Brescia, scomparsa di Mario Bozzoli: chiesto il rinvio a giudizio per il nipote Giacomo


La procura generale di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio, Giacomo Bozzoli, uno dei due nipoti dell'imprenditore Mario Bozzoli, scomparso l'8 ottobre 2015 e mai più ritrovato. Il nipote di Bozzoli deve rispondere della accuse di omicidio volontario premeditato e distruzione del cadavere. La procura ha invece chiesto l'archiviazione per il fratello Alex e due operai. Questi ultimi erano accusati di favoreggiamento non personale.
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Gussago, clienti ai tavoli di una pizzeria nonostante le norme anti Coronavirus: denunciati


I carabinieri di Gussago, comune in provincia di Brescia, hanno sorpreso alcuni clienti all'interno di una pizzeria, seduti ai tavoli in attesa della propria pizza nonostante le norme per il contenimento dell'epidemia di coronavirus consentano solo la consegna a domicilio. Gli avventori sono stati tutti denunciati, mentre alla pizzeria è stata sospesa la licenza per due settimane.
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Coronavirus, l’addio alla cassiera morta a 49anni a Brescia: “Eri buona e solare”


Frontignano di Barbariga, nel Bresciano, ha dato l'ultimo saluto a Mariagrazia Casanova, 49 anni, cassiera all’IperSimply a Brescia, morta per una crisi respiratoria. In attesa degli accertamenti che permetteranno di confermare se il decesso della donna è dovuto al coronavirus, il supermercato dove lavorava è stato chiuso in via precauzionale e sanificato.
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Coronavirus, a Brescia il contagio non si ferma. Mattarella telefona al sindaco: “Vi sono vicino”


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, per esprimere la sua vicinanza al territorio colpito nell'ultima settimana da un forte incremento dei positivi al coronavirus. Sono 4.648 i casi confermati, con un aumento di 401 nelle ultime 24 ore e di 3mila nell'arco di una settimana. Il primo cittadino bresciano ha espresso al Capo dello Stato la richiesta "di un provvedimento mirato" perché "bisogna interrompere alcune filiere produttive e commerciali. Le persone in giro sono ancora troppe".
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Montichiari, consigliere comunale accende falò: il fumo entra nell’ospedale dei pazienti Covid


A Montichiari, paese in provincia di Brescia, in molti hanno voluto festeggiare la metà Quaresima con il tradizionale "rogo della vecchia". Ma, oltre al fatto che non avrebbero potuto per via dell'ultimo decreto, hanno pensato bene di accendere il falò di fianco all'ospedale cittadino, pieno di ricoverati per Covid. Tra di loro anche un consigliere comunale.
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Coronavirus, anche il Brescia colpito dal Covid-19: positivi due dipendenti del club lombardo


Il club di Massimo Cellino ha comunicato la positività di due dipendenti prestanti funzioni di ufficio. "La sede della società sarà sottoposta a bonifica e sanificazione e gli uffici rimarranno chiusi fino al giorno 28 marzo compreso. Come da norma vigente, tutto il personale che recentemente si è relazionato con le due persone risultate positive, è stato messo in quarantena", ha fatto sapere la società lombarda.
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Coronavirus, presidente medici di Brescia: “Non chiamateci eroi, vogliamo lavorare in sicurezza”


"Da questi giorni bui dobbiamo trarre un insegnamento: che il sistema sanitario nazionale è un bene prezioso". È il messaggio di Ottavio Di Stefano, presidente dell'Ordine dei medici di Brescia, che in un'intervista a Fanpage.it ha raccontato l'impegno e il sacrificio di tutto il personale sanitario. "Non vogliamo essere chiamati eroi, curare tutti e non lasciare indietro nessuno è il nostro lavoro", ricorda. "Ma devono metterci in condizioni di lavorare in sicurezza. Lo dobbiamo fare per evitare di essere noi diffusori di malattie".
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Coronavirus, 18 decessi in una casa di riposo del Bresciano: 5 nelle ultime 24 ore


In una casa di riposo di Quinzano, nel Bresciano, da inizio epidemia sono spirati 18 anziani, 5 dei quali nelle ultime 24 ore. Tra tutti, però, solo uno dei 18 decessi risulta riconducibile al Coronavirus, poiché il solo paziente a cui è stato fatto il tampone. A commentare i tristi eventi, è il presidente della Rsa in questione, Luca Laffranchi: "La tristezza per non essere riusciti a proteggerli è un sentimento che accomuna tutti noi all'interno della struttura".
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Il Brescia convoca gli staff di Corini e Grosso. La denuncia dell’Associazione Allenatori


Nonostante l'attività sia sospesa fino al 28 marzo il Brescia ha convocato per mercoledì 18 marzo, alle ore 9, al campo d'allenamento di Torbole, gli staff degli allenatori Corini e Grosso, entrambi esonerati da Cellino nel corso della stagione. L'AIAC ha denunciato quest'episodio: "Tale convocazione appare del tutto illegittima e strumentale, nonché contraria al buon senso, alla correttezza e alla buona fede nell’esecuzione del contratto, tenuto conto della gravità della situazione".
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Brescia, morto per Coronavirus l’ispettore di polizia Sandro Colonna: aveva 60 anni


L'ispettore di polizia Sandro Colonna è morto all'ospedale Civile di Brescia, dove era ricoverato da giorni. Colonna, 60enne originario della Calabria, era ricoverato dai primi di marzo al Civile: si sarebbe dovuto sottoporre a un intervento chirurgico al cuore già programmato, che poi però era stato cancellato. Le sue condizioni si sono aggravate improvvisamente a seguito dell'infezione da Coronavirus. Lutto anche nel mondo dello sport: Colonna era presidente del Nuoto club Brescia e organizzatore del noto trofeo Città di Brescia.
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Bimbo investito nel Bresciano, fermata una ragazza di 22 anni

La giovane è accusata di lesioni stradali gravi e omesso soccorso.

