficiali con la penna Pilot V
Così il Guardian ha riesumato foto e video relativi agli ultimi anni, scoprendo che Sunak ha utilizzato la Pilot V anche da cancelliere dello Scacchiere, cioè da ministro delle Finanze, durante l’ultimo governo Boris Johnson. Andando a ritroso si scopre che il premier ha firmato molti documenti ufficiali di Downing Street con questo tipo di penna cancellabile e, sembrerebbe, anche tanti altri da ministro. Tra gli esempi citati dal quotidiano, c’è la firma sull’accordo bilaterale raggiunto dal Regno Unito con la Svizzera, ormai due anni fa.
Dall’opposizione accuse e sarcasmo. Downing Street: «Mai cancellato nulla»
Intanto le opposizioni insorgono. A protestare sono Labour e Lib-Dem, tra chi accusa il premier sottolineando la possibilità di cancellare le firme e chi lo attacca con sarcasmo. C’è chi scrive, ad esempio, che «neanche con la Pilot V Sunak riuscirà a cancellare i disastri fatti dal governo suo e di 13 anni di esecutivi conservatori». Dall’altra parte, il governo reagisce. La portavoce di Sunak da Downing Street risponde: «Questa penna è comunissima, è usata da milioni di britannici e anche a Whitehall è molto diffusa. Inoltre, il primo ministro non ha mai cancellato nulla delle sue note e dei suoi appunti sui documenti ufficiali».
Il colpo di mano militare del leader della Brigata Wagner non può determinare la caduta di Putin, ma il sistema di potere ormai è compromesso. Difficile pensare che Putin mantenga l'ordine. Intervista a Giovanni Savino, docente dell'Università Federico II di Napoli e dell'Università di Parma, esperto di politica interna russa. Continua a leggere
L'esplosione, e il successivo incendio, pare sia stato causato da una fuga di gas, ci sarebbero 16 feriti, di cui 7 gravi. Una colonna di fumo è ben visibile nel V arrondissement, non lontano dal quartiere latino, nella capitale della Francia. L'edificio coinvolto è sede di una scuola di musica americana, la Paris American Academy. Aperta un'inchiesta. Continua a leggere
Dopo aver terminato l’incontro con il presidente tunisino Kais Saied l’11 giugno scorso, Ursula von der Leyen ha scelto di aprire la conferenza stampa, senza giornalisti e senza domande, con una frase che aveva il sapore di uno slogan elettorale: «Siamo qui come team Europa». Alla sua destra Giorgia Meloni e a sinistra il premier olandese Mark Rutte. I tre erano volati alla corte di Saied per provare a strappare un accordo sui migranti. Soldi, tanti, per convincere la Tunisia a trattenere chi prova a fuggire da un Paese al limite del collasso sociale ed economico. Una soluzione che il presidente tunisino, da più parti criticato per il suo autoritarismo, non ha voluto, per ora, accettare.
