Ma quale Primo maggio, per i giovani il lavoro è tornato schiavitù e non c’è nulla da festeggiare


Il lavoro per i giovani è tornato a essere schiavitù: contratti di pochi giorni, paghe da fame, nessuna stabilità, nessun progetto. In una situazione pressoché disastrosa bisogna anche sopportare le bordate degli imprenditori da salotto tv, mentre la classe dirigente si divide tra chi punta il dito e chi dice (e basta) che bisogna fare qualcosa. Il Primo maggio non c'è nulla da festeggiare, ma bisogna tornare a lottare.
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Bombardieri a Fanpage.it: “Primo maggio di lotta e non di festa, il lavoro è stato dimenticato”


Per il segretario generale della Uil il Primo maggio "non è una giornata di festa, ma di lotta e di impegno". In un'intervista a Fanpage.it Pierpaolo Bombardieri chiede interventi rapidi per contrastare la precarietà del lavoro e i salari bassi: "Durante la pandemia sono stati dati 200 miliardi alle aziende, è ora di pensare a chi è rimasto indietro".
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