Una ragazza di 22 anni è stata fermata per aver investito il 10 dicembre madre e figlio di due anni a Coccaglio, in provincia di Brescia.

Le forze dell’ordine l’hanno individuata grazie alle telecamere installate nella zona. La giovane è accusata di lesioni stradali gravi e omesso soccorso. Il bambino era nel passeggino ed è stato sbalzato fuori, le sue condizioni restano gravissime.

La mamma, originaria dell’India, era uscita di casa con il piccolo per accompagnare all’asilo la figlia più grande, quattro anni. Pochi passi sulle strisce pedonali e poi, all’improvviso, l’impatto con l’auto. Il passeggino, strappato dalla mano della mamma, è volato via di una decina di metri. Ma la ragazza alla guida non si è nemmeno fermata. Polizia e carabinieri sono andati a prenderla nella tarda serata di martedì, all’uscita dal lavoro.

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Morta di meningite a Brescia, sette medici indagati

La Procura ha aperto un fascicolo contro i dottori che hanno seguito la 19 morta il 2 dicembre scorso. L'ipotesi è di omicidio colposo. I Pm: atto dovuto per accertare i fatti.

Sarà eseguita questa mattina agli Spedali civili di Brescia l’autopsia sul corpo della 19enne stroncata dalla meningite lunedì 3 dicembre a Brescia. Intanto la Procura ha iscritto nel registro degli indagati sette medici con l’accusa di omicidio colposo. Atto dovuto quello della magistratura per permettere tutti gli accertamenti medici necessari. I medici indagati sono professionisti che hanno preso in carico la paziente dal momento dell’arrivo al pronto soccorso fino al decesso.

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Sarà eseguita questa mattina agli Spedali civili di Brescia l’autopsia sul corpo della 19enne stroncata dalla meningite lunedì 3 dicembre a Brescia. Intanto la Procura ha iscritto nel registro degli indagati sette medici con l’accusa di omicidio colposo. Atto dovuto quello della magistratura per permettere tutti gli accertamenti medici necessari. I medici indagati sono professionisti che hanno preso in carico la paziente dal momento dell’arrivo al pronto soccorso fino al decesso.

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Cellino su Balotelli: «È nero, sta lavorando per schiarirsi»

Le parole - che definire infelici è dire poco - del presidente del Brescia sulla situazione dell'attaccante, escluso dalla sfida contro la Roma per scarso impegno negli allenamenti. E ancora: «Dà più peso ai social che ai suoi valori sportivi».

Cosa succede con Mario Balotelli? «Che è nero, cosa vi devo dire. Che sta lavorando per schiarirsi, però c’ha molte difficoltà».

È iniziata con questa frase – che definire infelice è un eufemismo – l’analisi dal presidente del Brescia, Massimo Cellino, sulla situazione dell’attaccante italiano, recentemente bersagliato da versi di scimmia nello stadio dell’Hellas Verona.

Nella sede della Lega Serie A, l’imprenditore agricolo originario di Cagliari ha aggiunto: «Nel calcio ci sono squadre che combattono e vincono. Se noi pensiamo che un giocatore da solo possa vincere la partita, offendiamo la squadra e il gioco del calcio».

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Cellino ha proseguito sullo stesso tono critico: «È giusto comunicare con la gente, però forse Balotelli dà più peso ai social che ai suoi valori da sportivo». E non ha risparmiato nemmeno l’allenatore delle Rondinelle, Fabio Grosso: «La settimana scorsa ha fatto un errore, in conferenza stampa ha parlato di Balotelli e non della squadra. Ho preso Balotelli a fine mercato, non per fare abbonamenti né per vendere pubblicità. L’ho preso perché è un metro e 90, è un animale, ha ancora un’età per dire qualcosa nel calcio. Poteva essere un valore aggiunto, per sovraesposizione lo abbiamo fatto diventare un punto di debolezza. Se continuiamo a parlare di Balotelli, facciamo male a lui e a noi stessi».

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Il presidente del Brescia ha detto tuttavia che personalmente non si sente “tradito” dall’attaccante, escluso dalla sfida contro la Roma per scarso impegno durante gli allenamenti. Una decisione dell’allenatore, alla quale Balotelli aveva replicato con una story su Instagram. Il video temporaneo lo ritraeva mentra veniva massaggiato da un membro dello staff medico del club ed era accompagnato da una didascalia: “In guarigione. Torno presto, per il momento lasciamoli parlare”. Grosso l’aveva definito «svogliato» e dopo la sconfitta con la Roma aveva puntualizzato: «Se c’è o non c’è lo decido io. Ha le qualità per fare bene, ma servono anche disponibilità, fatica e qualcosa in più. E se Mario a volte non riesce a mettersi a disposizione la squadra fatica a sorreggerlo».

«Non speravo assolutamente che fosse Balotelli a salvare la squadra e gliel’ho detto», ha commentato invece Cellino, «è troppo facile scaricare le colpe su di lui e usarlo come capro espiatorio. È uno dei motivi per cui ho cambiato allenatore. Andava più aiutato lui di quanto lui potesse aiutare noi. Forse all’inizio eravamo in grado di farlo, ora ci siamo indeboliti ed è più difficile. Perciò dobbiamo cercare di parlare meno possibile e di spegnere ‘sti cazzo di social, sono la bestia degli Anni 2000».

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