Von der Leyen tra Meloni e Rutte: a Tunisi la fotografia del ‘team Europa’
Al di là dei contenuti di una missione che non sembra aver raggiunto obiettivi significativi, resta la foto dei tre leader. Insieme, nel nome dell’Europa. «L’istantanea di Tunisi assume un significato soprattutto se si osserva il cambiamento politico di Giorgia Meloni», spiega a Tag43 Federico Ottavio Reho, coordinatore della ricerca del Martens Centre, think tank ufficiale dei Popolari Europei. «L’approccio euroscettico, che aveva caratterizzato le sue posizioni prima di diventare premier, sembra ormai accantonato. La trasformazione di Fratelli d’Italia in una forza di sistema appare completa». È dunque un fatto che Giorgia Meloni in pochi mesi abbia scelto di cambiare abito: da spauracchio ad architrave del “team Europa”, consapevole della grande occasione che le si presenterà con il voto alle prossime elezioni europee nel giugno del 2024. Sola non può vincere, alleata può essere determinante. In questa chiave, la foto di Tunisi sembra anticipare ciò che potrebbe succedere tra un anno esatto. La popolare von der Leyen, al centro, alleata a destra con la conservatrice Meloni e a sinistra con il liberale Rutte. «Non è sbagliato pensare», sottolinea Reho, «che alle prossime elezioni europee si formi un’alleanza tra Liberali, Popolari e Conservatori. E non sarebbe un inedito visto ciò che è successo, ad esempio, con l’elezione di Roberta Metsola a presidente del Parlamento europeo. Per il Ppe i cardini su cui costruire un’intesa sono sempre gli stessi: europeismo e atlantismo. A partire da questo poi si discuterà con chi allearsi e su quali programmi». Non a caso l’ultimo viaggio a Roma del presidente dei Popolari Europei Manfred Weber è servito a mettere sul tavolo le condizioni dei Popolari. Sia alla premier, a cui ha aperto le porte sbarrandole ai suoi alleati più scomodi (come il Pis polacco e Vox spagnolo), che a Matteo Salvini, il cui avvicinamento al Ppe è condizionato alla separazione da Marine Le Pen e dal gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà. Tuttavia, pare difficile immaginare che i due azionisti di maggioranza del governo italiano scelgano di scaricare i propri amici e alleati europei.
Meloni e la politica dei due forni, ma con i sondaggi alla mano
Certo è che più si avvicinano le decisioni da prendere a Bruxelles, più Meloni pare allontanarsi dalle proprie origini politiche. Basta pensare a cosa è successo lo scorso 8 giugno. Dopo una lunga trattativa, i governi Ue hanno approvato, a maggioranza, il Patto immigrazione e asilo, un accordo che rivede in parte le regole del trattato di Dublino sugli sbarchi e sull’accoglienza dei migranti. L’Italia ha votato a favore, si sono astenuti, neanche a dirlo, gli alleati polacchi e l’Ungheria dell’amico Orban. Il giorno dopo quello strappo, però, la premier ha scelto la masseria di Bruno Vespa per dare un segnale distensivo ai vecchi amici, difendendoli dalle accuse di autoritarismo: «Polonia e Ungheria sono sicuramente delle democrazie, più giovani delle nostre. C’è un lavoro che va fatto per rafforzarle, io farò la mia parte. L’Ue non è un club, non ci sono nazioni di serie A e B». Meloni per ora sembra affidarsi alla democristiana politica dei due forni, in attesa di scegliere da che parte stare. Accanto alle alleanze ci sono però i numeri. Per avere la maggioranza nel Parlamento europeo servono 353 seggi e, guardando sondaggi e proiezioni, a oggi l’accordo con Popolari e Liberali non basterebbe per raggiungere quel risultato. Il sito Europe Elects che monitora le rilevazioni demoscopiche europee, ha messo nero su bianco questo scenario: il Ppe avrebbe una forchetta tra 150 e 166 seggi, i Conservatori tra 75 e 86, i Liberali tra 79 e 95. Così sommata la migliore delle ipotesi farebbe 347. «Un’alleanza Popolari, Liberali e Conservatori», conclude Reho, «potrebbe non bastare per avere la maggioranza. A quel punto sarebbe necessario un accordo con i socialisti. Ed è evidente che la presenza o meno dei Conservatori in una coalizione più ampia farebbe la differenza e sarebbe decisiva nell’orientare le scelte politiche del prossimo Parlamento e della prossima Commissione europea». E dunque per essere protagonista della legislatura che verrà, Meloni potrebbe dover accettare anche il compromesso più duro: un’alleanza con i ‘nemici’. Anche questo è far parte del “team Europa”, onori e oneri.
Nell'ottobre 2019, il barbaro omicidio di Shaïna Hansye a Creil, nel dipartimento dell'Oise. Ieri è arrivata la sentenza nei confronti del ragazzo, 17enne all'epoca dei fatti, dal quale la giovanissima aspettava un bambino. Continua a leggere
Secondo Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale di sicurezza, "l'Ucraina non ha ancora lanciato la controffensiva pianificata, e il suo inizio sarà evidente a tutti quando accadrà. La diga di Kakhovka? Ordine del crollo partito da Putin". Continua a leggere
Gravissimo incidente sull'autostrada Zagabria-Dubrovnik, vicino allo svincolo di Zagvozd. Stando a quanto riferito dalla polizia locale, "il conducente italiano alla guida del Mercedes, non ha adeguato la velocità". Continua a leggere
In Francia, una madre e suo figlio 14enne hanno vissuto fino alla scorsa estate isolati dalla società: il ragazzo non è mai andato a scuola. Il giovane si trova ora in istituto, mentre la madre è indagata. Continua a leggere
Nella serata di ieri, diversi colpi di pistola hanno raggiunto un camper parcheggiato in un’area di sosta vicino a Casanova, in Corsica. Gravemente ferita all’addome una turista italiana di 58 anni che si trovava in vacanza con la famiglia. Operata nella notte, non sarebbe in pericolo di vita. Continua a leggere
Il tragico incidente era avvenuto a Chorley (Inghilterra) nel marzo 2021: il giovane era rimasto folgorato dopo aver toccato con un palo metallico dei fili della luce. Oggi si conclude l’indagine che deve chiarire le eventuali responsabilità dei soccorsi, arrivati in ritardo per un’incomprensione. Continua a leggere
La telecamera in corridoio ha ripreso gli attimi tra le prime scintille e il divampare delle fiamme. L'ennesimo episodio è successo sabato a Londra: “Aumentano i casi di incendi di monopattini e bici elettriche: servono accorgimenti”, mettono in guarda i vigili del fuoco. Continua a leggere
“Lulu: Forever 19” ricorda la ragazza morta di un raro tumore, l’1 gennaio 2023, a Rotherham (Inghilterra): “Spero che queste parole vi ispirino a fare ora le cose che vi eravate detti di fare domani. La vita è troppo breve”. Continua a leggere
Il progetto dell'Interpol "Identify me" nasce per stabilire l’identità di 22 vittime ritrovate tra Paesi Bassi, Belgio e Germania. Sono tutte donne vittime di omicidi ormai lontani nel tempo e senza nessuna soluzione. L’appello: “Meritano una risposta. Guardatele, non lasciate che vengano dimenticate”. Continua a leggere
Gli ucraini si apprestano a vivere il primo Natale dall'occupazione russa. Nei campi profughi tra neve e paura, gli sfollati sperano di rientrare nelle loro città. La popolazione fronteggia i blackout con mezzi di fortuna, ma per le feste, raccontano, si attendono nuovi bombardamenti. Continua a leggere
Un dipendente dell'ambasciata ucraina a Madrid è rimasto leggermente ferito da un'esplosione avvenuta nel suo ufficio mentre aveva in mano una lettera. Continua a leggere
Orrore a Parigi: la ragazzina sarebbe stata ritrovata legata in un contenitore di plastica e con la gola tagliata. Quattro persone sono state arrestate, tra loro ci sarebbe una donna che si è avvicinata alla vittima sotto casa. Continua a leggere
La famiglia aveva denunciato la scomparsa della ragazzina poche ore prima del ritrovamento del corpo: nelle immagini della videosorveglianza si vedeva la dodicenne entrare nell'atrio del suo palazzo venerdì pomeriggio, senza mai arrivare però nell'appartamento in cui viveva. Continua a leggere
Almeno 3 vittime e 11 feriti nello scontro tra due treni in Croazia. Un treno passeggeri avrebbe saltato un semaforo rosso e investito il treno merci mentre era fermo. Continua a leggere
È morta oggi Elisabetta II, la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth: aveva 96 anni. Tutto il mondo è in lutto per l'addio alla sovrana dei record. Continua a leggere
Non si placa la crisi energetica: in vista dell'inverno governi ed enti danno diversi consigli per aiutare i cittadini a ridurre i consumi di gas ed energia. Continua a leggere